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Autore: daliakate    01/09/2012    1 recensioni
Sequel di Dalia di luna
Genere: Fantasy, Horror, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La battaglia di chi?
 Riccardo era teso come una corda di violino, la cravatta gli sembrava un cappio e l’aria nello studio di suo padre era quasi irrespirabile. La riunione era andata storta e Dalia era prigioniera del borgo fino a nuovo ordine. Non c’era possibilità di fuga poiché tutti i confini erano sorvegliati dalla pharma, se solo avesse messo piede fuori l’avrebbero catturata. Ma la cosa peggiore era che i licantropi pur di non farla cadere nelle loro mani erano disposti anche a sopprimerla.
Provava pena per lei e odio per se stesso, ma doveva affrontala e dirle la verità, chissà magari con il tempo si sarebbe rassegnata.
Riccardo”.
Suo padre era alle sue spalle e molto probabilmente l’aveva osservato in silenzio mentre era assorto.
Perché ucciderla se tenta di valicare…”
“Lo sai bene perché”.
“No. Dimmelo tu!”. Fece sprezzante e frustrato al tempo stesso.
Le farebbero cose indicibili prima di ucciderla e noi non potremmo fare altro che rimanere a guardare”
“Stronzate! Voi non volete che trovino un modo per essere forti quanto noi.”
“E se anche fosse !”.Wolveno era irritato dalla poca collaborazione del figlio, “Riccardo noi sappiamo dosare le forze ed è perlopiù la nostra parte umana a farci compiere le azioni più basse. Immagina un’ elite di umani potenti ma non limitati come noi.”
Gli mise una mano sulla spalla e per sua  grande sorpresa il figlio non si ritrasse.
Allora al diavolo i patti e facciamo guerra alla pharma. Una volta eliminata Isabella e quel scienziato folle, il problema è risolto. Sai che sono branca a parte e che il resto della guardian non è d’accordo con le loro azioni.”
“Punto primo: loro sono la branca più ricca. Punto secondo: non voglio sacrificare i miei fratelli per una guerra che si può benissimo evitare. Dalia infondo sarà circondata dai suoi cari…”
Il figlio lo guardò disgustato e lui ritrasse la mano dalla spalla.
Sappi che qualsiasi cosa lei faccia io la proteggerò e chiunque si azzardi solo a sfiorarla o lupo o uomo che sia dovrà vedersela con me!”
I due si fissarono per un po’ poi Riccardo emise un ringhio basso e cupo. Stava sfidando l’autorità dell’alfa.
Non raccolgo la tua provocazione figlio ma ricorda che sono l’alfa.”
Dalia battè violentemente a terra e impiegò una decina di secondi a riprendere fiato, Laerte sbiancò e corse a darle una mano.
Ma che fai”. Urlò piccata da quella gentilezza. “Tu devi insegnarmi a lottare, non devi fare il gentleman.”
“Sei troppo pretenziosa con te stessa e la furia della tua rabbia ti acceca.”
Smettila di fare il saggio con me.” Si rimise subito in piedi anche se il fianco le doleva.
Ragazzina io sono un vecchio licantropo e mi è bastato darti un calcio ben assestato per metterti in difficoltà.”
Lei abbassò lo sguardo, consapevole della veridicità di quelle parole.
Se vuoi che ti alleni davvero devi fare tutto ciò che dico. Intesi”
“Hai ragione, scusami…mi sono lasciata prendere da questo torrente che mi porto nel petto.”
Si portò una mano all’altezza del cuore e all’improvviso a Laerte quella ragazza non parve più la stessa. C’era un lupo fiero e ferito sotto quella pelle levigata e morbida. Non le sarebbe mai cresciuto il pelo, non avrebbe mai avuto zanne e artigli…ed era per questo che aveva il diritto d’insegnarle a incanalare la bestia. Le sue delicate manine sarebbero state forti come artigli una volta che avrebbe finito con lei.
Ci vediamo stanotte dopo la ronda dell’una. Verrai con indosso una canottiera e dei pantaloni leggeri”.
“Vuoi farmi morire dal freddo?”
“Non controbattermi mai più!”. Fece lui ostile.
Scusa”. Abbassò di nuovo la testa in segno di sottomissione. Avvertiva chiaramente l’energia dominante di Laerte e lo riconosceva come suo superiore. Ci stava facendo il callo a pensare da animale.
 “Cosa si prova ad essere così vicini eppure così lontani dal realizzare i propri desideri.”
Isabella sollevò un sopracciglio in maniere interrogativa. Era seduta sulla poltrona di pelle e accarezza in maniera inquietante il collo in visone bianco della sua giacca.
Fai poco lo spiritoso Tullio, sai che ti danno la caccia gli altri lupacchiotti…e sai anche che mi basta fare uno schiocco di dita per darti in pasto a loro.”
Lui sorrise sornione poi s’inginocchiò ai piedi di lei e le baciò la mano. “ma così perderesti il migliore amante che hai mai avuto.”
Sei troppo presuntuoso…”. Lo attirò a sé e lo baciò passionalmente.
Quando si staccarono per riprendere fiato, un lampo di perversione attraversò gli occhi di Tullio.
Dimmi come la stanerai.”
“Ho pronta una bella esca.”
Premette il pulsante dell’interfono e disse in tono sbrigativo alla sua assistente di portare il pacco.
Tullio era eccitato e si sfregava le mani.
Dopo pochi minuti entrarono due energumeni vestiti di nero, portavano quasi a spalla un uomo sulla cinquantina semisvenuto. Aveva abiti da trekking e la pelle-laddove non era tumefatta-era abbronzata.
Tullio ti presento il padre della mia adorata bambina”.
Se il diavolo avesse avuto un aspetto da donna”, pensò Tullio “di sicuro avrebbe avuto le sembianze di Isabella”.
La luna era nascosta dalle nuvole quando raggiunse la radura, di Laerte non c’era traccia per cui si mise a saltellare per scaldarsi un poco. Sentiva la morsa del freddo fin dentro il midollo e aveva le dita bluastre.
Vuoi farmi morire assiderata”. Urlò lei.
Il bosco non rispose e nemmeno Laerte, allora si sedette su di un ceppo e iniziò sfregarsi le gambe arrossate dal freddo.
Ad un certo punto avvertì un fruscio con i suoi sensi sviluppati e cercò d’indovinare dopo quanti secondi avrebbe scorto Laerte. Stava diventando abile nel distinguere le sensazioni normali da quelle anomale. Sorrise soddisfatta vedendo le foglie di un arbusto muoversi, era più o meno a tre metri da lei.
Laerte ma giochi a nascondino?”
Ancora silenzio e le foglie smisero di muoversi. Una corrente elettrica le attraversò il corpo e solo troppo tardi si accorse del grosso lupo, cercò di scansarlo ma le balzò addossò intrappolandola a terra. Le zamp affondarono nelle scapole facendole dolere le articolazioni mentre la bava della bestia le offuscò la vista. Il peso era insopportabile e doveva cercare un modo per toglierselo di dosso prima di spezzarsi qualcosa. Le gambe erano libere visto che le stava addosso solo con le zampe anteriori mentre il resto del corpo era in posizione da scatto. Purtroppo per quanto si dimenasse l’unico effetto che sortiva era quello di sentire sinistri scricchiolii nelle clavicole. Esausta e dolorante allora optò per l’unica soluzione plausibile: scattò con la testa in avanti colpendogli il muso , subito fu libera dalla presa mentre la bestia guaì rabbiosa. Non provava terrore in quel momento era pervasa da una pura dose di adrenalina, rotolò sul fianco e si mise in piedi. Il lupo prese a girarle intorno pronto a balzarle di nuovo addosso-Era meno grosso di Riccardo-Dalia attese fino all’ultimo istante e quando balzò si scansò repentinamente, girò su stessa e gli assestò un forte calcio trasversale centrandogli il costato. La belva rispose con una zampata al braccio che le aprì uno squarciò laddove c’era la vecchia ferita. Urlò di dolore e come presa da una furia cieca si avventò su di lui scaraventandolo a terra, ruzzolarono insieme in un misto di zampate e pugni. Quando alla fine lei riuscì a sovrastarlo, si mise a cavalcioni su di lui e gli morse con forza l’orecchio peloso, ci fu un ululato e poi con una debole zampata al terreno fece intendere che si arrendeva.
Dalia si alzò in piedi ferita ed esausta mentre con una velocità assurda il corpo animale tornò ad essere quello di Laerte.
Lei arrossì d’innanzi alle nudità dell’uomo e si voltò imbarazzata.
Sei una combattente favolosa Dalia.” Fece alle sue spalle.
Non credi che sia stato un tantino dura questa prima prova”.
Era inorridita da ciò che era stata capace di fare.
Laerte si portò  davanti a lei e la fissò ammirato.
Dalia dovresti essere fiera di te stessa.”
“Io ti ho ferito”. L’orecchio era ancora tumefatto .
Fa parte dell’addestramento.” Le sorrise dolcemente.
Continueremo?”.
“Ma certo!”. Fece entusiasta, “Ma ora devi riposare. Nello scontro sei penalizzata dal fatto che non ti trasformi. Per cui riporti danni maggiori che guariscono più lentamente rispetto a  quelli di un licantropo. E’ per questo che dovrai imparare a evitare i colpi e a infliggerne tanti.”
“E’ per questo che ti ho scelto come maestro, sei il migliore.”
“Non fare la ruffiana, sono molto esigente ricorda”.
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