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Autore: sichia    05/09/2012    7 recensioni
"Nome?" dissi senza neanche guardare davanti a me
"Harry" disse semplicemente. Aveva una voce forse un po' rauca, ma leggermente. Alzai lo sguardo e davanti a me trovai un ragazzo ricciolo con due smeraldi al posto degli occhi. Rimasi a fissarlo per qualche secondo. Ma che stavo facendo?! Abbassai lo sguardo imbarazzata.
"Cognome?" dissi sapendo che le mie guance erano diventare rosso fuoco
"Styles. Harry Styles" mi guardò. Uno sguardo sicuro, ma poi una donna si mise di fianco a lui. Deve essere la madre, pensai.
"Harold, hai fatto?" disse quella donna a dir poco bellissima.
"Tra poco mamma, arrivo.." disse il ragazzo, che il quel momento sembrava aver perso tutta la sicurezza di pochi attimi prima.
"Scusa HARRY, ma io prima di tutto devo sapere il nome vero e poi quello artistico.." spiegai tranquillamente
"Be'.. Harry-Harold, cosa cambia?" disse forse un po' infastidito. Sembrava non gli piacesse il nome Harold. "Comunque Harold Edward Styles" disse.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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10 anni dopo..
Nero. Ecco cosa vedo in quest’istante, o forse sarebbe meglio dire non vedo. Sono sul letto, giro la testa e guardo la sveglia. Dei segni rossi mi informano che sono le 19.47, non ho voglia di alzarmi. Sto bene e soprattutto sono comodo. Avrò dormito almeno cinque ore. Nessun rumore. Mi alzo con busto, sedendomi, senza però accendere la luce. Scuto i ricci tra le mani, sono stanco, ma felice. Ho fatto un sogno. Un bellissimo sogno, aggiungerei. Ero in una casa enorme, nelle mie mani c’erano una penna e un quaderno. Stavo scrivendo una nuova canzone. All’improvviso viene vicino a me una bambina con gli occhi verdissimi e i capelli ricci. L’abbraccio, al tocco con la bambina la mia testa comincia ad elaborare frasi. Ho tutta la canzone in testa, la scrivo. E’ bella. Ad un tratto una donna mi si avvicina e posa il suo braccio sulla mia spalla, non riesco a vederla. Il suo viso è sfocato.
Sorrido al ricordo di quel sogno. Mi sono appena svegliato e non capisco ancora di essere Harold, ma a ciò ci pensa subito una dolce voce. La porta di spalanca, giro la testa per l’impatto della luce che è ormai entrata in tutta la stanza.
“Svegliati papà” dice la vocina squillante, balzando sul letto.
“Buongiorno splendore” accolgo mia figlia tra le braccia. E’ bellissima. Riesco ad associare la mia Helena alla bambina del sogno. Si, ho sognato proprio mia figlia Helena.
“Mamma è pronta. Giù c’è lo zio”
“Va bene tesoro, adesso arrivo. Di’ alla mamma che devo prepararmi” Helena mi stampa un bacio sulle labbra e se ne va saltellando. E’ strano come un figlio possa cambiarti l’umore in un istante. Improvvisamente la stanchezza non c’è più, ricordo chi sono e dove sono. Nella mia casa di Londra. Mi sciacquo il viso e mi vesto elegantemente. Oggi è il mio anniversario di matrimonio, lo ricordo bene. Nel scendere le scale vedo mia figlia sulle spalle di Louis, ridono.
“Non hai una bella cera Hazza” scherza il mio compare
“Eleanor?” chiedo sviando l’argomento ‘bella cera’
“E’ di là con tua moglie” sorrido. La situazione sentimentale di Louis è sempre la stessa, sono contento che El e Lou stiamo ancora insieme dopo tutti questi anni. Spero si sposino, ma penso che ormai manchi poco. Le cose sono un po’ cambiate dagli anni scorsi. Abbiamo pubblicato ben cinque album e abbiamo vinto numerosi premi, sono contento della nostra carriera. Ebbene si, nostra, perché i One Direction sono ancora insieme. Ora ci stiamo concedendo una pausa dal nostro tour, perché stiamo scrivendo le canzoni per il sesto album. Siamo più liberi adesso, abbiamo licenziato il nostro manager di quanto eravamo adolescenti, ci aveva fin troppo rovinato la vita. Ma la verità è che ai giovani artisti non è permesso comandare la propria carriera. Anche le situazioni sentimentali dei ragazzi sono cambiate. Danielle e Liam non stanno più insieme, ed ne sono contento. Non volevo quell’ammasso di riccioli come sua compagna. So che lui ci ha sofferto molto, ma ora gli è passata. Niall si sta frequentando con una ragazza spagnola, conosciuta appunto in Spagna, lei mie piace, è simpatica. Zayn ha lasciato Perrie, ma si sentono ancora. Sinceramente credo che prima o poi si rimetteranno insieme. Be’ e per quanto riguarda me, se non si era ancora capito, mi sono sposato. A ventidue anni, ora ne ho ventotto e sono felice. Con una moglie e una bambina di sei anni, sono entrambe meravigliose. Sono la mia vita. Mi dirigo in cucina, vedo El parlare, quando entro si zittisce. La saluto. Sposto immediatamente lo sguardo su mia moglie. E’ BELLISSIMA. Quel vestito nero la calza a pennello e.. le evidenzia la pancia, ormai rotonda. Ebbene si, sto per diventare padre per la seconda volta.
“Buongiorno amore” dice Silvia avvicinandosi a me.
“Forse dovresti dire buona sera, visto che sono le otto..” precisa El ironica.
“Buongiorno barra buona sera anche a te amore” dico posandole un lieve bacio sulle labbra. Mi sorride. Anni fa non avrei mai pensato si sposarmi così giovane, e nemmeno di avere dei figli a poco più di venti anni. Sapevo, l’avevo sempre saputo, che Silvia era la persona giusta. L’amavo, come il primo giorno. E’ bello ripensare che nonostante tutti i problemi che abbiamo avuto siamo riusciti a costruire qualcosa di nostro. Alla fine, il ragazzo che flirtava, era il primo della band a sposarsi e ad avere dei figli.  
“Pronto tesoro? Dobbiamo andare o faremo tardi..” richiamò la mia attenzione Silvia.
“Oh certo Sils, andiamo. Mi raccomando El pensaci tu ai bambini”
“AL BAMBINO dovresti dire, Helena è capace di gestirsi da sola” rispose El facendoci ridere.
“Mi raccomando splendore fa’ tutto ciò che ti dicono di fare gli zii e non fare pasticci, ok? Torneremo tardi io e mamma” spiegai a mia figlia, che si trovava sulle gambe di zio Louis. Lei annuì, le baciai la fronte e uscii mano nella mano con mia moglie. Mi è ancora strano chiamarla moglie, ci sono state numerosi batti becchi prima che lo diventasse. I nostri genitori non erano molto d’accordo, ma penso che siano felici ora, nel vederci così affiatati, più di prima. Sono contento di avere una famiglia normale. Silvia non ha mai voluto baby sitter o persone per pulire la casa. Se l’è sempre cavata da sola, anche quando aspettava Helena. Non voleva alcun aiuto, ma alla fine mia madre venne da noi nelle ultime settimane prima del parto, per darci una mano. Non so ancora il sesso del mio secondo figlio, o figlia, Sils non vuole dirmelo. Sono molto ansioso, soprattutto perché è all’ottavo mese e tra poco ci sarà il compleanno della mia primogenita. Una cosa che non capisco è: perché ricordare la nascita di un figlio e non quando lo si è concepito? Credo che il secondo fatto sia quasi più importante del primo. Ricordo benissimo quella notte, come se fosse ieri. Io e mia moglie non avevamo mai fatto sesso, mai. Continuavamo a fare l’amore, sempre. L’autista ci portò a teatro, in quel teatro. Dove ci eravamo riconciliati dopo cinque mesi. Questa sera però non c’è un nostro concerto, ma quello di Andrea Bocelli. Silvia mi ha obbligato a comprarle i biglietti per il nostro anniversario, non voleva la solita cenetta. Voleva cambiare, ed io ne ero felice. Cambiare fa bene. Scendiamo ed entriamo dentro la struttura, è piena. Non immaginavo che questo Bocelli fosse tanto desiderato, qua a Londra.
“Sarebbe un crimine perfetto rubare questo cantante..” dissi scherzosamente, alludendo alle centinaia di persone presenti, per ascoltarlo.
“Il tuo crimine perfetto è stato rubare il mio cuore Harry. Non ti basta questo?” disse Silvia sedendosi in una delle comode seggiole.
“Sinceramente no, non mi basta. Mi piacerebbe conoscere il sesso del bambino” dissi affiancandomi alla sua destra. Mi guardò con i suoi occhi marroni, completamente spalancati.
“Magari te lo dirò dopo. Non lo so.. vedremo..” non feci in tempo a replicare che una voce disse che il concerto stava per iniziare.
***
 http://www.youtube.com/watch?v=nVUHHW1tJYA
Eravamo all’ultima canzone, quella che Silvia tanto aspettava. Il concerto era in italiano e inglese, queste lingue si alternavano con il susseguirsi delle canzoni. Ormai l’avevo imparato l’italiano, ci avevo messo un bel po’, ma ormai ero un professionista. Capivo tutto, o quasi. Non sono così bravo come pensavo.
“Si lo so che non c'è luce in una stanza quando manca il sole se non ci sei tu con me, Harry” disse insieme al cantante. La guardo negli occhi. E’ bellissima. E’ bellissima anche se il viso è pieno di stanchezza, anche se ha messo su qualche chilo per colpa della gravidanza, anche se indossa delle ballerine invece che dei tacchi vertiginosi. Tutto di lei era ed è perfetto. Le sorrisi, avvicino il suo viso al mio, mettendole due dita sotto il mento.
“Ti amo” Quel ti amo, però era diverso. Era più importante, io non l’avrei mai lasciata. Mai. Tutti applaudirono, questo mi fece capire che era tutto finito.
“E’ maschio” Silvia sorrideva, mentre delle lacrime le scendevano silenziose sul volto. Erano lacrime di felicità, lo sapevo. Non afferrai al volo.
“Cosa?”
“E’ maschio. Il tuo secondo figlio sarà un maschio” Sentii gli occhi pizzicare. Ecco, stavo piangendo, come un bambino. Mi venne l’istinto di abbracciarla. Ed ecco che le stesse sensazioni della prima volta si fecero avanti. La baciai davanti a tutti, non mi mancava più nulla.  


Ciao ragazze, come state? Ecco l’ultimo capitolo. Lo so benissimo, è corto, ma credo che non esistano altre parole per concludere questa storia. Sono un po’ triste, mi ero davvero affezionata a questa storia, forse perché era la prima. Ringrazio tutte le persone, che hanno letto e commentato i miei capitoli. Ora mi concentrerò sull’altra storia.  http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1241365(questo è il link del secondo capitolo, tra poco pubblicherò il terzo) Spero mi seguirete anche in questa nuova avventura. Silvia si ritroverà di nuovo a combattere contro se stessa e non solo.
Non so più come concludere queste 5 righe. Concludo con il ringraziarvi di nuovo, è anche grazie a voi che ho continuato a scrivere. Be’.. Un bacio :-*
Sils
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