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Autore: Louisseyes    06/09/2012    0 recensioni
“Vedo che non sono l’unica ad essere triste, qui!”- esclama una ragazza in inglese avvicinandosi a me.
Dopo poco una risata arriva ovattata alle mie orecchie, proviene dall’interno.
è una risata inconfondibile, la sua.
Potrei benissimo confonderla per un angelo, dal suono della sua risata.
Abbasso lo sguardo di scatto serrando le palpebre per proibire alle lacrime di scendere.
“La ami?”- mi chiede quella ragazza
“Più di quanto credessi.”- sussurro ma so che mi ha sentito....
“....Se potessi ora sarei dentro senza fregarmene di nulla!”-
“Perché? Non puoi?”-
“Senti ma tu i fatti tuoi no?”-
“......Sai, amare è la cosa più bella e più difficile e complicata che l’uomo possa fare.
E’ l’unico sentimento capace di farti andare in pappa il cervello, capace di farti impazzire positivamente. E’ una sensazione indescrivibile, che impari a conoscere solo se la provi davvero, solo se ci sei dentro veramente.
Cioè, dico. Tu sei Harry Styles, non credo ti faccia mettere i piedi in testa da un sentimento così semplice e complicato allo stesso tempo.”-
“Mai come in questo momento vorrei non essere quello che sono.”-
“Davvero rinunceresti al tuo sogno per lei?”-
“Ora come ora, il mio sogno più grande è lei.”-
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Quando un sogno si ritrova dietro una porta a cui tu stai per bussare senza neanche accorgertene.

Capitolo 2

Salgo in camera.
Busso ma nessuno mi apre.

Busso un’altra ventina di volte e, finalmente, un Niall assonnato mi da la possibilità di entrare in suite.
“Ragazzi non potete capire cosa mi è successo!”- esclamo euforico entrando. anche se una ragazza ha il mio adorato i-phone tra le mani non riesco ad essere arrabbiato.
“Ragazzi, mi dovete aiutare.”- affermo entrando nella camera da letto cercando di svegliare in tutti i modi possibili quei due babbuini sul letto mentre Niall chiude la porta e Zayn, con un solo asciugamano avvolto dalla vita in giù, esce dal bagno.
Liam e Louis dormono abbracciati ai loro cuscini, con sopra le foto delle rispettive ragazze.
Li scuoto un po’ ma niente.

Borbottano qualcosa di incomprensibile.

Nulla non si muovono di un centimetro.

“E’ mai possibile che nemmeno le cannonate li svegliano?”- mi arrendo sedendomi sulla panca ai piedi del letto guardando Zayn.
“Veramente un metodo c’è!”- ammicca facendomi capire dove vuole andare a parare.
“Non credevo di doverlo usare anche qui.”- affermo.
“Mi sa che non puoi farne a meno.”- mi guarda il moro incitandomi con lo sguardo.
“Non posso farlo, non ho il cellulare qui!”- esclamo sbuffando.
“E quello cos’è?”- indica l’i-phone sul letto.

“Proprio di questo che devo parlarvi!”-
“Allora prova a voce”- sbuca Niall dalla porta con una busta di patatine in mano.
“Ok, però non ridete altrimenti non mi viene bene.”- dico cercando si rimanere serio ma, tempo 2 secondi, e scoppiamo a ridere pensando a come è andata l’ultima volta in cui abbiamo usato questo metodo.
Dopo essermi calmato, mi avvicino all’orecchio dei due, rimanendo, comunque, ad una distanza tale da tutelarmi dalla loro possibile reazione.
“Eleanor, Danielle, siete arrivate! Come è andato il viaggio?”- urlo facendoli sussultare.
“Amore della mia vita, dove sei?”- Louis salta di scatto giù dal letto urlando in giro con i capelli tutti arruffati.
“Danielle tasoro! Come? Dove? Quando? Perché?”- si alza Liam di scatto cercando di nascondere il più possibile i cuscini sotto il lenzuolo.
Li hanno fatti fare per averle più vicine, in un certo senso.

Eleanor e Danielle non sanno nulla.

Quando non sono insieme e quando gli mancano da morire tantissimo abbracciano sempre quei cuscini.

Quando loro sono presenti, invece, fanno finta che non gli sono mancate poi così tanto e fino a questo punto.

“Amore, amore!”- urlano correndo per il corridoio alla ricerca delle loro ragazze mentre noi ci sbellichiamo dalle risate.

“Siete dei bastardi!”- ci guardano appoggiandosi allo stipite della porta dopo essersi accorti che era tutto uno scherzo.
“Scusate ma era inevitabile. Mi dovete aiutare!!”- continuo a ridere mentre loro mi maledicono mentalmente per la figura di merda appena fatta.
“Confessaci i tuoi peccati!”- mi dice ormai rassegnato ‘padre’ Liam mentre Louis cerca invano di riaddormentarsi.
Ma che bel migliore amico che ho.
Devo dire che è in una posizione leggermente strana.

E’ appoggiato al cuscino a pancia in giù ma con il sedere all’insù.

Non so perché ma mi ricorda molto una foca in quella posizione.
“Louis però così mi provochi!”- esclamo scoppiando a ridere.
“Era questo il mio intento Hazza!”- si alza, si avvicina e mi accarezza una guancia lanciandomi uno sguardo malizioso.
“Dai, ragazzi! Finitela di masturbarvi mentalmente.”- scoppiamo tutti a ridere per l’affermazione di Liam.
“Seriamente, ci spieghi perché sei così in entusiasmo, improvvisamente.”- esclama Liam gesticolando.
“Allora, stavo passeggiando per il lungomare di Napoli, tutto incappucciato. Quando delle ragazze, non so come abbiano fatto, mi riconoscono e da 3 diventano 30.”- racconto tranquillo.
“Hazza no, ti sei fatto scoprire. Avevamo detto che per questo mese cercavamo di non farci vedere così potevamo rilassarci in santa pace!”- cantilena Zayn.
“Lo so Zayn, ma non ho potuto farci nulla. Comunque, dopo aver corso per un quarto d’ora……”- continuo a spiegare tutto per filo e per segno.

“Era una ragazza bellissima. Penso che sia anche una directioner perché aveva un tatuaggio sul collo, un segno dell’infinito a forma di cuore con scritto all’interno ONE DIRECTION e HARRY STYLES.”- sorrido al fatto che una ragazza che nemmeno mi conosce si sia tatuata il mio nome sulla pelle. “Però è strano. Le altre subito mi hanno riconosciuto mentre lei non so se ci sia arrivata.”- continuo con la mia spiegazione.

“Styles ha fatto colpo di nuovo!”- riepiloga Niall dandomi una pacca sulla spalla.
“Si, ma peccato che sia fuggita via.”- affermo continuando a sorridere.

“Cosa? Harry Styels che si fa scappare una ragazza? Allora la fine del mondo è vicina!”- si stupisce Louis.

Scoppiamo tutti a ridere.

“Lo so è incredibile ma è così. Dopo che ci siamo guardati negli occhi, lei mi ha chiesto di togliermi da dosso perché era in ritardo non so per cosa ed è corsa via.”- finisco.


“E non le hai chiesto come si chiama?”- chiede Liam.
“Il numero, l’inidrizzo, che lavoro fa, dove lavora, carta d’identità, patente, stato di famiglia, codice fiscale…?”- continua Louis.
Rido.


“Niente di niente Lou.- affermo sconsolato.- Non so cosa mi sia preso. Ero bloccato, ero stupito dalla sua bellezza tanto che non sono riuscito a parlarle. Volevo solo continuare a guardarla negli occhi. Anche lei sembrava volere la stessa cosa. Sembrava che non volesse andarsene ma, credo, ne era costretta.”- spiego fissando un punto impreciso davanti a me.
“Comunque non è vero che non ho niente di lei.”- distolgo lo sguardo e prendo il cellulare dal letto. “Prima di cadere lei stava con il cellulare in mano e io ce lo avevo in tasca e quando siamo caduti sono caduti anche i cellulari. Ora io ho il suo e lei ha il mio.”- continuando a guardare il cellulare.

“E cosa stai aspettando?”- mi chiede retorico Zayn.
“Chiamala….cioè chiamati……cioè chiama…….oh hai capito.”- afferma confuso Louis. Rido.
“Credete sia la cosa giusta?”- domando incerto

“No, questa è davvero bella. Harry Styles che non ha il coraggio di chiamare una ragazza per chiederle un appuntamento. La fine del mondo non arriva il 21 dicembre.”- afferma Louis finto disperato.

“Ok!”- esclamo convincendomi.
Prendo il telefono e gli tolgo il blocco touch, vado nel menu per aprire la tastiera numerica ma dal nervosismo non riesco a premere bene tanto che riesco a far aprire una cartella bloccata dalla password e per ritornare indietro devo immettere la password.

“Cazzo, si è bloccato!”- esclamo agitato mentre loro si avvicinano.
“Ok, dobbiamo cercare di indovinare la password.”- afferma Zayn.
“Ma non sappiamo nulla di lei!”- ribatte Niall mentre io mi metto le mani nei capelli.
Adesso lei crederà che sono un impiccione.
“Ma scusa non avevi detto che era una directioner?”- mi chiede Louis, annuisco.
Apre le braccia come a farmi capire che ci è arrivato. “Prova con One Direction o qualcosa di simile.”-
Provo tutto ciò che può riguardare noi e la band, ma niente di niente.
“Niente!”- affermo agitato.

“Harold Edward Styles!”- esclama di colpo Niall.
“Niall, quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi così.”- lo fulmino con lo sguardo.
“Cretino, la password!”- esclama lui indicando il cellulare. “Hai detto che si è tatuata il tuo nome, no? Perché non dovrebbe tenerlo come password?”- chiede con tono di ovvietà. Ci provo e si, si è sbloccato.


“Grande!”- esulto sorridendogli.
Appena si apre la cartella, mi appaiono davanti alcuni appunti scritti in italiano, delle foto e dei video.
Dalle foto riesco a vedere una ballerina che sta ballando.

Non voglio impicciarmi dei fatti di questa ragazza ma la curiosità mi sta divorando. Me ne frego apro un video.


E’ lei mentre balla ‘Moments’ proprio come la ragazza nel sogno che ho fatto stamattina.
Guardo attentamente il suo viso e la vedo: è lei.

“Ragazzi è lei. E’ la ragazza che ho sognato.”- affermo mentre loro si avvicinano per vedere con me.
“Chi?”- mi chiedono.

“Si è lei.”- continuo a vedere il video.
“Wow!”- esclama Niall.
“Ve lo avevo detto che è bellissima.”- affermo.

Vediamo altri video: lei dove balla ‘I wish’ e ‘More Than This’, dove balla dei balli da spiaggia in spiaggia, dove balla la danza del ventre (sotto l’affermazione di Louis ‘se questa fa l’amore come balla la danza del ventre allora è perfetta per te Hazza’. Che cretino!), dove balla il tango e altri balli di coppia.
C’è un altro video dove scorrono foto di lei e, penso sia, la sua migliore amica.
“Carina la biondina!”- esclama Zayn riferendosi alla migliore amica di Pula, la cartella dove ci sono tutti questi video porta il suo nome, almeno credo sia il suo.
“Harry, Chiamala!”- esclama Lou.
Non me lo faccio ripetere due volte e compongo il mio numero di telefono.
Mentre squilla faccio segno ai ragazzi di stare zitti.
Pronto!”- dice in italiano una voce femminile dall’altra parte del cellulare.
Mh, ciao sono Harry, il ragazzo che ti ha scontrato poco fa sul lungo mare.”- spiego.
Oh, si ricordo. Io sono Pula,- si presenta.- Mi sa che ci siamo scambiati i cellulari.”- ridacchia. 
Che suono meraviglioso. Oddio, sto diventando come Liam e Louis.
Già, che ne dici di incontrarci per riscambiarceli?”- le chiedo mentre dall’altro lato sento un urletto soffocato.
Certo!”- esclama.
Per te va bene tra un paio d’ore all’Hotel Excelsior, dove alloggio io?”- chiedo ancora.
Che coincidenza, io ci lavoro lì.- afferma. Rido mentre vedo Louis esultare sottovoce. –Si, va bene! Ci vediamo nella hall allora.”- afferma.
Esatto!”- esclamo.
Allora a più tardi!”- mi saluta.

A più tardi.”- affermo io chiudendo la telefonata e buttandomi a peso morto sul letto.


PULA’S POV

“Finalmente! Ti sto chiamando da mezz’ora!”- mi urla contro Chiara appena arrivo in hotel e corro negli spogliatoi per cambiarmi. Lei mi segue già vestita.
La ignoro mentre inizio a spogliarmi e apro il mio armadietto.

“Si può sapere cosa ti è successo?”- mi chiede mentre si appoggia alla porta chiusa con le braccia incrociate.
Le spiego tutto mentre mi infilo la camicia e la gonna che fanno parte della divisa dell’albergo.

“Poi la cosa strana…”- affermo mettendomi la giacca. “E’ che quel ragazzo assomiglia molto a Harry.”- continuo provocando un suo soffocamento anche se non stava mangiando nulla.

“Ma dai! E' impossibile! Sarà un directioner boy che ama così tanto i One Direction da voler assomigliare a uno dei suoi idoli.”- afferma mentre io metto i miei vestiti nell’armadietto e indosso i tacchi.
La guardo come a dire ‘Stai dicendo davvero?’.

“Ok, ho detto una cazzata. Però è davvero impossibile che Harry sia a Napoli.”- continua mentre io mi aggiusto il trucco e la coda.
“Sarà ma quello assomigliava proprio a lui.”- affermo prendendola sottobraccio e uscendo dagli spogliatoi.

“E poi io non ho ricevuto nessuna tua chiamata.”- affermo guardandola mentre ci avviamo in reception.
“Ma se ho finito i minuti sulla scheda per chiamarti!”- esclama.

“Controlla!”- esclamo porgendogli il mio cellulare.
Lei lo afferra ed inizia ad armeggiare.

“Perché hai cambiato lo sfondo?”- mi chiede.
“Io non ho cambiato lo sfondo.”- rispondo guardandola confusa.

“E questa allora?”- mi chiede facendomi vedere lo sfondo del mio cellulare.
La foto che mi appare davanti non è più la foto della copertina di Take Me Home, ma una foto che fa vedere i ragazzi che fanno delle strane facce.

Afferro di scatto quello che dovrebbe essere il mio cellulare e me lo rigiro tra le mani.
Il retro è liscio, non scheggiato come il mio.
Vado subito nella rubrica per confermare quello che mi passa per la testa.
Ed è quello che penso.
La rubrica è piena di numeri che non conosco e questo sta a significare solo una cosa.

“Chiara questo non è il mio cellulare.”- affermo.
“Cosa?”- mi chiede lei prendendomi di novo il cellulare da mano.

“Non è il mio- rispondo.- Cazzo, ora come glielo dico a tuo fratello? Marco mi ammazzerà.”- mi metto le mani nei capelli mentre arriviamo in reception e, con un cenno della testa, salutiamo Serena e Giulia, le nostre colleghe.

“Pula calmati, dovrebbe essere il cellulare del ragazzo che ti ha scontrato, no? Se tu hai il suo lui dovrebbe avere il tuo.”- mi dice tranquilla sedendosi sullo sgabello dietro il bancone del front-office.
“Tu dici?”- le chiedo seguendola.
“Si, chiamalo e digli dove vi potete incontrare per riscambiarvi i cellulari.”- propone porgendomi il cellulare.
Nemmeno a farlo apposta sento il telefono vibrare tra le mie mani.

“Eccolo, è lui!”- esclao mostrandogli il cellulare.
“Rispondi e metti il vivavoce.”- mi dice avvicinandosi e incitandomi con lo sguardo. Faccio come dice.

Pronto!”- dico in italiano.
Mh, ciao, sono Harry, il ragazzo che ti ha scontrato sul lungomare.”- dice lui in inglese, ha una voce familiare.

Vedo Chiara spalancare gli occhi e la bocca stupita non so per cosa.
La guardo stranita.

Oh si, ricordo. Io sono Pula, mi sa che ci siamo scambiati i cellulari.”- affermo ridacchiando.
Già, che ne dici di incontrarci per riscambiarceli?”- mi chiede mentre Chiara tira un urlo ma faccio in tempo a tapparle la bocca.
Certo!”- esclamo solo.
Che ne dici tra un paio d’ore all’Hotel Excelsior, dove alloggio io?”- propone.
Che coincidenza, io ci lavoro lì.- sento dei piccoli rumori provenire dall’altra parte del telefono.- Si va bene, ci vediamo nella hall allora.”- affermo.
Esatto!”- accetta.
A più tardi allora!”- lo saluto.
A più tardi!”- ricambia attaccando.

Chiara sta per dire qualcosa ma appena posa lo sguardo alle mie spalle si zittisce subito e si siede dov’era prima.

“PULA, SEI IN RITARDO!”- mi urla contro il direttore amministrativo dell’albergo uscendo dal back office.
“Si, mi scusi direttore. E’ che ho avuto un contrattempo.”- mi scuso, il suo volto si apre subito in un sorriso tranquillo.
Cambia umore velocemente quell’uomo.

“Per fortuna è la prima volta che capita, te le sei scampata. Poi oggi sono di buon umore.”- afferma sorridendomi.
Che cavolo si ride?

“Pula, visto che tu sei la migliore nell’accogliere i clienti….-dice provocando lo sbuffare delle altre due al bancone e un sorriso smagliate da parte di Chiara.- oggi devi fare una cosa per me.”- continua prendendo dal bancone una cartellina nera con il logo dell’albergo sopra.

“Cioè?”- lo incito a continuare.
“Questa mattina sono arrivati dei nuovi  ed importantissimi clienti…..”- afferma sorridendo.
Di colpo Chiara scende dallo sgabello e si avvicina al bancone con gli occhi e la bocca spalancati.

“Cosa?”- chiede stupita.
Io la guardo confusa e lei se ne accorge.

“No, cioè dico cosa dovrebbe fare Pula?”- riformula la domanda, io faccio finta di crederla e mi rivolto verso il direttore.

“E vorrei che tu li accogliessi come solo tu sai fare e che li spiegassi tutto ciò che offre l’hotel.”- finisce.

Chiara batte le mani come se fosse una bambina di cinque anni che riceve il regalo che desiderava.
Devo dire che da una settimana si comporta in modo strano, come se fosse super eccitata per qualcosa che deve accadere. Mah.. e chi la capisce.
Annuisco per fargli capire di aver capito tutto.

“Qui...- mi porge la cartellina che aveva in mano. Faccio per prenderla ma Chiara me la soffia da sotto il naso.-... ci sono tutte le informazioni riguardanti i clienti in questione. Alloggiano nella suite 504 al quinto piano.”- spalanco la bocca a sentire il numero della camera.
La 504 è una delle più belle suite che ci sono in quest’albergo.

“E penso proprio che Chiara voglia accompagnarti.”- afferma guardando la bionda alle mie spalle.
Chiara annuisce fragorosamente iniziando a saltellare eccitata.

“Davvero posso andare con lei?”- chiede indicandomi mentre io guardo la scena confusa.
L’uomo al mio fianco annuisce provocando un urlo stridulo della mia migliore amica.
Ma cosa….?
Non faccio nemmeno in tempo a formulare l’ultimo pensiero che Chiara esce dal front-office e prendendomi per un braccio mi trascina verso l’ascensore. Fa aprire le porte ed entriamo.
Mentre l’ascensore inizia a salire lei apre la cartellina e inizia a leggere sempre più stupita.
Tanto che vedo anche una lacrima solcargli una guancia.

“Ehi, cos’hai?”- le chiedo prendendo il suo viso tra le mani e asciugandogli la lacrima con il pollice.
“Nulla è che mi è entrato un moscerino nell’ occhio e mi sta torturando.”- risponde alzando gli occhi al cielo e chiudendo quella cartellina.

“Così va bene?”- le chiedo dopo averle soffiato in un occhio.
Lei annuisce sorridendomi.

“Ma è la famiglia del presidente della Repubblica per alloggiare alla 504?”- le chiedo.

La 504 è sempre stata la mia suite preferita.
E’ una suite bellissima: è divisa in due vani, appena si entra c’è il corridoio che porta alle varie stanze.
Il primo vano è composto da una cucina con un enorme tavolo, un salotto con un enorme divano e un televisore al plasma e una piccola piscina idromassaggio coperta.
Nel secondo vano ci sono due camere matrimoniali, una camera matrimoniale con lettino singolo e un bagno.
Ma l’unica cosa che caratterizza quella suite è l’enorme vetrata che si espande per tutte le camere e che affaccia su un enorme terrazzo.
E’ una vetrata fantastica e speciale, da dentro puoi vedere tutto ciò che c’è fuori ma da fuori non puoi vedere cosa c’è dentro, è adatta alla privacy del cliente.
Dal terrazzo si può vedere tutto il paesaggio di Napoli.
Io amo quella camera proprio per quello.

“Molto di più, credimi!”- esclama Chiara appena si aprono le porte dell’ ascensore.
Entrambe scendiamo dall’abitacolo e appena arriviamo davanti la porta della suite, Chiara mi blocca per un braccio.

“Senti Pula, io non ce la faccio!”- esclama nervosa, la guardo confusa.
Due secondi fa era stra eccitata ed ora sembra quasi aver paura e per giunta per un motivo che io non so.
Cosa diavolo mi sta nascondendo?

“Io devo andare a controllare le altre camere del piano, ti dispiace se fai da sola?”- mi chiede. Annuisco incerta.
“E ti prego, promettimi di non svenire qualsiasi cosa accada.”- mi implora con lo sguardo.

“Perché dovrei svenire scusa?”- chiedo io accigliata.
“Tu promettimelo!”- ignora la mia domanda.
“Te lo prometto!”- esclamo.

Lei mi sorride e dopo qualche passo sparisce dietro l’angolo.
Mi sistemo la divisa e sfoggiando un sorriso gentile busso alla porta di fronte a me.

Dopo poco la porta si apre lasciando entrare nel mio raggio visivo colui che non credevo di vedere mai qui, ora, in carne ed ossa, di fronte a me.
Appena quei pozzi verdi si impossessano del mio sguardo il mio sorriso si apre di più, ma tutto intorno a me inizia a girare.
Non riesco a distogliere lo sguardo da quei due fari e le lacrime iniziano a riempirmi le orbite.

“Pula?”- chiede lui.
Come diamine fa a sapere il mio nome?
Oh mio dio, sto avendo un allucinazione, cosa cavolo sta succedendo?
Le gambe mi iniziano a tremare e di scatto la cartellina che avevo in mano cade rovinosamente a terra.
Per fortuna riesco a sciogliere quell’ intreccio di sguardi per poi posare il mio sulle mie scarpe.
Indietreggio appoggiandomi alla parete alle mie spalle e mormorando dei ‘NON CI POSSO CREDERE’, ‘NON E’ POSSIBILE’, ‘NON PUO’ ESSERE VERO’.
Rialzo di nuovo lo sguardo e lui è sempre lì di fronte a me, aspettando una mia parola.
Riabbasso di nuovo lo sguardo non riuscendo a reggere il suo, non lo rialzo nemmeno quando Zayn, lo riconosco dalla voce, gli chiede chi sia.
Perché cavolo ho…… lui davanti?
Cosa ci fa nella 504?
Cosa ci fa nell’albergo dove lavoro?
Cosa ci fa qui a Napoli?
Perché cavolo non ne sapevo nulla?

La mia testa inizia a riempirsi di tutte queste domande a cui non so dare una risposta.
So solo che di colpo mi ritrovo a terra priva di sensi.

Ora capisco perché Chiara era tanto preoccupata per un mio possibile svenimento.
Mi sa che la promessa sia andata a farsi, scusate il termine, fottere.

Angolo autrice…

Ecco la seconda parte del primo capitolo.

Spero che vi piaccia e che mi facciate sapere al più presto cosa ne pensate…….


Grazie mille per aver letto.

hllzn4ever
   
 
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