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Autore: For One Chance    02/09/2012    4 recensioni
«Sai, se fossimo in un film ci innamoreremmo ora»
«Non credo succederà Zayn»
«Tu credi?» si avvicinò a me velocemente, ma io mi spostai e cominciai a camminare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Chapter eleven.
The truth.
.




«Come sarebbe a dire che è bucato?»

«Non lo vedi da sola?!» Zayn era davvero agitato e preoccupato.

Si girò verso di me e passò lo sguardo dai miei occhi alla mia pancia. Probabilmente aveva paura che rimanessi incinta.

«Non pensarci nemmeno: non rimarrò incinta!»

«Questo non dipende da te, e lo sai» riportò lo sguardo al preservativo ormai vuoto.

«Come diavolo abbiamo fatto?!» mi misi a urlare: ero piuttosto spaventata, mi mancava solo di rimanere incinta e le mie sfighe erano al completo.

«Non sarei mai dovuto venire a letto con te…» le mie orecchie avevano sentito bene? Lui mi stava davvero dicendo quelle parole?

«Frena. Ti sei pentito di averlo fatto? Scusa, ma tutte quelle cose che mi avevi detto!»

«Del tipo: ti amo, sei dolce e mi piaci da morire? Tutte cazzate» mi misi a piangere e me ne vergognavo davvero tanto.

«Come puoi essere stato così stronzo…»

«Dovevi dare ascolto a Louis. Ora esci da camera mia, grazie» un sorriso strafottente gli comparve sul viso.

«E se io dicessi al preside che mi hai violentata?» sorrisi anche io, mentre i miei occhi si stavano dando una tregua.

«Non lo farai»

«Ne sei così sicuro?» incrociai le braccia al petto.

Mi misi a correre giù per le scale fino a ritrovarmi davanti alla presidenza. La mia mano era a un paio di centimetri dalla maniglia e Zayn, che mi aveva rincorso, la guardava spaventato.

«Ti prego, sono già abbastanza nei casini»

«Sai che c’è? Che non me ne frega proprio niente» spalancai la porta e vidi il preside seduto alla scrivania a scarabocchiare qualche foglio nella noia.

«Preside, la mia sfortuna non è ancora finita» alzò lo sguardo e mi guardò di sbieco: voleva capire cosa stesse succedendo.

Entrò Zayn a urlare «Non le diate ascolto, mente!»

«Questo ragazzo mi ha violentata» l’uomo si alzò di botto con le mani sul tavolo in legno e si avvicinò.

«Signor Malik, anche lei? Bene, vorrà dire che  passerà un paio di mesi insieme a Liam» a quel nome vidi il moro rabbrividire.

Insomma, mi stavano venendo i sensi di colpa. Forse avevo esagerato. Così cercai di rimediare.

«No, aspetti, non è che mi ha violentata. Sono andata coscientemente a letto con lui, ma poi mi ha trattata male»

«È andata così quindi?» ci vide annuire entrambi.

«Mh, lo spero»

«Quindi io dovrò andare nella stanza di Liam?»

«Be’ no, in questo caso no. Io non mi occupo di problemi sessuali» si girò per poi risedersi sulla sedia.

«Potete andare» corremmo via.

«Grazie» fu l’unica cosa che mi disse Zayn.

«Non me ne frega niente della tua gratitudine» mi prese il braccio.

Mi scansai e mi diressi verso Louis per chiedergli scusa di tutto: del comportamento di Zayn, del mio, delle cattiverie che ha ricevuto immeritatamente.

In lontananza Zayn mi urlava di fermarmi, ma sinceramente non me ne importava proprio niente, era stato un completo stronzo e non volevo più né vederlo né sentirlo.

La camera di Louis e Harry era aperta così entrai bussando leggermente alla porta socchiusa e vidi Harry seduto per terra che cercava di consolare Louis.

«Ehi» non avevo molto altro in repertorio da dire, così mi limitai a questa semplice parola.

«Cosa ci fai qui?» la voce di Harry era cattiva, quasi mi spaventai.

«Sono venuta per scusarmi. Louis, avevi ragione» rivolsi lo sguardo verso il basso.

Si alzò di scatto e venne verso di me.

«Cosa ti ha fatto quello stronzo?»

«Siamo andati a letto insieme» sentii un piccolo gemito venire dalla bocca del ragazzo di fianco a me.

«E poi mi ha letteralmente sbattuta fuori da camera sua. Mi ha detto che tutte le cose che mi aveva detto erano cazzate, che io non significo niente per lui. Mi sono incazzata e sono andata dal preside a dirgli che mi aveva violentata in preda al panico. Alla fine gli ho detto che non era vero, perché altrimenti avrebbe dovuto passare tutto il tempo con Liam, e sinceramente non volevo» ripresi fiato e cominciai a piangere come non avevo mai fatto.

C’erano troppe emozioni chiuse dentro di me, che avevano bisogno di uscire allo scoperto il prima possibile, prima di scoppiare letteralmente.

Mi abbracciarono entrambi e mi fecero sedere sul letto, finché non mi stesi e cominciai a singhiozzare rumorosamente.

«Te l’avevo detto che sarebbe andata così»

«In questo modo non l’aiuti» aveva ragione, infatti quando Louis mi disse quella frase i miei singhiozzi diventarono ancora più pesanti.

«Tranquilla, è un idiota, è lui che ci ha perso» mentre guardavo Louis dirmi quelle parole avevo una voglia immensa di saltargli al collo e stringerlo come non avevo mai fatto con nessuno, ma cercai di trattenermi: mi avvicinai e lo abbracciai giusto per trovare un po’ di conforto.

«Spero davvero tu abbia ragione»

«Vedrai. Dormi con noi questa notte, ti va?»

«Grazie. Ora però io avrei fame, non ho fatto né colazione né pranzo»

«Ti accompagno io» mi sorrise Louis e lasciammo Harry in camera sdraiato sul pavimento a guardare il soffitto.

«Non riuscirò più a guardarlo in faccia. Inoltre io ho la punizione con lui»

«Si, ma ricordati che c’è anche Harry, stai con lui e tutto andrà bene» restammo in silenzio fino a quando non ci trovammo davanti la mensa.

«Senti Louis, per il bacio…» mi bloccò subito.

«Fai finta che non sia successo niente, ok?» sorrise ed entrò.

Insomma, non era proprio quello che volevo accadesse, ma annuii e lo seguì, per poi prendere un paio di panini con il prosciutto e una coca.

Ci sedemmo su uno dei tavoli e vedendo lo sgabuzzino ebbi un attimo di sconcerto.

«Non ti preoccupare Emy, non ti accadrà più niente, te lo prometto» mi diede un bacio sui capelli e cominciò a mangiare, prendendo il panino con la mano il cui braccio non era ingessato.

Masticò rumorosamente il boccone facendo rumori strani.

«Tomlinson, sei disgustoso» ci mettemmo a ridere attirando l’attenzione di un ragazzo che casualmente era nei paraggi.

«Cos’è, prima mi prendi la ragazza e poi te la porti anche in giro?»

Malik, sei irritante.

«Io non sono la tua ragazza, anzi, non lo sono mai stata»

«Non stavo parlando con te» abbassò lo sguardo. Gli stavo facendo del male, e ne ero proprio contenta. Era quello che si meritava.

«Zayn, stiamo solo mangiando, non mi sembra che stiamo andando a letto, ok? Quindi levati dai coglioni» senza obbiettare il moro si allontanò verso l’uscita della mensa.

«Dio, ma io ti amo. Cazzo, sei fantastico Louis» risi e gli diedi un bacio sulla guancia per poi fiondarmi sul cibo di fronte a me.

«Vaffanculo» sentii dirgli finché non vidi solo le mani di Louis prendermi il viso e baciarmi con tutto il nostro volere.

«Ti voglio bene»

«Ehm, Louis, un bacio non significa “ti voglio bene” ma “mi piaci”»

«Lo so, ma per me significa entrambe le cose»

«Louis, anche io ti voglio bene, ma non ho proprio voglia di una relazione» il sorriso gli scomparve dal viso.

«Ma… tu mi piaci»

«Anche tu, davvero. Ma non sono pronta» mi alzai e uscii dalla mensa mentre Louis mi chiamava.

 

Ero stesa sul mio letto a guardare quello di sopra mentre pensavo al mio futuro.

Si, per la prima volta pensai al domani, e non allo ieri.

Era una cosa particolare per me, mi faceva sentire strana: le preoccupazioni non erano riguardanti il passato, ma il futuro.

Non avevo la minima idea di cosa fare con Louis: era dolce, molto; mi piaceva, ma non ero proprio pronta per avere una nuova relazione, non dopo tutto il casino che era successo in quei pochi giorni.

In poco tempo si fece sera e mi ricordai che dovevo andare alla solita punizione: quando mai era uscita con Harry? Mi sarei risparmiata tutto questo.

Indossai dei pantaloncini e una maglietta bianca a maniche corte e le vans nere.

Guardai l’ora e mi misi a correre rendendomi conto dell’enorme ritardo.

Quando arrivai davanti la presidenza non vidi nessuno, così presi una scopa e mi diressi verso il terzo piano, dove trovai Zayn e Harry che pulivano silenziosamente.

Quando mi notarono Zayn corse verso di me e mi prese per le spalle.

«Ti prego, non pensavo davvero quelle cose. Ti prego, torniamo insieme»

«Non la devi nemmeno toccare, chiaro?» si intromise Harry, strappandomi da lui e mettendomi un braccio attorno al collo.

«Cos’è, una minaccia?»

«No Zayn, voglio solo chiarirti la situazione» mi prese e mi voltò verso di lui, sussurrandomi un “vai da Louis, ti copro io”.

Non capii molto, ma scesi comunque le scale e entrai nella loro camera, e trovai Louis con un mazzo di fiori che mi sorrideva.

«Non chiedermi dove ho preso i fiori perché non te lo dico» mi misi a ridere e mi avvicinai a lui.

«Strano, sembrano gli stessi che ha il preside in un vaso nella presidenza. Coincidenza?»

«Ok, mi hai scoperto» gli presi i fiori e lo abbracciai.

«Grazie comunque, sono bellissimi» e li annusai, proprio come nei film.

«Possiamo anche solo provarci?»

«A cosa ti stai riferendo?»

«Al fidanzamento»

«Io proporrei di fare come le coppie normali: cominciare a uscire»

«In un riformatorio» mi guardò storto e mi stampai di conseguenza un sorrisino sul viso.

«Tu vieni con me» gli presi la mano e uscimmo dalla stanza correndo.

Intanto il vento mi sputava addosso i petali dei fiori davanti a me.



 

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Ebbene sì, sono tornata e se mi dispiace da morire che non sia stata con voi per quasi un mese intero.

Mi dispiace così tanto!

Spero riusciate a perdonarmi.

Anyway, ecco qui "la verità": Zayn era solo uno stronzo.

Forse no, forse sì. Non si sa :)

Bene, spero di ricevere molte recensioni.

Un bacio, Benny.

 

 

 

  
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