"Nessuno mi ha riconosciuto sotto la maschera dell'identità con gli altri, nè ha mai saputo che ero maschera, perchè nessuno sapeva che a questo mondo esistono i mascherati. Nessuno ha supposto che a mio lato ci fosse sempre un altro che in fondo ero io. Mi hanno sempre creduto identico a me stesso. Ma la maschera che finora ho assunto con inerzia, quella maschera che parlava all'angolo della strada con un uono senza maschera in quella notte senza tempo, ha teso la mano nel chiarore di luna che si andava offuscando...". Questa storia tratta di maschere, di inganni, di bugie, di diversità, di solitudine, di tristezza, di disprezzo, di pregiudizi, della semplice quanto ardua ricerca della felicità. I toni sono, a volte, volutamente mandati all'eccesso per la necessità di rappresentare un lungo apprendimento interiore in un piccolissimo capitolo. Tuttavia le situazioni in cui viene a trovarsi il protagonista sono, per quanto possibile, verosimiglianti. I nomi usati sono nomi comuni, per sottolineare il fatto che il protagonista di questa storia potrebbe essere un Marco, un Antonio o un Simone qualsiasi.
Detto questo, vi auguro buona lettura.