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Autore: LilyHome    06/09/2012    3 recensioni
Finita la guerra e quasi terminata Hogwarts, dopo la morte di Lord Voldemort tutti i ragazzi si ritrovarono a ripetere l’anno perduto. I M.A.G.O terminati e solo sette giorni per salutare definitivamente la scuola, che per molti era stata come una seconda casa. Sette giorni prima dei risultato degli esami affissi sulla bacheca, sette giorni prima di diventare adulti, adulti veramente.
Draco Malfoy vuole rinascere e decide di non scappare mai più.
Hermione Granger vuole finire la scuola come una ragazza normale .
Una notte di follie e sfide perfide per un anello marchiato Narcissa Black.
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Il trio protagonista, Serpeverde | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Milly e Pansy erano sulla tavola da pranzo di Draco immerse tra riviste di moda e cataloghi per il matrimonio perfetto –Quello bianco sarebbe perfetto per te!- Cinguettò una –E potresti abbinarlo con quel bouquet lì, per essere meravigliosa-
-Ragazze vi prego, pietà!- Sibilò Zabini che aveva un mal di testa da cani.
-Blaise, è il nostro matrimonio, per l’amor del cielo!- Lo rimproverò Millicent –Un minimo di partecipazione!-
-E’ a giugno!- Si lamentò l’altro –E siamo a metà gennaio!-
-Deve essere tutto perfetto!- Gli disse Pansy mettendo il naso all’insù–I matrimoni a quattro sono i più complessi, si sa-
-Io preparo il caffè- Disse Theo – Chi ne vuole?-
-Il mio correggilo- Mugugnò il compagno tenendosi le tempie con due dita.
Draco era in cucina, chino sui libri a studiare gli antiloti per il veleno di Basilisco. Non riusciva a comprendere perché i preparativi del matrimonio degli amici andassero fatti a casa sua, insomma,  mica era lui che si sposava!
-Ne vuoi una tazza anche tu?- Gli chiese Nott aprendo la credenza.
Draco scosse la testa posando la piuma sugli appunti. Osservò il suo amico prendere quattro tazze e la bottiglia di sherry –Non quella-
-Lo sherry?- Chiese Theo alzandolo –Non è male come liquore per correggere il caffè-
-No, dico la tazza. Non quella gialla-
Il ragazzo lo fisso scettico –Ma la tua è quella verde…-
-E quella gialla è della Mezzosangue, prendine un’altra-
Nott incredulo posò la tazza nella mensola e ne afferrò un’altra –Non posso crederci- Borbottò –In una storia di solo sesso le amanti non hanno una tazza a casa dell’altro né lo spazzolino da denti nel bicchiere del bagno, lo sai vero Dray?-
Malfoy alzò la testa dal tomo di medicina –Mi spii, Theo?-
Quello scosse la testa –No, ero solo andato a fare la pipì e non ho potuto evitare di notare che nel bicchiere vicino al lavabo c’erano due spazzolini-
-E se anche fosse?-
Nott mentre aspettava che il caffè salisse si tirò fuori le sigarette dalla tasca e ne offrì una all’amico.
-E’ solo sesso, Dray?-
Draco se la portò alle labbra e aspirò la sua amata nicotina.
-Non è che inconsapevolmente vi state frequentando?- Chiese buttando via il fumo dai polmoni –Sai, voi parlate, vi confidate, cenate insieme, anche se solamente a casa tua. Più o meno fate le cose che fa una coppia-
-Solitamente- Disse Draco chiudendo il tappo dell’inchiostro –Due persone che si frequentano non hanno una relazione solo in casa e tra le lenzuola-
-Ma tra voi è diverso, avete una reputazione da mantenere e anche un certo orgoglio- fece Theodore –Lei lo ha detto alla squadra miracoli di voi due?-
-Non lo so-
Nott annuì –E con il matrimonio? Il quattro febbraio tu fai vent’anni, il tempo scorre e le ragazze non ti aspetteranno in eterno. Li ha già fatti diciannove lei?-
-Il dodici agosto-
-E tu sei disposto a fermare quel che c’è tra di voi per il matrimonio?-
-Non lo so-
-Che pensi di fare? La tua futura moglie, chiunque sia tra quella pila di ragazze che ti ritrovi, non aspetterà i tuoi comodi e quelli della Mezzosangue. Quante sono quelle che ti avevano chiesto la mano?-
-Diciannove-
-E quante erano?-
-Ventitré. Astoria compresa-
Theo diede un ultimo tiro –E che si fa?-
-Non lo so-
 
***
 
La Grenger era china sui libri sul letto di Draco quando lui entrò lanciando il mantello sulla poltrona del guardaroba.
-Grenger, e da tanto che aspetti?-
Lei alzò lo sguardo dai libri –Sono venuta prima, non mi andava di stare a casa mia da sola. Ho studiato per un paio d’ore qui-
-A casa tua da sola no, ma a casa mia si- Osservò Malfoy mentre si slacciava i lacci delle scarpe –Spiegami il ragionamento-
Quella chiuse i libri, capendo che ormai c’era ben poco da studiare e si sistemò a gambe in crociate sul materasso –A casa mia non c’è il profumo della torta al cioccolato, né il chiacchiericcio degli elfi. E’ il sapore di casa che manca-
-Il sapore di casa?-
-Non hai notato che passo la maggior parte della giornata o al ministero o a casa tua? E’ più accogliente..-
-Ci credo!- Fece lui –Con quello che ho pagato il tizio che me l’ha arredata!-
-Malfoy non capisci nulla!-
 
Seduti entrambi sugli sgabelli della cucina, gustavano in silenzio la cena a base di ostriche, vongole e cozze. Draco osservava attentamente la Mezzosangue che succhiava i gusci impacciata, scosse la testa concentrandosi poi sul suo di piatto.
Possibile che i babbani non insegnino a i propri figli come si mangiano i molluschi?
Come poteva dirle una cosa del genere? Si chiedeva, giocherellando con la forchetta. Accese una sigaretta, sovrappensiero.
Dio, come avrebbe voluto essere bravo con le donne. A parlare con le donne, diciamo così.
-Mezzosangue?-
La ragazza alzò il viso dal suo piatto, riscossa dai suoi pensieri, e ancora ignara della situazione in cui Malfoy la stava cacciando.
-Mezzosangue- Ripeté lui inghiottendo –Ti ricordi quando mi hai  proposto il nostro patto?-
La Grenger annuì prima di pulirsi la bocca.
-Ecco..- Fece Malfoy mentre posava la forchetta sul piatto –Avrei un’altra proposta da farti-
-Ti ascolto-
-Si. Ma prima passami la tua bacchetta-
Hermione inarcò le sopracciglia perplessa.
-Vorrei essere sicuro che tu non mi schiantassi, dopo averti messo al corrente di questa proposta-
La ragazza tirò fuori dalla tasca dei jeans la bacchetta e gliela passò –E’ così grave?-
-Abbastanza- Disse Draco poggiandola sul bancone, lontano dalle mani della ragazza –Hai detto che la Donnola ha deciso la data del matrimonio con quell’oca, vero?-
-Me lo hanno detto quando sono passata per fare gli auguri di Natale alla Tana, il grande giorno e previsto per il trenta maggio, io e Harry facciamo da testimoni a Ron-
Draco annuì –E tu hai altre proposte da prendere in considerazione?-
Hermione gli lanciò un’occhiata sospettosa –Ho reclinato un ennesimo contratto l’altro ieri, uno scozzese-
-Nessun contratto in sospeso?-
La Grenger scosse la testa –Malfoy perché ti interessa?-
Draco prese un respiro profondo –Perchè a me serve una fidanzata ufficiale e anche a te serve un uomo- Buttò fuori, fregandosene della maschera di ghiaccio che teneva alzata costantemente.
Hermione lo fissò per un minuto abbondante assolutamente spiazzata, non mosse un muscolo, non sembrava neanche respirare.
Lo aveva detto, non ci credeva neanche lui, aveva fatto la prima proposta di matrimonio di tutta la sua vita. Dopo averne ricevute decine e decine aveva detto ad una donna di sposarlo, e non per lettera al padre com’era l’usanza, l’aveva fatta direttamente a lei, e per giunta una Sanguesporco!
I suoi antenati si stavano sicuramente rivoltando nella tomba, ne era certo.
Dopo un silenzio che trapanava i timpani finalmente la Mezzosangue si decise a parlare –Mi hai chiesto di sposarti, Malfoy?-
Draco ciccò la sigaretta ancora a metà sul portacenere lì vicino per prendere tempo –Si. Il succo è quello-
Hermione sbatté le palpebre un paio di volte –E ti sembra il modo?-
-Vuoi che mi metta in ginocchio , Mezzosangue?- Chiese Draco ironico, tra lo strabiliato e lo spaventato.
-Stupiscimi-
Era lei che aveva stupito lui, non c’era dubbio.
-Dammi l’anello, Grenger-
Hermione si sfilò guardinga l’anello di Narcissa Black e lo mise davanti al piatto di Malfoy.
Lui lo strinse tra le mani e andò un attimo nello studio, dopo aver detto alla Mezzosangue di non muoversi. Dal cassetto della scrivania tirò fuori una piccola scatoletta di camoscio nero, era la custodia del gioiello. Quella che aveva portato via da Villa Malfoy. L’aprì e vi poggiò accuratamente l’anello, dentro vi erano poche parole incise all’interno del coperchio, da donna a donna.
Fece il suo ingresso di nuovo in cucina, tenendo le mani dietro la schiena, dove la Grenger non si era mossa, sicuramente troppo scossa dalla proposta di Malfoy.
Si avvicinò allo sgabello dove era seduta e inginocchiandosi ai suoi piedi disse: –Mezzosangue, vorresti avere l’onore di diventare una Malfoy?-
   
 
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