Capitolo VII : Il sapore
delle tue labbra.
Da quando se n’era andato
a pranzo, Draco non aveva fatto altro che tenere il muso tutto il giorno.
Nemmeno la corsa ridicola
che Harry aveva fatto per acchiapparlo, prima che si allontanasse troppo, era
riuscita ad ammorbidirlo.
L’unico commento che
aveva fatto in merito, era che quel dannato anello gli impediva persino di
restare due minuti da solo.
Potter non poteva dargli
torto, però quella reazione gli sembrava un po’ esagerata.
Malfoy infatti, aveva
preteso che Harry si sedesse a cinque metri esatti da lui, tant’è vero che
adesso i due si trovavano seduti ai poli opposti del bancone del bar, come due
perfetti sconosciuti.
Immaginò che fosse la
testa dura e incomprensibile di Malfoy, e si sentì meglio.
Mentre ghignava per
quella sua stramba associazione, un ragazzo piuttosto slanciato gli venne
addosso, scontrandosi contro la sua spalla.
Prontamente, Harry lo
afferrò per un braccio, evitandogli la caduta.
Il mago, scostandosi
alcune ciocche castane dagli occhi, si aprì in un sorriso imbarazzato.
"Grazie"
mormorò. "Mi hai salvato da una bella figuraccia".
"Figurati, non c'è
problema" rispose l’altro, ricambiando il sorriso.
"Mi dispiace esserti
venuto addosso, posso offrirti qualcosa per rimediare?".
Harry si soffermò sulle
labbra invitanti del ragazzo e, di sfuggita, gettò uno sguardo a Draco.
Il biondo lo stava
guardando con una strana espressione, quasi volesse saltargli addosso e
strangolarlo ; tuttavia, non appena i loro occhi si incrociarono, Malfoy distolse
immediatamente lo sguardo, nascondendo un lieve rossore.
"Perché no?"
rispose infine Harry, tornando al suo interlocutore.
"Però niente di
alcolico! Sto cercando di smettere" scherzò.
"D'accordo. Allora due
cocktail analcolici al caffè per favore" ordinò per lui il ragazzo,
ridendo.
Potter inarcò un
sopracciglio.
"Come facevi a
sapere che questa è una delle mie bevande preferite?" chiese.
Sul viso dell'altro mago
si disegnò un’espressione furba.
"Era scritto sulla
Gazzetta del Profeta" spiegò. "Le cento cose che avreste sempre
voluto sapere su Harry Potter".
Harry si lasciò sfuggire
una risata.
"Allora mi avevi
riconosciuto" civettò. "Io invece con chi ho il piacere di parlare?".
"Eric Nolan"
rispose il giovane, allungando la mano destra verso di lui.
"Molto piacere"
replicò Harry, stringendogliela.
"Dimmi Eric,
cos'altro ti ricordi di quella lista?" chiese poi, sorseggiando la schiuma
del caffè.
"Mh...”.
Gli occhi verde acqua di
Eric brillarono pensierosi.
“Ad esempio che da quando
hai visto il documentario sul campionato europeo del 1932, non ti perdi una
partita degli Appleby Arrows”.
Harry si sciolse in una
risata.
"Davvero queste sono
le cose che avreste sempre voluto sapere su di me? A me sembra solo una lista
di cose inutili".
"Forse è vero che
sono cose inutili, però sono proprio queste le cose che ti avvicinano alla
gente” replicò Eric.
“Non so, ma sapere che la
prima volta che hai parlato con una ragazza le hai praticamente sbavato il
succo di zucca in faccia ti fa sembrare più umano" rise.
"Non credevo di
essere un alieno!" scherzò Harry, ricordando la terribile figuraccia che
aveva fatto con Cho Chang.
Eric aprì in un sorriso
sincero.
"Sai cosa
intendo..." ribatté.
"E poi, alcune di
quelle cose erano davvero interessanti" aggiunse, cambiando tono di voce.
"Ad esempio?" .
Lo sguardo di Eric si
fece più intenso.
"Numero sessantanove
: " citò lentamente.
"Improbabile etero
confuso, dichiaratamente gay dal 1998".
Harry socchiuse le
labbra, pronto a rispondergli, ma prima che potesse farlo, la figura snella di
Malfoy si intromise tra di loro, anticipandolo.
"Tutto questo è
davvero emozionante, ma credo che manchi un punto molto importante da quella
lista" sibilò Draco, appoggiandosi languidamente al bancone.
Eric corrugò le
sopracciglia confuso.
Malfoy si aprì in un
ghigno soddisfatto e, con tutta la sensuale cattiveria di cui era capace, si
leccò le labbra.
"Numero centouno :
" cominciò.
Con un gesto calcolato,
alzò la mano sinistra, mostrando la fede.
"Sposato"
sussurrò con soddisfazione.
Eric arrossì imbarazzato,
sgranando gli occhi.
"Oh, io...non
pensavo" farfugliò. "Scusate, ma è meglio che vada adesso"
"Sì,
decisamente" concordò Draco con acidità.
Eric lo ignorò,
rivolgendosi ad Harry.
"E' stato un piacere
averti conosciuto" disse.
"Ah, anche per me!"
replicò Potter, preso alla sprovvista.
La reazione di Malfoy lo
aveva colto talmente di sorpresa che non era riuscito a dire una sola parola.
Eric annuì, esibendo un
sorriso di circostanza.
"Spero passerete una
buona serata".
“Senz’altro!” lo
punzecchiò Malfoy.
Eric rivolse loro un
ultimo sorriso imbarazzato e, senza reagire alle provocazioni di Draco, si
allontanò con dignità verso l’uscita.
"C'era bisogno di
essere così scortese?”.
"Visto il modo in
cui ci stava provando e visto il tuo palese interesse, sì, ce n'era bisogno”
rispose secco il biondo.
"Il mio interesse?
Cosa ti importa di quello che faccio?!"
"Oh, m'importa
eccome! Sai, non ci tengo a fare la figura del marito cornuto!".
“E chissà di chi è la
colpa se ci siamo sposati, bella idea tingerti i capelli di nero, davvero!”
“Ah, sarebbe mia la
colpa?! Sei tu che hai voluto usare il giratempo!” sibilò Draco, risentito.
"Beh, in ogni caso Eric
non avrebbe mai saputo che eravamo sposati se tu non glielo avessi detto!"
obbiettò Harry, sfuggendo all’argomento scomodo.
"Allora vedi che
volevi combinarci qualcosa?".
"E anche se fosse?"
lo provocò il moro.
"Non so, pretendevi
di fartelo a cinque metri di distanza da me senza che io dicessi niente?"
domandò Malfoy facendo una smorfia arrabbiata.
"Io non volevo farmi
proprio nessuno, e comunque nel caso avessi voluto non avrei certo chiesto la
tua opinione" lo freddò Potter.
"Ovviamente, tanto
il marito tradito sono io! Figurati se ti importa della mia reputazione…".
"Ma le senti le
stupidaggini che stai dicendo? Fino a poco fa continuavi non volevi nemmeno che
ti rivolgessi la parola e adesso stai facendo questa scenata!".
"Io non-".
"Se non ti
conoscessi penserei che sei geloso" lo interruppe Potter.
Draco arrossì lievemente.
"Figuriamoci"
balbettò.
"E' solo che non mi
piace fare la figura dello stupido".
"Sì, certo” rispose
Harry sarcastico.
"Beh, se io ci
provassi con un altro non ti sentiresti stupido? Chissà, forse saresti tu
quello a essere geloso" lo provocò Malfoy.
Harry rifletté qualche
secondo.
Come avrebbe reagito se
Draco ci avesse provato con un altro?
La prospettiva di vederlo
flirtare con qualcuno non lo entusiasmava particolarmente, ma ancora non
riusciva a capire a cosa fosse dovuto il fastidio di quel pensiero.
Anche se, in realtà era
meglio dire che non voleva ammetterlo.
“Allora?” lo incalzò
Draco.
“Saresti geloso?”.
Harry socchiuse le
labbra, ma la sua lingua sembrava essersi appiccata al palato, impedendogli diparlare.
Harry sapeva di dover
rispondere, eppure non riusciva a farlo.
“Lascia perdere” sussurrò
Malfoy, mentre il suo sguardo pieno di attesa si rabbuiava.
“Il tuo silenzio vale più
di mille risposte”.
***
Erano passati tre giorni
dall’ “incidente Eric”, come amava chiamarlo Harry.
Draco non sembrava averla
ancora digerita e, anche se si sforzava di comportarsi normalmente, gli scherzi
e le frecciatine con cui lo punzecchiava ad ogni occasione dimostravano che
qualcosa non andava.
Potter avrebbe voluto
chiarire la questione, discuterne, ma ogni volta che provava a farlo, Malfoy lo
inceneriva con lo sguardo, impedendogli di proseguire.
Uno sguardo così
bruciante che Potter iniziava a pensare che, se Draco avesse guardato la
bistecca al sangue che aveva nel piatto con la stessa intensità, il filetto
sarebbe diventato all’istante più che ben cotto.
Una voce fuoricampo
attirò l’attenzione dei due ragazzi.
Malfoy si voltò sorpreso,
facendo stridere leggermente la sedia.
Dietro di lui, un ragazzo
alto, dai tratti vagamente esotici, lo fissava con intensità.
“Isaac!” lo riconobbe
Malfoy.
“Che ci fai qui? Credevo
che certi postacci pieni di vizi non ti piacessero” scherzò.
Il ragazzo accennò un
sorriso, mettendo in mostra una fila di denti dritti e bianchissimi che
risaltavano sulla sua pelle olivastra.
“A dire il vero, li
denigravo solo perché non volevo che tu ci andassi…ormai posso confessartelo”
rise.
“Sei sempre stato un
fidanzato geloso” replicò Draco, unendosi al suo sorriso.
Inconsciamente, il biondo
gettò un’occhiata veloce verso Potter, come a voler controllare la sua
reazione.
“Geloso e possessivo”
precisò Isaac.
“Non che ci sia molto da
andarne fieri” commentò Harry, non troppo a bassa voce.
Malfoy lo ignorò,
rivolgendo uno sguardo malizioso al suo ex.
“Quasi dimenticavo di
presentarvi…Di certo conoscerai il signor Potter” continuò, indicando la testa
arruffata di Harry con lo sguardo.
“E’ noto per le sue gesta
eroiche, un po’ meno per la sua capacità dialettica…”.
Malfoy s'interruppe,
sciogliendosi in un ghigno.
“Sei arrivato giusto in
tempo. Ormai avevamo esaurito gli argomenti”.
“Non è vero?” aggiunse,
rivolgendosi a Potter.
“Assolutamente” rispose
quest’ultimo, esibendosi in un sorriso tutt’altro che felice.
Isaac finse di non
badarci e gli porse la mano con aria amichevole.
"E' un piacere
conoscerti. Posso darti del tu, vero?".
Harry annuì,
stringendogli la mano senza troppo entusiasmo.
“Senti, perché non ti
unisci a noi?” domandò ad un tratto Draco, spostandosi più in là per fare
spazio ad Isaac.
“Non so, non vorrei
disturbare…” replicò quest’ultimo, gettando un’occhiata sfuggevole a Potter.
“Ma figurati, nessun
disturbo!”.
“Beh, veramente...” .
Malfoy diede un calcio a
Harry prima che potesse finire la frase.
“Mi farebbe davvero molto
piacere se restassi” insistette.
Isaac sembrò rilassarsi.
“Va bene” acconsentì.
“Però, in realtà ero già
qui con un collega…ti dispiace se ci raggiunge?”.
“Nessun problema” lo
rassicurò Malfoy.
“Più tardi avremo tutto
il tempo che vogliamo per stare da soli…” aggiunse, sfiorandogli il braccio.
Isaac sorrise,
ricambiando il suo sguardo complice.
Potter si schiarì la
voce, rumorosamente.
“Non credo proprio
che…ahia!”.
Un altro poderoso calcio
di Malfoy gli fece quasi mordere la lingua.
“Sta’ zitto!” lo rimbeccò
Draco mentre Isaac era girato di spalle a telefonare al suo collega.
Quando tornò a voltarsi
verso di loro, Malfoy esibì un sorriso fintissimo, continuando con il piede
sotto al tavolo a minacciare gli stinchi di Harry.
“Alla fine ti sei
convertito anche tu a questi infernali arnesi babbani!” commentò, indicando il
cellulare di Isaac.
“Beh, forse è meno
poetico di una bella lettera scritta a mano, però è sicuramente più immediato!
Sono sicuro che persino tu ne apprezzeresti i lati positivi”.
“Ma non sono certo che i
poveretti all’altro capo del telefono apprezzerebbero la sua petulanza in tempo
reale” commentò Harry.
“Il mio amore
capriccioso!” aggiunse, pizzicandogli una guancia.
“Smettila di dire
stupidaggini” sbottò Malfoy, allontanandolo con poca grazia.
“Scusate, ma per caso
voi…”.
Isaac fece per chiedere
qualcosa, ma l’arrivo del suo collega lo distrasse dalla sua domanda.
“Ah, è arrivato”.
Il mago si alzò
leggermente, facendo cenno a un ragazzo in fondo alla sala da pranzo.
“Lui è…”.
“Eric Nolan” lo
interruppe Harry.
“E’ un piacere rivederti”
aggiunse, facendolo accomodare.
“Anche per me” rispose
Eric, mentre Malfoy impallidiva, irrigidendosi sulla sedia.
“Vi conoscete già?”
domandò Isaac, stupito.
“Sì, diciamo che qualche
giorno fa ci siamo…scontrati” spiegò Eric con ironia.
“Oh, lo abbiamo fatto
proprio in tutti i sensi!” commentò Potter, gettando un’occhiata allusiva a
Draco.
Malfoy gli diede una
gomitata, bisbigliando a denti stretti qualcosa che ricordava un insulto.
“Hey, da quando ci siamo
lasciati sei diventato più manesco! E’ il tuo nuovo modo di dimostrare affetto?”
gli fece notare Isaac, trattenendo una risata.
“Ah, no, io…”.
"Allora...” lo
interruppe Harry.
“Mi pare di capire che
avevate una relazione" indagò, deciso a mettere Draco in difficoltà. "Come
mai è finita?".
"Questi non sono
affari tuoi" scattò Malfoy.
"Perché no? Che c'è
di male nel soddisfare una piccola curiosità?" replicò Harry esibendo uno
sguardo innocente.
"Non ci sarebbe
niente di male se non fossi tu e il tuo non fosse solo un tentativo di renderti
odioso" lo freddò Malfoy.
"Ok, lasciamo
perdere il motivo per cui Draco mi ha malamente abbandonato…" commentò
Isaac, mettendo fine alla discussione.
"Non è mai un bene
indagare sugli amori passati del proprio compagno. Si potrebbero scoprire cose
che avremmo preferito non sapere" aggiunse, gettando uno sguardo di sfida
ad Harry.
"Ma Potter non è il
mio fidanzato! Hai assolutamente frainteso" si affrettò a negare Draco.
Con un gesto repentino,
aveva spostato la mano sinistra sulla coscia, in modo da coprirla con il lembo
della tovaglia e nascondere la fede.
"Ah, io
pensavo...".
"Pensavi male!"
lo interruppe Draco, agitato.
Eric inarcò un
sopracciglio, confuso, ma preferì continuare a farsi gli affari suoi,
masticando lentamente un boccone di arrosto.
Harry invece non poteva
proprio fare finta di niente ; la reazione di Malfoy aveva acceso in lui un
moto di rabbia e gelosia incredibile.
Insomma, solo pochi
giorni prima Draco aveva fatto tutte quelle scene sul suo onore di marito
tradito, e adesso pretendeva di avere campo libero con quel bell'imbusto dai
denti perfetti?
Se pensava che Harry gli
avrebbe retto il gioco senza dire una parola....beh, si sbagliava di grosso.
“Infatti, io e Draco non
siamo mai stati fidanzati” si intromise quindi con un sorriso furbo stampato in
faccia.
“Siamo passati
direttamente al matrimonio”.
Malfoy quasi si strozzò
per lo shock, mentre al suo fianco Isaac rimase impietrito qualche secondo,
strabuzzando gli occhi.
“E’ uno scherzo?” domandò
quest’ultimo, abbozzando un sorriso.
"No" rispose il
moro, lapidario.
"Anzi, siamo qui in
luna di miele. Non è vero, amore?" domandò, afferrando la mano di Draco da
sotto il tavolo.
Adesso le loro mani
intrecciate erano ben visibili, con la fede in lucida al centro degli sguardi
di tutti.
Isaac fissò gli anelli
con una strana espressione.
Il lampo deluso nei suoi
occhi durò però solo un secondo.
“Allora devo
congratularmi con te, finalmente hai messo la testa a posto!” esclamò,
scompigliando affettuosamente i capelli di Draco.
“No!” esclamò
quest’ultimo, sciogliendosi bruscamente dalla presa di Harry.
“Non siamo veramente
sposati!” sibilò.
Isaac corrugò la fronte.
“Non capisco” disse,
indurendo il tono.
“Siete sposati o no?”.
“Certo che siamo sposati,
hai visto le fedi, no?” rispose Harry, ghignando.
“Sì, confermo” gli diede
manforte Eric, versandosi da bere nel bicchiere.
“No! Questo è stato solo
un errore, un incidente!” ribatté Draco, rivolgendosi al suo ex fidanzato. “Teoricamente
siamo sposati, è vero, ma nessuno di noi lo voleva!”.
“Draco, come puoi sposare
qualcuno per sbaglio?” gli chiese Isaac, serio. “Mi prendi in giro?”.
“No, non ti sto prendendo
in giro! E’ solo che avevamo bevuto e quel prete-”.
“Amore, così mi ferisci…”
lo interruppe Potter. “E io che credevo fossi innamorato di me! Ero così felice
quando hai fatto quella scenata di gelosia con Eric…”.
Draco si irrigidì, mentre
alcune lacrime intrappolate tra le ciglia iniziavano ad appannargli la vista.
“Come puoi dirmi una cosa
del genere…” sussurrò, guardandolo con un misto di astio e delusione.
Vedendo i suoi occhi
lucidi, Harry capì immediatamente di aver sbagliato.
Era possibile che Draco
fosse…?
“Ok, ora basta”.
Il leggero accento
ispanico di Isaac riportò l’attenzione di tutti su di lui.
“Questa sceneggiata è
durata fin troppo” li rimbeccò, alzandosi da tavola.
“Non ti stuferai mai di
questi giochetti, Draco?”.
Prima di andarsene, Isaac
si sciolse in un sorriso amaro.
“Perché non puoi essere
limpido per una volta?”
“No…”
Malfoy deglutì,
ricacciando indietro le lacrime.
“Isaac, aspetta!” lo
chiamò.
Poi, senza badare agli
altri, si alzò da tavola per corrergli dietro.
Harry osservò la sua
schiena farsi sempre più piccola, mentre lo stomaco gli si stringeva dolorosamente.
La voce di Eric lo fece
sussultare.
Potter si girò a
guardarlo ; Nolan stava addentando con
noncuranza un boccone di arrosto, come se la riposta alla sua domanda in realtà
non gli importasse.
Harry si umettò le labbra,
a disagio.
"No..."
biascicò. "No, perché dovrei?".
Eric appoggiò le posate
sul tavolo, inarcando un sopracciglio ; poi si rivolse ad Harry con un grande
sorriso.
"Perché ti stai
letteralmente consumando dalla gelosia!" esclamò.
"Geloso?!"
ribatté Potter, sgranando gli occhi. "Io? Geloso di quello lì?!".
Harry fece una smorfia,
distolse lo sguardo da Eric e strinse i pugni con rabbia.
"Non ho proprio
alcuna ragione per essere geloso...".
"Ah, no?".
"No! Assolutamente
no!".
Eric si sciolse in
un'alzata di spalle.
"D'accordo"
disse, tornando a dedicarsi al suo pasto.
"Geloso di Malfoy...”
ripeté Harry a nessuno in particolare. “Che idea! Come ti è venuta in mente una
simile assurdità?".
"Beh, da come ti
comporti, pensavo che di lui t'importasse più di un semplice amico"
rispose Eric, con semplicità.
"Ridicolo! Noi non
siamo nemmeno amici, non lo siamo mai stati...” ribatté Harry. “Anche il nostro
matrimonio è una farsa, lo avrai capito ormai, no?”.
Eric annuì comprensivo.
“Per quello che mi
riguarda, Draco può fare quello che vuole...".
"Già. Infatti ho
detto che sono d'accordo” commentò Nolan. “Di Malfoy non t'importa niente".
"Esatto!” confermò
Potter. “Niente di niente!".
Eric annuì ancora,
masticando una patata arrosto.
"Nel senso, che si
rimetta pure con quello...se vuole tornare con lui, io di certo non glielo
impedirò..." continuò imperterrito Harry.
"Giusto. Mi sembrano
una bella coppia" commentò Eric.
"Sì...” gli diede
ragione Potter.
“Se hai il gusto
dell'orrido!” lo smontò poi.
“Ma guardalo? Cosa
c'entra con Draco? Per me si lasceranno tra una settimana. Insomma, se non ha
funzionato la prima volta, perché dovrebbe funzionare ora? No?".
Eric corrugò la fronte.
"Non so...” rispose,
sincero. “Ma in fin dei conti, a te che importa?".
"Non me ne importa
niente!” replicò Harry. “Smettila di accusarmi che voglio stare con lui!"
"Guarda che io avevo
detto che ero d'accordo. Tu non sei geloso. Argomento chiuso".
"Ma-”.
"Sei tu che continui
a parlarne" lo interruppe Eric.
"E poi, per inciso,
io non ho mai detto che tu vuoi stare insieme a Draco" aggiunse con un
sorriso furbo.
"Ma hai detto che
ero geloso di lui, il resto era sottointeso!".
"Perché? Esistono
vari tipi di gelosia...le conclusioni le hai tirate tu da solo" replicò il
mago, lapidario.
"Io..." .
Harry esitò, in cerca
delle parole.
"Tu stai solo
cercando di confondermi le idee".
Eric sorrise gentilmente.
"Non voglio
confonderti” cercò di tranquillizzarlo.
“Dico solo che il cuore a
volte lo capisce prima ancora che la mente possa razionalizzarlo".
Potter gli lanciò uno
sguardo smarrito.
"Capire?"
domandò. “Capire cosa?”.
Eric si appoggiò sui
gomiti, inclinando leggermente la testa.
I suoi occhi
azzurro-verdi brillarono maliziosamente, mentre gli angoli della bocca si
incurvavano impercettibilmente.
"Secondo te?"
***
Quando Harry raggiunse
Malfoy, il ragazzo aveva appena finito di parlare con Isaac.
Il suo ex se n’era andato
con un’aria triste, lasciando sul viso del biondo un espressione ancora
peggiore.
Per qualche motivo,
sapere che Malfoy era triste per colpa sua, lo fece arrabbiare ancora di più,
così, le sue buone intenzioni di mettere le cose a posto andarono velocemente a
farsi benedire.
"Sta' zitto, non ti
sei forse comportato allo stesso modo?" ribatté Draco, asciugandosi una
lacrima con il dorso della mano.
"Che vuoi
dire?".
"Non fare il finto
tonto, appena hai capito che volevo flirtare con Isaac hai fatto di tutto per
impedirmelo!".
"E allora? Come hai
detto tu, mi sono comportato proprio come hai fatto tu quella volta con
Eric" gli rinfacciò Harry.
"Già, con la
differenza che Eric è uno sconosciuto qualunque, mentre Isaac è il mio ex e io
gli ho voluto bene, cazzo! Non capisci che le tue parole lo hanno ferito?"
si difese Malfoy.
"Non cercare di dare
la colpa a me, sei tu quello che ha giocato con lui, fingendo di volerci
riprovare!".
"E chi ti dice che
stessi fingendo?" lo provocò Draco.
"Dai, era palese che
lo stessi facendo per farmi ingelosire" ribatté Harry, sicuro di sé.
"Per ingelosirti?”.
Draco socchiuse la
labbra, incredulo.
“Che diritto hai di
essere geloso? Lo hai detto tu che tra
noi non c'è niente, no? Hai forse cambiato idea?".
Harry esitò, trattenendo
poi una risata ironica.
"No. Non l'ho
cambiata".
Draco distolse lo
sguardo, abbassando un po' il capo.
"Bene..."
sussurrò.
"Allora da adesso in
poi fatti gli affari tuoi!" aggiunse, facendogli un cenno con la mano di
andarsene.
La rabbia che mise nel
movimento gli fece scivolare la fede dal dito che, cadendo a terra, rotolò
lungo i gradini, tintinnando come una campanellino.
Entrambi la fissarono fermarsi
a terra, ammutoliti.
"Si...si
sfilano!" esclamò Harry esterrefatto.
Con foga, si levò
l'anello dall'anulare, sgranchendosi le dita della mano come se avesse dovuto
portare un peso per settimane.
"Quando hai
inseguito Isaac ti sei allontanato di molto più di cinque metri!” gli fece
notare.
“Il tempo era scaduto e
non ce ne siamo nemmeno accorti...che cretini!" aggiunse, ridendo
sollevato.
"Sarai contento
adesso" commentò Draco.
I suoi occhi grigi lo
fissavano, penetranti e impassibili.
"Finalmente
libero" aggiunse.
Harry schiuse le labbra,
sorpreso.
Avrebbe voluto dire
qualcosa, ma ancora una volta, la voce proprio si rifiutava di uscire ; così,
prima che avesse il tempo di reagire, Malfoy lo aveva già lasciato.
Aveva desiderato così
tanto e così a lungo che quell'affare si togliesse dal suo dito, eppure, adesso
ne sentiva la mancanza.
Stranito, Harry si guardò
l'anulare sinistro.
Sulla pelle ambrata, un
piccolo cerchio rosato ne spezzava il colore ; una piccola cicatrice, la
bruciatura che gli aveva lasciato l'anello.
Il pensiero che anche
Draco dovesse averne una identica lo fece sentire meglio.
Forse, il significato
racchiuso in quel cerchio dorato non lo aveva veramente lasciato.
***
Chiuso nella sua camera
d'albergo, Draco stava facendo i bagagli.
Las Vegas lo aveva
stufato.
I locali, i casinò, la
gente...tutto lo aveva terribilmente stufato e, più di tutto, Harry Potter lo
aveva stufato.
In realtà, forse
"stufato" non era la parola esatta ; forse sarebbe stato più corretto
dire che Harry Potter gli aveva dato un due di picche.
"Scaricato da San
Potter..." mormorò Malfoy con disgusto, gettando un paio di pantaloni in
valigia.
Sembrava un orribile scherzo.
Tra tutte le cose che
poteva aspettarsi, la prospettiva che Potter potesse spezzargli il cuore non
era nemmeno inclusa nella più bastarda delle postille della sua personale ed
immaginaria lista di disgrazie.
Tuttavia, le cose
sembravano essere tristemente andate così.
Con il cuore in gola,
Draco si voltò verso l'intruso, impugnando saldamente la bacchetta.
Quando si accorse che il
delinquente altri non era che Harry Potter, lo spavento che aveva provato si
tramutò in rabbia.
"Che ci fai
qui!" gridò, agitando convulsamente la punta della bacchetta.
"Mi hai fatto
prendere un colpo, disgraziato!" aggiunse, avanzando minacciosamente.
"Mi dispiace!"
si scusò Harry, alzando le mani in segno di resa. "Però, adesso abbassa
quell'affare per favore!".
Draco sbuffò sonoramente,
riponendo la bacchetta nella tasca dei jeans.
"Come sei entrato?
Chi accidenti ti ha dato la chiave?!" lo interrogò.
Harry sorrise compiaciuto.
"Giù alla reception
sono stati molto gentili..." .
Malfoy scosse la testa
incredulo.
"Non ci credo! Dove
sono finite privacy e buone maniere?".
"Beh, immagino che
essere il sottoscritto abbia dei vantaggi" rise il moro.
"Il vantaggio di
rompere i coglioni senza essere disturbato" commentò Draco con una
smorfia.
"Sentiamo, che scusa
hai usato per farti dare la copia della chiave? Gli hai detto che sono un
trafficante di Drugamarula asiatica? (1)"
"Non ce n'è stato
bisogno” lo tranquillizzò Potter. “Ho detto semplicemente che avevo un urgente
bisogno di vederti".
"Ah, e sentiamo,
perché avevi bisogno di vedermi?" lo interrogò Malfoy.
"Perché dovevo fare
una cosa..." mormorò Harry, avvicinandosi.
Draco indietreggiò
leggermente, come per impedire che gli occhi di Harry lo trapassassero,
accorgendosi di quello che stava cercando di nascondere con tutte le sue forze.
"Che cosa?" lo
incalzò dopo un po', visto che Potter si limitava a fissarlo.
Harry sorrise.
"Questo"
rispose.
Poi, attirandolo a sé con
forza, poggiò le proprie labbra sulle sue, costringendolo a lasciare spazio
alla sua passione.
Le loro bocche si
incontrarono con naturalezza, un perfetto incastro, come se non avessero fatto
altro per tutta la vita, come se fosse la cosa più giusta del mondo.
Draco si rilassò tra le
sue braccia, ma poi, come se si stesse risvegliando da un sogno, il suo corpo
tornò rigido e le sue mani spinsero Harry lontano, interrompendo il bacio.
"Cosa stai
facendo?" domandò, riprendendo fiato.
"Ti stavo
baciando...mi sembrava abbastanza chiaro" cercò di sdrammatizzare Potter,
sorridendo.
"Non prendermi in
giro!" scattò Draco. "Non ti permetto di prenderti gioco di me!".
"Non lo sto
facendo" ribatté Harry.
"Draco...".
Harry allungò un braccio
verso di lui, ma Malfoy si scostò prima che potesse toccarlo.
"Perché sei
venuto?" domandò ancora il biondo. "Perché volevi vedermi?".
"Perché non potevo
permettere che le cose finissero così...non volevo che tu te ne andassi senza
di me...".
Draco sbatté le palpebre,
sorpreso.
"E poi, volevo
ridarti questo".
Harry tirò fuori dalla
tasca una catenella.
Al posto del ciondolo, la
fede che Draco aveva lasciato sulle scale brillava come il più bello dei
diamanti.
"Prendila" gli
ordinò.
"Io la mia la porto
al collo" aggiunse, mostrandogli la propria, fino a quel momento nascosta
dalla maglia.
"Perché stai facendo
questo?" balbettò Malfoy. "Avevi detto-".
"Lo so, sono stato un
idiota." lo interruppe Harry, grattandosi la testa.
"Ti ricordi quando
mi hai chiesto come avrei reagito se qualcuno ci avesse provato con te?".
Draco annuì piano, in
silenzio.
"Quella volta non ti
ho risposto, ma la verità é che sarei dannatamente geloso...la verità è che sono
dannatamente geloso" spiegò con un sorriso. "Mi dispiace averci messo
così tanto a capirlo"
"Io...adesso sono io
a non capire..." replicò Draco, confuso.
"Eppure è così
semplice! E' sempre stato semplice" esclamò Harry, allungano di nuovo il
braccio verso Malfoy.
Questa volta il biondo
non si scostò, lasciando che le mani di Potter gli cingessero i fianchi.
"Draco, io non so
come andrà o cosa accadrà d'ora in poi... quello che so è che voglio stare con
te”.
"Perché?".
Questa domanda uscì
spontanea dalla bocca di Malfoy.
"Beh, te l'ho già
detto, no?" .
Un sorriso sghembo
incurvò le labbra di Potter.
"Perché hai un buon
sapore".
Draco abbozzò un sorriso.
"Mi sembra un motivo
un po' debole" commentò.
"E a me sembra che
tu stia cercando in tutti i modi di rifiutarmi" scherzò Harry.
"Non voglio
rifiutarti!” negò in fretta Draco.
“Dico solo
che...insomma,guardaci! Non facciamo altro che litigare".
Harry scoppiò a ridere.
"Hai ragione"
fu d'accordo.
"Però,è proprio
litigando con te ho imparato a conoscerti".
Harry mosse il braccio,
sfiorando il viso di Draco con la punta delle dita.
"Ho imparato ad
apprezzarti..." aggiunse.
"Perciò, te lo
ripeterò all’infinito. Te lo ripeterò ancora e ancora, finché tu non mi dirai
di sì” dichiarò risoluto.
“Voglio stare con te”.
A quelle parole,
l'espressione di Draco si addolcì.
"Non te lo farò ripetere
così tante volte..." rise.
"Però, dillo
ancora" gli ordinò.
Harry sorrise,
ubbidendogli con piacere.
"Voglio stare con
te" ripeté, scandendo bene ogni sillaba.
"Ancora" lo
pregò Malfoy.
Harry lo fece, e questa
volta glielo mormorò sulle labbra.
Draco sorrise, baciandolo
velocemente.
"Permesso
accordato" mormorò poi, accogliendo la lingua di Potter nella sua bocca.
Harry strinse Draco
ancora più vicino, incastrando tra loro le catenine che avevano al collo.
Si baciarono a lungo,
assaporandosi come se non potesse esistere al mondo altro nutrimento che
quello.
Un bacio caldo e
familiare che confermava le loro parole ; un bacio che, probabilmente, sarebbe stato
l’inizio di molti altri.
Note :
(1) Ovviamente
Note dell’autrice :
E’ finita.
Improvvisamente provo una
certa ansia…pubblicare i capitoli finali delle storie mi fa sempre questo
effetto!
Insomma, inizio a pensare
che magari ho scritto qualche boiata, che il finale è insipido,
che gli Harry e Draco che ho dipinto sono psicolabili (soprattutto
Harry), cose così…ci
vado davvero fuori di testa e non sono mai soddisfatta .-.
In ogni caso spero
vivamente di non avervi deluso!
Allora, innanzitutto
ringrazio infinitamente le 48 persone che hanno messo la mia storia tra le
seguite <3
Poi, mando un abbraccio stritolante
ai 4 utenti che l’hanno messo tra le ricordate e un bacione alle 8 persone che
l’hanno messa invece tra i preferiti!
Infine, non posso che
ringraziare chi di voi ha voluto lasciarmi un commento, anche solo una volta…è stato
davvero un piacere poter leggere le vostre opinioni su Welcome to Las Vegas,
grazie di cuore :)
Detto questo, ci vediamo
(spero) alla prossima! Magari proprio con qualche capitolo speciale su wtlv ;)
(forse, se mai li finirò XD)
Un bacione!