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Autore: babyblue    22/03/2007    1 recensioni
Mi sono sempre chiesta... E se Harry Potter non fosse stato l'unico destinato a combattere contro Voldemort? Se ci fosse stato un altro personaggio coinvolto come lui e forse di più?! Se non fosse stato solo lui il bimbo sopravissuto, come sarebbe stata la storia?! Ecco questo è il mio intento... Rivisitare (ovviamente abbreviando) tutta la storia di Harry con l'aggiunta di questo nuovo personaggio e non solo... ovviamente con un bel finale a sorpresa.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SCUSATE PER IL RITARDO...volevo dedicare questo capitolo alla fantastica Olly.

 

 

 

LO SCONTRO

 

I due ragazzi si ritrovarono nell’ultima stanza. Non erano soli c’era già qualcun altro al suo interno. Ma non era Piton. Davanti si ritrovarono la persona che meno si aspettavano, il professor Raptor, che li osservava con sguardo rigido e truce.

“Finalmente siete arrivati!” Disse.

Emy era molto impaurita e si aggrappò al braccio di Harry.

“LEI?!...IO PENSAVO CHE PITON…” Disse Harry sbalordito.

“AHAHAHAH… certo, il caro Severus è stata una copertura perfetta per eseguire il mio piano, nessuno avrebbe mai pensato al povero e balbettante professor Raptor… AHAHAHAHA!”

La sua risata riecheggiò nelle orecchie dei ragazzi come un rumore molto fastidioso. Tanto da farli piegare a terra stringendosi la testa tra le mani. Harry riuscì a lanciare un occhiata alla sua compagna e vedeva che soffriva molto più di lui. Aveva assunto un colorito biancastro in volto, le orecchie iniziarono a sanguinarle e il suo respiro si faceva sempre più affannoso. Così si fece forza e la tirò a sé ma la piccola biondina non ebbe reazione sembrava come in uno stato di trance. Ad un tratto, però, si sentì strattonare via da lei. Delle corde avevano avvolto il suo corpo e l’avevano immobilizzato, mentre Emy continuava ad ansimare sdraiata a terra.

“Potter, devo proprio dirti che sei troppo ficcanaso per vivere! Adesso però non ho tempo per te, devo analizzare questo curioso specchio!” Disse Raptor voltandosi verso quello specchio che Harry conosceva bene. Lo specchio delle Brame.

“Lo specchio è la chiave per trovare la pietra, la vedo, la offro al mio padrone… MA COSA DEVO FARE PER PRENDERLA!” mormorava il professore fra sé e sé.

“PADRONE AIUTAMI!” Disse più forte con voce disperata.

Con orrore una voce che sembrava venire dall’oltretomba gli rispose.

“USA LEI… USA EMILY!”

“NOOOOOOOOOOOOO…LASCIALA STARE NON TACCARLA!” D’impulso Harry urlò quella frase e cercò in ogni modo di divincolarsi dalla corda che lo imprigionava. Raptor non degnò neanche di uno sguardo il ragazzo e si diresse verso Emy che era sempre accasciata. La strattonò con forza e la portò davanti allo specchio.

“Dimmi cosa vedi!” Le disse Raptor.

Emy stava però troppo male, non si reggeva in piedi. Vedeva a fatica, tutto intorno a lei era circondato da una leggera nebbiolina. Le voci erano lontane, ma una voce nella sua testa le continuava a ripetere “STAI VICINO AD HARRY” .

“ALLORA MI VUOI DIRE CHE VEDI NELLO SPECCHIO!” Le urlò contro Raptor.

Emy continuava ad essere impassibile anche alle sua urla. Si girò di scatto ed andò verso il suo compagno che si continuava ad agitare per liberarsi dalle corde. Lo guardò fisso negli occhi, tirò fuori la bacchetta e con un leggero tocco lo liberò dalle corde. Lo prese per mano e lo portò davanti allo specchio con lei.

“CHE DIAVOLO STAI FACENDO RAGAZZINA!” Le urlò di nuovo contro il professore che ormai era infuriato.

“LASCIALA STARE… LASCIALA FARE!”  La voce terrificante era tornata a farsi sentire.

Emy fissò lo specchio e poi Harry. I suoi occhi sembravano chiedere aiuto. Il ragazzo guardò lo specchio vide una luce verde che lampeggiava e veniva dal braccialetto di Emy. Poi vide la sua stessa immagine che gli indicava il maglione della ragazza. Lui stesso gli stava infilando la mano nella tasca del maglione stesso e ne tirava fuori una pietra rosso sangue. Ammiccando se la infilò nella tasca dei suoi pantaloni. In quell’attimo Harry si sentì scivolare qualcosa di pesante nella tasca dei pantaloni. Emy in quel momento ebbe un gran sussulto. Era come se fosse uscita da quello stato di trance.

“EBBENE ADESSO COSA VEDI SIGNORINA?” Disse con voce scocciata Raptor.

Harry stava per intervenire, ma Emily gli rubò prontamente la parola.

“Vedo Silente che mi stringe la mano e si complimenta con me per la vittoria dei Grifondoro!” Così dicendo prese Harry per mano, si voltò di scatto e fece per andarsene.

“Sta mentendo, fermala!” La tremenda voce tornò. Emy ebbe come un nuovo sussulto, ma si riprese subito.

“Voglio parlarle faccia a faccia!”

“Ma signore è troppo debole… non può…” Disse preoccupato Raptor

“Sono abbastanza forte per parlare con MIA FIGLIA !”

Quella parola fece pietrificare Emily. Harry gli lasciò la mano e la guardò stupito. Lei, il suo angelo, era la figlia del suo peggior nemico. Raptor nel frattempo iniziava ad avvicinarsi a loro togliendosi il turbante. Il turbante cadde a terra. Lentamente si girò. Sulla nuca del professore si trovava un volto orrendo bianco con occhi rossi che fissava i due ragazzi. Con voce flebile e strascicata pronunciò il nome della ragazza.

“Emily…figlia mia! Aiuta tuo padre a tornare quello che era. Con il tuo aiuto potremo diventare i padroni del mondo. Ma adesso dimmi cos’hai visto nello specchio…”

Emy era rimasta di schiena, non voleva guardare. Non ci poteva credere. Non poteva essere lei la figlia di Voldemort. E poi non poteva deludere in quel modo il suo Harry. Con coraggio si girò e si trovò davanti quell’orrendo volto.

“Sei bellissima, figlia mia! Hai visto come mi ha ridotto il qui presente Harry Potter, è colpa sua, dei suoi genitori e di quella traditrice di tua madre che io e te siamo stati divisi…” A quelle parole Emily sentì l’odio salire dentro di lei

“NON PARLARE COSI’ DI HARRY, NE’ DI MIA MADRE… IO NON VOGLIO AIUTARTI, NON VOGLIO ESSERE TUA FIGLIA…” per la prima volta aveva avuto il coraggio di guardarlo negli occhi.

“Non fare la stupida, se vuoi salvarti la vita ti conviene unirti a me e conviene anche al tuo amichetto Harry, altrimenti farete la fine dei vostri genitori. Loro sono morti implorando pietà!”

“BUGIARDO!” Harry si era fatto finalmente avanti.

“Sei davvero patetico, Potter, come lo erano i tuoi genitori. Sai, prima ho ucciso tuo padre… e devo dire che ho trovato un gran gusto a uccidere il grande James Potter… poi tua madre, ma in verità non volevo… è lei che si è messa in mezzo per difenderti… quindi ti conviene farti dire dalla tua amichetta dov’è la pietra se non vuoi che tua madre si sia sacrificata per niente!”

Così dicendo lo prese per un braccio. Un dolore accecante alla cicatrice gli trafisse la testa. Emily si scaraventò addosso ai due per cercare di dividerli, ma fu scaraventata violentemente dall’altra parte della stanza. Harry era ormai a terra con le braccia del professore attorno al collo. Ma in quel momento successe una cosa strana: Raptor iniziò ad urlare e si staccò di scatto allontanandosi da lui velocemente. Le sue mani erano come bruciate, piene di vesciche. Emy si alzò velocemente e si avvicinò barcollando a Harry per aiutarlo.

“VAI SUBITO A FINIRE QUEL RAGAZZO E PRENDI LEI! LA VOGLIO VIVA!” La voce stridula echeggiava nelle orecchie del professore.

“Sì, padrone!” Disse sofferente, le sue mani erano completamente bruciate.

Così si diresse ferocemente verso i due ragazzi. Ma un raggio verde accecante lo immobilizzò. Quel raggio proveniva dal braccialetto di Emily. Una specie di scudo scaraventò Raptor a terra facendogli perdere i sensi per qualche minuto. La luce avvolse i due ragazzi. Il professore si alzò con le urla di Voldemort che gli diceva di correre ad uccidere Harry Potter, ma quella barriera non aveva nessuna intenzione di cedere ai suoi violenti attacchi. Emy, dall’altra parte, tentava di aiutare Harry ad alzarsi ma qualcosa attirò la sua attenzione. Una figura si era materializzata all’interno di quella sfera verde che si era formata intorno a loro. Era una donna. Una bellissima donna dai lunghi capelli ondulati di un biondo scuro e dai grandi occhi di un acceso verde smeraldo. Portava un delicato vestito azzurro che le avvolgeva il corpo molto esile. La donna iniziò a parlare. La sua voce era dolce, gentile… suonava nelle sue orecchie come un canto di una sirena.

“Emily! ...Devi scappare questa barriera non potrà proteggerti ancora a lungo”

“Ma come… e poi tu chi sei? Chi mi dice che posso fidarmi di te?!” Ribattè sicura Emy.

“Devi fidarti. Io voglio proteggerti. Appena la barriera scomparirà, Harry dovrà scaraventarsi addosso a Raptor… deve toccarlo… lui non sopporta il suo tocco… FATELO!”

“Ma tu chi sei? DIMMELO!”

“Non c’è tempo, Emy. Silente ti spiegherà tutto… adesso fate quello che vi ho detto!”

“Ma… aspetta…”

“Ti voglio bene, piccola… e stai sempre vicina a Harry, ricordatelo!”

Così la donna scomparve, lasciando basita Emily. La barriera scomparì e Harry seguì alla lettera le istruzioni della donna. Aveva ragione. Appena le sue mani toccarono il volto del professor Raptor non resistette. Iniziò a contorcersi dal dolore e la sua faccia si deformò completamente finché non svenne. A quel punto una specie di fantasma si sollevò dal corpo del poveretto e si avvicinò a Harry e lo guardò negli occhi. Era Voldemort che stava scappando e in un attimo si volatilizzò nel nulla. Harry corse subito da Emily che era rimasta immobile da quando quella donna era scomparsa.

Emy si sentiva strana. Il malessere era tornato e un giramento di testa la fece svenire. Per fortuna era tra le braccia di Harry.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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