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Autore: Nori Namow    02/09/2012    6 recensioni
«Ther, nessuno può separarci. Tu sei la mia combinazione perfetta.»
***
«Smettila idiota.».
«Ti amo.»
«Lo so.»
«E sono un idiota. Sai anche questo?»
«So anche questo.»
«E tu non mi ami più?»
«Io ti amo. Ma se mi lasci di nuovo o fai il coglione, giuro che ti strappo i testicoli.» borbottò seria più che mai.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-KATHERINE
«E tu, Grace Styles, mi hai chiamata perchè un cazzo di vaso si è rotto?!» chiesi infuriata alla biondina che raccoglieva i cocci di un vaso con la tranquillità di un bradipo.
«È il merdosissimo vaso preferito di mia madre, e se scopre che l' ho rotto per fare una capriola, mi farà mangiare tutti i pezzi, poi me li farà cagare e me li farà mangiare di nuovo!» urlò disperata sbattendo un piede a terra.
«E va bene. Dammi il Superattack, vediamo se riusciamo ad aggiustarlo.» allungai la mano, in attesa che mi porgesse la colla più odiosa, ma utile del mondo.
«Ehm... È finita. Dobbiamo andare a comprarla.» rispose tenendo lo sguardo basso. Poi corse a prendere i soldi, mise le scarpe e mi trascinò al negozio a pochi passi da casa sua.
«Ti rendi conto che la tua maglia rigorosamente bianca lascia poco spazio all' immaginazione, visto che hai un reggiseno leopardato?» le ricordai indicando la sua maglietta.
Lei sbarrò gli occhi, osservò l' eccessiva trasparenza e poi fece spallucce.
Comprò il Superattack e io preparai psicologicamente le mie dita, che a breve si sarebbero incollate tra loro nel tentativo di incollare i cocci del vaso.
Durante il tragitto ci imbattemmo nei tre esseri che avrei desiderato vedere. O meglio, due esseri.
Louis e Harry camminavano dall' altra parte della strada e ci salutarono, riconoscendoci. Di fronte a me e alla sorella di Sexy Styles, c'era quel rompicazzo di Manuel.
Oh Dio, ancora lui!
Louis, riconoscendo il tipo, prese per un braccio Harry e attraversò velocemente la strada, correndo ad abbracciarmi. Mi prese la testa fra le mani e mi diede un bacio a stampo, questa volta però aggiunsi un bel morso al suo labbro inferiore.
L' avevo avvertito. Gli avevo detto che non sarebbe più dovuto succedere. Si allontanò, massaggiandosi il labbro inferiore e guardandomi con gli occhi da cucciolo.
Manuel salutò velocemente e accelerò il passo. Harry, invece, era chiaramente arrabbiato.
Forse aveva di meglio da fare con l' amico e sono arrivata io ad interromperli, pensai.
Quando Manuel svoltò l' angolo, Louis, sempre massaggiandosi il labbro, fece finta di piangere poggiandosi a Grace. Notai che per un istante si soffermò a guardarle il seno. Che pervertito.
«Perchè mi hai morso? Io ti salvo da quel tipo e tu mi mordi. Sei aggressiva.» piagnucolò. Poi scoppiò a ridere, abbracciandomi.
«Ma io ti perdono perchè hai i capelli rossi che sono belli.» sussurrò al mio orecchio tirandomi i capelli.
«Cosa cazzo ci fate qui?»
Fu Harry a parlare, ed era decisamente di malumore. Grace gli mostrò la confezione plastificata del Superattack.
«Ho rotto il vaso preferito di mamma. Dobbiamo ripararlo.»
Harry alzò gli occhi al cielo, infastidito. Strinse i pugni e guardò la sorella in cagnesco.
«Perchè fai sempre stronzate, Grace? Come minchia speri di risolvere adesso, eh? Lei se ne accorgerà, e lo sai. Sei sempre la solita.» urlò con rabbia.
Io e Louis rimanemmo di stucco, non aspettandoci mai quella reazione da parte del riccio. Grace lo guardava tranquilla negli occhi, intuendo che c'era qualcosa che lo infastidiva.
Lui le strappò la colla dalle mani e si diresse verso casa sua a grandi passi, senza aspettarci.
Ci guardammo tutti e tre, poi, con un' alzata di spalle, lo seguimmo in casa.
Una volta arrivati nella casa degli Styles, Grace, Louis ed io ci mettemmo a lavoro per riparare il vaso, mentre Harry guardava la tv con la fronte corrugata, sbuffando perchè non trovava nulla di buono.
Dopo mezz ora passata a ricorstruire quel vaso, che era davvero bello, in realtà, ci sedemmo tutti sul divano, esausti. Louis si divertiva a provocare Harry, passandomi un braccio attorno e avvolgendomi come se fosse una coperta e baciandomi la guancia.
Io non facevo altro che scoppiare a ridere in quanto gli occhi di Louis sprizzavano felicità da tutti i pori, e sembrava un bambino che aveva ricevuto il regalo più bello a Natale.
Dopo avermi abbracciata, passava ad accarezzare Harry utilizzando comportamenti tipicamente femminili, ricevendo dei sonori ceffoni dall' amico che lo allontanava, infastidito.
«Dai, Harry! Ti prometto che sarai il testimone al mio matrimonio, ok?» disse tutto contento al riccio.
Harry buttò il telecomando a terra e si chiuse nella sua stanza tutto il pomeriggio. Davvero non riuscivo a capire il perchè di quel comportamento. Sapevo che non era gelosia nei miei confronti.
Voglio dire, se ti piace una persona non fai tanto il sostenuto, no? Anche se il giorno prima mi aveva salutata con quel bacio e io gli avevo praticamente spifferato la parte della mia vita che odiavo di più.
Alle 20:30 me ne andai, e Harry non si degnò nemmeno di uscire e dirmi 'ciao'.
Maledetto bastardo.
 


-HARRY
Erano le  otto e mezza circa, quando sentii il portone chiudersi. Se ne era andata, e mi dispiaceva tanto non essere sceso a salutarla.
Ma sapevo che, se fossi sceso e avessi visto Louis, non avrei più risposto delle mie azioni.
Che testa di merda che è a volte! Prima la bacia davanti a me, anche se lei si è vendicata, e l' ho amata ancora di più in quel momento. Poi l' abbraccia, la corteggia e mi stuzzica dicendomi che avrei fatto il testimone al matrimonio!
Non gli avevo detto nulla di quello che provavo per Katherine ma, cazzo, sembrava palese che lei mi piacesse e non poco.
Sbuffai, cercando inutilmente di concentrarmi sulla matematica, quando qualcuno aprì la porta senza nemmeno bussare.
Voltai la testa di scatto, notando il sorriso beffardo di Louis. Stava per dirmi qualcosa ,e quello sguardo lasciava intendere che avrebbe anche avuto ragione.
«Ti piace moltissimo.» affermò. Non era una domanda. Minchia, aveva capito.
Sbuffai, cercando di concentrarmi sul libro, anche se sapevo che non sarebbe servito a far andare via Louis.
«Di cosa stai parlando?» chiesi indifferente, sperando di sviarlo dal suo nuovo pensiero. Venne a sedersi vicino a me e mi pizzicò le guancie come se fossi un bambino.
«Il mio Hazza è innamorato di Katherine!» cantilenò, rischiando di staccarmi la pelle. Tolsi bruscamente la sua mano dalla mia faccia e lo guardai in cagnesco.
«Fottiti, Louis. Fottiti. Lo so che ti piace, quindi scopatela senza ritegno, non me ne fotte un cazzo!» sibilai a occhi stretti.
La risposta di Louis fu una risata isterica. Non aveva abboccato.
«Harry, non è da te dire tutte queste parolacce. Inoltre, hai gli occhi lucidi, segno che ti frega eccome. E, giusto per chiarirci, quello che ho fatto oggi l' ho fatto solo perchè mi divertivo a vederti geloso.» disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
Come se qualche pensierino non l' avesse fatto, quel maniaco. Ok, anche io li avevo fatti, ma io sono io.
«Senti, Louis. Esci dalla mia camera, ok? Se mi piacesse, te lo direi, non credi?»
Si alzò e si avviò alla porta. Poi si girò e mi guardò serio.
«No, Harry. Perchè se una persona ti piace troppo, non lo diresti a nessuno. Neanche al tuo migliore amico.» 
Chiuse la porta e uscì, lasciandomi in balia di quei pensieri. In fondo, aveva ragione.


 
-KATHERINE
«Devo raccontarti un segreto.» mi disse Louis nell' orecchio. Lo guardai interrogativa, aspettando che continuasse.
«Harry in realtà è fidanzato. Con me.» disse con gli occhi chiusi.
Boccheggiai, non poteva essere vero. Mi aveva chiaramente detto di non essere gay.
Louis mi guardò con gli occhi lucidi, poi cacciò un coltello affilato da dietro la schiena.
«Io lo amo, ma tu lo farai tornare etero. Quindi devi morire.» disse con semplicità.
Lo alzò sopra la testa, e mentre stava per trafiggermi, il solito rumore sordo e trillante mi colpì in pieno.
 
 
Cercai a tastoni la sveglia, ma sentivo solo due paia di manine che mi tiravano i capelli. Aprii gli occhi, trovando quelli color nocciola di Liam e quelli azzuri di Niall. Istintivamente, li abbracciai, scompigliando i loro capelli.
Quei sogni strani mi stavano facendo rimbambire di brutto. Forse avrei dovuto chiamare uno psicologo.
«Chi è Louis?» chiese Liam con un sorriso. Bene, avevo anche parlato nel sonno?
«Nessuno. Un personaggio di un film horror, quelli che odiamo tanto.» dissi guardandolo con occhi spaventati, sperando che smettesse di fare domande. Se iniziava, non la smetteva più.
Annuì e uscì dalla mia camera con Niall al seguito. Mi preparai ad un' altra estenuante giornata scolastica. Ringraziando il Cielo, era venerdì.
 
«Hai presente Monique?» chiese Joe ad un tratto, mentre uscivamo da scuola.
«Sì, eccome.» dissi fredda, ricordando la sera in cui per poco non si spogliava davanti a Harry.
«Sai, credo che mi piacerebbe divertirmi ancora un pò con lei. Voglio dire, lei è la mia amica di letto, adesso.» esclamò contento, mentre la mia mascella arrivava al centro della Terra.
Lui lo notò e mi pizzicò le guancie.
«Hey, potevi diventarlo tu, ma tu sei seria e sei la mia chioma rossa. Non ti tradirei mai.» concluse facendomi l' occhiolino.
Risi tra me e me, avviandomi a comprare il mio pacchetto di caramelle gommose e salutando il mio amico. Quando uscii con la mia fonte di energia in mano, vidi Manuel che parlava con due ragazzi.
E quei due ragazzi erano Louis ed Harry. Louis, troppo impegnato a parlare con Manuel di chissà cosa, non mi notò. Harry, invece, mi sorrise, mostrando le sue fossette provocanti. Sorrisi di rimando, aprendo il pacchetto di caramelle.
Attraversai la strada e Louis mi notò, correndomi incontro per un abbraccio. Lo lasciai fare in quanto Manuel ci osservava circospetto.
Per la terza volta, Louis stava per poggiare le sue labbra sulle mie.  Rimasi immobile, fin quando Harry non si buttò letterlamente addosso urlando «Caramelle!» e prendendone una dal pacchetto che avevo in mano.
Louis gli sorrise, il classico sorriso che si fa quando vorresti dire 'ecco, avevo ragione io.' Non capendo cosa diamine stesse succedendo, cominciai a mangiare le mie caramelle, ringraziando nella mia mente Harry, con tutto il cuore.
Manuel si alzò gli occhiali sul naso e guardò Harry.
«A proposito, se Louis è il ragazzo di Katherine, tu chi sei?» chiese con gli occhi stretti, rivolgendosi a Harry.
Che razza di domande fai?  È normale che ti risponda 'sono un amico di Louis.'
«Sono l' amante segreto di Katherine. Ops..» disse con un sorriso rivolto a Louis. «Ora non è più segreto. Non ti da fastidio, vero?»
Arrossii di fronte a quella risposta inaspettata e Manuel  per poco non si strozzò con la sua stessa saliva. Louis, stranamente, rimase impassibile, ridendo appena con l' amico.
«Mi stai dicendo che ti rotoli tra le lenzuola con la mia fidanzata?» chiese fingendosi allarmato e portandosi la mano sul cuore con un gesto teatrale.
«Sì, e ha anche detto che sono più bravo io.» rispose Harry facendogli la linguaccia e dandogli uno schiaffo in fronte. Poi mi fece l' occhiolino, e in quel momento l' esercito di pterodattili nel mio stomaco tornarono alla carica,
distruggendone le pareti. 
«Non è vero, amore, diglielo che io sono più dotato!» trillò Louis pestando i piedi a terra. Manuel evaporò in un istante, convinto che la situazione stesse degenerando. Quando svoltò l' angolo, io, riccio e occhi blu, scoppiammo a ridere come non mai. 
Mi accompagnarono a casa, Louis alla mia sinistra e Harry alla mia destra. Il primo non faceva altro che parlare senza sosta, il secondo si limitava a fottermi le caramelle.
Arrivata al vialetto di casa mia, mi salutarono entrambi con un bacio sulla guancia, contemporaneamente. Avvampai dall' improvvisa sfrontataggine di Harry. Quel ragazzo era bello, ma strano in un modo a dir poco incredibile.
 
«Niall, amore di zia, ridammi le chiavi di casa! Devo andare a Hip Hop!» urlai al ragazzino che si divertiva a correre per la casa con le mie chiavi in mano. Mia sorella e Zayn se la ridevano, mentre io tentavo disperata di recuperarle.
Con uno scatto, riuscii finalmente a raggiungere la piccola peste, stampandogli un sonoro bacio sulla guancia e uscendo. Ero in anticipo di quindici minuti, così mi sedetti sulle scale, in attesa che la lezione del gruppo di Grace finisse.
In realtà, aspettavo di scorgere la chioma riccia e gli occhioni verdi di Harry. Sorrisi come un' ebete al solo pensiero.
Presi il cellulare e commisi un altro atto di stalker, aspettando che rispondesse.




ythogifjvdks Ok, dopo aver visto che recensite ben volentieri, non potevo non aggiornare *-*
Cioè, ma io vi amo davvero tanto! ♥ Siete dolcissime, le vostre recensioni sono sempre belle da leggere XD
Beene, questo capitolo è un pò una caccola, ma il prossimo sarà più bello, promesso! u.u
Come sempre, vi ringrazio per tutto, senza di voi non la continuerei questa storia C:
Vi lascio con questa gif da erntjekvrbjktgemk e il banner per l' altra mia storiaa **


 
   
 
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