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Autore: Marty_Winchester    06/09/2012    4 recensioni
Sweety (nome scelto da Gabriele) è un angelo che scopre di provare dei sentimenti e di essere ricambiata dall'arcangelo Gabriele, con cui scappa sulla terra.
Cosa farà una volta ottenuto il libero arbitrio? Si lascerà coinvolge dagli avvenimenti oppure sceglierà una vita nell'anonimato, come il suo amato Gabriele? Come reagirà Ariel/Sweety a tutte le terribili azioni compiute dai suoi fratelli?
L'angelo Aliel, sua migliore amica, non sarà un aiuto per le sue cause, anzi: il loro rapporto andrà incontro a molte difficoltà, ma per quali ragioni? Cosa arriverà a fare Aliel?
Storia diventata a quattro mani: White Snowflake Crystal sarà la mia socia.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabriel, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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« Mi dispiace Gabb, tra noi è finita»
Queste sono le parole più difficili che abbia mai dovuto pronunciare, ma erano ferme nella mia gola da troppo tempo. L’Arcangelo fa apparire un lecca-lecca alla ciliegia e me lo porge, non sopporto il suo non prendere mai nulla sul serio.

«Non sto scherzando, Gabriele»
È la prima volta che lo chiamo con il suo nome intero, finalmente sta capendo la mia serietà: il suo classico sorrisetto diventa una smorfia.

« Di che parli?»
La sua voce profonda e turbata mi fa stringere il cuore, anche se noi angeli non ne abbiamo uno.

«Quello che c’era, non c’è più…»
Gli occhi del mio tramite si riempiono di lacrime, amare e salate. Lo amo, ma per troppo anni ho sopportato i suoi dispetti all’umanità, adesso mi sono stufata: voglio aiutare le persone, gli uomini e le donne si meritano di avere un “angelo custode” e non di essere prese in giro da un arcangelo infantile. Mi specchio nei suoi occhi pieni di dolore, prima di teletrasportarmi lontano.
 
                                     ***
Gli esseri umani sono imperfetti, ma è proprio questo che li rende speciali: la perfezione non esiste, e anche se mio padre l’avesse creata, sarebbe solo il limite al miglioramento.
I miei fratelli sono degli stronzi imprudenti, un amico fidato in paradiso mi ha confidato che vogliono aprire la gabbia di Lucifero e iniziare l’apocalisse. Devo impedirlo! Lucifero non può uscire dalla sua prigione, troppe persone morirebbero nello scontro. Il primo sigillo è stato spezzato, Castiel ha dovuto aspettare che l’uomo giusto spargesse sangue all’inferno prima di poterlo salvare dalla perdizione. Dean e suo fratello Sam si meritano un aiuto, il mio aiuto. Non conosceranno la mia natura angelica, non si fiderebbero mai veramente di me.

 
                                    ***
I fratelli sono venuti in questo posto sperduto per cacciare. Il motel si chiama “the guardian angel”, l’umorismo di mio padre è qualcosa di cui non si parla molto. La loro stanza è la 12, sarà meglio che prenda anche io una camera per passare innosservata.
Percorro il corridoio sudicio e incontro un ragazzo alto, muscoloso e con un paio di occhi splendidi: Sam. Gli rivolgo un leggero sorriso e lui ricambia; sospiro appena mi allontano dal ragazzo, mi fa stringere il cuore pensare che sarà lui il tramite di Lucifero, beve sangue di demone e si è innamorato di Ruby. Arrivo davanti alla mia camera, la numero 14, e inizio a lottare con la serratura. Potrei teletrasportarmi dentro, ma da questo momento in poi devo comportarmi da umana, con annessi e connessi.

«Ti serve una mano?»
Ecco l’uomo giusto, nonostate la sua “visitina” all’inferno non ha un’anima corrotta. Mi giro e incontro gli occhi smeraldo, la bocca seducente, il naso perfetto e i capelli luminosi di Dean. Gli sorrido, sento le guancie del mio tramite infuocarsi e la gola seccarsi.

«S-si grazie»
Mi allontano dalla porta e dopo qualche spintone la serratura cede, la stanza si rivela quasi più sudicia del corridoio.

«Ecco»
Mi porge le chiavi, rivolgendomi un sorriso che parte da un orecchio e arriva all’altro.

«Grazie mille…?»
So perfettamente il suo nome, ma sarebbe un problema se mi scappasse in futuro senza che me lo avesse mai detto.

«Dean, mi chiamo Dean. E tu splendore?»

«Io sono… Angelica»
Non posso dirgli il mio vero nome, è troppo particolare e potrebbe associarlo alla mia natura angelica; nemmeno Sweety va bene: mi ricorda Gabb e il suo pensiero mi fa stringere il cuore. Ci salutiamo educatamente, mi da le spalle e si allontana. Mi lascio sfuggire uno sbuffo, passo una mano nei capelli del mio tramite e mi richiudo la porta alle spalle.

                                   ***
Mi rendo invisibile e seguo le indagini nei ragazzi; arrossisco violentemente quando Sam esce dal bagno con solo un’asciugamano intorno alla vita e ancora umido *. Mi concentro sul maggiore, ma presto anche lui si alza e va a chiudersi in bagno per sciacquare via il sudore e la frustrazione. Mi siedo sul letto e fisso il muro sbiadito, mi sento terribilmente in colpa per una simile violazione della loro privacy, ma devo tenerli d’occhio.
Quando Sam è intento a vestirsi e Dean è sotto il getto d’acqua calda, mi alzo e gli metto degli indizi sotto il naso: non riescono a trovare il nido di dieci vampiri, sono in un vicolo cieco. Sono dei cacciatori eccellenti, presto o tardi arriveranno alla soluzione, ma hanno questioni più urgenti cui pensare. Mi blocco di scatto quando sento gli occhi di Sam sulla mia schiena, ma lui non ha idea della mia presenza e quindi si siede sul tavolo –a pochi centimetri da me- con disinvoltura. I suoi occhi si illuminano, finalmente ha collegato gli indizi che ho messo in evidenza e incita suo fratello a fare presto. Sorrido, soddisfatta, e mi trasferisco nei pressi della casa dei vampiri. Mi lascio investire dall’aria fresca del pomeriggio, mi siedo su una panchina e mi rendo visibile. Sento una strana sensazione alle gambe, mi sporgo e trovo un gattino tutto bianco che importuna i miei piedi. Sorrido e prendo in braccio questa meravigliosa creatura, si lascia accarezzare e mi fa addirittura le fusa. Avverto una presenza angelica e alzo subito lo sguardo; mi specchio in un paio di occhi colore della pece, prima ancora che rompa il silenzio con le sue parole lo inchiodo con gli occhi chiari del mio tramite.

«è pericoloso per te stare così vicina ai Winchester, potresti attirare sulla tua testa attenzioni indesiderate»
Continuo ad accarezzare il micio, rivolgo a mio fratello un’espressione difficile da decifrare e con voce sottile rispondo.

«è pericoloso per tutti se l’apocalisse avvenisse»
Uriel si siede accanto a me, il micio non sembra gradire la sua presenza: soffia, cerca di allontanarsi e mi graffia. Mi alzo in piedi e lo adagio per terra, in breve tempo è sparito ed io mi sento leggermente triste.

«Non ti ricordi com’era quando c’era lui? È stato punito per averci difesi, si era rifiutato di inchinarsi di fronte a simili larve: l’umanità»
Mi volto di scatto verso mio fratello, mi sento come se avesse offeso me stessa.

«Come puoi dire cose del genere?! Siamo noi angeli le larve!»
Gli occhi del mio tramite iniziano a bruciare e il mio istinto da combattente inizia a farsi sentire. Uriel si avvicina a me, spada d’angelo in mano e odio negli occhi. Con velocità fulminea afferro il suo polso e lo faccio pugnalare da solo, il suo corpo si riempie di luce e quando cade a terra, un paio di ali nere lo circondano. Ho ucciso mio fratello, ho ucciso Uriel. Sono in un mare di guai, anzi gli umani direbbero “sommersa sotto un mare di feci”.

                           ***
Piango in silenzio, in un angolo, mentre Sam e Dean lottano contro i vampiri. Sono proprio una rammollita, ma preferisco provare emozioni umane che essere fredda come una statua.
I Winchester hanno quasi sterminato la minaccia, mancano solo due vampiri.

«SAM!»
Il fratello maggiore emette un urlo straziante quando un vampiro addenta il collo di Sam, la sua carotide si squarcia e molto sangue cola dal collo. Dean, aiutato dall’adrenalina, uccide i due mostri e corre a sostenere il fratello. Approfitto della sua distrazione per rendermi visibile.

«Ero qui fuori e ho sentito gridare… oh mio dio!»
Fingo di essere sconvolta, Dean si stupisce della mia presenza, ma è troppo preoccupato per suo fratello e non dice nulla.

«Tranquillo Dean, io sono un medico»
Per fortuna che mi sono fatta dire il suo nome, è uscito dalle mie labbra senza controllo.

«Ti prego, aiutalo!»
Mi metto in ginocchio vicino a lui, ha perso troppo sangue e se non uso i miei poteri morirà, per poi essere portato in vita certo, ma ancora non è il momento di metterli al corrente dei loro ruoli.

«Hai un kit medico?»
Come se servisse a qualcosa, ma almeno posso usare i miei poteri senza dare troppo nell’occhio. Il maggiore è imbambolato, sotto shock, devo dargli uno schiaffo e chiedergli di essere forte se vuole salvare il fratello. Spinto dalle mie parole, corre in aiuto a prendere il kit, così posso farlo in parte guarire: quando tornerà crederà di aver esagerato a giudicare il suo stato.

 


* giu le mani e giù gli occhi, è solo di Vanny_Winchester
**angolo dell'autrice**
non posso crederci, ho aggiornato! Questa ff era bloccata da mesi!
che ne pensate?? aspetto recensioni!

 
   
 
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