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Autore: Nefelibata    01/09/2012    6 recensioni
'Forse se l'avessi conosciuto a quel concerto, la nostra vita sarebbe stata diversa.'
Pairing: Larry
Conteggio parole: 976
Disclaimer: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcun scopo di lucro, non intendo dare rappresentazioni veritiere dei caratteri di queste persone, ne offenderli in alcun modo. Sfortunatamente nessuno dei personaggi mi appartiene.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destiny, rules

L'uomo è nato per tradire il proprio destino.
- Paulo Coelho

 

Ero consapevole che quel momento non sarebbe durato a lungo.
Ero consapevole che quell' inspiegabile profumo di uova e la forte luce che filtrava dalle finestre avrebbe presto strappato ai sogni Harry.
Lo osservavo mentre arricciava il naso pronunciando parole inesistenti e potevo vedere le pupille che vagavano come impazzite sotto le sue palpebre.
Sorrisi a quell'espressione.
Harry era adorabile, e mi sorpresi a constatare per l'ennesima volta quanto fosse bello con quel ricciolo morbido che gli era caduto davanti agli occhi.
Provai uno stravolgente desiderio ad allungare una mano e risistemarglielo tra i capelli, forse per abitudine o perchè non sopportavo di perdermi anche solo un centimetro di lui, ma non lo feci per paura di svegliarlo.
Volevo vedere i suoi occhi, si, volevo che mi trovasse davanti a lui al suo risveglio, sapendo che quello per Harry significava essere di buon umore per l'intera giornata.
Si, volevo che mi sorridesse come ogni mattino, che mi mimasse un bacio con le labbra perchè troppo pigro e svogliato per muoversi ed avvicinarsi.
Si, bramavo quel contatto che si creava tra i nostri sguardi e che poteva durare anche un quarto d'ora.
La cosa che più amavo del nostro rapporto era proprio quella, il comunicare con lo sguardo.
A noi non servivano parole, le parole si disperdevano nell'aria, volando lontano.
I suoi occhi, invece, erano come un libro che avrei potuto aprire quando volevo. I suoi occhi erano un ricordo che rimaneva impresso.
Volevo strofinare il naso contro il suo e toccargli le fossette.
A quel punto, spinto dall'irrefrenabile desiderio di lui, mi sarei avvicinato fino a far scontrare i nostri corpi caldi, l'avrei baciato per interi minuti infilandogli una mano tra i ricci, per poi ascoltare il suo "Buongiorno" mormorato con voce roca e tono dolce.
"Buongiorno amore" avrei risposto fissando i miei occhi nei suoi per imprimergli il mio riflesso, il mio cuore, e saremmo rimasti lì, abbracciati a guardarci, a sorridere, ad amarci.
Ma quella mattina decisi che il mio impulso a toccarlo e baciarlo poteva aspettare, sapevo che Harry non aveva dormito molto, l'avevo sentito alzarsi dal letto all'alba, così rimasi a guardarlo mentre mi perdevo nei miei pensieri.
Fino ad allora non avevo mai creduto nel destino.
Ma in quel momento, con il cuore che batteva e una massa di ricci davanti a me, non potei non cambiare idea.
Ricordai quel bagno, in cui ci eravamo incontrati, ricordai il sorriso del riccio quando alzò lo sguardo sullo specchio, lo stesso sorriso che mi inondò l'anima quando ci misero nella stessa band.
Ricordai lo stupore negli occhi di entrambi quando scoprimmo di essere stati allo stesso concerto tre anni prima.
"Era scritto nel destino" avrebbe detto mia madre, e sorrisi di nuovo al pensiero.
Forse se l'avessi conosciuto a quel concerto, la nostra vita sarebbe stata diversa.
Al posto di una stanza d'albergo ci saremmo svegliati in una casa, la nostra casa, ci saremmo fatti le coccole con calma, senza fretta, senza il cellulare che squillava ogni cinque minuti.
Avremmo fatto colazione seduti l'uno sull'altro, avremmo fatto una passeggiata mano nella mano, saremmo stati liberi.
Ma non era questo ciò che il destino aveva in mente per noi.
No, nelle pagine della nostra vita c'erano scritte altre parole.
"Paparazzi" "Telecamere" "Segreti" "Recite", erano queste le parole che caratterizzavano il nostro mondo.
Sapevo che era proprio questo il motivo per cui Harry era scosso dagli incubi la notte, per cui la mancanza di luce impediva ai suoi occhi di illuminarmi la vita.
Era questo il motivo per cui ogni notte dovevo stringerlo forte, sussurrando parole dolci di conforto che facevano a pugni con le sue urla disperate.
Anche quando Harry si addormentava sul mio petto con le guance umide, per quanto provassi, non riuscivo ad addormentarmi.
I miei occhi erano contornati da occhiaie, ma era l'ultima cosa di cui mi importava.
Harry era dipendente da me, l'avevo capito da tempo.
Le sue mani trovavano conforto solo tra le mie, i suoi singhiozzi trovavano pace solo tra le mie labbra, le sue fossette prendevano vita solo grazie alla mia presenza.
Tutto di Harry era in qualche modo legato a me.
Il continuo profumo di uova interruppe i miei pensieri e nello stesso momento mi accorsi che il riccio stava strizzando gli occhi, segno che il suo sonno non sarebbe durato a lungo.
Come a confermare i miei pensieri, le palpebre si alzarono di scatto e le sue iridi entrarono nelle mie, invadendo la mia testa e il mio cuore in un solo attimo.
Aspettai il suo sorriso.
Anche lui aveva le occhiaie, e negli occhi un alone di incompletezza mista a malinconia, ma non poteva negarmi quel sorriso.
Non poteva impedire alle fossette di comparire magicamente sul suo volto.
Inconsapevolmente stavo trattenendo il respiro, sapevo che prima o poi il ragazzo che mi era sembrato forte all'inizio sarebbe crollato, le sue difese sarebbero cadute come pezzi di cemento in mezzo ad una pozzanghera, i miei mormorii non sarebbero bastati e le sue urla si sarebbero prolungate fino al mattino.
Sapevo che Harry non sarebbe resistito a lungo in quella situazione, e mi ero ripromesso di salvarlo, con ogni mezzo possibile.
Ma, inaspettatamente, dopo minuti che mi sembrarono un eternità, la bocca di Harry si aprì e i denti perfetti fecero capolino.
<< Buongiorno amore, mi sono svegliato stamattina presto per farti la colazione, sono venuto per svegliarti ma dopo essermi sdraiato mi sono incantato a fissarti e mi sono addormentato, scusa >>
Mentre lo disse mi avvicinò  a se chiudendomi tra le sue braccia e appoggiando le sue labbra sulle mie in un dolce bacio a stampo.
E il cuore riprese a battere.
E i polmoni ripresero a catturare l'aria.
E tutto, di me, riprese vita.
E tutto, di me, era rivolto a lui.
E il destino mi apparve improvvisamente debole di fronte a noi.

*

Lalala, eccomi qua (?)
Okay, allora, lo so che ora penserete "Che è sta roba?".
Diamine, non sono una di quelle scrittrici che stanno ore o giorni davanti ad una os, semplicemente ero distrutta, ho aperto il blocco note e scritto la prima frase, e poi, come mi succede sempre, le idee vengono spontanee e le dita lavorano da sole.
Non sono nemmeno riuscita a trovare una canzone che coronasse questa cosa, perdonatemi.
Dimenticavo: Se vi va di chiedermi qualcosa o di chiacchierare semplicemente, vi lascio il mio Twitter (Per parlare di Larry, soprattutto, sono più che disponibile) :
https://twitter.com/alwaysbebrave 
Quando mi seguite chiedetemi il follow back, perchè per una storia lunga posso seguire pochissima gente, in quel modo capirò che siete voi di EFP e vedrò se riesco a seguirvi (Al massimo unfollowo qualcuno).
Se lasciate una recensione, anche piccola, vi amerò per il resto della vita.
Un bacio
Nicole
  
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