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Autore: _brilliam    04/09/2012    5 recensioni
forse non è troppo tardi per essere felice per la giovane protagonista della mia storia, Karoline, che dopo un doloroso lutto si ritrova a cominciare una nuova vita... Con l'aiuto di nuovi amici e di un nuovo amore di cui inizia a fidarsi, a cui affidare il suo cuore. Il suo nome ? Zayn Malik.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Và via, dammi la possibilità che tu possa mancarmi.
Dì addio. Mi farà venir voglia di baciarti.
Ti amo così tanto, molto di più di quando non sei qui.
[..]
Non voglio svegliarmi con un altro
ma non voglio nemmeno svegliarmi sempre con te.
No, non puoi saltarmi sulla spalla,
tutto quel chiedo è una fottuta ora.
Tu hai un gusto così dolce ma
non posso mangiare la stessa cosa ogni giorno.
Bloccando il telefono, lasciami sola,
domani ti implorerò di tornare a casa.
Và via, torna indietro.
Perché non posso averti in entrambi i modi ?
Và via, torna indietro.
Vorrei che tu postessi conoscere la differenza.
Stanotte, lasciami sola, sono sola,
sola, sono sola, sono stanca.
Sola, sono sola, solo stanotte.

                                                                                                                            Leave me alone di P!nk. Pensieri di Amber

#Liam


Eravamo appena usciti dalla macchina. 
Amber non mi aveva rivolto la parola per tutto il viaggio. Appena parcheggiai di fronte casa mia, Ameber uscì dalla macchina sbattendo la portiera e fermandosi davanti all'uscio di casa a braccia conserte mentre aspettava che uscissi anch'io dalla macchina. Sospirai e mi chiesi per l'ennesima volta perchè si stesse comportando così.
Uscii dalla macchina anche io e quando mi avvicinai alla porta, Amber si spostò abbassando la testa con aria amareggiata e mi lasciò lo spazio per aprire la porta.

Dopo mi spostai e con un cenno della mano, le indicai di entrare per prima. Lei annuì debolmente ed entrò in casa senza aspettarmi, dirigendosi direttamente in salone. Si buttò sul divano e io la raggiunsi dopo aver chiuso la porta d'ingresso. Amber sedeva sul divano bianco a braccia conserte, col viso abbassato e gli occhi tristi mentre osservava il pavimento, si vedeva che cercava di non guardarmi. Aspettai qualche secondo prima di sedermi alla sua destra. La luce del sole del pomeriggio filtrava tra le tapparelle della persiana abbassata. Amber continuava a guardare in basso, quindi poggiai le mie braccia sulle ginocchia e inclinai il busto in avanti per guardarla in viso. Sembrava così triste...e sconvolta. Avrei tanto voluto abbracciarla ma mi limitai a chiederle.

"Cosa c'è che non va ?". La implorai con gli occhi, scongiurandola di dirmelo. Lei alzò di poco il viso e mi guardò, demoralizzata.

"Liam tu ti fidi di me ?" mi chiese lei all'improvviso. Non sapevo come risponderle. In realtà si ma la conoscevo da un giorno anche se già ci conoscevamo in un certo senso.

"Si .. perché però me l'hai chiesto ?" le domandai perplesso. Qualcosa mi diceva che un motivo c'era..

"Io ti avevo detto che se avevi un problema me lo potevi dire, avrei capito ma tu hai detto che non avevi nessun problema quando invece non è così" mi accusò voltandosi verso di me arrabbiata.

"E come fai a dirlo ?" mi salirono i brividi. Non volevo sapere la risposta.

"So che è da maleducati ma non potevo non  farlo. Ho sentito il dialogo tra te e Karoline" borbottò mettendosi le mani in fronte appoggiandosi con la testa sul bracciolo del divano.

Sentivo il sangue salirmi in viso mentre diventavo rosso dall'imbarazzo. Voleva dire che aveva sentito anche la parte di quando avevo detto che mi piaceva lei ?!

"Tutto ?" riuscii solo a chiedere guardandola ad occhi spalancati in attesa di una risposta. Lei si mise di nuovo dritta sul divano e si voltò verso di me incrociando le gambe.

"No tutto no ma abbastanza da sapere la tua vita. Che non hai voluto dirmi" mi accusò alzandosi dal divano e mettendosi di fronte a me guardandomi con aria amareggiata.

"No non dirmi che te la sei presa per questo ?! è da stupidi" le dissi restando seduto sul divano e guardandola negli occhi. Lei sembrò ferita e gli occhi le divennero lucidi.

"Allora si ! Sono stupida ! Perché credevo finalmente di aver trovato qualcuno che di me si fidasse davvero !" urlò lei andandosene nel corridoio che portava alla sua camera.

Oh no aveva frainteso. "Non volevo dire questo Amber.." sussurrai alzandomi dal divano e seguendola. Mi fermai un po più lontano da lei. Ci guardavamo negli occhi senza dire nulla ma la rabbia e la frustrazione di Amber galleggiava nell'aria e ci schiacciava come se stesse dicendo qualcosa.

"Ma poi siamo sinceri Amber, a te cosa importa di me. E poi non potevo mica sbandierare alla prima che passa la mia vita ! Cerca di capire" le dissi stanco già di quel litigio. Con lei non avrei mai voluto litigare.

"A me importa di te ! Ma sei così ottuso che non te ne accorgi ! Ti vedo già come il mio migliore amico ma tu non lo capisci. Comunque sia, di me ti saresti dovuto fidare visto che non sono 'la prima che passa'" disse mimando le virgolette alle parole che avevo detto. "Io e te ci conosciamo da anni ! Mi hai trattata di merda per anni e ora solo vedo che continui a farlo, non a livello fisico o con parole taglienti come una volta, ma sei sempre bravo a ferire le persone con le parole, migliori sempre. Ti faccio i miei compliment" continuò mentre una lacrima le scorreva lenta su una guancia. Se l'asciugò di fretta e corse nella sua camera.

"Amber ! Continuiamo a parlarne ! Almeno dammi la possibilità di spiegare !" le urlai dietro. Sembravano le classiche frasi fatte delle coppie.. e noi non eravamo nemmeno fidanzati per mia sfortuna. Se solo l'avessi trattata meglio anni fa, forse ora non avrebbe avuto tutto quel rancore verso di me. Sbuffai e mi stesi di nuovo sul divano con le 
braccia incrociate al petto guardando il soffitto come se potesse darmi una risposta. Non m'importava nemmeno che sapesse della mia vita disastrata. 
Volevo solo che tornasse a sorridermi. Quando la vedevo sorridevo io stesso. Era come il sole per me e mi riscaldava ogni volta che mi guardava.
Ricordavo ancora quando le buttavo il budino addosso e glielo spalvamo sul viso, lo stesso viso che ora avrei voluto accarezzare. Oppure quando la chiamai per dirle che era carina e poi le regalai la lattina di coca che avevo precendentemente 'schekerato', così che quandò andò ad aprirla le schizzò tutta in faccia mentre correva via, dopo quella figura davati a tutta la scuola ... Si ero cattivo, lo riconosco e lo ero stato fino a quando non erano morte Lauren e Karen, mia madre. Ma mi ronzavano ancora nella testa le parole che aveva detto.... 'A me importa di te ! Ma sei così ottuso che non te ne accorgi ! Ti vedo già come il mio migliore amico ma tu non lo capisci.' sogghignai amareggiato. Era bello sentirsi dire 'A me importa di te'... soprattutto se la persona che lo dice ti piace ma.... se poi alla stessa frase si sggiunge 'Ti vedo già come il mio migliore amico', il mondo ti crolla addosso. Io chiedevo solo che si accorgesse di me ma lei .. 'amico'. Diedi un pugno ad uno dei cuscini del divano, che si ruppe facendo volare tante piume nell'aria. Meno male che era solo un cuscino e non altro ...

Rimasi ore sul divano mentre Amber passava ore nella sua camera a fare chissà cosa .. Io aspettavo solo che uscisse per la cena, almeno avremmo potuto parlare.
Mi alzai dal divano e cominciai a preparare il cibo. Era meglio darsi da fare per accellerare i tempi e per fare uscire Amber dalla sua camera, con la speranza che almeno per la cena, fosse uscita.


#Zayn

Avevo acceso lo stereo che c'era in camera e con la musica a tutto volume era probabile che non avrei sentito nemmeno le cannonnate.
Ero fuori al balcone a godermi una delle mie tante sigarette che fumavo al giorno, osservavo la vita scorrere là fuori. C'erano macchine che sfrecciavano sulle strade, ragazzi e ragazze che camminavano barcollando con le birre in mano ed erano solo le 22:00...
In lontanza vidi anche un paio di prostitute. Feci un pensiero che però cercai di mettere da parte, in fondo sapevo che significava fare quella vita. Quel 'lavoro' se così si poteva chiamare. Era terribilmente frustrante sapere che un tempo anche io facevo quello ma nessuno poteva capire cosa c'era dietro una vita del genere, i giri e le conoscenze che si facevano con quella vita. All'improvviso la vita se era già complicata, lo diventava di più con quel giro. Ma quando ci entravi non pensavi alle conseguenze, ed era quello il primo sbaglio. Sbuffai e una nuvoletta di fumo uscii dalla mia bocca. Nessuno poteva capire cosa avevo dovuto sopportare per uscire da quel giro e la morte di Angel era stato il colpo di maggiore intensità che avevo dovuto sopportare. Ed Angel non era poco ...
Tirai una sedia dal tavolo che c'era in terrazza e decisi di immergermi completamente nei ricordi. Per una volta mi sarei concesso quel lusso ...

*Flaschback*
Aspettavo con ansia che la porta di quella topaglia che chiamavano camera, si aprisse e lasciasse entrare Angel.
"Zayn però se guardi la porta un altro po, si rompe la porta ma Angel non viene mica prima" mi riprese Blaine seduto affianco a me sul bordo del letto. Le apreti di legno di quella stanza di motel, lasciava entrare l'umidità e le pareti erano macchiate di muffa in alcuni punti. 
"Tu non puoi capire Blaine. Vedi che è difficile lasciare andare la propria fidanzata sapendo che potresti non vederla più. Questo circolo è una vera e propria merda" gli risposi sbuffando e girandomi verso Blaine.
Blaine rise. "Non c'è bisogno che me lo vieni a dire tu a me Zayn. Lavoro in questo campo da prima di te".
Restammo in silenzio mentre io continuavo a guardare la porta sempre più in ansia e Blaine si fumava l'ennesima canna.
"Aspetta un attimo Zayn .. credo di non aver capito la storia della tua fidanzata. No non l'ho proprio capita. Me la spieghi ancora ?" se ne uscì dopo poco Blaine.
Sbuffai ancora. "Cos' è che non capisci Blaine ? Me lo chiedi sempre e te la spiego sempre. Non c'è nulla di complicato da capire" sbottai infastidito. 
"Mmm...siamo esauriti vedo" borbottò tra un colpo di tosse e l'altro per non fars sentire. Gli lanciai un'occhiataccia e poi tornai a guardare la porta. Sospirai. 
"Comunque. Ripetiamo per l'ennesima volta. Angel era una prostituta che non ha voluto fare più quella vita. Si è ribellata ma si sa questa vita com'è quindi le danno la caccia e se la trovano potrebbero ucciderla. Quindi è pericoloso anche vederci. Ci potrebbero spiare sempre e potrebbero seguirla fino a casa" spiegai a Blaine per l'ennesima volta. "Ah capito" annuì Blaine. "Si dici sempre così" lo guardai di sottecchi. Questa volta sbuffò Blaine seguito a ruota dal mio sorriso di scherno. Blaine mi trucidò con lo sguardo e quegli occhi già di un verde quasi fluo, si illuminarono ancora di più.
In quel preciso istante, la porta cigolò aprendosi e lasciando entrare la figura snella e alta di Angel. Sospirai di sollievo appena la vidi e lei sorrise intuendo la mia preoccupazione. I capelli corvini erano legati in un' alta coda di cavallo con qualche ciuffo che spuntava ai lati e le ciocche di capelli della frangetta che le ricadevano davanti agli occhi color cioccolata con un taglio stretto e felino. Era bella nella sua elganza e sensualità.
Si avvicinò a me continuando a sorridermi. 
La tirai a me per i fianchi e la strinsi forte mentre ci sfiorammò le labbra con un leggero bacio e poi le aggiustai le ciocche davanti agli occhi, mettendogliele dietro le orecchie. Le accarezzai una guancia e lei mi rispose con un timido sorriso. 
"Ho avuto paura che ti fosse successo qualcosa" le sussurrai all'orecchio abbracciandola.
Le sue braccia si strinsero dietro il mio busto forte. "Non mi perderai mai e io non voglio perderti quindi non succederà"mi rispose lei sussurrando sul mio golfino.
*Fine Flaschback*


Non volevo andare avanti con i ricordi quindi sospirai ed entrai di nuovo in camera per prendere la birra sul comodino. Ne presi un lungo sorso e poi buttai la sigaretta fuori al balcone calpestandola con lo scarponcino. Altre promesse infrante. C'erano troppe cose che erano state promesse e infrante senza cuore e senza pietà.
Entrai dentro e chiusi il balcone buttandomi sul letto e poggiando le braccia sotto la testa. In tutta la mia vita mi ero sempre chiesto come fosse la mia vita vista dagli occhi degli altri ? Probabilmente scioccante, disastrata e forse credevano che non coltivassi nemmeno più delle speranze ma alla fine anche le canaglie più inutili di questo pianeta avevano delle speranze. Perché non avrei dovuto averle io ?
E poi c'era Blaine.. Ora era morto e con lui se n'era andato un altro pezzo del mio passato. Sembrava che chiunque facesse parte della mia vita o che ne stesse iniziando a far parte, dovesse morire o soffrire. Tutto per una mia vita che era andata a sfracellarsi da quando ero nato. Nulla era andato per il verso giusto. Ora mi trovavo lì è vero. In una casa con l'unica persona che ero riuscita ad amare, con l'unica persona che era riuscita a farsi amare da me, dopo Angel. Ma alla fine ne valeva la pena ?
Lo ammetto, ho avuto una buona dose di momenti intensi, molti fanno grandi progetti e intanto a me, la vita sfuggiva dalle mani, nel corso della mia esistenza avevo lasciato brandelli di cuore qua e là e ormai quasi non me n'era rimasto per continuare a vivere. Anche se molto probabilmente con tutto il fumo e l'alcool che usavo al giorno da anni ormai, sarei comunque potuto morire da un momento all'altro ma questa è un'altra storia...Mi sforzavo di sorridere sapendo che comunque sarebbe andata, la mia ambizione aveva superato di gran lunga la maledizione della mia vita... Avevo sempre avuto ciò che volevo... E l'avevo sempre perso.

#Idah

Erano le 3:00 e la notte anzi, giorno, sembrava essere sempre più lunga, o forse ero solo io che non riuscendo a prendere sonno e non facendo nulla se non crucciarmi nei miei problemi, me la faceva sembrare più lunga. Da lì a poche ore sarebbe cominciato una nuova giornata di scuola e una nuova giornata di sofferenze. Forse con qualche sorpresa, forse bella o forse no. Ma sentivo ci sarebbero state sorprese. Io odiavo le soprese. Era come se lasciassero dei vuoti nello spazio temporale, non potevi sapere quando sarebbero successe e ti dovevi affidare solo al caso, che era quello che più odiavo in assoluto.
Io che programmavo ogni singolo minuto della mia giornata. E per me non sapere cosa aspettarmi era la cosa peggiore che potesse succedermi.
Mi girai sul fianco destro e nonostante i gradi sotto zero che c'erano fuori da quella casa, mi levai le coperte da dosso restano in slip e cannottiera. Stavo morendo dal caldo. Osservavo la mia stanza. L'unico posto in cui potevo essere me stessa senza temere ciò che pensava la gente. In quella camera c'era tutta la mia vita. Una delle pareti di legno era completamente tappezzata da foto. Ogni foto che avevo scattato nella mia vita o che mi avevano scattato. La fotografia era il mio hobby, la mia passione. Un giorno speravo di poterci vivere di quella mia passione. Le foto su quella parete componevano un grande mosaico. Mi ritaevano fin dalla più piccola età.
C'era una foto in cui forse avevo 2 anni e le mie braccia erano attorno al collo di mia mamma. Deglutii forte. Ora lei non c'era più. Ci aveva lasciati, me e mio padre, quando io avevo appena 5 anni. Morta per infarto, mi aveva detto papà. Non ricordavo quasi nulla ma vedere quelle foto e pensare che era stata parte integrante della mia crescita, e che ora non ricordavo nemmeno più nulla di lei, mi faceva star male. Chissà quanto mi aveva amato e io non ricordavo nulla di lei ....
Sospirai forte e passai alle altre foto. Più avanti c'era una serie di foto con Karol e riconobbi in ogni foto persone che avevo conosciuto o che avevo addirittura dimenticato. C'erano state feste, discoteche e paesaggi che rappresentavano ogni singolo momento in cui avevo voluto evadere dalla realtà e me n'ero andata in qualche posto sperduto a fare foto. L'unica cosa che riusciva a distrarmi dal dolore che provavo in quei momenti.
C'era stato tutto nella mia vita. E poi c'era stato lui ...
Posai il mio sguardo su tante foto proprio al centro della parete.
E lì.. lì in mezzo c'erano le foto di me ed Harry. Ne erano così tante. Eravamo stati 2 anni insieme, come poteva essere altrimenti ?
C'era una foto di me ed Harry nel nostro viaggio a Tokyo. Un'altra di me e lui a Parigi. Sorrisi. Quell'anno per il mio compleanno mi aveva regalato i biglietti per un viaggio a Parigi, e ci eravamo andati insieme. Avevamo fatto tante cose io e lui insieme. Ci eravamo sempre divertiti. C'erano foto buffe, dolci, che rapprensentavano ogni pezzo del nostro periodo insieme. La mia vita aveva avuto un senso, era stata degna di essere chiamata vita solo quando lui ne entrò a far parte. Mi ridistesi di nuovo a pancia in su coprendomi il viso con le mani. Non potevo pensare a lui. Non dovevo. Lui era stato la persona che mi aveva ferito di più in tutta la mia vita.
Eppure io lo volevo ancora al mio fianco. Lo sapevo. Lo volevo e lo rifiutavo. Sbuffai stressata e mi titrai il cuscino da sotto la testa mettendomelo in faccia.
Rimasi così per qualche secondo finché la suoneria del mio cellulare prese a squillare forte e la vibrazione creò un fastidioso rumore sul comodino di legno. Si era capito che avevo la fissa per il legno ? Bhè ora lo sapete.
Mi levai il cuscino dalla testa e mi misi seduta prendendo il mio blackberry nero da sopra il comodino. Risposi senza vedere chi fosse.
Chi pazzo avrebbe chiamato alle 3:00 del mattino ?

"Pronto ?" risposi premendo il tasto dell'accesso alla chiamata.

"Idah sei sveglia allora !" esclamò una voce contenta dall'altro capo del telefono. Già la parola pazzo mi doveva far pensare a lui.

"Harry ?!" domandai perplessa e sorpresa. Parli del diavolo .. Anzi ! Pensi al diavolo .. Anzi ! Casomai un angelo .. "Perché diamine mi hai chiamato a quest'ora ? Non sai che a quest'ora si dorme ?" proseguii.

Sentii una risata dall'altro lato. "Ma se tu non stavi nemmeno dormendo" sogghignò lui. Già m'immaginavo il suo viso dall'altro lato mentre rideva con le 2 fossette che gli si formavano ai lati della bocca, o quei ciuffi ricci color cioccolato che gli ricadevano sugli occhi verde-acqua. Arrossii ma mi diedi degli schaffi leggeri sul viso per non farmi pensare.

"Idah tutto bene ?" sentii dire da Harry. Sbarrai gli occhi e mi ripresi. "Certo ! E comunque si stavo dormendo" gli risposi a tono. Lo sentii ridere ancora.

"Idah so perfettamente che tu a quest'ora non riesci a dormire mai. Pensi troppo e i pensieri ti fanno restare sveglia, prenditi una camomilla prima di andare a dormire" mi rispose.

Ero completamente sconvolta. Sapeva troppe cose di me. Troppe. "Harry che cosa vuoi. Perché mi hai chiamato e che ci facevi pure tu sveglio a quest'ora ?" ribattei scontrosa.

"Io non mi sono proprio addormentato. Pensavo .. a te. E comunque ti ho chiamato per avvisarti che domani mattina passo per venirti a prendere quindi fatti trovare pronta" lo sentii sorridere. "Cosa ? No Harry tu domani non ..." iniziai a dire ma il suono della chiamata terminata mi avvisò che dall'altra parte non c'era nessuno ad ascoltarmi. Che bastardo aveva riattaccato senza farmi ribattere !

Sospirai e poggiai di nuovo il cellulare sul comodino. Il cuscino lo riposizionai sotto la mia testa e mi tirai le lenzuola fino a coprirmi sotto al seno. Mi spostai sul fianco e cercai di prendere sonno tenendomi stretta le lenzuola. 
Di cosa parlavo prima ? Ah si ! Sorprese ! Ecco la prima ... E non eravamo nemmeno all'inizio del giorno. Cioè.. tendenzialmente si, ma avete capito cosa dico, no ? Bhè .. stava per iniziare un nuovo giorno e la prima sorpresa era già arrivata. Quante altre mi aspettavano ?
Per quando odiassi le sorprese, se fatte da Harry .. dovevo ammettere che sarebbero state meravigliose. Sorrisi mio malgrado.
Infondo gli avevo dato il via libera per riconquistarmi quindi mi dovevo aspettare di tutto, no ?
Ma non gli avrei reso le cose facili. No. Sarebbe stato troppo facile ed era come dire che poteva riconquistarmi da un momento all'altro anche se avesse fatto la cosa peggiore del mondo avrebbe saputo che l'avrei perdonato comunque e le cose non dovevano e non volevo stessero così.. E io non volevo soffrire ancora. Quindi l'avrei messo alla prova. Avevo bisogno di sapere che non mi avrebbe fatto più soffrire.


#Karoline

Sbuffai al suono della sveglia che mi fracassava i timpani. Mi coprii con il piumone fino in testa e poi con un sospiro, buttai le coperte fino ai piedi mettendomi seduta nel letto. Mi catapultai fuori dal letto e ancora in pantaloncini e cannottiera e corse in cucina sulla punta dei piedi per non svegliare nessuno men che meno lui...
A meno che si fosse mai addormentato...
Cacciai quel pensiero via dalla mia testa e presi a versarmi il latte nel bicchiere. Si freddo era meglio, quella mattina non avevo voglia di fare nulla. Avevo passato tutta la notte a piangere e avevo preso sonno solo alle prime ore del mattino, ma dovevo andare a scuola. La coda di cavallo che mi ero fatta la sera prima era quasi del tutto sciolta quindi levai l'elastico dai miei capelli aggrovigliati che presero di nuovo la loro ondulatura.
Mentre mi spostavo per mettere a lavare il bicchiere nel lavandino, sentii dei passi avvicinarsi dal corridoio. Il mio cuore perse un battito quando mi accorsi di riscire a riconoscere il rumore dei  suoi
passi.

"Buongiorno" sussurrò lui avvicinandosi solo con i boxer al frigo. Lo guardai mio malgrado con gli occhi sbarrati. Aveva il corpo più perfetto che avessi mai visto e per una notte.. ERA STATO MIO.

"Che succede ? Dai su che hai visto di peggio .. quella notte" mi rispose lui con un sorrisetto malizioso. Mi venne voglia di darlo a pugni e calci fino a non farlo respirare ed io non ero mai stata una persona violenta.

"Ma come cazzo fai a far finta che ieri non sia successo nulla ?!" urlai come un isterica voltandomi bruscamente verso di lui.

Zayn spostò lo sguardo dal frigo a me si prese una sigaretta che aveva poggiato dietro l'orecchio. Iniziò a farsi qualche tiro e dopo avermi sospirato il fumo in faccia, mi rispose. "Perché come ti ho già detto, per me non è nulla d'importante. Sei stata il mio giocattolino tutto qui. Ci sei rimasta male ?" mi domandò alzando un sopracciglio. Nei suoi occhi non c'era il minimo segno di emozione, era glaciale.

Avrei voluto sputargli tutto il dolore che avevo dentro di me. Mi sentivo come una caramella prima messa in bocca e poi sputata perché non piaceva. Si mi sentivo un verme, che era risucita a pensare che quello stesso verme che aveva di fronte provasse quello che provava lei per lui. Un giocattolo a cui avevano rotto il braccio e poi avevano deciso che non poteva essere più riaggiustato e l'avevano buttato. Rendeva l'idea perfettamente no ?! Solo che a me non era il braccio che si era rotto. Ma il cuore.
Quello stesso cuore che avevo affidato una sola volta nelle mani di Ray, e lui se n'era preso cura come se fosse la cosa più preziosa e fragile di questo mondo.
E poi all'improvviso era comparso Zayn nella mia vita... Andava tutto bene prima di lui, se bene poteva definirsi una vita sempre in giro per gli ospedali a vedere i dottori che dicevano sulla mia salute mentale. Credevano che dopo Ray io fossi ancora sotto schock e invece no !
Avevo abbattutto i muri dell'ipocrisia, mi ero rialzata ed avevo ripreso a camminare finché mi ero fermata davanti a Zayn Malik, l'unico che era riuscito a bloccarmi. Ma io dovevo andare avanti quando l'avevo incontrato, avrei dovuto dire no, quella sera al ballo e ora lui non sarebbe stato nella mia vita.
Ma ero stata troppo debole e fragile per dirgli no. Avevo bisogno di amore, di affetto e lui me li seppe dare quando ne avevo bisogno.
Ed è così che cedi. Quando per tutta la vita ci si sente soli. E io si, mi ero sentita sola tutta una vita, tranne che con lui.

Ma un sacco di volte è così, è così quasi sempre: si scopre alla fine, che tutto quell'amore era inutile, sprecato per persone che non se lo meritavano. E che anche il dolore che provavo io ora era inutile. Lui non stava soffrendo, perchè dovevo farlo io ?
Si scopre alla fine che si soffre come bestie, ed era inutile, non era giusto né ingiusto, non era bello e non era brutto, tutto quello che puoi dire alla fine è: è un dolore inutile.
Roba da impazzire se ci penso, meglio che non ci penso, tutto quello che posso fare è non pensarci più. Capito Karoline, l'unica cosa che dovevi fare ora era non pensare più a lui, a quello che ti circonda, a te stessa. Non pensare a nulla. Per una volta dovevo pensare a me. Ora dovevo avere il coraggio di amarmi, quel briciolo in più per non soffrire.
Ero sul punto di troncare di già quella conversazione, poiché nulla mi mandava in bestia più della più totale indifferenza insignificante quando io parlavo con tutto il cuore.
Ma poi optai per la sua stessa strafottenza.

"No che non ci sono rimasta male" gli sussurrai appena. Okkei la spavalderia, la strafottenza ma non ero brava a interpretare un ruolo che non fosse mio.

Zayn mi osservò a lungo. "So che ci sei rimasta male. Mi dispiace non volevo ma sei stata solo una delle tante" disse poi avvicinandosi un po più a me. Io non volli incorciare il suo sguardo quindi restai fissa con gli occhi sul marmo dove appoggivano le mie mani.. Ne stava dicendo troppe in meno di 5 minuti.
'Perché come ti ho già detto, per me non è nulla d'importante. Sei stata il mio giocattolino tutto qui' aveva detto prima e ora se ne usciva con 'Sei stata solo una delle tante'. Che andasse a fanculo lui e il mio amore. Io non volevo più amare, io non volevo più soffrire. Che si prendesse pure il mio cuore, infondo già ce l'aveva. Io non ne avevo bisogno.

"Comunque non importa" ripresi "Io non inseguo nessuno. Non ne ho più voglia e poi non darti tanta importanza. Per me sei stata solo il giocattolino di scorta. Utile ma fino a un certo punto quindi tranquillo" sputai tutta d'un fiato. Ancora non riuscivo a credere alla sfilza di bugie che avevo detto in una sola frase. Stavo migliorando nell'essere attrice. Lo guardai in faccia spavalda e sorridendogli come se non fosse successo nulla.
Zayn mi sorrise anch'egli ma era un sorriso tirato di quelli che dicevano 'Non mi vedrai mai versare una lacrima'. Misi il bicchiere nel lavello e voltai le spalle a Zayn uscendo dalla cucina, mentre una serie di lacrime rigavano le mie guance. Cercai di non singhiozzare finché non fossi scomparsa dalla sua vista. Salii in fretta le scale e mi chiusi in camera a chiave. Mi buttai sul letto e potetti cominciare a versare lacrime e lacrime di ogni singolo pezzo della mia vita che era andato male.
Mi chiedevo perché le parole facessero così male ? Ciò che aveva detto Zayn erano solo parole, che il vento aveva già portato via ma che nella mia mente erano già state impresse a fuoco. Perché ogni volta che trovavo la felicità dovevo soffrire ?
Non seppi darmi una risposta. Nemmeno quando con la testa tra le nuvole indossavo gli abiti scelti per andare a scuola o quando salivo in macchina per dirigermi verso l'Istituto. Non seppi darmi una risposta. Forse aspettavo che qualcuno mi si prensetasse davanti dicendo "Eccomi sono io. Con me sarai sempre felice, non soffrirai mai più". Mai il punto era proprio questo. Come potevo essere felice se l'unico che riusciva a rendermi tale era Zayn ?

#Zayn

Avete presente il suo sorriso ? Quello che significa : "Non mi conosci per niente e non mi conoscerai mai". No? Bhe io si, e non sapete che vi perdete.
é così brava a tenere le cose per sé, e a nascondersi, ad evitare, ma io la conosco davvero e so che ha così tanto amore nel suo cuore, che solo il pensiero di lasciarlo uscire, di mostrare le proprie carte, la spaventa a morte. Ed è per questo che non avevo creduto a nemmeno una delle sue parole dette in cucina.
E le sue lacrime, illuminate dal sole che entrava dalla finestra in cucina, mi aveva fatto solo confermare quell'ipotesi.
Lei mi amava. E io che credevo che non fosse mai stato così.
Mi ero comportato da perfetto egoista credendo che lei non provasse nulla per me, e l'avevo trattata male per farle capire che il suo intento non era riuscito.
E mi ero sbagliato su tutto.
Ora lei era naufragata in un mondo tutto suo. Si era appena creata un muro attorno a lei.
Non mi restava che sfondarlo. E farla reinnamorare di me.
Infondo ero Zayn Malik. Tutte cadevano ai miei piedi no ?
Peccato che lei non era tutte. Lei era la sola e l'unica. E io avrei fatto comnque di tutto per averla di nuovo tra le mie braccia.
Fosse stata l'ultima cosa che avessi fatto.


#Liam

Mi svegliai che mi ero addormentato sulla tavola in legno di cedro al centro del salone. Le candele, il cibo della sera prima era lì davanti ai miei occhi illeso.
Amber non si era presentata a tavola. Non aveva cenato. Non aveva voluto avere nulla a che fare con me.
Sospirai alzando la testa dalle mie braccia incrociate sulla tavola. Mi accorsi che c'era un biglietto. Un foglietto strappato da un quaderno a quadretti. Lo aprii.

"Ciao Liam, non ti preoccupare se al tuo risveglio non ci sarò. Sono solo andata a scuola e Michael è appena venuto a prendermi.
Un bacio,Amber."

Dalla rabbia non mi accorsi di aver appena accartocciato il foglio di Amber. Mi alzai di scatto stracciandolo e buttandolo nella pattumiera. Se avessi visto quel 'Michael' davanti a me, era probabile che non sarei stato più responsabile delle mie azioni. Il vecchio Liam Payne si sarebbe fatto sentire. Ma infondo perché aspettare di trovarmi faccia  a faccia con Michael ? Lo sarei diventato e basta. A partire da quella mattina. Presi la giacca in pelle nera e lo zaino della scuola e dopo una breve doccia, accesi il motore della mia macchina. Verso scuola. Verso il nuovo me.


#Idah

Era stato un mattino pittosto gentile quella mattina. Mi ero svegliata nonostante il paio di ore di sonno, riposata. Scesi giù a fare colazione e mentre seduta a tavola da sola mangaivo i miei cornetti, ricordai subito cosa c'era d'importante quel mattino.
"Harry !" esclamai facendomi cadere il pezzo di cornetto dalla bocca e mi alzavo correndo su per le scale e nel bagno. Dopo una doccia veloce in cui non ero riuscita a godermi nemmeno l'acqua calda scivolarmi sulla schiene, fila dritta nella mia camera. Indossai i vestiti preparati la sera prima per andare a scuola. Fortuna che ero ordinata e fortuna che quella mattina mio padre era andato a lavoro prima. Non so come avrebbe reagito a tutta quell'energia la mattina presto. Corsi in bagno per truccarmi e lavarmi i denti e nell'esatto momento in cui mi mettevo la felpa e lo zaino in spalla, suonarono al campanello.
Per non fare la parte di quella che era pronta già da un pezzo, andai ad aprire con qualche secondo di ritardo. E tentai di non sorridere troppo quando Harry m'illuminò sorridendo.

"Ciao Idah pronta per il  giro in moto che ti avevo detto ?" mi domandò lui retorico alzando un sopracciglio perfetto.

"Okkei che erano le 3 di notte e forse ero pure leggermente stonata, ma non mi pare che hai accennato a nessun tipo di moto Harry" sussurrai appenna terrorizzata. La paura si era presa la voce.

"Su Idah non essere fifona come al solito, su vieni " aggiunse poi Harry tirandomi per il polso. Riuscii a malapena a chiudere la porta di casa.

"Io non sono fifona" brontolai mentre lui continuava a trascinarmi per il polso.

"Ah no ?! E allora salta su" disse facendomi l'occhiolino e saltando in sella. Mi misi dietro di lui ed Harry prendendo le mie braccia se le poggiò davanti. "Tieniti stretta così non cadi" disse dolce. Così mentre Harry metteva in moto e il vento ci scombinava i capelli senza casco, poggiai la mia testa sulla schiena di Harry e lo strinsi forte come non facevo da tempo.


#Amber

"Così .." cominciò Michael dopo aver sentito la descrizione dettagliata dei miei giorni con Liam, cercando di guardare la strada mentre guidava e di guardare me. "Sei innamorata di questo Liam eh ?!" domandò. Io annuii leggermente. Era sempre imbarazzante parlare con lui, dei ragazzi che mi piacevano. Era il mio migliore amico. Eh si. Non era il mio fidanzato. Io e lui ci conoscevamo da anni e ci consideravamo fratelli. Lui il mio fratellone, io la sua sorellina.

"E allora perché hai detto che sono il tuo fidanzato ? Non capisco Amby" sorrise divertito. Uno di quesi suoi sorrisi sghembi che ti facevano partire il cervello. Lo trovavo sexy, bellissimo. Era alto, muscoloso ma pur sempre magro. Capelli castani lunghi fino alle spalle, un po da selvaggio e occhi marrone chiaro. Labbra sottili e sexy, profilo perfetto
ma mai e poi mai ci sarebbe stato qualcosa con lui oltre l'amicizia.

"Come te lo devo spiegare Miky ! Liam è un mio vecchio compagno delle elementari. Mi piacevva già allora. In pratica lo amo da tipo .. 10 anni ?!" sbottai innervosita e gesticolando mentre Michael continuava a ridacchiare e guidare l'auto. Solo dopo mi accorsi di aver uscato davvero quella parola. Cavolo .. ero appena andata in un punto di non ritorno.

"Senti senti. La mia sorellina ha detto "amo" e non "cotta". Ti deve piacere tanto questo Payne" borbottò lui pensieroso.

"Piacere è un eufenismo Michael.... " borbottai irritata. Rivolsi il mios guardo agli alberi che affiancavano l'autostrada. Era così ingiusto. Amore non ricambiato, c'era nulla che poteva far soffrire di più.

"Allora okkei ma... ancora non mi hai detto perché mi hai fatto spacciare per il tuo fidanzato" mi rispose guardandomi negli occhi. Sbuffai iniziando a giocare con i miei pollicii per poi passare a una delle punte delle ciocche dei miei capelli biondo rossicci. Amavo quel colore. Era vivo.

"Perché volevo fargli vedere che ero forte, che ero andata avanti anche senza di lui che ... che avevo smesso di amarlo credo" sospirai poggiando un gomito sulla maniglia della portiera dal lato del passeggero al lato del guidatore.

"Amby ..." cominciò Michael con una delle sue solite prediche. "Si lo so, lo so. 'Non posso scappare da ciò che sento realmente' si me l'hai detto mille volte Miky" lo rimproverai. " Ma per una volta cerca di capire che è difficile" continuai.

"Finché tu non metterai in pratica il mio consiglio, non sarà mai abbastanza" replicò con lo sguardo dritto sulla strada. Sbuffai. Era un buon amico si ma sempre pronto a criticare gli sbagli altrui .. O forse semplicemente, voleva vedermi sempre felice. In fondo si sapeva che nella maggior parte dei casi, le persone quando sbagliano, commettono un errore che farà avere rimorsi, di conseguenza renderà tristi, ed è proprio quello che Michael non voleva per me.

"Un'altra cosa non mi torna Amby.. Tu ti sei arrabbiata perché Liam non ti ha detto la sua vita, ed è comprensibile da come me l'hai raccontata, ma nemmeno lui sa la tua vita e non mi pare uno scambio equo. Lui non si è arrabbiato, non ti ha chiesto nulla, tu hai preteso di sapere la sua vita, ora che la sai, lo eviti... Sai come si dice in questi casi mia piccola cara e dolce Amby ?" chiese lui.

Sospirai. "So di essere poco coerente Michael, non c'è bisogno che me lo ricordi. Ma sai benissimo perché non posso dirgli nulla di me. In fondo sa il necessario, vengo da una famiglia sfondata di soldi che mi volevano far diventare capo della loro agenzia e io ho rifiutato. Lo sa questo  e per ora, per il tempo più lungo possibile, è meglio che sappia solo questo" gli risposi seria.

"Ma lui sa la tua vita prima di ora ? Sa cos'hai sopportato, cos'hai subito ?" mi riprese lui guardandomi negli occhi serio e alzando di poco il tono della voce.

Sostenni lo sguardo. "No che non lo sa ed è proprio questo che non deve sapere. Ora che ho la possibilità di vivere in un posto in cui non sanno il mio passato, ho il diritto anche io a farmi una vera e propria e degna di essere chiamata, vita no ?!" .

Mi ero sentita invisibile, inadatta, incompresa, è il destino di tutti quelli che sentono o vedono troppo. Il destino di tutti quelli che amano troppo. La mia strada era scomparsa sotto un velo di invisibilità e incomprensibilità. Ora volevo solo avere una vita degna di essere chiamata tale. Volevo solo essere felice, chiedevo troppo ? A quanto pare si. Su questo mondo, chiedere di essere felice è proprio il desiderio più inaccessibile che esista.

"Non odi tutto questo ?"

"Odio cosa ?" risposi perplessa mentre venivo trascinata a forza dai miei pensieri.

"I silenzi che mettono a disagio. Perché sentiamo la necessità di chiacchierare di puttanate per sentirci più a nostro agio ?" mi chiese lui guardandomi pensieroso. Ecco uno dei suoi soliti attacchi di 'pensiero' li chiamavo io. Lui chiamava quella fase 'fase riflessiva, una fase che tutti almeno una volta al giorno dovremmeo avere' diceva lui. Sorrisi a quel pensiero. La filosofia di Michael era un delle poche cose che amavo della mia vita.

"Non lo so è un'ottima domanda". E stettimo in silenzio a riflettere. Lui capiva che non volevo più toccare l'argomento Liam o la mia vecchia vita. è solo allora che capisci di aver trovato qualcuno di speciale, quando puoi chiudere quella cazzo di bocca per un momento, e condividere il silenzio in santapace.
E ci beammo di quella pace fino a quando con un abbraccio ci salutammo mentre io entravo a scuola e lui, di un paio di anni più grande di me, andava a bere in qualche bar.


*Spazio autrice*
Buongiorno genteeeeeee (?) si sono le 2:07 e ho appena pubblicato. Fiera di me e dei miei occhi che non sono ancora crollati. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, io ho amato davvero scriverlo e in alcune parti mi sono immedisamata tanto, troppo ..
C'è un nuovo personaggio ! Michael ! *spara i fuochi d'artificio*
IO. LO. AMO  ! Quindi amatelo anche voi LOOOL  e si non è davvero il mio fidanzato lol <3 è il migliore amico, l'unico che sappia la vera vita di Amber e anche suo unico amico se è per questo ! Amber è innamorata di Liam da 10 anni si v.v odiatemi LOL
Karoline e Zayn li amo, ma sono sempre tristi le loro parti ma non ci posso fare nulla, è un periodo passeggero tranquille :3 Non vi dico amateli, perché so che già lo fate ;)
Idah ed Harry v.v amate anche loro. Sono tenerissimi: :'3
Amber e Liam ancora freddi si >.<
Spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto, vi prego vi scongiuro (si mi sono ridotta a queste condizioni), potete lasciare una recensione pleaaaaase ? :3
Comunque vada, spero vi sia piaciuto :3

Questo è il mio nick di twitter per chi volesse aggiungermi: @Sara_1D_Db

P.S Michael immaginatelo come Craig Horner, è uno degli attori che amo di più in vita mia *-* andatelo a vedere su google ;) a me piace un botto spero anche a voi :3

Adessp vi lascio e non vi rompo più ;)

Un bacio enorme enorme enorme e un caloroso abbraccio,
Sara <3
  
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