2° capitolo

Rosewood, Pennsylvania - 14:00

La giornata di scuola è finita, abbiamo svolto un test a sorpresa di chimica, penso di essere andata bene, non posso dire lo stesso di Hanna, dato che l'ho vista turbata durante il test.
«Ragazze come è andato il test a voi?» ci chiede Emily. «Credo bene» le dico. Spencer sicuramente è andata bene, lei è Spencer!
«Cosa facciamo oggi pomeriggio?» chiedo. «Io ho da studiare storia, quindi io nulla, magari poi vi raggiungo» dice Spencer andando via. «Okay, Em? Hanna?» «Mhh.. che ne dite se andiamo a prendere un frappé?» consiglia Emily. «Per me va bene» «Oh, anche per me»
E' arrivato Ezra che, come sempre, mi accompagna a casa, saluto le ragazze e vado in macchina. «Ciao» mi saluta baciandomi.
«Ciao, dai fai presto che mia madre mi ha lasciato tre messaggi, dicendo che devo muovermi a tornare»
«Perché tutta questa fretta?»
«Stanno aspettando me per pranzare»
Mette in moto e andiamo. Perdo tempo a giocare col cellulare. "Temple Run" è una droga per me quel gioco, ma non mi accontento, quindi accendo la radio. C'è uno speciale su Freddie Mercury, dato che oggi è il suo compleanno.
Ezra inizia a cantare insieme alla canzone, mentre io mi concentro il più possibile sul gioco.
Dal finestrino dell'auto vedo un portafogli per terra, dico ad Ezra di fermarsi, esco dall'auto e lo prendo velocemente rientrando subito in auto. «Vai! Vai!» dico. Do uno sguardo dentro al portafogli, ci sono 100 dollari, più la carta d'identità, che corrisponde a "Samara Cook". Non so chi sia, prendo i soldi e lascio la carta d'identità dentro, ma prima di buttarlo voglio farlo vedere alle mie amiche, magari sanno chi è.
«Di chi è?» mi chiede Ezra
«Samara Cook, conosci?»
«Mhh.. no, non dovresti tenerlo per te, portalo alla polizia»
«Sì, però prima lo farò vedere alle mie amiche»
«Come vuoi..... Siamo arrivati comunque» «Grazie del passaggio tesoro» lo saluto con un bacio e gli dico che ci sentiamo più tardi.

Rosewood, Pennsylvania - 17:30 - casa di Aria.

Ricevo un sms da Hanna «Tra mezz'ora devi essere al bar» «Okay, poi devo mostrarvi una cosa» le rispondo.
Sono indecisa su cosa mettere, anzi non ci penso più di tanto, in fondo devo andare ad un bar.
Prendo la mia amata felpa viola dal cassetto, con una sciarpa nera e i jeans, mentre per le scarpe un paio di converse nere. Andranno bene. Oh, quasi dimenticavo il berretto.
Preparo il tutto sul letto e mi dirigo verso il bagno per fare una doccia.
Mentre le gocce di acqua mi scivolano addosso insieme al bagnoschiuma, sento il mio cellulare suonare, ma sarà sicuramente un messaggio, quindi rimango in doccia. Mi insapono per bene con il mio amato 'Dove' classico. Per i capelli devo usare per forza lo shampoo anti-forfora, arg, odio quando mi si forma la forfora. Sciacquo via la schiuma.
Esco dalla doccia, mi avvolgo nell'accappatoio e mi arrotolo un'asciugamano attorno ai capelli. Vado in camera mia e mi metto del deodorante sotto le braccia e mi profumo tutta, indosso la biancheria e di seguito i vestiti già scelti.
Leggo l'sms, è di Em «Dove sei?» «Cinque minuti e sono da voi!» rispondo.
Prendo la borsa e corro al piano di sotto «Mamma esco!» «Va bene tesoro, non fare tardi» «Tranquilla, ah io mangio per strada quindi non aspettarmi! Ciao!»
Guardo l'orologio, sono le 17:55, devo muovermi, quindi vado in garage e prendo la bici, non posso aspettare il taxi, anche se fa freddo, ma è vicino ci metterò due minuti.
Rosewood, Pennsylvania - 18:00 - bar del centro.
«Eccola!» dice Em ad Hanna.
«Ciao ragazze»
«Ma sei impazzita? Vieni in bici con questo freddo?» mi chiede Hanna.
«Lascia stare che è meglio, non volevo fare tardi. Dai entriamo che sto gelando»
Entriamo e ci sediamo in un tavolino nascosto nell'angolo, così da poter dire alle ragazze del portafogli. «Salve, cosa vi porto?» ci chiede il cameriere. «Tre frappé al lampone» dice Em.
«Ragazze devo mostrarvi una cosa - estraggo il portafogli dalla borsa - l'ho trovato per strada»
«Di chi è?» mi chiede Hanna. «Samara Cook, la conoscete per caso?» «Sì, viene nella nostra scuola, ma non ci ho mai parlato» dice Em «Cos'hai intenzione di fare ora?» continua. «Volevo portarlo in polizia, no?» dico. «Ragazze, Spencer ci sta raggiungendo, mi ha mandato un messaggio» dice Hanna «Okay, comunque credo sia la cosa migliore, che dite?» chiedo. «Direi di sì, ma aspettiamo Spencer, lei saprà cosa fare» mi suggerisce Em.
Dopo alcuni minuti arriva «Hey ragazze!» e si siede con noi, in tanto il cameriere porta i frappé «Grazie. Può portarne un'altro al kiwi?» «Certamente» mi risponde.
Mostro il portafogli a Spencer, e le racconto tutta la storia. «Quindi? Lo porto in polizia?» «Certo Aria! Chi aspetti?»
In quel momento stesso suona il mio cellulare, insieme a quello di Em, Han e Spenc. «Portate il portafogli in polizia, e vi rovino la vita!» è un messaggio anonimo, ci guardiamo attorno, un po' spaventate, forse anche troppo. Non sappiamo chi è. Non sappiamo più cosa fare.


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SPAZIO AUTORE: Ciao! Allora per prima cosa, scusatemi i tanti errori nel capitolo precedente, non me ne sono reso conto. o.o Va bè, se avete letto vi prego di recensire. Ripeto accetto anche le critiche. Ditemi come vi sembra, se so scrivere, se non so scrivere, se non si capisce il tutto, insomma, ditemi cosa pensate! Anche perché mi serve per migliorare. :)
ps: qui non dovrebbero esserci errori, ho ri-letto XD in caso ci sono, scusatemi, ma non ci faccio caso! D: