Titolo: Because of you
Serie: FullMetal Alchemist
Capitolo: 1 di ?
Rating: PG
Pairing: Per ora non è previsto alcun pair ma, visto che senza yaoi non
so vivere molto probabilmente diverrà una RoyxEd*.*
Note: Alla fine ho deciso di pubblicare il pseudo-seguito di Step by Step
come nuova fic, così quell'altra può mantenere la sua facciata di storia non
shonen ai XD! Sarà a più capitoli perchè da come ce l'ho in mente mi verrà
lunghetta, anche se spero non eccessivamente o finisce che mi rompo prima >XD...
Uhm, credo che il Roy di questa fic mi uscirà un pochetto diverso da quello che
ho descritto in White innocence, Don't save me e Paradise Kiss
e, sinceramente, mi piace molto di più*___*! Vi avverto che non sarà una fic
"felice" e che ho voglia di "torturare" un pò il mio Taisa preferito, eh già,
divento sempre sadica verso i personaggi che adoro X3 e poi prendermela con
Mame-chan sarebbe così facile e scontato>_>... Meglio Roy*¬*v!
File#01
.†.Insomnia.†.
°part.1.°
Premette con forza l'asciugamano sui capelli corvini, asciugandoli con cura
prima di gettarlo da qualche parte sul bordo della vasca.
Aveva già reinfilato la camicia ed ora i lembi pendevano aperti mostrando il
dorso nudo e il torace piatto.
La pelle era accarezzata da piccole goccioline trasparenti, una in particolare
cadde lungo il collo scivolando per la linea dei pettorali, scendendo più in
basso verso l'inguine e sparendo al di sotto dei boxer.
Si stiracchiò sinuoso sbadigliando e portandosi allo specchio.
Era grande.
Occupava buona parte della parete e, sebbene non arrivasse fino a terra, poteva
ammirare molto della sua figura.
Non era un uomo narcisista, o almeno così non si sarebbe definito lui, soltanto
che amava prendersi cura del proprio aspetto fisico. Le apparenze erano tutte e
lui, playboy a tempo perso, lui doveva avere delle apparenze più che gradevoli.
Con le dita si sistemò i capelli, definendone il taglio.
Sarebbe rimasto a contemplare la propria immagine ancora per molto se non fosse
stato disturbato dall'insistente trillo del campanello della porta d'ingresso.
Maledizione.
Si era ripromesso di staccare quel dannato affare.
Ma quando Hughes era morto nessuno veniva più a trovarlo.
Il Tenente Colonnello era l'unico che lo facesse.
Si trovò a sorridere amaramente al suo ricordo.
- Giusto, ora sei Brigadiere Generale. - disse a nessuno in particolare.
Si infilò i pantaloni abbottonandoli senza fretta.
Il campanello continuava a suonare.
Aveva l'atroce dubbio che qualcuno ci avesse dimenticato il dito attaccato ma,
quando andò ad aprire pronto per rifilare la peggiore delle sue occhiate truci
allo scocciatore di turno, i suoi buoni propositi scemarono in un: - E tu che ci
fai qui? - uscito con un tono stupito e persino poco intelligente.
Davanti a lui il fagiolo per eccellenza. Lo guardava con occhi dorati e
l'espressione perennemente imbronciata.
- Mi fa entrare o no? - domandò senza troppi giri di parole.
Il solito sfacciato.
- Perchè dovrei? -
Una scintilla di irritazione e follia attraversò lo sguardo di Edward Elric.
- Se mi lascia qui fuori sotto la pioggia qualche vicino potrebbe vedermi e,
attirato *casualmente* dalle mie lamentele, verrebbe *casualmente* a scoprire
che lei è un pervertito che prima ha tentato di sedurre un ragazzo di quindici
anni e poi lo ha abbandonato al freddo. -
Ma che razza di...
Roy Mustang sbiancò facendosi immediatamente da parte, preoccupandosi per quella
crudele astuzia che il FullMetal iniziava a dimostrare.
Ma dov'era finita la beata innocenza di quel marmocchio?
Iniziò a pensare che dopotutto Edward Elric non l'avesse mai avuta.
- Che cosa ti porta nella mia umile dimora FullMetal? Se è per ringraziarmi dei
miei preziosi consigli dell'altro ieri bastava un cesto di frutta. -
Il più piccolo diede fondo a tutta la propria pazienza per evitare di insultare
il superiore. Superò la soglia e si guardò curiosamente intorno.
Bella casa.
Ma si limitò a pensarlo.
Non era tipo da complimenti gratuiti lui, a maggior ragione se il destinatario
era il Colonnello Mustang.
L'uomo intanto lo seguiva nel suo passeggiare su e giù per la stanza, osservando
i mobili, le pareti ed i quadri ivi appesi.
- FullMetal, se finalmente mi mettessi a conoscenza del perchè sei in casa mia
potrei andarmene a dormire. -
Era l'una passata in effetti.
Fuori la città era ancora immersa in una pioggia battente che non aveva finito
di inondarla di malinconia.
Ora che lo guardava bene anche il ragazzo era bagnato dalla testa ai piedi.
Sperò vivamente che non gli sporcasse il palquet con le scarpe infangate e non
gli bagnasse il raffinato tappeto al centro del salotto su cui in parte posava
un divano di un anonimo color panna. Se così fosse stato avrebbe dovuto pulire e
Roy detestava le faccende di casa, difatti le rifuggiva come la peste pagando
una donna delle pulizie per quel genere di rogne, il problema è che detestava
anche quella donna.
Non era bella, non era formosa, ma in cambio cianciava troppo.
Mpf! E pensare che quella era l'unica donna che lui avesse mai pagato in vita
sua per i servizi che gli offriva, tutte le altre... bè, tutte le altre cadevano
ai suoi piedi con un semplice schiocco delle dita... ovviamente senza guanti!
- Volevo che vedesse questo. -
Edward gli mise sotto il naso un plico di fogli pinzati e scritti a mano.
Lo osservò a lungo senza prenderlo.
Prima il ragazzo che scuoteva i plico per incitarlo ad afferrarlo, poi il plico
stesso.
- Che roba è? - domandò atono sebbene immaginasse già la risposta.
- La legga. -
- Che roba è? - ripetè con assoluta calma il colonnello.
Gradiva che si rispondesse alle sue domande.
Ed il FullMetal non lo faceva mai.
- E' una nuova traccia. -
- Per la pietra filosofale? -
- Sì. -
Quel ragazzino non si arrendeva mai, eh?
Prese in mano il plico dandogli una veloce scorsa, saltando molte delle noiose
frasi che ne macchiavano i fogli bianchi.
Blablabla, nulla di davvero interessante.
Sempre la solita storia.
L'esercito nascondeva le informazioni in proprio possesso della pietra rossa e
aveva chiuso per sempre la bocca a qualche povero cristo che, nonostante tutto,
era sopravvissuto e ora si nascondeva chissà dove.
Aggrottò la fronte.
Rilesse il rigo sul quale si era soffermato.
Era il suo nome quello che leggeva?
- Dove l'hai trovata sta roba? -
- La moglie del signor Charles me l'ha data, dopo il suo funerale. -
- Charles? - domandò cercando quel nome nella propria memoria.
Edward apparve perplesso ma si spiegò meglio.
- Charles Lengminton. L'uomo ucciso due giorni fa... -
- Ah, sì, giusto. -
Non lo aveva dimenticato.
Semplicemente lo aveva lasciato nel passato, là dove sarebbe stato meglio fosse
rimasto.
- E' il diario personale del signor Charles, di quando era un soldato. Ci sono
scritte molte cose e parla anche di lei! - proseguì Edward con più enfasi di
quanto non ci si sarebbe dovuta aspettare da lui.
- Questo lo vedo. -
- Potrebbe essere la volta buona! -
Roy riconsegnò il plico al ragazzo.
Sbadigliò stancamente per poi guardarlo in silenzio.
Avrebbe dovuto dirgli di lasciar perdere, che quella si sarebbe rivelata
l'ennesima cocente delusione, ma chi era lui per mettersi tra quel ragazzino ed
il suo desiderio?
- Ne riparmiamo domani FullMetal. - affermò soltanto, aprendo la porta d'entrata
per fargli ben intendere che era tempo che se ne andasse.
- Cosa? No. Non sono venuto da lei per farmi sbattere fuori così! -
- Guarda è già tanto che ti abbia fatto entrare. -
- Voglio delle risposte! -
Roy reoteò gli occhi al soffitto.
Quella storia gli dava il mal di testa.
Non cambiava mai, non mutavano mai nemmeno le loro battute.
- Cambia il copione FullMetal, tutti vogliamo delle risposte e sai cosa ci tocca
fare per averle? -
Il ragazzo portò i pugni al fianco.
L'aria di sfida negli occhi dorati.
L'espressione di pura contrarietà e sdegno su di un volto troppo giovane.
- Mi illumini. - non era una richiesta, suonava più come un ordine.
E Roy rispose.
- Aspettare, succhiarlo a qualcuno e pigliarcelo nel culo perchè tanto alla fine
è sempre tutto inutile! -
Ok.
Se si fosse trovato a traballare per la strada dopo quattro bottiglie di wisky e
due birre avrebbe trovato una frase del genere ugualmente squallida, ma
l'enorme quantita di alcool nel proprio corpo sarebbe stata una giustificazione
più che lecita. Peccato fosse sobrio. Erano giorni anzi che non beveva
null'altro non avesse il colore nero e l'amaro sapore di un caffè forte.
Forse però fu proprio l'astinenza che lo fece parlare.
Sospirò muovendo la mano come per cancellare gli ultimi due minuti.
- Dimentica quello che ho appena detto. - borbottò annoiato ed assonnato.
Era tardi.
A quell'ora perfino lui dormiva, con o senza la piacevole compagnia delle calde
forme armoniose di una donna. Più spesso però era da solo insieme ai suoi
ricordi di guerra travestiti da incubi.
Abbassò lo sguardo sul biondo alchemista.
Lo guardava a sua volta.
Senza parlare.
Senza alcuna intenzione di andarsene.
Insisteva con la sua sola presenza, sempre irrimediabilmente fermo nelle proprie
decisioni.
Razza di testardo.
- Quando ti ho detto di dimenticarti di quello che avevo appena detto non mi
riferivo al "ne riparliamo domani". -
Edward sostenne perfettamente lo sguardo corvino dell'uomo che si fece più
affilato, forse cercando di fargli paura.
Uno dei due prima o poi avrebbe ceduto.
- FullMetal basta giocare tornatene a casa. -
- Io non sto giocando! - sbottò il più giovane stringendo convulsamente i fogli
tra le mani - Mi racconti quello che sa e poi me ne andrò e lei potrà tornare a
quello stupido specchio ad ammirare la sua stupida faccia da schiaffi. -
Le labbra di Roy si dischiusero per rispondere con sarcasmo a quell'affronto
infantile.
Ma disse altro, cambiando parole all'ultimo momento.
In un tono stupito.
- E tu come fai a saperlo? -
- Eh? - Edward parve non capire.
Un
sorriso malizioso.
- Mi spii FullMetal? -
- Io la spio? Ma non ci penso nemmeno! Non mi passerebbe nemmeno per
l'anticamera del cervello di spiare un uomo, figuriamoci lei!!! -
Eppure era arrossito. Probabilmente per la collera che ribolliva nel sangue.
Un sorriso sbarazzino incurvò le labbra di Roy.
Lo trovava divertente.
Quel ragazzino faceva sempre così tanto rumore per nulla che era un invito alla
beffa, non poteva resistere.
- Quindi ammetti che spii le donne? - domandò allora, parlando con l'autorità di
un superiore che sta disquisendo di importanti operazioni segrete.
- Io non spio le donne!!! La smetta di dire scemenze e mi ascolti! -
Il suo tono sembrava esasperato.
E ne aveva tutte le ragioni.
- Ti sto ascoltando da un pezzo FullMetal e fin'ora l'unica cosa buona che ne è
uscita è che non ti piacciono gli uomini ma spii comunque i tuoi superiori, che
ti autoinviti a casa loro ad un orario improponibile e non hai nemmeno la
decenza di portare con te una buona bottiglia di vino. -
- Le ricordo che sono minorenne e non bevo vino, razza di finto colonnello! -
- Ma io sì, tontolone. -
Dannato d'un colonnello che lo prendeva sempre in giro con quella sua parlantina
spigliata.
Strinse più forte le dita attorno ai plichi che aveva in mano.
Se non fosse che quell'uomo gli serviva lo avrebbe già colpito da un pezzo con
un pugno ben assestato sotto il mento... ovviamente prima lo avrebbe costretto
ad abbassarsi con una ginocchiata in pancia!
Lo vide sorridere ancora.
Sornione come solo lui poteva essere.
Irritante quanto bastava per accendere di desideri omicidi il giovane Elric.
Malizioso con quei suoi occhi neri d'oscurità che come calamite catturavano
l'attenzione di chiunque, ammaliandolo. Rendendolo proprio schiavo. Era così
probabilmente che Roy Mustang era riuscito a far carriera nell'esercito, perchè
era un uomo carismatico e furbo, un eccellente stratega e un ottimo leader, ma
il suo sguardo era qualcosa a cui pochi erano riusciti a resistere.
Tra queli fortunatamente figurava anche Edward Elric.
Il ragazzo ora si trovava al centro del salotto e, nemmeno a dirlo, stava
calpestando senza ritegno il tappeto.
Roy lo superò lasciandolo nello stupore per qualche secondo, poi l'alchimista
più giovane gli corse dietro.
- Dannato colonnello stavamo ancora parlando, dove cavolo te ne stai andando?! -
gracchiò sempre più irritato afferrando con troppa forza la manica della camicia
con l'auto-mail che la strappò senza quasi fatica.
Spalancò gli occhi al pezzo di stoffa che gli rimase tra le dita d'acciaio.
Il Flame Alchemist alzò il braccio osservando contrariato la parte sfilacciata.
- Ehm.. io... Ecco... - balbettò Edward. Non era mai stato particolarmente bravo
con le scuse, figurarsi verso un uomo che proprio non poteva soffrire.
- FullMetal ti consigli di metterti in un angolino e startene buono buono, sei
un pericolo pubblico. -
Che cosa?!? E pensare che lui stava cercando di chiedergli scusa!!!
Fottuto colonello, che andasse all'inferno!
- Io non sono un pericolo pubblico!!! Se lei mi avesse dato retta io... -
Si fermò.
Trattenne perfino il fiato.
Ed il respiro caldo di Roy soffiò sulla sua pelle quando il viso dell'adulto si
portò, senza alcun preavviso, così vicino a quello del più piccolo.
Si era dovuto abbassare di molto, ma Edward non si era nemmeno accorto dei suoi
movimenti finchè non se lo ritrovò a pochissima distanza da sè.
Il naturale calore di un altro corpo umano scivolava sulle sue gote. O forse
quelle si erano riscaldate a causa del rossore?
E lui perchè era arrossito?
Ah, sì, perchè il colonnello lo aveva preso alla sprovvista. Certo, soltanto per
questo.
Si stavano fissando negli occhi.
E questo era male, molto male.
Quante volte Edward aveva cercato di evitare quelle iridi ferine? Erano
stregate, erano maligne! Erano diaboliche!!!
- Che... - iniziò a preoccuparsi per la propria incolumità, forse Mustang si era
arrabbiato per davvero - Che cavolo vuole col... -
Tacque ancora.
Questa volta obbligato dall'indice e dal medio dell'uomo che poggiarono alle sue
labbra.
- Fa silenzio FullMetal. -
Era un ordine.
Inaspettato.
Per quello Edward si trovò ad obbedire, in caso contrario avrebbe lanciato fuoco
e fiamme dagli occhi e addio per sempre al Colonnello Mustang.
- Ora. - iniziò l'altro con la pazienza di un padre che sorprende le marachelle
del figlio e si vede costretto a ripetergli le regole di casa.
- Se vuoi che ti parli di quella storia - sorrise dolcemente, ma era chiaro che
qualcosa gli frullava in testa - Dovrai stare alle mie regole. -
Lo sentì chiaramente. Il ragazzo si era irrigidito di colpo.
Stare alle regole degli altri non era mai piaciuto al FullMetal.
Ma non c'erano molte altre alternative, giusto?
Tolse la mano dalle labbra di Edward e lui serrò la mascella, ma non fece alcun
commento, obbediente come poche volte lo era stato incrociò le braccia al petto
ed imbronciato si portò alla parete poggiandovisi con la schiena e restò in
un'apparente attesa.
- Bravo ragazzo. -
A quel punto il colonnello sparì per qualche secondo in bagno.
Quando ritornò nella stanza si era già liberato della camicia ormai distrutta e
aveva fatto segno al ragazzo di avvicinarsi, quello gli aveva rifilato uno
sguardo guardingo e a piccoli passi si era fatto più vicino.
Era sospettoso.
Non si fidava di quell'uomo.
Chissà che aveva in mente.
- Il giaccone. -
Edward sbattè più volte le palpebre ma non fece altro.
- Il giaccone, FullMetal. - ripetè seccato l'altro - Toglitelo. -
Ahaaa, ora era chiaro!
Obbedì riponendolo sul braccio destro ma l'uomo glielo sfilò e, in cambio, gli
gettò sul capo un asciugamano pulito che aveva recuperato dal bagno.
Il più piccolo borbottò qualcosa, qualche insulto probabilmente, che il Flame
Alchemist finse di non sentire, e iniziò ad asciugarsi i capelli alla
male-peggio togliendosi quasi subito di dosso l'asciugamano.
Roy lo guardò inarcando perplesso un sopracciglio.
Possibile che quel moccioso dovesse sempre dargli così tanto da fare?
Alzò gli occhi al soffitto maledicendo il momento in cui era andato ad aprire la
porta e lo aveva fatto entrare, e si impossessò dell'asciugamano con il quale
strofinò sulla testolina bionda del FullMetal Alchemist.
- Ehy! Che diamine...? La smetta, li ho già asciugati da solo!!! - si lamentò il
biondino cercando di scacciare le mani dell'uomo.
Inutilmente.
Ovvio.
Roy lo sentiva da un orecchio e dall'altro i suoi blaterii uscivano.
- Sta fermo. - ordinò ancora. La voce pacata e calma, troppo calma. Faceva quasi
paura.
- Tsk... dannato colonnello.. - borbottò un'ultima volta Edward prima di
lasciarlo continuare nella sua operazione. Chiuse perfino gli occhi, cercando di
non pensare al fatto che il Colonnello Mustang lo stesse trattando come un
moccioso incapace.
"Edo-chan, è possibile che tu non ti sappia mai asciugare come si deve i
capelli? Rischi di prendere il raffreddore così, lo sai?"
Aprì di scatto gli occhi incontrando iridi smeraldine che lo fissavano
preoccupate.
- FullMetal? -
Guardò meglio.
Non erano verdi, erano nere.
- Eh? - domandò stupidamente.
- Ti ho detto che sarebbe meglio cambiarti. - si abbassò di qualche centimetro
verso di lui, osservandolo meglio - Ma ti senti bene? -
Ma quando aveva smesso di asciugargli i capelli?
Che strano, non se ne era nemmeno accorto.
Forse perchè per un momento gli era sembrato di tornare indietro nel tempo.
Aveva rivisto sua madre...
- Sì, certo che sto bene! - rispose finalmente, mostrandosi perfino stizzito per
la domanda, facendosi di un passo più indietro rispetto all'altro.
- Buon per te. Il bagno è di là. - asserì il colonnello indicando alle sue
spalle.
Edward seguì l'indicazione prima con lo sguardo e poi, dopo molto, si decise a
raggiungere la stanza da bagno chiudendo la porta alle sue spalle.
†INSOMNIA part.1 END†