01/09/2012
1 recensioni«Cato» sussurrai..
Il ragazzo si inginocchiò accanto a me e mi carezzò il viso, le mie lacrime continuavano a scendere ma a quanto pare non ci dava peso.
«Perché lo fai?» buttai lì.
«Perché ci sono passato anch’io e.. non è facile, se non hai nessuno accanto a te a proteggerti da queste scelte, credi che non lo sappia? Che tu non vuoi farlo?»
«No, tu non capisci, non sai che significa per me.. non puoi saperlo. E NON PUOI FARCI NIENTE CATO! NIENTE.. PERCHE’ MAI SEI VENUTO QUI? PERCHE’?» alzai la voce, quasi senza nemmeno accorgermene, Cato si scostò da me «Come vuoi Clove» e senza aggiungere altro se ne andò.
Perfetto, con due semplici frasi peggiorai la situazione. Rientrai e mi concessi pochi ultimi attimi in quella che era la mia casa. Era davvero questa la fine?
- 14:00 - Palazzo di Giustizia
Successe tutto troppo in fretta per accorgermene, la tensione, la rabbia e l’ultima cosa che mai avrei potuto pensare, non avrei più rivisto Cato..
«Mi offro volontaria come tributo!»ecco, come in un batter d’occhio, diventai una pedina del loro sporco gioco.
Sono sul palco accanto la donna di Capitol City quando chiamò:
«Horace Palm» il tributo maschio del Distretto 2. Troppo tardi.
«Mi offro volontario!» non può essere, vidi lo stupore farsi strada sui volti della gente.
Era Cato. Mi lasciai sfuggire un “no ti prego” e per un momento l’unica cosa che riuscii a pensare fu: perché l’ha fatto?
Anche sul treno per Capitol City c’erano mormorii su Cato, ovunque tutti ne parlavano, tutti tranne me e lui. Rinchiusi entrambi nelle nostre stanze, lontano da tutti. Decisi di andare a parlargli, aprii la porta, trovai Cato seduto su uno dei grandi lati del letto, la testa piegata sulle ginocchia. Si girò verso di me.
«Perché l’hai fatto?» dissi, senza badare alla grande mancanza di tatto «non eri tu a doverti offrire volontario quest’anno».
Cato non rispose, ma in compenso si alzò e mi venne vicino.. «Vedi sempre e solo quello che vuoi vedere, non è così Clove?» non capii quello che intendeva..
«Quello che volevo vedere non eri tu immischiato in questo gran casino, come credi che mi senta, con TE in quest’arena ora? Persa per sempre.»
«Ora hai qualcuno a proteggerti da queste scelte Clove, ecco..» mi guardò dritto negli occhi «..perché sei venuto qui» completai la frase incredula.
Cato, un tributo, per colpa mia.
«E’ INACCETTABILE» urlai «no Cato, no»
La rabbia che provavo uscì tutta in un momento quando scaraventai i piatti che si trovavano sul tavolo a terra, poi scoppiai in lacrime, di nuovo davanti a Cato, ma questa volta era proprio per lui.
«Non lasciarmi da sola ti prego»
«Non ti lascerò mai andare»
Poi mi strinse a sé e passarono secondi, minuti e ore, prima che mi lasciasse andare.
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*Spazio Autrice.
Ecco Fuhrmanizer con il secondo capitolo, spero davvero che vi piaccia, e spero tanto che tutti voi che avete aggiunto la storia alle seguite la recensiste, perché vorrei sapere consa ne pensate. Per favore, una piccola recensione. :)
Ringrazio tanto Queen_B che legge sempre le mie fanfiction sui Clato.
Bene, al prossimo capitolo, love x
Fuhrmanizer