Reunion
L’appartamento
era piccolo, ma pieno d’amore. Ella e Thomas si stringevano semplicemente l’uno
all’altra, assaporando la vicinanza e la gioia dei ricordi tornati. Smisero di guardarsi
solo per abbassare gli occhi su Alexandra che giocava con le sue costruzioni,
beatamente ignara di tutto ciò che la maledizione aveva fatto passare ai suoi
genitori.
« Lei ed Emma dovrebbero avere la stessa
età. Io e Neve pensavamo che sarebbero diventate amiche del cuore » mormorò
Ella, chinando la testa sulla spalla di Thomas mentre lui la stringeva più
forte.
« Siamo stati fortunati. Nonostante gli
anni perduti, non è stato così per la vita di nostra figlia. Potremo vederla
crescere. A James e Neve non è stato concesso. »
Ella ricacciò indietro una lacrima.
« Mi sento così felice e al tempo stesso
così triste » confessò, e Thomas la baciò.
Un insistente bussare alla porta fece sì
che si separassero, allarmati.
Tutti, in città, stavano ancora cercando
di assimilare i ricordi che meno di un’ora prima li avevano improvvisamente
colpiti; chi poteva aver bisogno del Principe Thomas e della Principessa Ella
in quel momento?
Thomas raggiunse la porta con Ella alle
sue spalle, le lanciò uno sguardo di avvertimento e poi aprì. La vista lo
immobilizzò.
Era suo padre. Negli ultimi ventotto
anni quell’uomo era stato così crudele con lei, e così dispotico con il suo
stesso figlio, che Ella automaticamente indietreggiò di un passo.
L’uomo tese una mano per toccare la
guancia di Thomas, poi si rivolse a lei. Aveva il volto solcato dalle lacrime e
di colpo cadde in ginocchio ai suoi piedi.
« Mia cara, dolce Ella. Figlia mia. Ti
prego, perdonami... » esordì tra lievi singhiozzi, ma Ella lo interruppe.
« No, non c’è nulla da perdonare. La
maledizione ci ha tolto così tanto che mi rifiuto di lasciarle prendere
qualsiasi altra cosa... »
Il risolino di una bambina annunciò che
la piccola Alexandra veniva a vedere cosa facevano i suoi genitori. Non ancora
abbastanza grande per camminare, strisciava piuttosto velocemente sul tappeto
logoro.
Thomas sorrise e si voltò per
sollevarla, mentre Ella aiutava suo padre ad alzarsi.
« Alexandra, questo è tuo nonno » le
disse il papà, avvicinandole la manina a quella dell’uomo più anziano.
La bambina andò volentieri tra le sue
braccia, cosa strana, poiché di norma non si comportava così con gli
sconosciuti.
Lui la baciò e la coccolò, e la piccola
rise per tutto il tempo.
Dopo qualche minuto di gioco con
Alexandra, il padre di Thomas si voltò a guardare lui ed Ella.
« Allora? Cosa state aspettando? Fate i
bagagli! Non permetterò che la mia famiglia viva in un posto come questo! »
ordinò, e Alexandra guardò i genitori imitando la sua espressione severa.
Ella rise e li abbracciò entrambi,
schioccando un bacio sulla guancia di sua figlia.
« Sissignore » disse, e si affrettò a
obbedire.
« Qual è il piano? » chiese Thomas a suo
padre.
« Non lo so. Sono venuto subito qui.
Naturalmente Emma ha spezzato la maledizione, ma non so cosa sia successo alla Regina.
»
Thomas sospirò e scosse la testa.
« Perché ho la sensazione che la
battaglia sia appena cominciata? »
Suo padre sollevò in aria la bambina,
con suo gran divertimento.
« Non ha alcuna importanza. Siamo
insieme e sappiamo chi siamo. Qualunque cosa accada ora, l’affronteremo
insieme, come una famiglia. »