Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |       
Autore: sswagonlou    05/09/2012    2 recensioni
-Che succede?- chiedo titubante sedendomi su una sedia a caso.
-Ecco, tesoro, vedi...- comincia mio padre. Quando inizia così non preannuncia nulla di buono.
Papà fa un respiro profondo e continua.
-A causa del lavoro mio e di tua madre, ci dobbiamo trasferire..-
Non riesce a finire la frase che l'uragano Camilla torna in cucina.
-Io non vengo!- sbraita.
-Camilla, se ci fai finire di parlare..- ricomincia mio padre.
La mamma gli mette una mano sulbraccio e prende lei la parola.
-Io e vostro padre ci dobbiamo trasferire per lavoro, ma voi grandi non ci seguirete. Camilla, -dice fissando i suoi occhi verdi in quelli grigio-verdi di Camilla- tu puoi rimanere qua. Hai 22 anni e sei abbastanza grande per rimanere da sola. Christinne, -dice spostando gli occhi sulla piccola di casa- tu vieni con noi, sei ancora piccolina. Quanto a te, Andrea, -continua fissandomi- abbiamo trovato un'ottima scuola a Londra e abbiamo chiamato tuo cugino Niall e ha acconsentitoad ospitarti a casa sua con i suoi amici.-
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




1.  Io a Londra non ci vado! Devo andare a lavorare con gli Umpa Lumpa per Willy Wonka!


-Dai cazzo, Elin, Gianluca e compagnia bella!- esclamo buttando l'ennesima sigaretta.
No, Elin non è una mia amica o una mia parente. Elin è la mia cagnetta. E adesso mi stava facendo arrivare tardi a casa della mia migliore amica.
Ma che maleducata che sono. Non mi sono manco presentata. Mi chiamo Andre Maria Paola Horan, per gli amici Dre. Non chiedetemi che tipo di droga si sono fumati i miei genitori per chiamarmi così.
E poi sì, avete capito bene. Faccio Horan di cognome. Mio padre e il padre del famosissimo Niall Horan sono parenti. Purtroppo.
Ho quasi 17 anni. I capelli mossi, lunghi e marroni. Gli occhi sono viola. Ecco su questo punto mi soffermerei un momento. Se mio padre ha gli occhi azzurri e mia madre ha gli occhi verdi, come diavolo ha fatto a uscire una figlia con gli occhi viola? L'unica in famiglia tra l'altro, dato vhe mia sorella maggiore ha gli occhi grigio-verdi e mia sorella minore azzurro ghiaccio.
Ma non siamo qui per parlare dei miei dilemmi sugli occhi.
Vi stavo dicendo che stavo andando dalla mia migliore amica con  il mio cane, Elin.
Bene, nel frattempo ci sono arrivatae sto suonando alla porta di casa sua.
-Alla buon'ora, Dre. Ti aspetto da un quarto d'ora.- esclama lei aprendo la porta.
-Oh ciao Giorgia. Io sto bene e tu?- dico sarcastica alzando gli occhi al cielo.
Lei mi sorride e mi fa entrare in quella che ormai è la mia seconda casa.
Tiro fuori i fogli dalla borsa. -I compiti che mi avevi dato.- dico porgendoglieli.
Tanto per dirvi in che momento dell'anno siamo , vi dico che sta per iniziare la scuola. Essì, siamo agli inizi di settembre e io mi sono ridotta a fare i comipiti all'ultimo momento, come sempre.
-Dre.- mi chiama lei.
-Che minchia succede ora?- chiedo con molta finezza.
-Ci sono i One Direction in tv!- esclama lei tutta pimpante.
Sì, la mia migliroe amica che mi conosce da sempre è una directioner e il fatto che io e quel biondo ossigenato di Niall fossimo cugini non aveva intaccato sulla nostra amicizia.
Volete sapere quante volte ci siamo incontrati io e mio cugino? Io ve lo dico lo stesso. 4. Un Natale, una Pasqua, al funerale del nonno e al primo compleanno della nonna dopo la morte del nonno.
-Sinceramente, non me ne frega niente di loro.- dicobuttandomi sul divano.
Vorrei precisare che, data la mia parentela così evidente, molte bimbeminchia volevano essere mie amiche, ma sinceramente a me non me ne fotte proprio un cazzo.
Ma torniamo alla discussione con la mia migliore amica.
-Dai, Dre, non fare così. Sono i miei idoli dopotutto. E Niall è un gran figo della madonna.- mi dice lei, sedendosi di fianco a me.
-Non nominare il nome di quell'essere!-esclamo.
-Ma è tuo cugino!- dice di rimando lei.
-Preferirei essere inculata da un unicorno ceh vomita arcobalemi piuttosto che essere imparentata con lui.- borbotto.
-Però mi devi promettere che quest'anno a scuola non ti vesti così.- mi dice lei. Ma cos'hanno i miei vestiti? Non seguo la moda e allora? Mi guardo i vestiti: una canotta bianca, i pantaloncini da calcio e le mie adorate bleazer blu.
-Che hanno di male?- chiedo. Almeno non vado in giro nuda.
-Sembri un maschio, Dre. Hai mai messo una gonna?-
Ci penso su. -Sì, al funerale del nonno.-
-Avevi 5 anni, Dre.- mi fa ricordare lei.
Io sbuffo e cambio canale.
-Che facciamo oggi?- chiedo.
-Tu devi tornare a casa tua perchè devi controllare tua sorella più piccola.- mi dice lei.
-Grazie agenda.- sorrido. Poi mi alzo, prendo la borsa, prendo in braccio Elin e saluto Gio con un bacio sulla guancia davanti alla porta.
Quando arrivo finalmente a casa, lascio correre libera Elin per il giardino e spengo l'ultima sigaretta della giornata.
Apro la porta di casa. -Chry! Sono qua!-
Mia sorella più piccola si chiama Christinne, perchè mio nonno si chiamava Christian, ma tutti la chiamiamo Chry (si pronuncia Crai, per la cronaca) e ha 6 anni.
Quella più grande si chiama Camilla, ha 22 anni e riesce sempre ad ottenere tutto ciò che vuole.
Quando apro la porta, Chry non mi corre incontro come semrpe, ma sento gridare dalla cucina. Che quella piccola peste abbia svuotato tutti i profumi di Camilla nel lavandino? Probabile.
Mi avvio verso la cucina, ma l'uragano Camilla spalanca la porta della cucina e mi fa finire per terra.
-Si dice scusa!- le urlo dietro.
Mi alzo in piedi ed entro in cucina. Mamma e papà sono seduti a tavola con Chry davanti a loro.  Aspetta, mamma e papà?
-Che succede?- chiedo titubante sedendomi su una sedia a caso.
-Ecco, tesoro, vedi...- comincia mio padre. Quando inizia così non preannuncia nulla di buono.
Papà fa un respiro profondo e continua.
-A causa del lavoro mio e di tua madre, ci dobbiamo trasferire..-
Non riesce a finire la frase che l'uragano Camilla torna in cucina.
-Io non vengo!- sbraita.
-Camilla, se ci fai finire di parlare..- ricomincia mio padre.
La mamma gli mette una mano sulbraccio e prende lei la parola.
-Io e vostro padre ci dobbiamo trasferire per lavoro, ma voi grandi non ci seguirete. Camilla, -dice fissando i suoi occhi verdi in quelli grigio-verdi di Camilla- tu puoi rimanere qua. Hai 22 anni e sei abbastanza grande per rimanere da sola. Christinne, -dice spostando gli occhi sulla piccola di casa- tu vieni con noi, sei ancora piccolina. Quanto a te, Andrea, -continua fissandomi- abbiamo trovato un'ottima scuola a Londra e abbiamo chiamato tuo cugino Niall e ha acconsentitoad ospitarti a casa sua con i suoi amici.-
-Cosa? Io a Londra non ci vado! Devo andare a lavorare con gli Umpa Lumpa per Willy Wonka!-urlo.
-E io vado con lei!- esclama Chry.
-Ormai è già deciso. Vai a fare le valige Andrea.-
Corro in camera mia e nel giro di cinque minuti ho già fatto tutte le valige.
Mi butto sul letto e prendo il telefono per mandare un messaggio a Gio: "Papà e mamma si trasferiscono e a me mandano a Londra dai tuoi idoli. Mi dispiace che questo sia l'ultimo messaggio che non ti possa neanche salutare di persona, ma ho il volo tra mezz'ora. Ti voglio bene. Mi mancherai."
La sua risposta arriva subito: "Tu sei una culona. E poi esistono Skype, Twitter e Facebook. Ti voglio bene pure io."
Poco dopo mi arriva un altro suo messaggio: "Non è che potrsti chiedere se mi possono seguire su twitter?"
Io sorrido e sto per rispondere quando i miei genitori mi chiamano. Dobbiamo andare all'aereoporto di Caselle. Infilo il telefono in tasca e scendo di sotto, portandomi dietro l'ultima valigia e Elin nella gabbietta.
Salgo in macchina e i pochi minuti che ci vogliono per arrivare fino all'aereoporto mi sembrano un'eternità.
Quando chiamano il mio volo saluto la mia famiglia e imbarco.
Mi siedo al mio posto, mi metto le cuffiette e mi addormento subito.
Quando un'hostesso mi sveglia sono già arrivata a Londra e la mia felicità e pari a quella di uno in coma con una malattia terminale.
Prendo al volo un taxi e dò l'inidirizzo della casa all'autista.
Poco dopo mi ritrovo davanti ad una casa enorme. Sono lì che che devo suonare, ma riesco solo a guardare le mie valigie.
Apro la porta della gabbietta di Elin e la prendo in braccio.
Adesso sì che possosuonare il campanello.
Mi venne ad aprire un ragazzo dagli occhi azzurri e i capelli castani, di spalle.
-Niall, sono arrivate le pizz.. -si gira a guardarmi- ma tu non sei il tizio delle pizze.-
-Ti sembro il tizio delle pizze?-








YAOHI!
Come state belle carotine adorate?
Allors.. Sì, so che è una merda, ma a me piace.
Cooooooooooomunque, se mi lasciate una recensione, anche per sbaglio, va bene :D
Cooooooooooomunque 2, ogni settimana pubblicherò i capitoli. Sono pronti tutti fino al 7 e sto scrivendo l'8 ma sono tutti sul telefono e li devo tuuuuutti copiare sul computer e con mamma e mia sorella che rompono le palle sarà un po' difficile.
Bene, vi lascio che se no mi lanciate pomodori marci.
Un bacio.


P.S.: immaginatevi Dre come Lucy Hale però con gli occhi viola u.u

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: sswagonlou