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Autore: The bet_    05/09/2012    1 recensioni
il cellulare squilla.Rispondo. Lei sta ansimando.
‘’Stefania?’’
‘’Chiara..’’
Piange.
‘’Stefania che succede?’’
‘’Marco stava venendo a casa,non stava facendo niente di male. Era andato a lavoro, si pagava l’università.’’
Piange ancora.
‘’Stefania calmati, ti prego!’’ inizio a piangere anche io, ma cerco di non farglielo notare
‘’Marco stava venendo a casa, e me l’hanno portato via Chiara! Un dannato ubriaco mi ha portato via il mio bambino!’’
‘’Quando? Quando stava tornando a casa?’’
‘’Tre giorni fa. Erano le 2 di notte, stava tornando a casa dal lavoro. Mi aiutava a casa e si pagava l’unversità. Era per strada, e un bastardo ha bevuto troppo quella notte..’’
Piange più forte, è disperata
‘’Vuoi dire che..’’
‘’Marco è morto’’
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FALL

'’Driin  driin’’
Il mio cellulare squilla

‘’Driin driin’’
Ma chi diamine è alle 4 del mattino?
‘’Driin driin’’
Mi rigiro nel letto e prendo il telefono per spegnerlo. Leggo il nome che lampeggia sullo schermo:Stefania.
Che può volere la madre del mio ragazzo a quest’ora?Non lo vedo da una settimana ormai, e non ho più sue notizie.  Rispondo. Lei sta ansimando.
‘’Stefania?’’
‘’Chiara..’’
Piange.
‘’Stefania che succede?’’
‘’Marco stava venedo a casa,non stava facendo niente di male. Era andato a lavoro, si pagava l’università.’’
Io queste cose le so. Perchè lo dice a me? Piange ancora.
‘’Stefania calmati, ti prego!’’ inizio ad essere preoccupata, ma cerco di non farglielo notare.
‘’Marco stava venendo a casa, e me l’hanno portato via Chiara! Un dannato ubriaco mi ha portato via il mio bambino!’’
‘’Quando? Quando stava tornando a casa?’’
‘’Tre giorni fa. Erano le 2 di notte, stava tornando a casa dal lavoro. Mi aiutava a casa e si pagava l’unversità. Era per strada, e un bastardo ha bevuto troppo quella notte..’’
Piange più forte, è disperata
‘’Vuoi dire che..’’
‘’Marco è morto’’
 
 
‘’Usciamo un po’, andiamo al parco’’
‘’No.’’
‘’Perché no?’’
‘’Non ce la faccio’’
‘’Almeno alzati da quel maledetto letto, fai qualcosa, non lo so! È un mese che non esci da questa camera!’’
‘’Scusa ma che pretendi?’’
‘’Voglio solo vederti stare meglio. Sei giovane e forte, puoi superarlo’’
‘’Forse tu non capisci che ho perso la persona che amo Christian. Era il mio mondo lui, il mio tutto, la mia quotidianità. Era la mia fottutissima vita cazzo, e l’hanno ucciso!’’
Inizio a piangere dimenandomi e tirando pugni sul petto del mio migliore amico, ma non gli faccio neanche il solletico. È forte lui, non io. Mi abbraccia. Tra le sue braccia mi sento al sicuro, protetta. Provo un sensazione che non so descrivere.
Mi calmo e torno stasa sul mio letto, dando le spalle a Chris e alla sua positività.
‘’Sai che ho scritto una nuova canzone?’’
Canta, e  scrive da se le sue canzoni. È piuttosto bravo.
‘’Me la farai mai sentire?’’
Per ora ho avuto solo l’onore di sentirlo canticchiare mentre passeggiavamo, e suonare la chitarra origliando dalla sua stanza mentre lo aspettavo a casa sua.
‘’Se esci da qui, si’’
Mi guarda, sta davvero male a vedermi così.
Forse era vero, aveva ragione. Forse ce l’avrei fatta. Con il suo aiuto avrei  potuto superarlo. Ce la posso fare, in fondo ho 19 anni. Ho una vita intera davanti. Si, lo supererò. Ma non oggi, domani. Si domani, perché domani è un altro giorno.
 
Io e Chris siamo seduti davanti al lago, ghiacciato in questo periodo di ottobre.
‘’Grazie Chris. Grazie davvero’’
Mi guarda
‘’Non devi ringraziarmi. Siamo amici..’’
Lo dice malinconicamente, ma non ci faccio molto caso.Guardo l’orizzonte che si colora di arancione, le nuvole offuscano il sole, ma l’aria è stranamente calda quella mattina.
‘’Perché?’’
‘’Perché cosa?’’
‘’Perché lo fai?’’
‘’Te l’ho detto, siamo amici. Se non ci si aiuta tra migliori amici..’’
‘’C’è qualcos’altro. Un amico non si prende tutta questa pena di far stare bene una persona. Hai perso più di una lezione, esci presto da casa e torni ad orari improponibili per starmi accanto, rispondi al telefono anche alle 5 del mattino se ho un problema. Perché fai tutto questo?’’
Ci pensa un po’, poi risponde deciso
‘’Perché ti amo Chiara. Sono innamorato di te dall’età di 13 anni, ma sono sempre stato troppo timido per dirtelo. Avevo paura che tu non ricambiassi, e ogni volta che te lo stavo per dire te ne uscivi con un ragazzo nuovo, così lasciavo perdere e andavo avanti, sperando che un giorno arrivasse anche il mio momento’’
‘’Non lo sapevo, non me n’ero mai accorta. Sarei dovuta essere più attenta e meno egoista. Ho sempre pensato solo al mio bene, e mai a quello che potevano provare gli altri. ‘’
‘’Non è colpa tua’’
‘’Lo è. Perdonami, ti prego’’
‘’Ti ho già perdonata tempo fa’’
Si alza e si incammina verso il cancello di ferro del parco
‘’Aspetta Chris!’’
Lo raggiungo, si volta
‘’Quindi mi ami?’’
‘’Si. Ti amo.’’
Abbasso la testa,sconfitta.
‘’Scusa.'' 
''Perchè mi chiedi scusa?''
'' Perchè vorrei dirti che per me è lo stesso, che vorrei passare la mia vita con te, che sono pronta a ricominciare, ma..''
Non ebbi neanche il tempo di finire la mia frase.
‘’Non parlare, ho capito. Non amerai mai nessuno quanto hai amato lui. Forse ora non ci  credi, ma un giorno tutto questo sarà solo un ricordo, e  ti farai un’altra vita. Magari lontano da qui, e io te lo auguro. Ti amo Chiara’’
Mi bacia. Mi scanso subito dopo, forse per paura, forse per vigliaccheria, non lo so veramente perché, ma mi scanso, e sento di averlo perso per sempre.
''Non te ne andare..'' sussurro quasi a me stessa, ma so che ha sentito. Si ferma per un attimo, sospira, poi continua per la sua strada.
Lo seguo con lo sguardo fino a che non svolta l’angolo, poi vado via anch’io.
Mentre cammino, penso. Penso che sono stata una stupida a non ricambiare quel bacio, che sono stata  una stupida a non dirgli che lo amo anch’io. Forse non è realmente così, non lo avrei mai amato quanto Marco, ma avrei detto di tutto pur di averlo con me. Ma sono stupida, e sbaglio sempre tutto, si sa. Ho deciso: gli dirò che lo amo. Si, forse è la migliore decisione che prendo dopo una serie di errori che commetto da un po’ di tempo a questa parte, ma questa è la scelta giusta. Sono davanti al suo portone. Gli dirò che lo amo. Si, glielo dirò, ma domani,non oggi, non ne ho la forza. Domani, si,  perché domani è un altro giorno.
La mattina mi sveglio presto, colta dall’ansia. Non so cosa mi prende, ma ho addosso un senso di angoscia misto a paura. Scendo in cucina. All’ingresso vedo una lettera sul pavimento, subito sotto la porta. La apro.


‘’Buongiorno amore mio,
devo parlarti, sai? Anzi no, non ne ho la forza, te lo scriverò. Tanto in qualche modo lo scoprirai, quindi preferisco dirtelo io. Ti amo davvero, ti ho sempre amata, e ti amerò per sempre, non dimenticarlo. Sei forte, anche se non lo sai. Odi la tua vita, ma sbagli. Sei circondata da persone che ti amano. So bene che superare la morte di tua madre, e successivamente la scomparsa di Marco non è stato facile, ma ce l’hai fatta. Devi continuare la tua vita, perché un giorno troverai qualcuno da amare, magari ti farai una famiglia, avrai dei bambini meravigliosi come te, e riverserai su di loro l’amore che conservi ormai da tempo. Loro lo meriteranno veramente. Fino ad allora, sappi che veglierò su di te. Potrai amare chi vuoi, ma il mio cuore ti apparterrà per sempre.
Ti amo.
                                                                                                            Per sempre tuo, Chris.’’


Cosa? Che cosa significa questa lettera? Perché non è venuto personalmente a dirmi tutto questo? Qual è la cosa che deve dirmi? Tenendo la busta tra le mani noto che è umida e bagnata, ma non sta piovendo. Deve averla lasciata questa mattina presto, prima che mi svegliassi. Vado da lui.
Busso alla porta per diversi minuti, chiamo il suo nome, ma non apre nessunno. Spingo leggermente la porta, e noto che  aperta. Entro.
‘’Christian dove sei?’’
Nessuna risposta. Vado nella sua camera. Un CD è posato sul letto, c’è scritto Chiara.
La voce di Chris invade la camera.


''did you know that I love you? or were you not aware?
You’re the smile on my face
And I ain’t going nowhere
I’m here to make you happy, i’m here to see you smile
I’ve been wanting to tell you this for a long while

Who’s gonna make you fall in love?''



La canzone è bellissima, ed è per me. Perché quel giorno non me l’ha detto? E cosa significa? È una canzone d’amore, si, ma perché non me l’ha cantata lui, e ne ha fatto un CD? Perché dice ‘’ Chi sarà a farti innamorare? ’’? E’ lui che amo, non l’ha capito ieri? Certo che no, perché come una stupida l’ho respinto. Ma ora gli spiegherò tutto.
Torno all’ingresso e su un mobiletto trovo un biglietto destinato a sua madre. Lo leggo. Le dice che le vuole bene, che senza di lei non sarebbe niente e tutte le cose che si dicono solitamente alla madre. Ma è una frase che attira la mia attenzione o meglio, una parola.
‘’Addio’’
Addio. Perchè  addio? Doveva voleva andare? Noto che tutti i suoi oggetti sono a casa. Ovunque sia andato, non ha portato nulla con se. Neanche il giubbotto. Con quel freddo si congelava solo mettendo un piede fuori dalla porta, perché lui era senza? Addio. No,non posso crederci, non può averlo fatto davvero.
Corro. Corro fino a perdere il fiato. Sono davanti al lago, ho la lettera in mano. Entro in acqua. Mi congela i piedi e le caviglie.
Che stupida sono stata. Per colpa della mia vigliaccheria ho perso anche lui. Sono stata egoista, e questa è la mia punizione. Ma non doveva pagarne lui le conseguenze.
Le ginocchia tremano, non sento più le gambe.
Domani è un altro giorno. Così dicevo. Che idiota. Domani non è un altro giorno, domani è solo la conseguenza di quello che facciamo oggi, e io oggi ho fatto la cazzata più grande della mia vita, e il domani me lo sono meritato in pieno.
L’acqua mi arriva al torace, inizio a non respirare per il freddo.
Come ho fatto a non accorgermene prima? Come ho fatto a non vedere l’amore che  traboccava da quegli enormi occhi marroni ogni volta che mi guardava? Mi era sempre stato accanto, aveva avuto la forza di amarmi nonostante tutto. E silenziosamente lo amavo anche io, ma non lo sapevo. Aveva una fiamma che ardeva dentro di se, che lo spingeva a continuare ad amarmi, anche se stava male. Quella fiamma era la stessa che mi ha fatto superare tutto questo. Quella fiamma era l’amore, ma oggi quella fiamma si è spenta per sempre, e di tutto quell’amore è rimasta solo cenere.



SALVEE c:
Questa è la prima One Shot che scrivo da sola, ed è stata ispirata da un sogno (?) Quindi bhe, spevo che vi piaccia  :3

Goodbyee (?)
  
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