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Autore: Gelidha Oleron    04/09/2012    10 recensioni
Sorrise "Potrei aver mentito" scrollò le spalle come se niente fosse.
"Sì" lo sfidai, inchiodandolo con lo sguardo "Avresti potuto, ma non l'hai fatto"
Aveva perennemente un'espressione sarcastica, ironica, come una continua presa per il culo. Fu con questa sua solita espressione, che mi chiese divertito "Ti fidi ciecamente di ciò che dico?"
Non risposi. Qualcosa, dentro me, mi diceva che il suo sarcasmo non era altro che un'arma per nascondere le sue buone intenzioni.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nami, Trafalgar Law
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un senso di smarrimento s'impadronì di me. Avevo fatto la cosa giusta?

Probabilmente alcuni miei compagni mi avrebbero chiesto spiegazioni, come Usopp, Sanji e Franky...ma sentivo che la mia permanenza a bordo del sottomarino non era ancora terminata, avevo un conto in sospeso con il capitano.

Trafalgar Law sparì poco dopo aver salutato gli altri e mi chiesi dove fosse finito. Dopo una doccia terapeutica, decisi di andare a cercarlo: dopotutto, un'idea ce l'avevo.

M'incamminai per il corridoio e, quando fui al riparo da occhi altrui, feci girare piano il pomello e aprii la porta della biblioteca...

Il chirurgo della morte era seduto a leggere un libro di medicina, il cappello posato sul tavolino di legno, degli occhiali da vista che gli incorniciavano gli occhi in modo delizioso.

Alzò lo sguardo su di me "Vedo che non hai ancora imparato a rispettare i divieti" la sua voce era atona.

"E vedo che tu, ancora una volta, sei troppo annoiato per arrabbiarti" mi sedetti sul tavolino e accavallai le gambe, che il dottore guardò pericolosamente.

"Ammirato" mi corresse "Non annoiato"

"Davvero?" chiesi ironica "E perchè mai?"

"Per la tua sfacciataggine. Evidentemente, non sai chi hai di fronte"

Dove voleva andare a parare?

"Vedi, ragazzina inesperta che non sei altro...se solo lo volessi, potrei sconvolgerti con un solo gesto" cercava di moderarsi, ma percepivo la rabbia crescere nella sua voce.

Perchè? Perchè ce l'hai con me, Law?

"Potrei ucciderti con un colpo solo, farti perdere la testa..."

"Come se non l'avessi già fatto" mi lasciai sfuggire.

Scosse la testa "Tu non avverti la minaccia" continuò con tono velenoso "Sei in costante pericolo quando sei da sola con me. Non te ne rendi conto?"

"Law, io..." cercai di dire, ma fui interrotta senza pietà.

"Cosa diavolo ti fa pensare che la mia prossima meta sia Sabaody?" domandò improvvisamente, gettandomi nel panico più totale. Ecco dov'era il problema.

"Ma Drake...e i feriti..." cercai disperatamente di riordinare le idee che affollavano la mia mente "Credevo che tu..."

"Io credo che tu dia troppe cose per scontate" suonava come un vero e proprio rimprovero. La sua voce era dura e inflessibile.

Mi venne stupidamente voglia di piangere "Perchè non me l'hai detto?" sbottai.

Alzò un sopracciglio "Me l'hai forse chiesto?"

Ci fu un attimo di silenzio, in cui cercai di reprimere le lacrime "Che ti prende, Nami?" ecco che tornava a tormentarmi la vocina severa "Ti sei fidata dell'uomo sbagliato? E' pur sempre un pirata, che t'aspettavi?"

Scossi la testa e raccolsi coraggio "Perchè sei arrabbiato con me?"

Non esserlo. Ti prego, non esserlo. Assassinai la vocina odiosa nella mia testa e cercai di non agitarmi, chiedendomi per quale arcano motivo m'importasse così tanto che quell'uomo non ce l'avesse con me.

Abbassò lo sguardo e iniziò a giocherellare con le sue stesse dita "Nami..." sentirgli pronunciare il mio nome mi fece incrementare la frequenza dei battiti "Devo chiedertelo" i suoi occhi nei miei "...perchè non hai voluto seguire i tuoi compagni?"

BOOM. Perchè non avevo voluto seguire i miei compagni?

Non gli avrei risposto. Gliel'avrei mostrato.

Gli tolsi piano gli occhiali che gli stavano tanto bene e lasciai che il grigio dei suoi occhi devastasse i miei. Mi sentii attratta da una forza magnetica pazzesca.

Com'era possibile che mi trasmettesse una tale energia? Eppure lui se ne stava buono lì, senza far nulla.

Con tutta l'accortenza del mondo, gli presi la mano. Liscia.

Fu una questione di secondi: Trafalgar osserva in silenzio le nostre mani intrecciate, dopodichè si libera dalla mia presa e si alza in tutta fretta dalla sedia.

"Le tue bende andrebbero tolte": l'unica frase di cui mi degna.

La sua voce è ghiaccio puro, il suo sguardo mette i brividi.

 

 

 

Trafalgar Law mi guidò in sala operatoria senza dire una parola. Il corridoio mi sembrò più lungo del solito e quando arrivai nella stanza mi sedetti sul lettino centrale con espressione affranta. C'era tensione, tra noi. Ma non riuscivo proprio a capire perchè ce l'avesse tanto con me.

Avevo provato a chiederglielo, ma i suoi modi freddi e poco amichevoli non avevano fatto altro che farmi sentire colpevole di colpe che, probabilmente, non avevo nemmeno.

Osservai la stanza bianca mentre lui era intento a preparare il disinfettante, ma non appena provò ad avvicinarsi, la luce si spense di colpo. Ci colse di sorpresa, ma nessuno dei due aprì bocca: se la nave di Drake avesse sul serio danneggiato l'impianto d'illuminazione, se ne sarebbero occupati i pirati Heart.

Law si limitò a sospirare e ad accendere una piccola candela. Come avesse fatto a trovarla nel buio, proprio non lo sapevo. Ma ormai non mi sorprendevo quasi più.

Alla luce fioca e tremolante della fiamma, il chirurgo cominciò a togliermi una benda. Non era arrivato neanche alla seconda, quando si fermò.

Lo scrutai in volto, curiosa, ma il suo sguardo era perso altrove. Improvvisamente, con gesto deciso e veloce, mi aprì le gambe.

Mi lasciò di stucco: gesti del genere avrebbero potuto compromettere seriamente la salute dei miei ormoni.

Cercai di nuovo i suoi occhi, con la speranza di trovarci una qualche spiegazione, ma in un istante la sua mano destra fu nei miei capelli e mi baciò come mai mi aveva baciata prima di allora. Il suo bacio era frenetico, intenso, affamato. Non aspettai oltre e affondai anch'io le mani nei suoi capelli, mentre le sue si spostavano sul mio fondoschiena.

Ancora una volta, mi sporsi troppo in avanti e caddi tra le sue braccia, mentre si frantumavano al suolo diverse bottiglie di disinfettante. Il dottore non sembrò curarsene, anzi, mi liberò dai vestiti in men che non si dica. Il pavimento della sala operatoria era freddo e adesso anche bagnato.

Le mie labbra non si staccarono un attimo dalle sue, quando cercai di alzarmi aggrappandomi a degli scaffali. Prontamente, da quegli stessi scaffali ci caddero addosso garze sterili e medicazioni, ma non battemmo ciglio.

Cominciai a fare pressione sulla sua felpa e lui capì che doveva togliersela. Si denudò velocemente e in modo così virile che iniziai a mangiare il suo corpo con gli occhi.

Trafalgar Law era davvero bello nudo. Il suo fisico non era eccessivamente pompato e i suoi tatuaggi erano proprio nei posti in cui avrebbero dovuto essere. Inoltre, i suoi gesti e il suo modo di porsi erano il sesso puro. A volte mi chiedevo se lo facesse apposta, oppure se fosse sexy di suo.

Mi chiedevo anche quante vittime al giorno facesse con quel sorriso maledetto...

Gli morsi il collo e gli mangiai la spalla, impaziente di ricevere piacere. Lui fece scivolare le sue mani in qualsiasi posto e mi sentii mancare.

Le sue dita che recavano la parola 'Death' entravano e uscivano dal mio corpo, mi fecero temere che fosse davvero giunta la mia ora. Se la morte fosse stata così dolce e profumata di disinfettante, l'avrei accolta in me a braccia aperte. Anzi, io stessa mi sarei gettata tra le sue braccia, in un sensuale abbraccio suicida.

Avrei sugellato il mio patto con l'angelo della morte baciandolo in bocca e lasciando che portasse il mio senno via con .

E fu morte tra i miei capelli, fu morte sulle mie labbra, fu morte sui miei seni e tra le mie gambe.

Una morte che arrivava spietata, assassina, violenta, che mi faceva ansimare ma di cui non riuscivo a saziarmi.

LE SUE MANI.

Le mani che usava per combattere, per operare, per toccare una donna e risvegliare i suoi desideri in modo così sensuale. Le stesse mani che accarezzavano la mia intimità con studiata lentezza e che potevano fare a pezzi un marine con altrettanta velocità, le dita che operavano con estrema delicatezza e che ora mi facevano gemitare senza scampo, le stesse che si piegavano in combattimento e che potevano ridurre l'avversario in fin di vita.

MORTE.

L'unica parola che ricordavo di quella notte e che continuava ad attraversarmi pericolosamente le membra. MORTE. Si presentava nei suoi abiti migliori, travestita da seduttore indomabile e piacere.

La mia mano si resse ad un mobile dal quale caddero fiale contenenti liquido arancione, che si distrussero e ci bagnarono.

La fiamma tremolante mostrava le nostre ombre sinuose sulla parete. Sperai che non si spegnesse mai. Da quando c'era Law a tenerla in vita, era più vivace che mai.

Ero ormai al terzo orgasmo quando l'aria divenne irrespirabile proprio a causa dell'ossigeno consumato dalla candela. Non m'importava: avrei voluto che quella notte fosse durata per sempre, anche a costo di fare del male ai miei polmoni. ©

 

 

Ed eccomi tornata da tre giorni piovosi a Bologna per vedere i Green Day (che poi hanno anche annullato il concerto -.-“) Ma vabbè, almeno ho visto i Social Distortion che mi hanno suonato la mia bella “Dear Lover” *___* Confesso che “Succo d’arancia” è un po’ figlia di quella canzone, ne ho fatto davvero abuso mentre la scrivevo…

 

Comunque, bando alle ciance…questo capitolo è un finto breve perché ci sono pochi dialoghi, ma vedrete che il prossimo sarà più lungo! U.U

Ebbene, Trafalgar Law usa la rabbia e le minacce per difendersi da Nami…o meglio, per dinfendersi dai suoi stessi sentimenti che sta man mano sta sentendo di provare. Ma poi non riesce a controllarsi e fa di nuovo l’amore con la navigatrice, stavolta mettendoci ancora più passione. Ho sempre pensato che Law sia uno di quelli che non vogliono ammettere le proprie emozioni e fanno di tutto per mostrarsi sempre freddi e cinici.

In qualsiasi caso, qui non mi sono lasciata prendere la mano: MA PROPRIO IL BRACCIO! xD Ho deciso: prossima FF rating rosso! Ditemi che siete tutte maggiorenni, vi prego! çOç

Alla prossima!

 

 

  
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