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Autore: funnynurse    18/03/2007    22 recensioni
Ron ed Hermione si sono lasciati. Sono 3 anni che non si vedono... ora lui sta tornando a casa dopo una lunga assenza. Cosa scoprirà al suo ritorno? Una storia d'amore, ambientata dopo qualche anno dalla sconfitta di Lord Voldemort. E una R/Hr,ma compaiono anche Harry/Ginny e gli altri personaggi.E' la mia primissima ff. siate clementi.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 11
CAPITOLO 11


Potevano essere trascorsi solo pochi minuti, diverse ore o parecchi giorni. Ron non avrebbe saputo quantificare il tempo che era trascorso da quando era entrato con Harry in quell’austero maniero, si era trovato adescato in un’infima trappola, aveva scoperto di essere padre e aveva ucciso il fautore di quell’orribile piano salvando sua figlia. Non ne sarebbe stato in grado, perché da quando tutto era finito, e aveva preso finalmente quella bambina tra le braccia, il tempo per lui aveva cessato di esistere. Tenere stretto a se quell’esile corpicino, accarezzarlo piano, e cullarlo dolcemente, lo avevano trascinato in un turbinio di emozioni che non poteva descrivere. Il mondo si era fermato, per lui, e non riusciva a vedere o sentire niente che andasse al di la del dolce visino di Michelle, così delicato e innocente, o del suo profumo fresco e gentile.
Per questo, non si era accorto che sopra di lui i rumori assordanti della battaglia erano terminati da un pezzo, e ora un ragazzo moro e occhialuto, con una caratteristica cicatrice a saetta sulla fronte, lo osservava  silenzioso dall’ingresso del salone, alle sue spalle, e riusciva a malapena a trattenere lacrime di commozione, che come cocenti lame gli pungevano gli occhi, desiderose di uscire.
La battaglia era terminata da pochissimo, i mangiamorte erano stati vinti ed arrestati, e sebbene stanco e dolorante, Harry si era precipitato giù dalle scale, a cercare il suo amico di sempre, preoccupato che il peggio potesse essersi realizzato e di non essere stato accanto a lui per aiutarlo.  Poi, quando infine lo aveva trovato, e aveva visto il corpo di Greyback a terra e senza vita, e Ron poco distante con Michelle accoccolata tra le sue braccia, aveva chiuso gli occhi ed emesso un sospiro di sollievo.
Era rimasto in disparte, ad assistere a quel commovente momento. Aveva visto il suo amico, sfogare la sua angoscia piangendo sommessamente, e cullando dolcemente la bambina. Il senso di colpa non era tardato ad arrivare, opprimente come un macigno. Aveva promesso ad Hermione di non dire nulla, di tenere la bocca chiusa, ma guardando Ron e comprendendo appieno il tormento che doveva provare in quel momento, si era detto che forse quella era solo una scusa, perché un amico sincero non avrebbe mai fatto un torto simile al suo più grande amico, promesse o non promesse. Si diede del codardo, perché aveva preferito fare finta di niente invece di affrontarlo con sincerità. E così Ron, non solo aveva scoperto tutto, ma lo aveva fatto nel peggiore dei modi, e non avrebbe potuto biasimarlo se ora si fosse sentito tradito e non avesse mai più voluto rivolgergli la parola. Si era comportato in modo miserabile, e non aveva giustificazioni. Ma adesso non ci si poteva più nascondere dietro ad una stupida promessa, adesso era giunto il momento della verità e lo avrebbe affrontato, perché davanti a lui c’era non solo il suo migliore amico, ma anche la persona più leale ed onesta che avesse mai conosciuto, che lo aveva seguito in ogni folle impresa che avesse mai intrapreso, in ogni avventura, in ogni momento della sua vita da quando si erano conosciuti. Ron non si era mai tirato indietro, gli aveva giurato fiducia incondizionata e aveva combattuto fianco a fianco con lui, persino davanti a Lord Voldemort in persona, benchè quella fosse una questione che non lo coinvolgeva in prima persona, sostenendolo e aiutandolo in ogni modo possibile. Non si era nascosto dietro alla paura, come aveva fatto lui per più di tre anni, aveva affrontato la realtà, per quanto scomoda questa potesse essere e lo aveva fatto a testa alta. E gli aveva salvato la vita l’ultima volta pochi minuti prima, tre piani più sopra, nonostante avesse appena saputo di Michelle e avesse avuto tutti i motivi per odiarlo. Per questo, in quel momento Harry pensò che Ron Weasley, valesse diecimila volte più di lui.
Con questi pensieri in testa e vergognandosi di se stesso, Harry aveva rotto ogni indugio, e si era avviato lentamente verso Ron, che ancora gli volgeva le spalle.
Sentendo il fievole rumore di passi alle sue spalle Ron era trasalito, come risvegliato all’improvviso. Si era voltato velocemente, provocandosi una nuova lancinante fitta di dolore al fianco. Non appena aveva visto chi gli stava alle spalle, si era nuovamente voltato, distogliendo lo sguardo. Non era sicuro di quello che sentiva nei confronti di Harry in quel momento, ed era ancora troppo scosso per pensarci, aveva sperato che Harry lo capisse e lo lasciasse in pace.
Ignorando il fatto che Ron avesse distolto ostentatamente lo sguardo, Harry continuò ad avvicinarsi a lui, e quando gli fu a pochi passi di distanza, lo aggirò, andandosi a posizionare di fronte a lui, inginocchiandosi, per poterlo guardare in faccia. Lo stette ad osservare per un po’, incerto su cosa dire, su come cominciare quel discorso. Facendosi forza, si decise infine ad aprire bocca, ma non riuscendo a dire nulla più di

- Ron…-

Ron continuava a non guardarlo.
Comprendendo la reazione di Ron, ma deciso a spiegarsi, per quanto possibile, Harry decise di proseguire

- Ascolta Ron, io… mi dispiace. Potrà sembrarti banale o ipocrita da parte mia, dirti queste parole adesso, ma è la verità. Se preferirai non credermi o odiarmi, lo capirò, non voglio nascondermi dietro scuse banali e non voglio sminuire la mia colpa. Avrei dovuto dirtelo, e non solo l’altro giorno, quando sono venuto a prenderti alla tana, ma avrei dovuto farlo  tre anni fa, quando ho saputo. Ti ripeto, non ho scusanti. Quando l’ho saputo, tu ed Hermione vi eravate appena lasciati, e tu eri già partito per l’America. E’ venuta una sera, a casa mia e di Ginny, e ci ha raccontato tutto, ci ha detto che aspettava un bambino, che tra voi era finita ma che non te lo aveva detto. Ho provato a farla ragionare, te lo giuro, ci ho provato, ma non ha voluto ascoltarmi. Ha detto che aveva le sue ragioni, e ci ha pregato, anzi scongiurato di non dirtelo. Io, Ginny, e tutta la tua famiglia abbiamo provato a convincerla, ma lei era fermissima…sai quanto è cocciuta quando ci si mette e… Ascoltami ti prego.- disse Harry con voce spezzata.

Ron, che non aveva ancora alzato lo sguardo su Harry, continuava a cullare Michelle, silenzioso più che mai, il cuore in tumulto.

- Ron, non sai cosa ha significato per me dover tacere su una cosa simile, ma , Hermione mi ha pregato di farlo, e anche se credo che abbia sbagliato, nessuno di noi aveva diritto di parlartene, se non lo avesse fatto lei, prima e…-

Ron in quel momento alzò la testa, e lo guardò intensamente

- Perché? Perché non mi ha detto niente? Perché ? Dimmelo ti prego, perché per quanto io mi sforzi di capire, non ci riesco- riuscì a dire a fatica.

Sospirando, Harry continuò

- La verità? Non la so neanch’io, non tutta almeno, ma so per certo che per tre anni Hermione ha sofferto molto, moltissimo, e credo che valga la pena di ascoltare quello che avrà da dirti, anche se sarai arrabbiato e confuso, credo che solo parlando con lei, potrai avere tutte le risposte di cui hai bisogno. Io non ce le ho, quelle risposte, perché neanche con noi si è mai aperta fino in fondo. Io non so niente più di quello che ti ho detto, so solo che mi sono comportato come un codardo, privo di spina dorsale, e posso solo sperare nel tuo perdono. Perdonami amico, perdonami per non averti saputo dimostrare neanche un centesimo dell’amicizia che tu mi hai dimostrato in tutti questi anni. - Harry aveva le lacrime agli occhi, ma non distoglieva lo sguardo da quello di Ron.
Gli occhi di Ron, che di solito lasciavano trasparire chiaramente quello il ragazzo pensava, ora apparivano imperscrutabili. Trascorsero minuti di un silenzio insopportabile. Harry avrebbe preferito che l’amico l’avesse preso a pugni, piuttosto che vederlo di fronte a se, immobile, zitto, senza riuscire a capire quello che stesse pensando. Poi dopo quelle che parvero ore Ron ruppe il silenzio.

- Tu sapevi tutto- non era una domanda, ma una semplice affermazione.

- Si- Harry rispose comunque

- Per tutto questo tempo tu hai sempre saputo-

-Si-

- E non mi hai detto niente-

Harry sospirò

-No-

-Non una sola parola-

-No-

- Non una sola, fottutissima parola-

- No-

-Tu sai quanto ho sofferto per tutto questo tempo-

-Si-

- e ora vieni qui, a sciorinarmi tutte queste belle scuse, sperando che io ti perdoni per quello che ho fatto, propinandomi la storiella dell’amico dispiaciuto che sa di aver sbagliato e spera che io metta una bella pietra sopra il passato e dimentichi in uno schiocco di dita tutto quello che è successo,sviolinandomi per bene, dicendo che io valgo dieci volte più di quello che vali tu-

Harry lo sentiva, la sua amicizia con Ron era finita per sempre

-Beh io…-

- Lo sai Harry, mi chiedo se quel pazzo di Voldemort, oltre a lasciarti quella cazzo di cicatrice non ti abbia bruciato anche quei quattro neuroni che ancora sballottolano nella tua testa bacata…-

- ma io…-

- …Visto che sono dieci minuti buoni che vai avanti a monosillabi…-

Harry spalancò gli occhi stupefatto, davanti a lui Ron ora lo guardava dritto in faccia, gli occhi azzurri puntati su di lui, nuovamente limpidi e trasparenti come sempre.
Harry li guardò intensamente, ma non vi lesse ne odio ne rancore. Un sorrisetto storto affiorava dalle labbra del rosso.

- Lo sai, per quanto questo  probabilmente non farà altro che confermare che sono stato , sono e sarò sempre l’amico stupido di Potter, ti credo Harry, ti credo quando mi dici che ti dispiace, e hai ragione a dire che sono molto meglio di te come amico, perché tu sinceramente… beh fai un po’ schifo…a dirla tutta… - ma non c’era astio nella sua voce.

Harry sorrise sollevato, alle parole dell’amico.

- Grazie Ron…-

- Tse, non pensare di essertela cavata con così poco, perché se mai riuscirò a risolvere questa situazione senza diventare completamente pazzo, dovrai prodigarti non poco per riconquistare la mia amicizia…- ma le sue parole erano espresse in modo benevolo, prive di cattiveria.

Si guardarono intensamente ancora per qualche istante, poi Harry si soffermò su Michelle, che era ancora priva di sensi tra le braccia del padre, ma respirava tranquilla, il viso ora sereno.

- E bellissima vero?- chiese all’amico

- Non ho mai visto niente di più bello in vita mia…- rispose Ron sincero, nuovamente perso nella contemplazione di sua figlia.  Poi ripensò a quanto era accaduto poco prima, e si accigliò leggermente.

- E’ merito suo, non mio se siamo vivi tutti e due…- disse poi rivolto ad Harry.

- Cosa intendi dire?-

E Ron gli spiegò brevemente dell’espressione di rabbia di Michelle e di come un momento dopo tutto nella stanza era improvvisamente  esploso, distraendo Greyback e dandogli la possibilità di agire.

- E’ stato un po’ come quando ho gonfiato mia zia Marge, immagino- rispose Harry dopo averci riflettuto un po’.

- E’ quello che ho pensato anch’io, ma tu avevi tredici anni, mentre lei… quanto ha lei?- chiese in fine, arrossendo-

Harry sorrise all’amico

- Due anni e tre mesi, è nata a Marzo, il sei di Marzo- rispose

Ron annui, guardando sua figlia con gli occhi pieni d’amore, e fissando quella data, nella mente, rendendosi conto, tristemente, che lui non c’era stato, non aveva visto sua figlia nascere, non aveva potuto stare accanto ad Hermione in quel giorno di gioia.. Scacciando questa dolorosa constatazione, cercò di riprendere il discorso con Harry.

- E così piccola, come ha potuto scatenare un fenomeno simile…-

Harry sorrise di nuovo, benevolo.

- Ron, tu dimentichi chi è la madre di questa bambina. Hermione Granger, la strega più brillante di tutta Hogwarts, quella che riusciva in tutto, immensamente meglio e prima di chiunque altro…-

Ron ridacchiò leggermente

- Si, immagino che tu abbia ragione- riflettè un momento- Harry, credi che sia meglio portarla al S. Mungo per un controllo?- chiese, timidamente.

- Penso che sia meglio, credo che sia svenuta solo per lo sforzo che ha dovuto sostenere, e per tutta la paura e la tensione, ma un controllo non potrà fare che bene…- assentì- tu inizia ad andare, io devo andare alla base, per fare rapporto, o il capo mi scuoia vivo. Vai e non preoccuparti, qui è tutto sistemato. Penserò io ad avvisare la tua famiglia… e Hermione… - concluse

 Al nome della ragazza Ron, impallidì. Ripensò a quello che era successo solo quella mattina, e sembrava che fossero trascorsi secoli. Pensò a quando avrebbe dovuto affrontarla, ed ebbe paura che le volesse estrometterlo dalla vita della loro figlia. Sentì che si stava per arrabbiare un’altra volta; non glielo avrebbe permesso, non una seconda volta. Voleva un posto nella vita di sua figlia, voleva recuperare, per quanto possibile il tempo perduto, voleva sentirsi chiamare papà…
Harry, dovette intuire, il disagio interiore di Ron, perché quando parlò sembrava che avesse letto perfettamente nei suoi pensieri.

- Ron, parla con lei, ascoltala, come hai fatto con me. Sono certo che riuscirete a risolvere anche questo. Non nascondetevi dietro le maschere dell’orgoglio e dell’indifferenza. Falle capire quello che provi, e ascolta quello che lei ha da dirti. Hermione ha sofferto, più di quanto tu  possa immaginare, e ha diritto a cercare di darti una spiegazione. Dopo deciderai, ma lasciala parlare. Non siete più dei ragazzini immaturi. Lei, ti ama.  Si hai capito bene, ti ama. La conosco da tanto tempo quanto te, e nessuno più di me ha visto il vostro amore crescere e diventare sempre più forte, anno dopo anno. Ti posso garantire che per tutto questo tempo, lei ha continuato a vivere solo per l’amore di Michelle, perché era distrutta dal pensiero di averti perso. Ha affrontato tante prove difficili. E’ stata dura. Per questo devi concederle l’opportunità di spiegarsi. Fallo per tua figlia, e perché nonostante tutto quello che puoi sentire adesso, tu la ami ancora, tu ami Hermione da sempre, e non puoi negarlo.
Riflettendo sulle parole dell’amico Ron chiuse gli occhi, poi annuì.
Si alzarono entrambi dal pavimento, sempre uno di fronte all’altro.

- Ora vai, e ricordati che mi avevi detto di avere un appuntamento per stasera…-

- E tu ricordati che devo quanto meno prenderti a pugni, per rivalermi delle tue piccole “dimenticanze” nelle lettere di questi tre anni- disse Ron tenendo la bambina tra le braccia.

- No, non so se questo te lo ricorderò…-

Si fissarono, fintamente arrabbiati uno con l’altro per una frazione di secondo, poi quasi scoppiarono a ridere.
Ron pensò intensamente alla sua prossima destinazione, strinse Michelle forte, vicino al suo petto, e insieme si smaterializzarono nell’ospedale magico S. Mungo.
Rimasto solo, tra i pezzi esplosi del mobilio del salone di Malfoy Manor, Harry Potter non potè fare a meno di pensare a quanto era  fortunato, per aver conosciuto, un giorno di tanti anni prima, un  bambino timido, dai capelli rossi, di nome Ron.



CONTINUA….




CIAO A TUTTI!!!!!!!
CAPITOLO 11, CAPITOLO DI CHIARIMENTI, ALMENO PER RON ED HARRY. NON AVEVO PENSATO DI DEDICARE UN INTERO CAPITOLO AL CHIARIMENTO TRA LORO DUE, MA HO INIZIATO A SCRIVERE E NON RIUSCIVO PIU' A FERMARMI... COSI' E' VENUTO FUORI QUESTO. FOSRE AVRESTE PREFERITO UN RON INCAZZATO NERO, CHE URLA E SBRAITA, MA MI E' VENUTO COSI', HO PENSATO CHE FOSSE PIU' COSTRUTTIVO IL DIALOGO AI CAZZOTTI, VISTO CHE NE HO FATTI VOLARE TANTI NEL CAPITOLO PRECEDENTE... E POI L'AMICIZIA TRA QUESTI DUE E' COSI' FORTE E RON E' COSI'... INCREDIBILE, CHE NON SONO RIUSCITA A FARLO ARRABBIARE CON HARRY, CIOE' UN PO' E' ARRABBIATO CERTO, MA AL MOMENTO E' PIU' IMPORTANTE FARE LUCE SU QUELLO CHE E' SUCCESSO CHE AZZUFFARSI SENZA RISOLVERE NIENTE... COSI' HO RIMANDATO ANCORA IL CONFRONTO CHE PIU' CI PREME, MA NON PREOCCUPATEVI, IL PROX CHAP, SARA' TUTTO RON/HERMIONE/MICHELLE... CHE BELLO... SCUSATE MA NON POSSO TRATTENERMI....
GRAZIE MILLE PER LE BELLISSIME RECENSIONI, SIETE LA MIA GIOIA, VERAMENTE!!  Continuate a recensire e fatemi sapere cosa ne pensate!!
GRAZIE DI TUTTO BACISSIMI Funnynurse.







  
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