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Autore: Dreamersan    06/09/2012    2 recensioni
Dopo l'ennesima lotta contro un demone, Angel si ritrova catapultato nel 1750, tre anni prima che fosse trasformato e dopo tanto tempo sarà costretto a far nuovamente i conti con la sua famiglia,
la stessa famiglia che più di duecento anni prima, ricorda di aver ucciso...
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angel, Cordelia Chase, Liam, Wesley Wyndam-Pryce
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7 - In viaggio

 

«Quanto manca ancora?» chiese per l’ennesima volta la veggente, al povero vampiro; erano in viaggio su una carrozza da appena un'ora e la ragazza, dopo aver maledetto per venti minuti buoni il cocchiere per la sua guida “spericolata”, aveva iniziato a porgli quella domanda in continuazione, proprio come un bambino.

«Non lo so, quando saremo arrivati lo saprai Cordelia» sbuffò, senza però riuscire a trattenersi dal ridacchiare, quando la vide incrociare le braccia al petto per poi tenersi la testa dolorante quando la carrozza passò sopra una buca, facendole così sbattere la testa per il contraccolpo.

«Non è divertente, odio questo secolo! E questo cavolo di corsetto! Hai la più pallida idea di quanto stringa? Non riesco nemmeno a respirare!» sbraitò, cercando di sistemarsi il vestito in un modo che costrinse il vampiro a distogliere lo sguardo per l’imbarazzo.

«Abbi pazienza, non potevamo girare con i vestiti del ventunesimo secolo, soprattutto tu. Ci avrebbero scambiato per dei...» disse per poi interrompersi, quando lei lo incenerì con lo sguardo.

«Voglio dire, saremmo sicuramente apparsi strani...» cercò di rimediare e vedendola alzare un sopracciglio poco convinta.

«È solo che il modo di ragionare di questo tempo è diverso, tant'è vero che qui si metterebbero a ridere se solo accennassi a un qualcosa come la parità di diritti, per loro sarebbe semplicemente assurdo, capisci quel che voglio dire?» mormorò gentilmente, facendola calmare un poco.

La segretaria avrebbe voluto rispondergli che avesse già notato questo tipo atteggiamento da parte del suo caro paparino, ma in quel momento reputò più opportuno stare in silenzio, senza toccare ulteriormente altri tasti violenti.

Tuttavia, nonostante la scomodità del viaggio, colta dalla stanchezza, dopo pochi minuti, Cordelia si addormentò, per poi risvegliati due ore dopo al fermarsi della carrozza.

Sbadigliando si stirò, allungando le gambe e ancora con lo sguardo assonnato, mise a fuoco l'amico.

«Avrei proprio bisogno di un caffè» gli disse e dall'aria stanca che aveva il suo capo, avrebbe potuto dire tranquillamente che ne avesse bisogno pure lui.

«Dove siamo?» continuò, guardando curiosa attraverso il vetro del veicolo e ovviamente non riconoscendo il paesaggio.

«Aughrim, sta per sorgere il sole e i cavalli sono stanchi, ci dobbiamo fermare in una locanda, non abbiamo altra scelta» disse stanco, non riuscendo a trattenere uno sbadiglio; in quei giorni aveva decisamente dormito troppo poco.

«Siamo dove?»

«In un villaggio e dobbiamo sbrigarci a entrare, mancano solo pochi minuti all'alba...»

 

«Avete una stanza libera?» chiese Angel gentilmente, non appena furono entrati.

«Dipende... Hai soldi per pagarla, ragazzo?» replicò l’oste, guardando sospettoso la strana coppia che gli stava davanti; lo sguardo della signorina gli dava semplicemente i brividi.

Angel lo guardò male, poi sospirando gli fece vedere i soldi che, contro ogni sua più lontana aspettativa, suo padre gli aveva prestato; fatto incredibile se consideriamo che il vecchio non avesse mai sganciato un soldo per lui...

L'espressione dell'uomo allora, cambiò con una velocità tale da lasciarli storditi.

«Perdonatemi Signore, ma ultimamente gira strana gente in giro...» si giustificò e il vampiro si trattenne dal ridacchiare, vedendo come mostrando solo poche monete, il vecchio fosse passato da “ragazzo” a “signore”.

Dopo aver preso le chiavi e Cordelia sotto braccio, il vampiro si avviò verso il piano superiore della locanda, ma venne bloccato da una bella donna dai capelli biondi e gli occhi verdi da gatta, che lo guardò leccandosi le labbra.

Angel deglutì, nonostante non fosse più un essere umano, restava pur sempre un uomo e la signora che gli stava innanzi oltre ad essere incredibilmente bella, aveva pure un aria vagamente familiare.

«Salve, Liam...» gli disse suadente, facendogli spalancare gli occhi per la sorpresa.

 Come diavolo faceva a sapere il suo nome?

Nel frattempo la veggente si stava chiedendo la medesima cosa e, considerando il fatto che la donna che le stava davanti fosse senza dubbio una prostituta...

Beh, la cosa non prometteva nulla di buono.                                            

«S-Salve» balbettò il vampiro, facendo un passo indietro quando lei gli passò divertita una mano fra i capelli.

«Avete i capelli corti, Liam... Che c’è, ve li ho tirati troppo l’ultima volta?» gli disse maliziosa, passandogli lentamente una mano sul petto.

«Che cosa?!» esclamò la bruna sconvolta, incapace di trattenersi, per poi coprirsi la bocca con una mano quando si accorse di aver urlato e di aver, in questo modo, attirato l'attenzione di tutti i presenti.

Il vampiro si costrinse a farle un sorriso forzato, se avesse potuto, lo sguardo di Cordelia l'avrebbe fatto arrossire dalla vergogna.

Non voleva che i suoi amici sapessero che razza di essere umano era stato, era già abbastanza brutto il fatto che conoscessero tutte le cose orribili fatte come Angelus, non era necessario aggiungere anche la dissolutezza di Liam...

No, doveva decisamente uscire da quella brutta situazione.

«Beh... è stato un piacere avervi rivisto, ma ora noi dobbiamo proprio andare» si scusò infine, parlando velocemente e scappando quasi di corsa con Cordelia sotto braccio.

La stanza della locanda non era né bella né accogliente, aveva solo una cassapanca, una bacinella piena d’acqua e due letti e inoltre, cosa ben più importante, Cordelia sospettava fortemente che le lenzuola fossero pulite.

Si, l'igiene del posto, le ricordava decisamente il suo vecchio appartamento...

«Non ne voglio parlare» la anticipò Angel, quando vide che stava per aprir bocca per chiedergli spiegazioni.

«Ma tu... tu eri... E io che pensavo tuo padre scherzasse!» esclamò ed Angel fu lieto che nel suo tono di voce non ci fosse accusa; la veggente infatti era solo sorpresa, molto sorpresa.

Angel si limitò a farle un piccolo sorriso di scuse, poi si buttò sul letto; si sentiva così stanco...

«Non parlare troppo mi raccomando, rischi di assordarmi» ridacchio lei dopo un po', prendendolo in giro, ma il vampiro non le rispose. 

Ma tu guarda!

Pensò avvicinandosi al suo letto seccata; ma proprio quando stava per rimproverarlo, si accorse che l'amico si era addormentato.

Così, prima di decidere di coricarsi anche lei, rimase a fissarlo per un paio di secondi curiosa, provando pena nel vedere che pure nel sonno, i suoi lineamenti non erano in grado di rilassarsi.

In effetti, provando a mettersi nei suoi panni, per lui quel viaggio doveva apparire molto più che stressante, sempre per non dire pure assurdo.

Con questi pensieri la veggente, nonostante lo schifo iniziale per le coperte, si addormentò quasi subito, talmente stanca da non riuscire neppure a sognare.

 

Ci vollero altri due giorni di viaggio perché arrivassero finalmente a Dublino o almeno, a due chilometri da Dublino, perché per non correre rischi il vampiro aveva preferito scendere prima di giungere in città.

Non sia mai che scendendo dalla carrozza avesse potuto incontrare il suo gemello umano!

Perché sinceramente...

Quante possibilità c’erano che ciò avvenisse?

Nessuna, si rispose sbuffando Cordelia che, dopo ore e ore di carrozza, di camminare non ne aveva proprio più voglia; senza contare poi che come ogni cosa in quel maledetto posto, le strade ovviamente non fossero asfaltate e quindi che stessero praticamente sguazzando nel fango.

«Dovremmo pure dormire sotto i ponti per non destare sospetti?» disse sarcastica, camminando tenendosi i lunghi lembi della scomodissima gonna.

Angel ridacchiò scuotendo la testa e borbottando qualcosa del tipo “la prudenza non è mai troppa”.

«Ma tu guarda cosa mi tocca fare! Perché non ho lasciato che venisse Wesley a recuperarti?» si lagnò, per poi tacere immediatamente quando si ricordò che era stata proprio lei a offrirsi volontaria per il “salvataggio”.

Il motivo che l’aveva spinta a questa folle decisione?

Semplice: curiosità morbosa per il passato di cui il suo capo non parlava proprio e per la sua vita da essere umano; anche se visto le recenti scoperte quel capitolo della sua vita forse sarebbe stato meglio continuare ad ignorarlo...

«E ora che facciamo?» domandò quando ormai erano giunti alla locanda più lontana dal centro e in condizioni migliori.

«Tu rimarrai qui ed io... Beh, cercherò letteralmente di ritrovare me stesso» disse cupamente, una nota di disperazione nella sua voce.

 

«Dio, se solo mi ricordassi la via!» imprecò Angel, dopo venti minuti passati a camminare per le stradine della città, con le persone che gli lanciavano continuamente occhiate sospettose per via del pesante cappuccio, che gli copriva interamente il volto.

Quando l'aveva visto uscire in quel modo, Cordelia gli aveva dato del paranoico...

«Henrietta Street!» ebbe dopo un po' l’illuminazione, iniziando quindi a dirigersi verso la meta con passo affrettato.

Arrivato all’abitazione degli zii dopo un paio di salti non andati a buon fine, riuscì ad afferrare il bordo della finestra della sua vecchia stanza e con non molta fatica ad entrarvi.

La camera ovviamente era vuota, era notte fonda e non era difficile immaginare dove fosse il suo alter ego, senza contare il fatto che a differenza di suo padre, lo zio non badasse più di tanto alle sue abitudini libertine.

Già, lo zio era sempre stato l'opposto di suo padre, troppo comprensivo e paziente perfino per arrabbiarsi seriamente.

Tuttavia la cosa che lo sorprese inizialmente, fu il fatto di essere entrato nella casa senza invito , fatto che, se non avesse avuto una buona memoria, non si sarebbe certo potuto spiegare...

 

 Dublino - 1754

«Salve zio Cáel» parlò Angelus, con voce profonda e cercando di non ridere davanti all'espressione del fratello del padre.

«Buon Dio... Liam... Mi era giunta notizia che voi...» balbettò l'interessato, sotto shock,  ricordando il terribile momento nel quale, solo pochi mesi prima, aveva aperto una lettera che lo informava della morte di tutta la famiglia di suo fratello.

«Un terribile malinteso zio» sorrise e i suoi occhi per un attimo , brillarono di una luce malvagia.

«Abbiamo pregato perché di questo si trattasse, ma... Vieni dentro ragazzo e raccontami tutto» mormorò ancora sotto sconvolto e afferrandolo tremante per una spalla.

Quando fu sicuro che lo zio non lo stesse guardando, Angelus si voltò per un attimo e, ridacchiando, fece l’occhiolino a Darla, nascosta dietro un palazzo li accanto.

«Non hai idea di quanto Moirin ed Elizabeth, abbiano pianto la vostra morte. Un dolore tanto grande per una menzogna, ancora non riesco a crederci...» disse incredulo, scuotendo la testa, mentre il vampiro pregustava già il momento in cui avrebbe bevuto il suo sangue.

L'avrebbe fatto morire di paura, pensò ghignando. 

«E mio fratello? Anche lui Kathy e tua madre stanno bene?» domandò, ansioso. 

«Certo, come angeli in paradiso», o all’inferno nel caso di suo padre.

«Grazie a Dio» sorrise sollevato Cáel, ignorando il significato nascosto dietro la risposta del demone.

«Sapete zio, credo che sarebbero molto felici se tu li raggiungessi» continuò Angelus, esplodendo questa volta in una risata malvagia che fece si che lo zio sobbalzasse e si voltasse di scatto nella sua direzione.

Cáel tentò di urlare, ma la voce gli morì quasi subito in gola a causa dello shock, alla vista del volto demoniaco del nipote.

«Tu... Tu...»

«Credetevi mi dispiace uccidervi zio, parlo sul serio, ma sapete come si dice, no? Il sangue dei propri cari, è sempre più dolce» ghignò, mostrandogli le zanne affilate.

Lo zio divenne immediatamente pallido quanto un cadavere e con respiro affannato, iniziò a correre per il lungo corridoio della casa, prima però di essere afferrato dal vampiro per la giacca.

«Suvvia, non avrete mica paura, non è vero? Odio dirlo, ma vostro fratello si è dimostrato molto più coraggioso di voi» lo schernì, con una smorfia quando ripensò al suo vecchio.

Il suo vecchio...

Sperava tanto che dall'inferno, si stesse godendo lo spettacolo.

«M -mio fra -fratello? Oddio sei stato tu ad ucciderli tutti, come hai potuto?» singhiozzò, chiudendo gli occhi tremante e facendo così ridere Angelus ancor più forte. 

Quando non sentì più la presa del demone sulla sua giacca, Cáel riaprì gli occhi e rischiò seriamente un infarto quando si ritrovò quella faccia a pochi centimetri dal volto; certo, l’aveva notata anche prima, ma vista da vicino era tutt’altra cosa.

«P- Per favore...» lo implorò, tremante, sperando che in quel mostro, da qualche parte, ci fosse ancora un qualche spiraglio di umanità.

Ma gli occhi del vampiro erano freddi e vuoti, Liam era morto.

Cáel chiuse gli occhi e pregò Dio, non per la sua salvezza, ma per quella della sua famiglia che, ignara dell'orrore che si stesse svolgendo al piano di sotto, dormiva ancora tranquilla.

Ma invitandolo ad entrare li aveva condannati tutti.

Era tutto finito.

«Buon viaggio» ruggì Angelus, prima di affondare ferocemente i denti nella sua gola.

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 Allora, prima di tutto mi scuso per non aver aggiornato per tutto questo lungo periodo... 

 Ma a mia scusa, posso dire che son tornata a casa solo pochi giorni fa.

Parlando del capitolo, forse un po' di passaggio, spero come al solito che vi sia piaciuto :)
Come potrete aver intuito, Angel è un po' teso dall'imminente incontro con Liam e il doversi confrontare di nuovo con la sua umanità; e chi non sarebbe nervoso al suo posto,
dopotutto?

Cordelia, dal suo canto, è dispiaciuta per lo stato d'animo dell'amico, ma cosa più importante, non vede l'ora di tornare a casa.
 

Questa non è la sua epoca e davanti a lei si apre un mondo completamente diverso da quello che conosce; da un certo punto di vista si sente in trappola.

Questa volta non può neppure fare molto per aiutare Angel, sarebbe troppo rischioso...

Detto questo vi anticipo soltanto che nel prossimo capitolo ci sarà l'incontro con Liam ;)

Alla prossima ;)

 

   
 
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