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Autore: Mickyivy    03/09/2012    2 recensioni
Frida vede le cose in modo diverso dal resto della gente, volete scoprire la sua visione della vita? =)
Una ragazza che apprezza piccole cose che ormai pochi apprezzano. Una ragazza che trova la felicità in tutto ciò che la circonda. Curiosa ma semplice, una come tante, diverse da molte.
Benvenuti, nel magico mondo di Frida.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una ragazza come tante, diversa da molte.

Mi chiamo Frida. Sono una adolescente come tante, ma diversa da molte. Penso al mio presente più che al mio futuro, ma proprio perché penso al mio presente vivo più intensamente di molti adulti che conosco. Io parlo, prima di pensare. Io agisco, prima di calcolare le mosse. E devo dire che non è niente male, vivo secondo i miei principi, seguo la via che suggerisce il mio essere così. D’altronde il mio nome significa “colei che crede nella forza delle sue idee”. Ora, non è che io non rifletta mai, però quando è il momento giusto lo percepisco e mi do da fare, anche se agli altri può sembrare che io sia una ragazza avventata. In questo caso dovrei dire che il resto del mondo è troppo lento per me, passa ore e ore fermo a contare tutte le possibilità e può restare anni senza fare niente di ciò che vorrebbe.

Io mi lascio guidare dai miei sensi: l’udito mi permette di sentire cose che gli altri non immaginano nemmeno, l’olfatto mi guida verso il giusto cammino, il gusto mi fa volare in dimensioni sconosciute: ogni sapore è un mondo nuovo tutto da scoprire.

Una volta ho chiesto a un mio compagno quale fosse il suo cibo preferito e mi rispose che era la pizza. Gli ho chiesto che sapore avesse la pizza e disse che non importava il gusto, andava bene qualunque tipo. E gli chiesi perché gli andasse bene così. Mi guardò scocciato e sorpreso, come se gli avessi chiesto chissà quale ovvietà. Mi considerò strana e se ne tornò in classe.

So che il mio modo di essere provoca delle perplessità a molti, conoscenti e non. Mi fissano come se fossi una aliena venuta da chissà quale pianeta per sconvolgere le loro certezze e portarli a vedere le cose da altre prospettive. Il problema è che al giorno d’oggi nessuno vuole più provare emozioni nuove o almeno non così come le propongo io. Si sente di tanti ragazzi della mia età che si danno alla droga per “sballarsi un po’”, per sentirsi forti, potenti e felici. Io, se voglio sentirmi così, vado a fare una passeggiata al fiume e mi siedo su una roccia a guardare l’acqua che scorre. Ci immergo una mano dentro e vedo che l’acqua continua a scivolare delicatamente tra gli spazi non chiusi fra le mie dita. Ne rallento il corso, ma non potrò mai fermarlo. Sento la freschezza sulle dita, l’intenso cullare del dolce defluire, la risonanza così naturale del suono che ti porta a sentirti parte del disegno naturale del tutto. Questo, è ciò che mi fa sentire forte, vigorosa, piena di nuove energie. Ma loro non possono capire, perché sono troppo presi dal tempo che scappa, dalle cose da fare, da tutto ciò che è materiale. Per questo, con gli anni, hanno dimenticato cosa vuol dire fermarsi ad ascoltare, fermarsi a sentire tutto ciò che ci circonda, il significato di assaporare un frutto appena colto, la morbidezza nel vezzeggiare un fiore delicato, il godere pienamente della visione di un prato in fiore, e il volere disperato che nasce dal profondo dell’essere poiché si vorrebbe poter accarezzare ogni singolo filo d’erba e tutto ciò che si trova tra essi. 

  
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