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Autore: PK ShowdowN    04/09/2012    2 recensioni
In un luogo e tempo imprecisato, una catastrofe sembra incombere inesorabilmente contro il nostro mondo.
Nessuno sa di cosa si stia parlando e perchè ciò stia succedendo, anzi sono ben pochi coloro che hanno soltanto una vaga idea della situazione.
Tra quei pochi c'è James, del Team Rocket.
Ma in tutto questo chi è Hollande? Eroe o nemico pubblico?
E l'esercito? E' buono o cattivo?
In un sistema che va sempre di più sgretolandosi: "Al popolo non interessa la verità, ragazzo, né si cura del fatto che le fonti possano essere attendibili o meno, perché vedi, basta provare a risvegliare quel piccolo orgoglio borghese insito nelle masse, e allora non vince chi dice la verità ma chi strepita più forte, chi fa più rumore” (cit. capitolo 2)
Genere: Avventura, Science-fiction, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, James, Jessie, Meowth, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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“Hollande… chi sei veramente? Un difensore della patria o un imbroglione?”

“Lyla! Ancora con questa fissa?”

La ragazza in questione si scosse, imbarazzata, come per svegliarsi da quello stato di trance nel quale era sprofondata.

“Arnold! Quante volte devo dirti di bussare prima di entrare?” urlò lei isterica.

“E dai! Non c’è bisogno che te la prendi, in fondo stiamo semplicemente condividendo una stanza nella gigantesca Tokyo per studiare alla facoltà di biologia, te lo sei forse dimenticato?”

“Ciò non ti autorizza a fare come se fossi a casa tua” disse la ragazza alzandosi dal letto ove era sdraiata.

“Bla bla bla… in questo momento questa è casa mia, Lyla, per il semplice motivo che tu, dipendendo dai soldi dei tuoi genitori…”

“risulto disoccupata, mentre tu, che come un fesso fai il buttafuori pur avendo i genitori milionari…”

Arnold la interruppe, innervosito. “Io ho chiuso con i miei genitori, Lyla, non voglio avere niente a che fare con loro!”

“Allora non lamentarti se finora non hai preso un voto superiore al 25!”

Arnold sospirò. “Deve ancora durare a lungo questa discussione?”

“Scusami, ma sai come sono, no? Impulsiva, pignola…”

“E pur sapendo quali sono i tuoi difetti non hai ancora pensato a correggerli! Roba da matti!” disse Arnold sbattendo la porta con veemenza ed uscendo fuori.

Lyla si grattò la testa. Questa volta aveva davvero esagerato.

Si affacciò alla finestra sperando di scrutare Arnold, nevicava…

 

“Colonnello Kovac! Colonnello Kovac!” sbraitò un piccolo ragazzo all’interno del palazzo imperiale della capitale.

Quindi percepì una sottile lama sfiorargli la pelle. “Chi cerchi moccioso?”

“Deponga subito l’alabarda, sentinella!” disse il ragazzino mostrando un pass alla guardia.

“Ma tu guarda!” sorrise l’omone. “E così il colonnello Kovac sta mettendo una serie di funzionari mocciosi…”

“L’età non conta se disponiamo di conoscenze eccezionali…”

“Oh, certo! Come vi chiamano? I bimbi prodigio, se non erro.”

Il ragazzetto stava per spazientirsi. Non era facile sopportare i quotidiani attacchi ironici degli altri membri del palazzo. Oh, ma avrebbe presto fatto vedere di cosa sono capaci i bimbi prodigio.

“Dove posso trovare il colonnello Kovac?”

“Al momento non desidera essere disturbato, ma…”

Una mano coperta da un sottile guanto bianco tappò la bocca alla sentinella.

“Colonnello!” esclamò il ragazzino.

“Qual gradita visita, ragazzo. Dimmi cos’hai di così importante da annunciarmi?”

Il giovanotto deglutì. “Ha seguito il notiziario di qualche minuto fa?”

“No, ero parecchio impegnato” disse Kovac aggiustandosi il cappello sul capo.

“Il famoso piano C?”

“Esatto, ma dimmi, cosa hanno detto di tanto importante?”

Il giovane prese un profondo respiro. “Il fatto è stato reso noto. La gente sa tutto.”

Il colonnello scoppiò a ridere. “Intendi dire che la gente sa di Hollande e della Gekko Go?”

“Precisamente, il fatto che la costruzione di un aeronave così importante era stato celato al popolo potrebbe farci perdere numerosi appoggi e…”

Il colonnello lo interruppe. “Al popolo non interessa la verità, ragazzo, né si cura del fatto che le fonti possano essere attendibili o meno, perché vedi, basta provare a risvegliare quel piccolo orgoglio borghese insito nelle masse, e allora non vince chi dice la verità ma chi strepita più forte, chi fa più rumore”

Il ragazzo annuì, meravigliato.

“Ora vai a studiare, tra non molto daremo via al piano C”

“Agli ordini, colonnello!” disse il ragazzo allontanandosi.

“Hollande, e così hai fatto la prima mossa… vedremo chi avrà la meglio…”

 

“E così questa è Tokyo.” Disse James passandosi una mano sulla nuca “vieni fuori Cacnea!”

Un lampo succedette il gesto, quindi si sdraiò sul soffice prato, accarezzando il Pokemon non curandosi del dolore e della stanchezza.

“Hollande, perché proprio io? Cosa ho io di speciale che non ha nessun altro? Ricordo ancora quando all’accademia del Team Rocket mi hai accennato di alcuni tuoi studi e complotti all’interno della casta governante, ma sono passati anni dall’ultima volta che ci siamo visti, amico.

Perché proprio io? Tu lo sai Cacnea?”

Il Pokemon lo abbracciò.

“Ehi togliti, ma che ti prende! Su togliti, MI FAI MALE!”

“Grazie Hollande, non so che intenzioni hai, ma intanto grazie per avermi riportato Cacnea” ecco, forse erano questi i pensieri di James mentre il sole andava calando all’orizzonte.

CONTINUA…
 

  
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