Dopo aver lasciato il mio appartamento
Sento questo freddo dentro di me
Young The Giant - Apartment

 

Il risveglio fu molto tranquillo.
Harry era un tipo silenzioso, e nonostante fossero le 11 passate non si sentiva volare una mosca. La luce del sole di fine estate trapassava le tende della finestra e tralasciava un debole riflesso. Era una classica domenica mattina inglese. Volevo fare la brava coinquilina, così decisi che i bagagli avrebbero aspettato dopo pranzo. Indossai un pantaloncino e una felpa e un paio di infradito, senza farmi problemi che dividevo la casa con un tipo abbastanza carino. 
Appena girai la maniglia della porta mi ritrovai lui in piedi.



Ci furono solo due secondi di quel silenzio imbarazzante, tempo necessario per notare i suoi 1.80, i suoi muscoli che facevano pressione sulla canotta bianca e ai suoi riccioli semplicemente perfetti.
"Gia sveglia?" disse lui con una faccia alquanto divertente.





"Sono qui" risposi sorridendo e lui con un gesto cavalleresco mi fece passare.
"Hai già fatto colazione?" chiesi entrando in cucina mentre lui mi seguiva.
"Si, sono uscito per correre e ho preso dei cornetti e due cappuccini. Sono arrivato giusto in tempo! Fuori sta piovendo." rispose appoggiandosi sul bancone.
"Peccato, avevo voglia di preparare io la colazione" dissi delusa, ma con un sorriso ringraziai lui per il pensiero dei cornetti.
"Hai bisogno di una mano per i bagagli?" mi chiese.
"Se non hai niente da fare potresti aiutarmi grazie!" così risposi e mi avviai in camera con la tazza di cappuccino e la posai sulla scrivania. Aprii le tende e vedevo gocciolare la pioggia sul vetro della finestra. Da piccola detestavo questo rumore, alcuni lo trovavano rilassante, ma accompagnato da buona musica era davvero un'ottima compagnia. Così aprii la prima valigia, e insieme ad Harry cominciai a sistemare i vestiti mentre lui posizionava i libri e accessori vari negli scaffali della libreria. 
"Non parli molto" disse improvvisamente Harry.
"Sono una persona che trova difficile far amicizia con altre persone." 
"Posso chiederti come mai?" 
"Forse perché tante volte mi sono affezionata così subito alle persone sbagliate, che mi hanno preso in giro e lasciato da sola."
"Mi dispiace, qualunque cosa sia successa" disse lui con aria dispiaciuta. 
"Questa è la tua famiglia?" aggiunse poco dopo trattenendo in mano una cornice. 
"Esatto" presi la cornice "questi qui sono i miei genitori" dissi indicando i più adulti della foto "si sono separati circa quattro anni fa, ma hanno accettato entrambi di scattare questa foto prima che io partissi" e un sorriso mi usci spontaneo "questa qui è la mia sorellina piccola, Sophia. Ha 14 anni e rimane sempre la mia piccolina." indicai così una ragazzina con i capelli lunghi castano chiaro e degli occhi verde chiaro/grigio. "ha gli occhi più verdi dei tuoi sai!?" dissi guardandolo per un secondo negli occhi, lui imbarazzato sorrise. "Infine lei è mia sorella più grande, Claudia. Due anni fa si è sposata, ed ora ha un bimbo di appena un anno."
"Che bella famiglia che hai" mi disse sorridendo e una lacrima sul mio viso non poté mancare. Così presi la cornice e la posizionai sul comodino. 
"Sai che ci sta bene sotto questa pioggia?" dissi.
"Cosa?" mi guardo lui.
"Una buona musica" risposi e mi avvicinai a prendere l'ultima cosa che era rimasta nella valigia. Era il cd di una della mia band preferita, i Young The Giant; così lo inserii nel piccolo stereo e la musica parti. 
Fischiettando e cantando a bassa voce, il tempo passo e la pioggia cessó di cadere.
"Ti va di mangiare in veranda?" mi chiese Harry dalla cucina.
"Certo" sorrisi andando in cucina "che prepari di buono?"
"Per farti sentire a casa ho preparato la 'carbonara' che ne dici?" 
"Grazie" sorrisi "io preparo la tavola." Dissi aprendo sportelli di qua e di là per cercare posate, bicchieri e tovaglia. 
Fuori la pioggia aveva smesso di cadere e un leggero venticello faceva volare gli spigoli della tovaglia che Harry reggeva con i gomiti. 
"Allora che ne pensi?" sorrise lui aspettando un commento positivo.
"Ottima!" sorrisi e lui diede un sospiro di sollievo. 
"Domani hai subito lezione?" mi chiese versandomi un po' di Guinness nel bicchiere.
"Purtroppo si!" risposi "non so neanche come raggiungere l'università. Sai per caso se ci sono autobus o cose del genere?" chiesi.
"Se vuoi ti accompagno io!" disse lui sorridendo "La mia facoltà è vicino la tua, non è un problema per me. Possiamo anche pranzare insieme, li vicino c'è un McDonald" 
"È un 'ottima idea!" dissi. Ero felice che mi avesse invitato. 
"Ah stasera esco con alcuni amici. È l'ultima sera prima della ripresa degli studi quindi c'è una piccola festa per la città, ci stai?" aggiunse lui cominciando a sparecchiare. 
Pensai prima di rispondere. Forse mi avrebbe fatto bene passare un po' di sano tempo in compagnia con persone della mia età. 

"mh va bene" dissi convinta sorridendo, e lo aiutai a sistemare la tavola.










- Spazio autrice - 
OKAAAAY. Grazie a tutte per le visualizzazioni, ma è possibile che non riesco a ricevere nemmeno una recensione?

Che rabbia.



Nel prossimo capitolo usciranno anche altri personaggi e la cosa si farà meno noiosa :)