Mia madre non ci
mise molto a farmi confessare cos’era
successo, ma per qualche strana ragione non disse niente.
“non hai nessun
consiglio da darmi?” “tesoro, a questo punto credo
tu debba lasciarlo andare.
Ci hai provato. Questa cosa non mi sembra più sana ormai,
per favore, torna
alla tua vita di sempre.” Non capiva che mi rispecchiavo in
ciò che passava
Harry? Volevo essere l’aiuto, la ragione di uscire dal tunnel
che io non avevo
avuto. Harry Styles aveva bisogno di me, che fosse una cosa sana oppure
no, e
io avevo bisogno di aiutarlo. Non sapevo bene perché, ma il
suo sorriso era la
mia ricompensa. Ormai avevo preso quella ‘missione’
seriamente, e volevo
riuscire nel mio intento. Non passai un momento della giornata a non
pensare a
lui, “tirerò fuori Harry Styles da quel
baratro” me l’ero promesso e
ripromesso. Era stupefacente il modo in cui il suo sorriso si era fatto
largo
con prepotenza tra i miei pensieri. Inutile dire che passai
un’altra notte
insonne.
Quando la
sveglia suonò, però, oltre alla solita emicrania
mi venne un’idea. Avrei avuto il fegato di metterla in atto?
Ancora non lo
sapevo. Uscii di casa in anticipo e con il sorriso, convinta di
camminare fino
a scuola. Masticavo la mia mela, la migliore colazione per una
sportiva, quando
sentii una voce che conoscevo fin troppo bene. “lasciami
stare, cazzo!” “devi
stare lontano dalla mia ragazza, lo capisci sfigato? Lei non ti
vorrà mai.” “lo
so.” Corsi velocemente verso quelle voci con un brutto
presentimento. Quando vidi
Jared che pestava Harry mi prese una voglia di piangere terribile: lo
stava
picchiando perché io ero andata nello sgabuzzino con il
riccio di mia spontanea
volontà, mettendolo in quel casino.
“smettetela!” urlai con la voce rotta dal
pianto. “Ann, sto solo dicendo a questo sfigato con un nido
di uccelli in testa
di starti lontano, dammi dieci secondi.” “Jared
no!” mi parai davanti a Harry
prima che gli arrivasse un altro pugno dritto in faccia.
“okay Jared, devi
ascoltarmi adesso. Io sono entrata nello sgabuzzino per cercare Harry
Styles. Io
sono entrata senza che lui mi chiedesse di fargli compagnia. Io gli ho
voluto
parlare. È colpa mia, d’accordo? Devi lasciarlo
stare. Per favore, smettetela
di dargli fastidio.” Il biondo rise, quasi prendendomi in
giro e grattandosi
via il sangue dalle nocche. “tu cosa mi dai in
cambio?” guardai Harry, con i
suoi capelli in disordine e il labbro spaccato. “ti
concederò un appuntamento e
una notte, d’accordo?” Jared sospirò e
io sperai che bastasse l’offerta che gli
avevo fatto. Quello annuì e se ne andò,
lasciandomi lì con il riccio ferito. “Harry..
mi spiace, mi sento uno schifo.” Lui sorrise, lasciando
intravedere i denti
sporchi di sangue “mi hai difeso.” “non
potevo fare altrimenti, ho sentito la
tua voce dalla strada.” “a casa mia
c’è mia madre e le prenderebbe un infarto
se tornassi conciato così, ma vorrei
disinfettarmi.” Mia madre era al lavoro e
mio fratello al college, ma avevo le chiavi. “andiamo da
me.” Gli presi la mano
come si fa con i bambini piccoli, carezzando il dorso della sua con il
mio
pollice e lo portai a casa mia.
Lo feci sedere in in cucina e andai a mettermi una tuta e a cercare l’occorrente per medicargli le ferite. Stavo cercando di rimanere lucida, ma ero troppo felice perché avevo avuto il modo di farmi perdonare. Quando tornai giù lui stava guardando le foto che avevamo in cucina, e notai che si era soffermato su una vecchia foto di quando ero più piccola e ‘sfigata’. “hai visto? Non ti ho raccontato una bugia, là nello sgabuzzino.” “eri perfetta anche così.” Mi sorrise e mi prese il disinfettante dalle mani. “lascia, faccio io, tu non ti vedi nemmeno, riccio.” “come mi hai chiamato?” scoppiò a ridere, e in quel momento capii che non sarei riuscita a vederlo nel bidone dell’immondizia un giorno di più: quel ragazzo doveva essere lasciato in pace, e sì, ne sarebbe valsa la pena. Non mi importava più di perdere la popolarità perché avrei avuto lui. “fai piano però, liscia.” Scoppiammo a ridere all’unisono. Versai un po’ di disinfettante sul cotone e iniziai a tamponargli il labbro, sperando di non fargli male. Poi passai alle mani, e al sopracciglio. “ti ha ridotto maluccio eh, Styles?” scherzai. “mi sono lasciato picchiare.” Sospirò lui. “perché?” “perché non avevo voglia di rispondergli, ero e sono stufo.” “sarò io la tua forza d’ora in poi, non m’importa nulla se mi getteranno nella spazzatura perché sarò con te.”
read it, pleaseee
okay ai due capitoli precedenti non è arrivata nemmeno una recensione ma ho avuto visite. perchè? chiedo tanto se chiedo un'opinione? insomma che nervoso. :c
comunque qui la mia bree è persa per styles, ahahah anche lui sembra preso, però uwu vedremo gli sviluppi della storia, anche perchè la poveretta dovrà passare una notte con jared ahahah
SE LEGGETE RECENSITE :c
detto questo, un saluto.