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Autore: wellingtonlovers    04/09/2012    5 recensioni
Quando mi chiudo la porta alle spalle, si gira verso di me e mi guarda dritto negli occhi soppesando evidentemente le parole, cercando di scegliere quelle più adatte, probabilmente. Cerco di mantenere lucidità continuando a fissare quegli occhi azzurri così intensi, e per riuscirci ci vuole tutta la forza che mi è rimasta.
- Cosa c'è che non va, Harry? - cerco di interromperlo subito, ma mi ferma con un eloquente gesto della mano - E non dirmi che va tutto bene, perché me lo sono sentito ripetere centinaia di volte, e so che non è vero. Ti conosco, ormai.
Sospiro. E' vero. E' il mio migliore amico, e mi conosce meglio di chiunque altro.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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1. I just can’t say the truth.

Mi tremano le gambe; come tutte le volte d'altronde. Mi alzo e con la scusa di andare in bagno mi allontano dagli altri. Chiudo a chiave la porta e poi mi appoggio con tutte e due le mani al lavandino di pietra, fissando il mio riflesso nello specchio e contando mentalmente fino a cento per riprendere un battito regolare. Poi mi rendo conto all'improvviso di quanto tutto questo sia maledettamente sbagliato. So che non potrei mai confessare a nessuno quello che provo, meno che mai adesso che finalmente siamo riusciti ad affermarci davvero come gruppo, anche a livello internazionale. Non è solo il mio sogno, quello che sto vivendo, ma è anche quello dei ragazzi, perciò non posso permettermi di mandare tutto all'aria. Se potessi rovinare solo la mia carriera, lasciando le loro intatte, non ci penserei due volte. Ne varrebbe la pena, altroché... Però non posso. Quindi devo smettere di pensarci. E' impossibile e non succederà mai, per quanto intensamente lo desideri. Stop.
Prendo fiato e torno in salotto, sentendomi gli occhi di tutti addosso. Sento i suoi occhi addosso, consapevole di poter mentire al resto del mondo, ma non a lui. Appena mi guarderà negli occhi capirà che c'è qualcosa che non va, e spero solo che mi chiederà spiegazioni quando saremo soli. E' più facile mentirgli, se non devo preoccuparmi di altre persone intorno a noi.
Mentre torno ad occupare il mio posto sul divano e mi sfilo il cellulare dalla tasca con aria innocente, penso a quanto detesto tutto questo, a quanto sono arrivato a detestare me stesso per quello che sono costretto a fare. Odio mentire a Louis, odio mentire ai ragazzi. Lo odio con tutto me stesso, ma non ho scelta.
Nessuno sembra accorgersi di quanto sono stato vicino al perdere il controllo. Di quanto sono stato vicino all'alzare leggermente la testa e premere le mie labbra su quelle calde, perfette di Louis. Erano lì, a pochi centimetri da me, e per controllarmi ho dovuto impiegare tutte le mie forze. Perfortuna è passato tutto inosservato, o almeno così sembra.
Perciò continuo a concentrarmi sul mio cellulare, navigando a vuoto su Internet, mentre i ragazzi accendono il televisore e scelgono il film da guardare. La scelta mi lascia del tutto indifferente, finche non vengo interpellato.
- Tu che ne dici, Hazza?
Alzo lo sguardo verso Liam e rifletto per un secondo.
- Qualunque cosa purché non sia drammatico. Non ho voglia di deprimermi. - esclamo, con un mezzo sorriso.
Alla fine, su grande insistenza di Louis, i ragazzi scelgono una commedia americana, e si sistemano sul divano accanto a me, completamente concentrati.
La penombra creata dalle tapparelle abbassate mi permette di guardare per quasi tutto il film Lou, senza pericolo di essere notato, così ne approfitto. Osservo ogni centimetro del suo viso, del suo corpo. Assorbo ogni dettaglio dei suoi lineamenti perfetti e del suo fisico atletico e proporzionato, e poi mi concentro sulla tv appena in tempo per vedere i titoli di coda.
- Carino, eh? - esclama Niall. Sorrido, senza sapere minimamente cosa dire. Non ne ho guardato neanche un minuto.
Mi alzo, stiracchiandomi, e poi mi accorgo che Lou mi sta fissando. Ricambio lo sguardo, e dopo un po' lui inclina leggermente la testa verso il corridoio, indicando la nostra camera da letto.
Poi si alza e sbadigliando esce dalla sala, guardandomi nuovamente mentre entra in camera.
Ovviamente vuole sapere. E io non so minimamente cosa raccontargli.
Lo raggiungo dopo una manciata di minuti, e lo trovo comodamente sdraiato sul suo letto, che guarda pensieroso fuori dalla grande finestra il centro di Londra.
Quando mi chiudo la porta alle spalle, si gira verso di me e mi guarda dritto negli occhi soppesando evidentemente le parole, cercando di scegliere quelle più adatte, probabilmente. Cerco di mantenere lucidità continuando a fissare quegli occhi azzurri così intensi, e per riuscirci ci vuole tutta la forza che mi è rimasta.
- Cosa c'è che non va, Harry? - cerco di interromperlo subito, ma mi ferma con un eloquente gesto della mano - E non dirmi che va tutto bene, perché me lo sono sentito ripetere centinaia di volte, e so che non è vero. Ti conosco, ormai.
Sospiro. E' vero. E' il mio migliore amico, e mi conosce meglio di chiunque altro.
Mi siedo sul letto accanto a lui, e per un attimo considero l'opzione di confessargli tutto. Ma cancello l'idea dalla mente prima ancora che possa prendere forma.
- Sto bene, sul serio. Sono solo... Stanco. - Non è una bugia, sono davvero stanco. Stanco di tutto questo teatrino.
Mi prende il viso con una mano e mi costringe a guardarlo negli occhi.
- Non è vero. Non è tutto qui. - E' un'affermazione. Sa che non è vero, me lo legge negli occhi. E io non so come controbattere, perché la voce mi muore in gola. I suoi occhi mi tolgono il fiato, e non riesco a pensare a nulla di abbastanza convincente. Anzi, devo mordermi la lingua per non rovesciargli addosso tutti i miei sentimenti.
Mi lascia andare e riprende a guardare fuori, frustrato.
- Mi hai sempre detto tutto, ci siamo sempre detti tutto. Cosa sono all'improvviso tutti questi segreti? - parla sottovoce, continuando a fissare il traffico che scorre sotto la pioggia, fuori dalla finestra. Il suo telefono vibra sul comodino, ma lui non lo guarda nemmeno.
Stringo i denti nel tentativo di non far uscire le lacrime, ma una gocciolina solitaria sfugge al mio controllo e scende lungo a mia guancia, rigandomi la pelle.
- Come siamo arrivati fin qui? - sembra che si rivolga a sé stesso più che a me, quindi mi sento in diritto di mantenere il mio religioso silenzio, limitandomi a strofinarmi lo zigomo per asciugare i segni della lacrima fuggitiva.
Poi mi fissa di nuovo, e capisco che adesso vuole che sia io a dargli una risposta.
- Non lo so. - mi lascio sfuggire fra i denti, sempre serrati nel tentativo di ricacciare giù il groppo che mi stringe la gola.
E' sempre più evidentemente spazientito. Prende il cellulare e fissa il display con aria corrucciata. Sto per chiedergli cosa c'è, quando mi porge il telefono. Lo prendo e premo "play" sullo schermo senza pensarci. Appena vedo di che video si tratta, però, desidero immediatamente non averlo fatto. Desidero essere a mille chilometri di distanza, desidero non essere più "Harry dei One Direction", ma solo Harry. Solo un ragazzo normale che si preoccupa di cose normali. Il mio cuore sprofonda giù nello stomaco.
Gli rendo il telefono senza guardare più. Lui sorride appena.
- Sono fermamente convinte che io e te stiamo insieme in segreto, sai? - soffoca una risata di cui non faccio in tempo a cogliere la natura, mentre mi sembra di poter davvero sentire il mio cuore scivolare dallo stomaco fin sul pavimento e atterrare con un tonfo unico e sordo. Abbozzo un sorriso poco convincente, e lui torna serio.
- Adesso mi dici cosa c'è che non va. E qualunque cosa sia, la risolviamo insieme.
- Quanto vorrei che fosse possibile. - mi lascio sfuggire queste parole e me ne pento all'istante, perché lui s'irrigidisce e mi fissa con un'espressione impassibile.
Poi, all'improvviso, scatta in piedi e inizia a camminare nervosamente su e giù per la stanza.
- Non c'è niente che non si possa risolvere, mi capisci? Niente. Tutto dipende solo da te.
Sospiro, e un'altra lacrima sfugge al mio controllo, precipitandosi solitaria lungo il mio viso e atterrando sulla maglietta grigia che indosso.
- Non dipende solo da me. Non posso mandare tutto all'aria. – sussurro, sperando che colga la gravità della situazione. Non posso davvero distruggere tutto questo, perché tutti e cinque ci siamo dentro fino al collo. E io non posso distruggere anche i sogni dei ragazzi per uno stupido atto di insensato egoismo.
- Oh, andiamo. Non ti sto chiedendo di sporgere una dichiarazione ufficiale a tutto il mondo! Siamo solo io e te, e neanche i ragazzi sapranno nulla, se hai così paura che potresti distruggere i loro sogni. – sussurra anche lui, mentre torna a sedersi di fronte a me e mi prende le mani fra le sue, calde e morbide. Mi fissa di nuovo negli occhi, e il mio cuore corre la maratona, anche se ormai lo sto solo pregando di riuscire a reggere ancora un pochino.
- Non posso… - le lacrime pungono i miei occhi come migliaia di aghi, e alla fine non ce la faccio più. Le lascio scivolare via, in un pianto leggero e silenzioso. Ma Louis non se ne accorge nemmeno. Libera le sue mani dalle mie ed esce dalla stanza prima che anche la lacrima più veloce di tutte sia solo arrivata sulla maglietta.
- Non ce la faccio più. – dice in tono neutro, chiudendosi la porta alle spalle e lasciandomi solo.
 
 
 
 
My space: ta-daaan! (?) ookay, questa è la mia prima ff su larry. questo primo capitolo mi frullava in testa da un po' (e penso di averlo anche sognato, di recente), quindi l'ho scritto. uu. volevo pubblicarlo un po' di tempo fa, ma efp ha fatto i capricci (?), perciò sono riucita a metterlo solo ora. se vi piace lasciate delle recensioni (diciamo almeno un paio? çç), perché così se vedo che non è di vostro gradimento evito di andare avanti ee.
fatemi sapere che ne pensate anche su twittah, sono @ehypotter dkjfsdg.
adieu. (?
xoxo
Tinaa.

  
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