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Autore: Dm_Nothing    01/09/2012    3 recensioni
Helen non è una ragazza come le altre. Ne ha viste di tutti i colori. La morte del padre le ha cambiato la vita. Però ci sono dei ragazzi che forse riusciranno a migliorarla? Chi lo sa..
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Helen ebbe un tuffo al cuore. Credeva che potesse addirittura trattarsi di un pazzo, di un maniaco. Corse verso il piano inferiore della grande e ordinata casa e si avvicinò alla porta dove già c’era Vittoria, sua madre.

- Mamma, non penserai di apri...- 

Ma, sua mamma non le dette ascolto e non fece in tempo a finire la frase, che già la porta era spalancata e il ragazzo, con dei capelli castano chiari e occhi marroni, sorrise mostrando bei denti.

- Liam! Accomodati, caro - Disse Vittoria, conducendolo verso il salone e per una volta non facendo caso al fatto che stava sporcando tutto perché era fradicio. 

- Ehm.. Mamma, chi.. -

- Oh, tesoro! Lui è Liam, un lontano parente. Credo non vi siate mai visti. Non ti ho detto che veniva a stare un po’ da noi? - 

Vittoria, nonostante fosse una donna precisa, ordinata e puntuale, a volte sembrava dimenticarsi le cose, forse a causa del suo lavoro molto impegnativo. Dirigeva un’agenzia di campagne pubblicitarie che richiedeva a Vittoria enorme fatica e tempo: si occupava anche di trovare gente adatte a pubblicizzare un certo prodotto, ecc.. Helen pensava che se qualcuno, come in questo caso quel ragazzo, l’avesse ascoltata in quei momenti, sarebbe apparsa una donna davvero superficiale e disordinata; ma forse esagerava. L’espressione sul viso del ragazzo non le sembrava sfiduciosa, ma molto cordiale e un tantino imbarazzata.

- Vittoria, ehm.. sai sono bagnato fradicio e.. -

- Perdonami caro! Dammi quei vestiti che li lavo subito. Non hai niente da metterti? -

- Veramente no. I miei bagagli sono stati smarriti durante il volo e domani vedrò di tornare a recuperarli. -

- Non preoccuparti ragazzo, abbiamo un armadio nella stanza degli ospiti. Va’ a provarti qualcosa che ti piace, è li che dormirai! Helen accompagnalo di sopra. -

- Certo mamma. - Disse Helen, poi si rivolse al ragazzo che le stava molto vicino da sfiorarle il braccio e le sorrideva. - Forza, di.. ehm.. sotto; cioè volevo dire.. sopra. Sì, sopra. - 

Helen si girò imbarazzatissima e paonazza e prese di corsa le scale perché si sentiva troppo in imbarazzo, ma al penultimo scalino cadde e rotolò fino ai piedi del ragazzo che sembrava confuso ma decisamente divertito. 

- Dev’essere entrata un po’ di pioggia, da qualche parte.. - Helen si guardò in torno cercando la finestra più vicina alle scale, ma non ce n’erano.

- Dai.. seguimi. - Questa volta sembrava più seria che mai.

Liam sembrava molto silenzioso, ma piuttosto a suo agio dopo aver superato la soglia di quella camera, tanto che corse verso il letto e si lanciò sopra rimbalzando parecchio, e Helen si chiedeva misteriosamente il perché. 

- Sai, prima che ci veniste voi ad abitare, questa era la mia casa; ci vivevo con mia madre. Poi ci siamo trasferiti. E proprio questa era la mia camera.. Com’è cambiata! - Disse Liam con occhi lievemente lucidi, togliendo quel dubbio che venne ad Helen che si chiese per uno strano motivo se sapesse leggere nel pensiero. Ma evidentemente l’aveva detto perché notava il silenzio e l’aria perplessa di Helen.

- Be’ ti lascio così ti spogli.. cioè, ti vesti.. Volevo dire ti spogli e poi ti rivesti con altri.. indumenti..- “Che cosa sto dicendo, sono impazzita per caso?” Penso Helen, con uno sguardo quasi terrorizzato e disgustato di se stessa.

- Grazie mille! - Disse Liam e, mentre Helen si cingeva a chiudere la porta e andare via di corsa (ciò che sperava di fare era rinchiudersi nella sua camera), Liam la chiamò: -Ehy!-

- Dimmi? - Rispose Helen, quasi contenta che l’avesse chiamata e non l’avesse fatta già andare via.

- Ti chiami Helen, per quanto ho sentito da tua madre prima. -

- Sì, mi chiamo Helen.. -

- Allora, buonanotte Helen! A domani. -

- Buonanotte...? Oooh, sì. È l’1.30 di notte.. giusto. Allora ‘notte anche a te! - Esclamò Helen, sempre più timida.

Corse nella sua stanza, dopo aver chiuso la porta di quella di Liam e si lanciò sul suo letto. Per un momento non si sentiva sola; per un momento non desiderava tornare a quella finestra; per un momento non voleva piangere. In quel momento, voleva solo pensare a quel ragazzo che nel giro di pochi minuti aveva trasformato una ragazza seria e sveglia come lei, in una imbranata combina guai. Sentiva gli occhi molto pesanti, ma non voleva dormire. La pioggia sembrava quasi cessare e pareva che il cielo volesse sorriderle in quel momento. Sentiva il rumore dell’acqua nel bagno; Liam si stava facendo una doccia probabilmente.

Poi cedette al sonno, volendo però scoprire l’indomani perché quel ragazzo che aveva questo strano effetto su di lei si trovava a casa sua.

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