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Autore: Spettatrice    02/09/2012    4 recensioni
« C’erano una volta tre fratelli che viaggiavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole .. »
« E la morte parlò a loro »
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Raccolta di tre Flashfic sul tema della morte collegata ai tre fratelli della storia.
E' partito tutto dopo aver visto un'immagine che mi ha fatto commuovere e che pubblicherò assieme ai tre capitoli.
Nonostante la leggenda affidi l'identità dei tre maghi a quella dei tre fratelli Perevell (Antioch, Cadmus e Ignotus) io ho voluto identificarli con i seguenti personaggi, per ognuno dei quali ho voluto scrivere una Flashfic.
- Voldemort (The one who died for power)
- Severus Piton (The one who died for lost love)
- Harry Potter (The one who greeted death like an old friend)
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton, Voldemort
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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« Infine la morte chiese al terzo fratello, il minore, che cosa desiderava. Il fratello più giovane era il più umile e anche il più saggio dei tre e, non si fidava della morte. Perciò chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene senza essere seguito da lei .. »
 
 
Erano le 10.50.
L’espresso rosso era fermo sopra le rotaie della Stazione di King’s Kross, sbuffava nuvole di vapore, in attesa della partenza per Hogwarts.
Il piccolo Albus teneva la testa china guardandosi la punta delle scarpe, mentre entrambe le mani erano impegnate a sollevare un baule troppo pesante per lui.
« Qualcosa non va Al? » Harry si accovacciò per incontrare gli occhi verdi del figlio, in attesa di una risposta.
Il bambino esitò, poi alzò gli occhi verso quelli del padre.
« Ho paura papà. James dice che è pieno di fantasmi lì dentro. E’ vero? »
Harry si fermò un attimo, osservando il terrore con cui lo guardava suo figlio. « Anch’io avevo paura dei fantasmi Al, ma loro non potevano vedermi. »
Albus strabuzzò gli occhi, incuriosito. Poi precisò: « Non so fare bene gli incantesimi papà! James mi prende in giro. »
« Non usavo incantesimi, Al. » Harry sorrise « Ero nato con gli zii, non sapevo niente di niente. » Mise una mano dentro la tasca interna del giacchetto e iniziò a cercare qualcosa.
 
 
« E la morte, con estrema riluttanza, gli consegnò il proprio mantello dell’invisibilità .. »
 
 
« E allora come facevano a non vederti? » Albus inclinò la testa, bramoso di capire cosa stava facendo suo padre.
Harry si assicurò che né James né lily, né soprattutto sua moglie fossero nei paraggi.
Infine, Albus lo vide tirar fuori una strana coperta dal giacchetto e non riuscì a trattenersi:
« Usavi..  quella? » Il bambino storse il naso, deluso. « E’ una coperta? » chiese poi grattandosi la testa.
Harry sorrise, sotto lo sguardo incredulo del figlio.
Continuò ad osservare i suoi occhi verdi, finchè una serie di immagini non iniziarono a susseguirsi davanti a lui, una dopo l’altra.
 
“Era un bambino.
Ingenuo, curioso, abile.
Scompariva spesso sotto un oggetto che tanti maghi avrebbero bramato di possedere.
Si nascondeva, senza sapere quanto importante fosse che lui lo avesse ereditato.”


Poi si riprese e si affrettò a rispondere al figlio:
« E’ un mantello, non una coperta. » Si avvicinò divertito all’orecchio del bambino, poi sussurrò « Se lo indossi diventi invisibile. »
Al indietreggiò di qualche passo e per poco non cadde, trascinato indietro dal peso del baule.
« Non dirlo a James, Al. Lui non ha paura dei fantasmi. »

 
« Fu solo quando ebbe raggiunto una veneranda età che il fratello più giovane si tolse infine il mantello dell’invisibilità e lo regalò a suo figlio. Dopodichè salutò la morte come una vecchia amica e andò lieta con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita. »
 
 
L’ultimo fischio del treno infranse quegli ultimi e intimi sguardi tra padre e figlio.
Mentre il vapore del treno si librava in alto, mescolandosi con quel nuovo inizio, Harry osservava suo figlio salire nell’espresso, senza più timore alcuno.
Incrociò un’ultima volta i suoi occhi verdi, poi ricordò.
 
“Era un bambino.
Ingenuo, curioso, abile.
Scompariva spesso sotto un oggetto che tanti maghi avrebbero bramato di possedere.
Si nascondeva, senza sapere quanto importante fosse che lui lo avesse ereditato.”
  
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