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Autore: Girl_on_fire    06/09/2012    2 recensioni
"Decisi di tenere per me i miei pensieri,e di non dire a Edward che io in verità ci avevo pensato eccome. Decisi di congedarlo con un bacio. Decisi di dirgli che andava tutto bene.
Mentii."
Solo il prologo è narrato dal punto di vista di Bella, il resto verrà descritto da Renesmee, ormai cresciuta e alle prese con non pochi problemi.
Non vi anticipo niente, non sarebbe giusto.
Leggete e vedrete.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga
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Tornati a casa,mi diedi una pulita e mi vestii.
Mamma e papà erano in salotto e leggevano.
Scesi le scale e li raggiunsi.
-Erano bellissimi-
Guardai mamma che annuì sorridendo.
-Però il parto è stato molto difficile- aggiunsi
-Beh…ho visto parti più difficili che hanno dato frutti migliori- replicò papà stringendomi a sé.
Si riferiva a quando Bella mi aveva data alla luce,rischiando quasi di morire.
Rabbrividii a quel pensiero.
-Ma è andato tutto bene- disse mamma intuendo il motivo dei miei brividi.
Si.
Era andato tutto bene.
Almeno per adesso non avevamo più parti in programma e potevamo stare tranquilli.
Un’ondata di amore m’invase.
Stavo per piangere.
Mi alzai e andai in camera mia,mormorando un ciao.
Arrivata nella mia stanza mi abbandonai ad un pianto dirotto.
Il modo in cui Nathalie mi aveva guardata,aveva fatto una breccia nel mio cuore.
E solo la cosa più folle del mondo poteva riempirla.
Cercai di scrollarmi di dosso quel pensiero ma era come se stesse urlando e non riuscivo a farlo tacere.
Pensai subito a papà.
Poteva venire a conoscenza delle mie idee folli in un solo secondo,se si concentrava.
Allora senza destare sospetti,scesi piano fino all’ingresso ed uscii salutando.
Correvo senza fiato,incespicando nei cespugli ed inciampando nei ramoscelli secchi.
L’erba morbida emetteva dei tonfi sordi sotto i miei piedi in movimento.
Mi fermai solo quando fui sicura che da quella distanza papà non avrebbe potuto sentirmi.
E,stanca e senza motivo di trattenermi,lasciai che quel dannato pensiero mi scorresse nelle vene.
Volevo,anzi,avevo bisogno di diventare madre anch’io.
Desideravo con tutta me stessa di dare vita ad una piccola creatura paffutella in grado di sorridere e riempirmi di gioia.
Qualcuno che seguisse il mio esempio e le mie orme,qualcuno da crescere e da istruire.
Più sognavo e più la consapevolezza che non sarebbe mai accaduto m’invadeva.
Scoppiai di nuovo in lacrime.
Mi scendevano calde lungo le guance,mentre venivo scossa da singulti sempre più frequenti.
Ben presto mi ritrovai in preda alle convulsioni.
Cercai di respirare e di calmarmi,ma non ci riuscivo.
Una mano arrivò dal nulla a sfiorarmi amorevolmente la spalla.
Ne fui sorpresa…era…una mano calda?
Umana.
Mi voltai di scatto e rimasi scioccata.
Una donna dai capelli scuri e dal viso molto familiare mi guardava,rapita dalla mia bellezza aliena.
Ero abituata a quegli sguardi.
Ma ben presto notai che la donna non era rapita ma bensì inorridita,quasi spaventata.
Fissava i miei occhi e scuoteva la testa.
-Va tutto bene?- mi decisi finalmente a chiederle.
Ci mise un po’ a rispondere.
-Sì…oh,scusami tesoro. Ero venuta io a darti una mano e adesso guarda,i ruoli si sono invertiti. Mi dispiace davvero tanto!-
-Non importa,era solo un brutto momento,adesso è passato-
Mi alzai da terra e lei mi abbracciò.
Impulsiva.
Ci staccammo imbarazzate.
-Scusami ancora è che…non riesco a capire…i tuoi occhi-
Che cos’avevano i miei occhi che non andava?
Erano la cosa più normale di me.
-I miei occhi?-
-Sono identici a quelli di mia figlia,per quel che io ricordi-
Sai,mi ha lasciata tanto tempo fa e non si è fatta più rivedere-
Ero consapevole che la piccola creatura che desideravo tanto avrebbe anche potuto fare come la figlia di questa signora,abbandonarmi per sempre.
-Mi dispiace-
Wow. Era proprio la cosa più rassicurante che ero riuscita a dire?
-Non ci siamo ancora presentate,- aggiunse.
-Io mi chiamo Reneè-
Strano,pensai.
Come metà del mio nome.
Curioso,più che strano.
-Piacere,sono Vanessa Cullen-
La donna sbiancò.
-C-cullen?-
Sembrava prossima a svenire.
-Sì,perché?-
-Oh mio Dio-
-Reneè? Sta bene?-
-Tu sei parente di E-edward Cullen??-
-Sì perch…-
Un lampo di lucidità mi attraversò la mente,ma ormai era troppo tardi.
L’avevo fatta grossa.
-Tu sai dove si trova in questo momento?-
Abbassai lo sguardo.
-RISPONDI! Dov’è Edward Cullen?-
Dovevo mentire.
Mi preparai e..
-Sono qui-
Papà era in piedi in fianco a me,e fissava la donna.
-Ciao,Reneè-
Reneè era rimasta scioccata dall’apparizione improvvisa di papà,ma non sembrò farci caso e partì all’attacco.
-TU! CREDEVO CHE FOSSI UN BUON MARITO,MA ME L’HAI SOLO PORTATA VIA!! AVANTI,DOV’E’ MIA FIGLIA?!?!?!-
Papà era impassibile.
-HO IL DIRITTO DI SAPERE DOVE SI TROVA!-
-Credimi,lei non vorrebbe che tu la vedessi così com’è-
-TU NON SAI NIENTE,CAPITO?! NIENTE!!!! NON SAI NIENTE DI QUELLO CHE VUOLE MIA FIGLIA!!!!!!-
-Smettila di urlare e ascoltami…-
-NO! Ho passato anni a cercare di contattarvi,sono andata fino in Antartide per cercare qualche informazione su di voi e non mi hanno detto niente!!! NE HO ABBASTANZA! DIMMI DOV’E’ LA MIA BELLA!!-
D’un tratto capii.
Reneè era la mia nonna materna…quella che mi avevano detto defunta in un incidente!
-E COSI’ MI AVETE MENTITO?! E’ LEI??-
Papà mi guardò stremato.
-Papà!!! RISPONDIMI!!-
-Papà?- Reneè ci guardava stupiti.
Sembrava che stesse facendo mentalmente dei calcoli,ricominciando sempre daccapo.
-Ecco fatto- aggiunse papà
-Bella. Vieni fuori-
Reneè alzo lo sguardo.
-Ciao,mamma-
Bella era in piedi e la fissava.
-Is…Isabella!-
Corse ad abbracciarla e la strinse a sé.
Mentre parlava singhiozzava -…non ci sto capendo niente di questa storia…ma…ti voglio bene!....oh Dio Bella!....ho passato così tanto tempo a cercarti…-
-Shh,mamma,va tutto bene..-
Guardai papà.
Era sera ormai, e io non avevo intenzione di sorbirmi le sue scuse.
Mi voltai e corsi verso la casa dei Black.
  
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