Il primo settembre la stazione di King’s Cross era sempre molto affollata,
forse più del solito. E questo non era dovuto solo al ritorno dalle vacanze di
tutti quei villeggianti che avevano deciso di godersi fino in fondo le ferie…
anche perché se fosse stato così probabilmente non si sarebbero visti in giro
così tanti bauli con civette, calderoni e manici di scopa, né tanto meno gente
bizzarra che correva di qua e di là parlando di babbani, quidditch, bacchette
magiche e cioccorane. Appartenevano a questa categoria anche due giovani ragazze
che stavano discutendo animatamente (W Noi e tutto quello che ci riguarda!
NdJudy&Daff). “Judy, hai una vaga idea di dove dobbiamo andare?” chiese la prima
delle due. Non era molto alta, magra, capelli castani lasciati sciolti fino a
metà schiena leggermente spettinati per la corsa appena fatta (Guarda che quella
che non regge un po’ di moto non sono certo io! NdDaff) (Dettaglio irrilevante!
NdJudy), occhi color ghiaccio e un sorriso ironico sul volto indirizzato alla
sua compagna. Se non fosse andata in giro con un baule enorme stracarico di
oggetti strani e un candido gufo decisamente irritato per la confusione
probabilmente sarebbe passata inosservata alla maggior parte della gente (Vuoi
forse dire che sono una che non si nota? NdDaff) (Sì!... Non che io sia più
“evidente”, ma… NdJudy).
L’altra ragazza, che rispondeva al nome di Judy, era
anche lei non molto alta e coi capelli castani. A differenza dell’amica però i
suoi capelli erano corti e spettinati con una buona dose di gel, e le davano
un’aria sbarazzina che rese meno incisivo lo sguardo scocciato che i suoi
profondi occhi così scuri da sembrare neri avevano lanciato in direzione della
ragazza che le stava di fianco, che continuava imperterrita a sorriderle in
maniera irritante. “Bhe, non ne ho la più pallida idea, Daphne… credo che
dobbiamo raggiungere il binario 9 e ¾!” rispose abbassando lo sguardo. Judy
odiava non sapere qualcosa (Cosa più unica che rara
NdJudy-la-modestia-fatta-a-persona) (No comment NdDaff), e odiava ancora di più
quando Daphne glielo faceva notare… solo perché non riusciva a trovare la strada
del treno Daff non aveva il diritto di prendersi gioco di lei (Sì che ce l’ho!!!
NdDaff): in fondo neanche lei sapeva dove bisognava andare! “Oh,… mi hai
illuminato!!! Certo che dobbiamo raggiungere il binario 9 e ¾, ma vorrei farti
notare che seguendo le tue indicazioni abbiamo raggiunto il binario 15… non
credi di aver sbagliato qualcosa?” (Dettaglio irrilevante! NdJudy)
“Probabilmente sì, ma a quanto pare neanche tu sai dove dobbiamo andare, o
sbaglio?” Ah! Beccati questa Daff!!!
“Bhe, per la verità sbagli…” Daphne
fece una piccola pausa per godersi appieno il suo momento di gloria ed
imprimersi per sempre nella mente l’immagine dell’espressione di Judy che era a
metà tra lo stupito e la rabbia. “Per raggiungere il binario bisogna andare da
questa parte!!!” concluse con voce trionfante. Judy fece un respiro profondo per
evitare di staccare una gamba alla sua poco spiritosa amica (Judy, ti voglio
tanto bene, lo sai? NdDaff) e disse con voce forzatamente calma “Bene, visto che
IO faccio solo pasticci e mi perdo sempre, mentre TU sai perfettamente dove
dobbiamo andare ti conviene darti una mossa…” si interruppe un momento durante
il quale si stampò sul viso un sorriso beffardo “…Perché il treno parte tra
cinque minuti!” il sorriso sul volto di Judy si allargò. “COSA???” gridò Daff
sull’orlo di una crisi di panico. “Dai, smettila di fare la pazza isterica e
andiamo a questo maledettissimo binario 9 e ¾! (Pazza isterica a chi? NdDaff) (A
te! NdJudy)”
“Sì, sì, tanto tu non hai da trascinare il mio mega-baule!!!” disse
piuttosto irritata Daff tirando a fatica il suo baule stracarico di roba,
soprattutto vestiti. “Ehi, non so se hai notato, ma anche il mio è piuttosto
pieno… e di roba utile, non vestiti!”
“Puah! Judy Sullivan, tu chiami roba utile
un libro che si intitola ‘milleuno modi per dire la stessa cosa ’?” Chiese acida
l’amica piuttosto preoccupata di perdere il treno, e di conseguenza
intrattabile. Judy decise saggiamente di non rispondere. Sapeva per esperienza
che quando Daff era preoccupata fra loro dovevano esserci il maggior numero di
metri possibili. E dire che tra le due l’isterica era lei… quante volte Daphne
aveva dovuto sopportare una delle sue “sfuriate alla Judy”? certo, d’altronde
era inevitabile: si conoscevano da ancor prima di nascere. I loro padri infatti
erano amici, colleghi di lavoro, mentre le madri avevano frequentato la stessa
scuola. Appena Judy Sullivan e Daphne Olsen si erano conosciute (si parla di
quando avevano meno di un anno…) erano subito diventate inseparabili, stavano
appiccicate come un paio di Jeans attillati stanno appiccicati al sedere.
Tuttavia, spesso a causa del carattere intrattabile di Judy, le due a volte
finivano per litigare. L’esperienza non era piacevole, sopportare le urla di
Judy e gli sfoghi di Daff poteva diventare molto sfiancante. Mentre Judy pensava
al suo passato non si rese conto di aver raggiunto la barriera tra il binario 9
e il binario 10. Solo un calcio negli stinchi gentilmente offerto dalla sua cara
amica Daphne la riportò alla realtà e le permise di trascinare il suo pesante
baule attraverso il finto muro che le divideva dall’espresso per Hogwarts (Il
calcio negli stinchi lo potevi evitare… NdJudy) ( Eh eh! NdDaff). Nonostante
quella fosse la prima volta che le due quattordicenni raggiungevano il binario 9
e ¾ non ebbero troppi problemi, in quanto era tutto spiegato nella lettera di
ammissione ad Hogwarts arrivata a metà Luglio. Appena passata la barriera, le
due rimasero molto stupite di vedere quanta gente era pronta per partire alla
volta della più famosa scuola di magia e stregoneria del mondo: nella loro
scuola di provincia non c’erano così tante persone. Si erano trasferite a causa
del lavoro dei padri (guaritori al San Mungo) che per raggiungere l’ospedale
magico dovevano prendere ogni giorno un mucchio di passaporte. Daff, troppo
presa ad ammirare il panorama non si accorse di essere rimasta davanti al
passaggio, così venne urtata da un giovane ragazzo innocente che cercava come
lei di raggiungere il binario. Dopo essersi scusata ed essersi spostata Daff
raggiunse la sua amica che rideva sotto i baffi, probabilmente a prenderla in
giro per la figura appena fatta. “Ti fai subito conoscere? Quel povero ragazzo
rimarrà traumatizzato a vita, non credi di dovergli almeno fare i compiti per
una settimana? Sai, per farti perdonare!”
“IO almeno sarò conosciuta per
qualcosa, al contrario di TE, che resterai per sempre nell’anonimato!” rispose
Daff piuttosto irritata dalla frecciatina di Judy. “Senti, scusa, solo che sono
agitata: ti rendi conto, stiamo per andare a HOGWARTS!!!”
“Veramente stiamo per
rimanere a piedi: il treno sta per partire! Comunque, non preoccuparti, ti
capisco: anch’io sono molto emozionata, scuse accettate!” dopo di che le due
salirono sul treno, lasciarono i bauli nella carrozza dei bagagli (Sappiamo che
non è specificato nel libro, forse non è nemmeno vero, ma prendetela come una
licenza poetica NdJudy) (Anche se questa ff di poetico c’ha molto poco NdDaff)
portandosi dietro solo una borsa tracolla con dentro il necessario per il
viaggio. Durante il tragitto per trovare uno scompartimento libero (Judy e Daff
alla ricerca dello scompartimento perduto!!! NdJudy) le borse iniziarono a farsi
sentire, o forse erano loro che erano sempre più stanche… e affamate
(soprattutto io NdDaff)! Dopo una buona mezzora passata a guardare dentro
scompartimenti che si rivelarono poi gremiti di persone intente a parlare dei
fatti loro,(Volevamo scriverci qualcos’altro al posto di “fatti”, ma sapete
com’è… NdJudy&Daff) Daff e Judy trovarono infine uno scompartimento libero e
finalmente si concessero qualche momento di relax; tuttavia la loro pace durò
poco: appena ebbero chiuso la porta questa si riaprì, rivelando quattro ragazzi.
Uno era biondo, capelli lunghi e occhi grigi, sarebbe stato un bel ragazzo se
non avesse avuto l’aria di uno che è stato costretto a vedere una brutta cosa
(In poche parole la faccia da schiaffi! NdJudy&Daff), il secondo non aveva
niente di particolare, se si escludono il lungo naso e i capelli unticci. Sugli
altri due non c’è molto da dire: erano le controfigure di due armadi (Anche se
secondo me uno assomiglia di più a un comò! NdJudy) (La somiglianza c’è, ma gli
armadi hanno un quoziente intellettivo più elevato di questi due troll NdDaff)
“Uscite di qui! Questo è il nostro scompartimento, e non vogliamo che sia
infettato da delle pivelline come voi!” disse il primo. “Senti tu, platinato dei
miei stivali, non è mica tuo sto posto!”
“Già, siamo arrivate prima noi, e non
abbiamo intenzione di cederlo ad una faccia da schiaffi, due armadi ed
un’acciuga!!!” (Sììì, digliene quattro Daff, sono con te!!! NdJudy) (Dai, anche
tu sei stata grande NdDaff) “Voi non sapete chi sono io!!!”
“Un platinato con la
faccia da schiaffi?” risposero in coro le due. “Maledette… io sono Lucius Malfoy,
erede di una delle più nobili famiglie d’Inghilterra e non potete permettervi di
dirmi queste cose!!! Tiger, Goyle, PRENDETELE!!!”
“Gli armadi… SCAPPA!!!” gridò
Daff già fuori dal corridoio. “Non c’è bisogno che tu lo dica collega: se ci
pigliano ci schiacciano!!!” rispose una Judy alquanto indaffarata a correre
(Volevamo fargli un incantesimo, ma la corsa è più sana e fa dimagrire! NdJudy&Daff).
Si fiondarono nel primo scompartimento che notarono. Judy si mise a trafficare
con la porta “Chiuditi! Chiuditi! Chiuditi!!!!” quando un colpetto alla spalla
da parte di Daff la fece voltare (Almeno non mi ha tirato un calcio! NdJudy)
“Eh… Judy… abbiamo compagnia!” La ragazza interrogata si voltò spazientita “Oh
andiamo, non vedi che sto cercando di chiudere…” interruppe la frase a metà,
notando il gruppo di serpeverde che si stava scrocchiando le dita in maniera
molto minacciosa. “… Apriti! Apriti! Apriti!” Judy tornò a scancherare con la
porta che tuttavia non si apriva, fortunatamente Daff ebbe il buonsenso di usare
l’Alohomora. Le due si ritrovarono così con una folla inferocita alle calcagna e
ben presto i vagoni del treno finirono. “Vicolo cieco…” sussurrò Judy il cui
sguardo cercava una via d’uscita da quella situazione… poco simpatica. Lo
sguardo le cadde sulla bacchetta stretta nella mano di Daff. Estrasse
rapidamente la sua e le due ‘fuggiasche’ schiantarono contemporaneamente i loro
inseguitori. “L’incantesimo non durerà a lungo: non siamo ancora così potenti!”
affermò con un filo di preoccupazione Daff. “Mhm… vediamo… lì c’è uno
scompartimento…”
“La scelta è dura: serpeverde inferociti o scompartimento
sconosciuto, questo è il dilemma!” sussurrò in risposta Daphne in un’imitazione
di Shakespeare. “Scompartimento sconosciuto!” rispose Judy ben intenzionata a
non cambiare idea chiunque avesse trovato dentro. Spalancarono la porta e se la
richiusero rapidamente alle spalle senza prestare attenzione agli occupanti
dello scompartimento in cui avevano fatto irruzione. “Ehi, salve! Che avete,
sembra che abbiate appena incontrato Piton e i suoi capelli unticci, quelli
fanno venire gli incubi!” questo le indusse a girarsi, molto lentamente per
paura di quello che avrebbero visto, già pronte a battere in ritirata se la
situazione fosse stata tragica (Sappiamo riconoscere quando è la nostra giornata
no NdJudy&Daff). Constatato che le quattro persone presenti nello scompartimento
non avevano intenzione di troncare prematuramente le loro giovani vite si
rilassarono vistosamente. “Bhe, abbiamo visto una pseudo-acciuga coi capelli
unticci e un naso mostruoso, ma non sappiamo come si chiama!” rispose Judy
ancora ansimante. “Anche perché c’era un montato di testa platinato e con la
faccia da schiaffi che pretendeva di avere tutta l’attenzione! Si chiamava…
Malfatto… Malbrutto… ah già, Malfoy!” disse Daff che intanto si era seduta di
fianco a un ragazzo basso, magro con la faccia paffutella. “Vi dispiace se ci
mettiamo qui? Sapete, oggi è stata una brutta giornata: per poco non perdevamo
il treno e abbiamo dovuto schiantare una banda di serpeverde inferociti… siamo
un po’ stanche!” domandò Judy scoccando uno sguardo che diceva senza ombra di
dubbi come la pensasse dell’amica che si era seduta senza chiedere il permesso.
Daff la ignorò completamente rivolgendo invece la sua attenzione agli occupanti
dello scompartimento “Io sono Daphne Olsen, per gli amici Daff; mentre lei è
Judy Sullivan per gli amici semplicemente Judy. Voi chi siete?”
“Non ci volete
fare la pelle, vero?” chiese preoccupata Judy. (Che coraggio, ragazzi, mi
meraviglio di te… NdDaff)
“No, tranquille! Non abbiamo un serpente sul taschino,
quindi non siamo serpeverde e quelli brutti e antipatici sono i serpeverde!
Comunque io mi chiamo James Potter, Quel ragazzo vicino a Daff è Peter Minus,
mentre gli altri due sono Sirius Black quello moro e Remus Lupin quello coi
capelli castano chiaro.”
Quest’ultimo, come risvegliato da una trance disse
sorridendo “Non mi pare di avervi già visto, siete nuove?”
“Sì, finora abbiamo
studiato a Zetadrick, una scuola italiana, ma i nostri genitori lavorano a
Londra e quindi ci siamo trasferite… che mi dite della scuola: sì, insomma,
professori, materie, questo genere di cose!” chiese Judy interessata a saperne
di più (Secchiona! NdDaff) (IO NON SONO SECCHIONA! Ho solo voglia di sapere cose
nuove, ecco tutto… NdJudy) (Secchiona! NdDaff). “Ah bhe, una gran palla!
Lezioni, compiti, verifiche, e il giorno dopo tutto daccapo… fortuna che c’è il
quidditch!”
“Avete una squadra di quidditch???” chiesero in coro le due con gli
occhi che brillavano all’idea di volare nuovamente su di un manico di scopa. “Io
nella mia vecchia scuola facevo parte della squadra… ero una battitrice!” disse
con una punta d’orgoglio Daff (Montata di testa! NdJudy) (Secchiona! NdDaff) (Ti
odio! NdJudy) (Grazie, sentimento del tutto corrisposto! NdDaff). “Io invece non
facevo parte della squadra, giocavo solo per divertimento nel ruolo di
portiere!” come prevedibile si misero a parlare di quidditch. Daff e Judy
scoprirono così che James era un cercatore, a sentire lui il migliore, Sirius un
battitore e Remus un cacciatore. Peter era solo un tifoso, diceva che non era
adatto al volo…fra una chiacchiera e l’altra non si accorsero che il viaggio era
quasi finito e che il treno si stava avvicinando alla stazione di Hogsmeade. Si
cambiarono rapidamente (prima i maschi e poi noi, non pensate male NdJudy)
(Purtroppo NdDaff) (Dì la verità, hai un debole per Peter! NdJudy) (No, quello
te lo lascio, è tutto tuo! NdDaff) (Odiosa! NdJudy) (Secchiona NdDaff) e si
prepararono ad iniziare un nuovo, entusiasmante anno ad Hogwarts…
TO BE CONTINUED… (Sì, come no NdDaff) (Certo che continua, sciocca! NdJudy) (Secchiona! NdDaff)