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Autore: Proud GleekSmiler    02/09/2012    1 recensioni
Okay, è arrivata l'estate e quindi avrò un po' più di tempo per scrivere FF. Veramente non ne ho mai scritte. Bah. Faranno schifo. Peeeerfetto! Non so neanche se quello che sto scrivendo va bene per questo spazio D: okay, basta. Ah, shippo klaine. Certe volte quando ne parlo faccio paura. Ho pensato di scrivere i miei film mentali che mi faccio quando non riesco a dormire, quindi preparatevi a capitoli su glee che probabilmente riguarderanno i klaine e l'estate. Sono una molto drammatica, quindi credo che metterò in mezzo anche seblaine e cose così, per creare tensione nei klaine. Okay, sto parlando troppo.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Era lunedì.

Il lunedì dopo.

Kurt andava all'ospedale tutti i giorni, e nel frattempo si era calmato, quindi le sue visite erano meno drammatiche. Certo, aveva sempre le lacrime agli occhi e la speranza che Blaine gli rispondesse, ma si era calmato. Andava lì e parlava, faceva discorsi e raccontava le sue avventure a New York e le differenze che aveva trovato. Sapeva che qualcuno avrebbe potuto prenderlo per matto, perché era come parlare da soli, ma non per lui. Aveva sentito così tanto la mancanza di Blaine che adesso non gli interessava se lo stesse sentendo o no. Doveva trovare un modo per stargli vicino.

Così, qulla mattina, entrò con le solite speranze. L'ospedale era quasi deserto, gli infermieri erano la metà e solo i casi più gravi erano all'ospedale.

Normale.

Kurt entrò in quella camera che ormai conosceva fin troppo bene. 

Blaine era lì, nella stessa posizione in cui lo aveva lasciato il giorno prima.

- Ehi Blaine!

Nessuna risposta.

Che ti aspetti? Che si alzi e ti venga ad abbracciare?

Kurt si sedette e gli prese la mano. Non la lasciava mai quando era con lui, era come se in quel modo gli fosse più vicino. Eppure era strano tenere quella mano che non rispondeva alla stretta come una volta. 

- Sai Blaine? Ieri ho incontrato tuo padre.

Sorrise.

- Cioè, credo fosse tuo padre, non l'ho mai visto prima, però mi ha fatto una scenata dicendo che con persone come me sei in cattiva compagnia o roba del genere. Molto simpatico, devo dire. 

Fece una pausa. Nessuna risposta.

- E prima di entrare qui ho incontrato tuo fratello, sai, è tornato per vederti. Sono sicuro che la sua visita ti abbia fatto piacere.

Blaine rimaneva lì, con gli occhi chiusi.

- Sai che giorno è oggi, Blaine?

Le lacrime comparvero sugli occhi di Kurt.

- Oggi è il 24. Il 24 dicembre. Ci credi che è arrivato così in fretta? Io no. Ti... ti ricordi l'anno scorso? Il nostro primo Natale insieme...
Kurt ripensò a quel dolce ricordo.
- "Il primo di una lunga serie" mi dissi. Eccoci qui, al secondo, senza sapere se lo passerai cosciente o no.
Kurt tentava di sorridere, sotto le lacrime che continuavano a scendere. 

- Ti sveglierai, Blaine, lo so. E non mi importa se sarà domani o tra dieci anni, io sarò qui, se vuoi. Ma so che ti sveglierai. E lo farai per... per qualcuno. Non mi interessa se per Sebastian o... tuo padre. Non lo so. Ma l'amore che provi ti farà svegliare. Non ti puoi arrendere così, Anderson. Non è da te. E quando ti sveglierai ti prometto che.. se vorrai... io lascerò New York pur di restare con te. Ci andremo insieme. O resteremo qui. O faremo qualunque cosa tu voglia. Se tu mi accetterai un'altra volta, io non me ne andrò. E... e adesso devo andare.
Kurt tentò di dominare la sua voce che si stava per incrinare verso un pianto disperato.

- Ma tornerò, domani, dopodomani, e i giorni che seguiranno, non ti preoccupare.

Kurt si alzò, senza lasciare la mano di Blaine.
Non voleva lasciarla, ogni volta era come gettare la spugna. Quando si decise ad allentare la presa, si accorse che in realtà qualcos'altro stava tenendo la sua mano. Qualcun altro. Alzò gli occhi verso il volto di Blaine, che si girò lentamente verso di lui.

- Blaine!

- Ri...rinunceresti a New York per me?

Kurt era senza parole, gli mancava l'aria. Era pallido, e respirava con molta fatica. Blaine gli sorrise.

- Ri.. ricominciamo Kurt?

Kurt non sapeva che fare.
Blaine era lì, sorridente, appena sveglio, che parlava a fatica ma nonostante ciò aveva pronunciato il suo nome, e tutto quello che chiedeva era se potevano ricominciare?

Kurt prede un grosso sospiro, pensando a cosa fare. Dopo di ché strinse la mano a Blaine e disse.:
- Piacere, Kurt.
- ... Blaine.
- Come ti senti?
- Stanco.
-Ti chiamo un infermiera.  
- Kurt?
- Sì?
- Ti amo.
- Ti amo anch'io.







Note d'autrice: 
Vi aspettavate un finale non scontato? E invece ecco a voi la più banale fine che potevate immaginare. 
Di solito a questo punto ci sono i ringraziamenti, ma visto che pochissime persone hanno letto...
uhm... 
Chi posso ringraziare se non la mia dolce amara Sara? Che non è mai stata bisbetica, ma mi ha solo aiutata a migliorare? 
Dirle 'ti voglio bene' è troppo sdocinato, quindi le dirò grazie u.u
Comunque sia, sono contenta di aver chiuso questa mia prima fanfiction in assoluto, che poi è nata durante un'ora di buco a scuola lol. 
Okay, sto iniziando a usare 'lol', non è un buon segno. 
Che posso dire?
Non mi piace per niente come è venuta, ma vi ringrazio molto per averla letta e per avermi sopportata e per aver recensito. Davvero. Spero leggiate la nuova FF che sto scrivendo, altrimenti niente, sarà per un'altra volta.
Tanti baci
Vale.
  
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