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Autore: LyraB    01/09/2012    1 recensioni
Kailey è all'ultimo anno. Ha i capelli rossi, una terribile insicurezza, una fervida immaginazione... e una migliore amica di nome Jo. Jo è vitale, energica e intraprendente. È solo al primo anno, ma non ha paura di niente. Quando decidono, improvvisamente, di iscriversi al Glee Club, intaccano inevitabilmente gli equilibri del gruppo. Ci sarà chi se ne innamorerà, chi le detesterà e chi penserà che "mancavano solo Anna dai capelli rossi e un maschiaccio" per completare il gruppo. Ma entrare a far parte di quel gruppo cambierà le loro vite, insegnando loro che si può, davvero, afferrare una stella.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Finn/Rachel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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gleefanfic
venticinque

lunedì mattina, liceo McKinley






Era lunedì e Kailey si sentiva sull'orlo di un precipizio.
Era come in quella canzone di Celine Dion, Taking Chances: aveva messo un piede nel buio senza sapere se sarebbe stato il primo passo verso la felicità o l'ultimo prima di cadere in un baratro.
A sommarsi alla sua agitazione per quello che sarebbe successo quel pomeriggio al Glee, Kailey si sentiva in fibrillazione per un altro motivo: aveva mandato una mail a Jamie. Aveva passato l'intera domenica a pensare a lui, al suo viso triste e amareggiato quando era stato ritenuto solo una spia dei Diamanti, quando aveva buttato i soldi per la birra sul tavolo e se n'era andato senza nemmeno salutare... Vederlo così triste le era dispiaciuto a tal punto che aveva trovato il coraggio di mandargli una mail usando i contatti dietro al disegno della fata. Anche se non aveva la matematica certezza che fosse proprio lui l'autore, ormai non riusciva a pensare a nessun altro: le coincidenze erano troppe e nel suo cuore sapeva di non stare sbagliando.
Ogni volta i suoi occhi si posavano sulla stampa incorniciata nella sua stanza non pensava ad Artie e al suo sorriso mentre glielo donava, ma a Jamie mentre la disegnava. Avvampava al pensiero di quanto doveva averla pensata, mentre la ritraeva con quegli occhioni verdi dall'espressione trasognata, con i riccioli color tramonto sulla schiena, il corpo minuto di una fata e il sorriso leggero dipinto sulle labbra.
Gli aveva scritto una mail vaga, tanto che quando l'aveva riletta sembrava uno di quei branetti che si trovavano sui libri per bambini per insegnare loro le regole formali di una lettera: niente di personale, in effetti, ma aveva cliccato su "invia" con una tale agitazione in corpo che le tremavano le mani, neanche fosse stata una proposta di matrimonio.
Jo non sapeva niente di quello che era successo: era rientrata tardissimo sabato, la domenica non si erano viste e Kailey sapeva che avrebbe dovuto raccontare tutta la storia a qualcuno prima di svenire per l'agitazione.
A lezione di spagnolo, Rachel si sedette come sempre vicino a lei e chiacchierò a sufficienza per tutte e due, chiassosa e squillante come il suo vestito rosa acceso. Kailey la ascoltava parlare di scuole, licei, università e corsi senza replicare: la stella del Glee aveva bisogno solamente di sentire la propria voce, a volte, e Kailey era perfetta per quel ruolo di ascoltatrice silenziosa, soprattutto quando i suoi pensieri erano tutti altrove.
Incrociò Jo all'intervallo, demoralizzata per non essere riuscita a vincere il concorso di pianoforte, ma felice per aver avuto Blaine tra gli spettatori.
- Tutto a posto, Kailey? - Le chiese dopo averle raccontato della sconfitta.
- Ti devo dire una cosa. - Rispose Kailey seria.
Erano fermi nel corridoio pieno di gente, tra cheerleader che scodinzolavano dietro la Sylvester e ragazzi che scodinzolavano dietro le cheerleader.
- Sei la testimone di un omicidio? -
- No, io.. -
- Sei stata tu a commettere un omicidio? -
- Jo! -
- Se non è questo, allora qualunque cosa dirai sai di avermi dalla tua parte. - Disse con un sorriso. - Oh, guarda, arriva Artie. -
- Buongiorno, Kailey. - Disse il ragazzo con dolcezza. - Tutto bene? Non ti ho vista per tutta la mattina. -
- Tutto bene, sono solo un po' presa... sai, le ultime lezioni, il diploma che si avvicina... -
- Bene. Perché avevo l'impressione che tu mi stessi evitando. -
Kailey sorrise sapendo di avere gli occhi di Jo piantati addosso, cercando di capire che cosa stava succedendo alla sua migliore amica, la quale si stava chiedendo da quando il coniglietto si era trasformato in un serpentello dalla lingua biforcuta.
- Ti offro una granita, ti va? - Disse Artie. - È un pezzo che non stiamo un po' insieme. -
- Veramente io... -
- No, Kailey, vai tranquilla. - Disse Jo con un sorriso. - Possiamo parlare dopo. -
"Ora salva le apparenze, dopo mi dici cosa stai combinando."
Kailey poté sentire i pensieri di Jo come se li avesse pronunciati e le scoccò un sorriso. Si avviò con Artie al ristoro cercando di essere spontanea, anche se era terribilmente difficile.

☆☆☆



Il professor Schuester entrò nell'aula di canto con l'aria di chi stava per sganciare l'ennesima bomba. Si fermò davanti a loro dicendo:
- Ragazzi, tra meno di un mese ci sarà il consueto festival di primavera e voglio che il Glee club partecipi con un musical. -
- Ma... professor Schue... e le nazionali? - Disse Finn.
- Non ci possiamo permettere distrazioni! - Ribadì Kurt.
- Avete ragione, ma per arrivare a Seattle avremo bisogno di fondi. E quale modo conoscete per ricavare un po' di soldi, se non un fantastico spettacolo a pagamento? -
- Rimarremo senza pubblico. - disse Mercedes sconfortata.
- Avanti, ragazzi, se non ci credete nemmeno voi non sarà mai un successo! - disse il professore con il suo solito travolgente entusiasmo.
- E sentiamo, quale favoletta di Broadway metteremo in scena? - Sbottò Santana.
Kailey vide Rachel giungere le mani e mormorare qualcosa che assomigliava terribilmente a I miserabili, mentre alle sue spalle sentiva Kurt ripetere Gypsy. Il pensiero che sarebbe stata la sua sciocca fiaba la metteva in ansia a tal punto da farle sembrare il cuore un sasso piazzato all'imboccatura dello stomaco.
Jo le posò una mano sulla spalla senza nemmeno rivolgersi verso di lei e la strinse forte: sapeva quanto Kailey fosse agitata e sapeva anche quanto fosse emotiva. Aveva paura di vederla stramazzare sul linoleum sporco prima ancora che il professor Schuester avesse finito di consegnare i copioni.
Durante l'ultima settimana Kailey aveva sottratto tempo al sonno, allo studio e ad Artie per convertire la sua favola in una sceneggiatura, poi l'aveva portata dal professore e assieme avevano assegnato le parti. Non che fosse stata un'impresa difficile: Kailey aveva cucito assieme dei personaggi così simili ai suoi compagni di scuola che praticamente le parti erano già scritte nella storia. Jo aveva insistito per sapere qualcosa, ma Kailey non si era sbottonata minimamente...  in più le aveva fatto promettere di non dire niente a nessuno per nessunissima ragione. Ovviamente Blaine aveva saputo tutto nel giro di un'ora - Jo non era riuscita a trattenersi, i suoi occhi color caramello dovevano avere qualche effetto chimico sui suoi neuroni - ma il giovane aveva giurato con un sorriso adorabile che avrebbe tenuto la cosa per sé.
I copioni volarono di mano in mano, e per un lunghissimo momento Kailey fissò senza vederlo il foglio davanti a sé. Sapeva che in alto, sotto il titolo Il segreto della Gemma Rossa, c'era la lista dei nomi con accanto gli interpreti.
- Io sono una guerriera? - La voce di Santana fu la prima ad alzarsi, piena di stupore.
- Io sono un damerino impomatato! -
- Non ti lamentare, a me è toccata la parte del principe imbranato. -
- Quella ti calza a pennello, io devo fare la fatina! -
- Io sono una principessa? Ma che diavolo... -
- Professor Schuester, questa storia sembra uscita da un film della Disney, ci può dire dove ha pescato una cosa così sconosciuta? -
- È l'opera di debutto di una futura stella, non mi stupisco che non la conosciate. - Disse Schuester con un sorrisetto.
Più di una persona aprì la bocca per parlare, mail professore li fermò.
- Non voglio sentire nessun commento. Voglio che stasera portiate a casa il copione e che lo leggiate da cima a fondo. Domani pomeriggio ci ritroveremo qui a quest'ora e potrete dirmi tutto quello che vorrete. A patto che - e solo a patto che - abbiate letto l'intera storia, specialmente la parte che vi riguarda. -
- Ma perchè non ci siamo tutti? Manca Mike! E anche Artie, Kailey... - Iniziò Tina.
- Ognuno di voi avrà un ruolo, non preoccuparti. Artie farà il regista, Kailey lo aiuterà. Ho parlato con loro prima e sono stati entusiasti di ricevere questo ruolo. -
Artie sorrise ai suoi compagni, fiero di essere il regista e Kailey fece lo stesso con un'aria molto imbarazzata.
- Mike e Brittany si occuperanno delle coreografie. - Spiegò il professore. - Ognuno di voi ha il posto giusto per lui, perciò non parlate prima di aver letto tutto, ok? -
Mentre uscivano dall'aula del Glee, Kailey si era ritrovata in mezzo a un gruppo di persone che borbottavano e brontolavano dicendo che era veramente vergognoso che dei liceali quasi diplomati dovessero mettersi mantello, spada e calzamaglia per fare i deficienti sul palco. Puck era parecchio irritato, Finn non si pronunciava e Kurt era piuttosto scettico. Santana sbraitava che non sarebbe mai messa una parrucca bionda boccoluta.
- Che se la mettano Anna dai Capelli rossi e mr Gilet: i loro capelli sono abbastanza ridicoli da aver bisogno di una rinfrescata. I miei no. - Aveva sbottato con acidità.
Rachel piagnucolava che, con tutti i ruoli eccezionali di Broadway che avrebbe potuto ricoprire, le era toccata una parte da bambina dell'asilo.
L'unica che non aveva detto niente era Jo.
- Tu non commenti? -
- Prima leggo, poi parlo. -
- Da quando sei così matura? -
- Da quando tu fai leggere al mondo ciò che pensi. - Rispose Jo con un sorriso. - A quanto pare il coniglietto ha lasciato il posto a una leonessa. -
Kailey avvampò bruscamente e si strinse al braccio della sua migliore amica.
- Posso rubarti la tua migliore amica? La vorrei accompagnare a casa. - Chiese Blaine.
Kailey annuì, sciogliendo Jo dalla sua stretta. Le posò un bacio sulla guancia e si allontanò assieme a Tina, Mike, Mercedes e Kurt.
Blaine passò un braccio attorno alle spalle di Jo e la tirò più vicino prima di incamminarsi con lei verso il parcheggio.
- Come ti sembra? - Domandò Jo accennando al copione.
- Credo che sia interessante... Non vedo l'ora di leggerlo approfonditamente. Mi incuriosisce soprattutto la parte dell'aitante cavaliere, che poi sarei io. -
Jo alzò un sopracciglio.
- Kailey ti ha dato la parte dell'aitante cavaliere? Quella ragazza non deve aver letto le favole spesso quanto crede se toppa anche nella scelta dei protagonisti. -
Blaine si lasciò andare a un sorrisetto molto seducente e Jo sentì le ginocchia farsi di gelatina. Si sforzò di ignorare il tremolio delle gambe mentre Blaine replicava.
- Quindi tu credi che io non sarei all'altezza di fare il principe. -
- Assolutamente. -
- E quindi dove mi avresti messo? -
- Forse nella parte della fatina... -
Blaine scoppiò a ridere e Jo lo seguì. La loro risata, argentina e divertita, echeggiò nei corridoi vuoti facendo trasalire le inservienti intente a pulire le aule.
- Sei veramente tremenda. - Disse Blaine.
- Lo so. - Disse Jo, mettendo in mostra una vanità che non le apparteneva affatto.
- Ed è per questo che sono così pazzamente innamorato di te. -
Le stampò un bacio sulla tempia, confondendola a tal punto da non farle trovare le parole per rispondere
.

☆☆☆



Dopo la confusione del giorno precedente, Kailey non capiva se il silenzio che regnava nell'aula del Glee club in quel martedì pomeriggio era un segno negativo o positivo.
- Allora. - Disse il professor Schuester sedendosi a cavalcioni di una sedia - Che ne dite? -
I ragazzi del Glee club si guardarono l'un l'altro senza il coraggio di iniziare a parlare. La prima a voltarsi verso il professore di spagnolo fu Mercedes.
- Ne abbiamo parlato, professore. - Disse - E abbiamo deciso... -
Kailey trattenne il fiato per quello che le sembrò il più lungo istante della sua vita.
- Che non è niente male. -
- Ci piace che ognuno di noi sia sé stesso. - Disse Finn con un sorriso, scambiando con Rachel un sorriso dolce.
- Anche se il bello della recitazione è essere qualcun altro. - Concluse Kurt con un sospiro.
Il professor Schuester lanciò un sorriso con la coda dell'occhio a Kailey: non aveva mai avuto dubbi che la storia di Kailey sarebbe piaciuta ai ragazzi del Glee, a tutti piaceva leggere un racconto con sé stessi tra i protagonisti.
- Adesso però ci deve dire dove ha trovato questa storia. - Disse Puck.
- Dica la verità, l'ha scritta lei. - Tentò Artie con un sorrisetto. - I personaggi ci somigliano troppo perchè sia una coincidenza. -
- Non è una coincidenza. - disse Schuester sorridendo - Ma non è farina del mio sacco. -
Si fermò per dare un po' di pathos alla rivelazione, posò gli occhi su Kailey e la vide arrossire mentre lo pregava con gli occhi di non andare avanti.
- L'autrice della storia si chiama Aine McDaniels. Kailey Aine McDaniels. - disse il professore, allungando una mano verso la ragazza.
Gli occhi di tutti si posarono su di lei con la pesantezza di un macigno e la ragazza abbassò gli occhi sulle sue mani intrecciate in grembo.
Il silenzio cadde nella stanza e sembrava dire molto più di qualunque espressione di sconcerto.

- Beh, non perdiamoci in chiacchiere, no? Iniziamo! - L'allegra voce di Jo si fece sentire un momento dopo, interrompendo il momento di stupore.
Il professore battè le mani e richiamò tutti all'ordine, dicendo di tirare fuori i copioni e di iniziare a buttare giù le prime idee.
Gli occhi di Kailey si alzarono verso Jo pieni di riconoscenza.
"Grazie." Le disse senza parlare e Jo le fece un occhiolino complice.
   
 
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