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Autore: Letterenascoste    02/09/2012    3 recensioni
"Ma se tredici volte buongiorno mi dirai, tu sgarbato non sarai. Un buongiorno mi dirai e una lumachina avrai"
"Non le dirò tredici volte buongiorno e non voglio quella stramaledettissima lumachina... cioè, voglio dire, lumaca cornuta"
"Se una lumaca non vorrai... tu da solo rimarrai"
Così Severus Piton ancora confuso da quel gioco di parole, guardò la nuova docente girargli le spalle e andarsene con il suo cestino pieno di lumache, mezza sporca di muco... un po' ovunque.
"Buongiorno!" le urlò da lontano.
"Un Buongiorno tu mi hai detto" gli urlò contro Johanna "Te ne mancano dodici, bel culetto!"
Genere: Comico, Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Minerva McGranitt, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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Cuor di Burro.

Capitolo primo:

"Respira Johanna! Non allarmarti, devi solo: lavare tutti i tuoi vestiti, pulire la casa da cima a fondo se non vuoi trovare dei fantastici scarafaggi al tuo ritorno,  farti una bella doccia, spazzare, spolverare, restituire i libri in biblioteca, preparare tutte le cose di Tremor, salutare Sam..." 

Poi Johanna si guardò intorno "Non ce la farò mai!"

La donna lavorò tutta la notte: riuscì a lavare gran parte dei suoi vestiti e i restanti li sistemò sotto il materasso, spazzò e spolverò ma la casa rimase ugualmente sporca.
Al sorgere del sole si gettò sotto la doccia, indossò una lunga blusa bianca e dei pantaloni neri, acchiappò Tremor alla bene e meglio, prese borsa, baracche e burattini e uscì da quella casa che era stata il suo guscio per molti anni.

"Addio mia vecchia Vomitella"

Vomitella: Piccola, piccolissima a dire il vero, villetta a schiera di sessanta metri quadrati; così chiamata perchè il giorno in cui Johanna si trasferì la signora Lee, una simpatica vecchina sulla settantina non che reale padrona di casa, le aveva vomitato sullo zerbino a causa di una brutta indigestione.

Poi Johanna prese un piccolo foglietto e lo appiccicò in basso, sulla porta d'ingresso.

'Cari Scarafaggi, la casa è pulita! Vi prego abbiate fede e non andate a controllare.'

La donna si incamminò così verso una casa a pochi passi dalla propria.

"Johanna cara, entra pure ho appena preparato una bella frittata con i peperoni"

"Grazie signora Lee..." rispose Johanna all'arzilla vecchiarella che l'aveva accolta con in mano un panino al burro "Ma ho davvero molta fretta. La volevo avvisare che sto partendo per qualche mese a causa di un lavoro..."

"Lavoro?" chiese la signora Lee levandosi uno spinacio tra i denti "E quando mai Johanna Richardson ha lavorato?!"

"Esatto, finalmente potrò pagarle l'affitto"

"Non mi interessano i soldi" affermò la signora Lee mettendo tra le mani di Johanna un muffin alla marmellata "Se ragionassi in quel modo ti avrei già cacciata tempo fa. Devi trovarti un uomo, piuttosto."

"Ormai credo che non vi siano molte speranze"

"Non dire sciocchezze, bambina! Non sai quanti bei maschioni mi ronzano ancora intorno la domenica quando vado al Bingo... e tutti con la dentiera nuova eh!"

Altri svariati minuti passarono prima che Johanna riuscì a liberarsi dalla morsa della signora Lee. Infine ne uscì un'ora e mezza dopo con in mano un panino con la frittata e nell'altra della marmellata di pesche targata 1925.
Successivamente si recò in biblioteca e restituì i libri e solo infine si recò da Sam, il fattorino delle pizze, ma non trovandolo in casa decise di lasciare un biglietto.

'Caro Sam, proprio ieri ho ricevuto una proposta di lavoro e oggi devo partire in fretta e furia.
Mi dispiace non poter più vedere quel tuo bel faccino pieno di brufoli e le tue gambine storte.
Spero che non mi dimenticherai presto.
Ti lascio un panino con la frittata e un vasetto di marmellata... Spero non ti venga alcuna indigestione o qualche malattia strana allo stomaco.

Con affetto,
la cliente che non ti ha mai dato uno spicciolo di mancia, Johanna'

Pochi minuti dopo e con un vasetto di marmellata in meno da digerire, Johanna si ritrovò alla stazione di King's Cross... Tutto era rimasto immutato: i giovani che felicemente salgono sul treno, le mamme in ansia, i padri che litigano con altri padri.

Prese posto in fondo al convoglio, in una piccola e forse la più rumorosa cabina.

"Buongiorno" disse un ragazzino di media altezza, i capelli composti, un rospo in mano e un simpatico ma alquanto arretrato gilet evidentemente cucito a mano.

"Buongiorno a te" disse Johanna che, cercando di darsi un contegno, raddrizzò la schiena, nascose la cioccolata e si sistemò i capelli.
Gli tese la mano "Sarò la tua professoressa di pozioni, il mio nome è Johanna Richardson"

"Neville Paciock, piacere di conoscerla"

Il resto del viaggio lo passarono a chiacchierare e Neville le raccontò quanto gli fosse difficile far fermentare esattamente una pozione e le sue esperienze con il precedente professore di Pozioni, il professor Piton.

Una volta arrivati a destinazione i due si salutarono e imboccarono strade diverse.

Johanna prese posto nell'enorme tavolata destinata ai professori, in Sala Grande.
Era seduta tra un mezzo gigante, che ogni due secondi le ripeteva quanto fosse affamato quel giorno, e la professoressa Cooman che da dietro i suoi grandi occhiali le raccontò di quando aveva previsto la morte del professor Silente a causa di un tagliacarte.

"E quel giorno realmente egli si tagliò con quell'oggetto" affermò Sibilla annuendo.

"E..." disse Johanna un po' confusa "Ha riportato gravi ferite suppongo"

"No, in verità no... Purtroppo. Sai che fortuna sarebbe stata per me predire la morte di un grande mago"

Fortunatamente fu il turno del cappello parlante, poi Silente annunciò la presenza della nuova insegnante di Pozioni e Johanna restò sollevata dal fatto che i ragazzi l'accolsero con grandi applausi... di certo non poteva ancora sapere che in realtà erano tutti più che felici di non aver più il Professor Piton come docente di Pozioni.

   
 
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