Conclusion – A bright new day

“Papà, papà, dove andiamo?”

La mia piccola saltella dietro di me. È così buffa e carina, che non resisto oltre e la sollevo da terra, poggiandomela sulle spalle.

“Adesso il papà ti porta a conoscere una persona davvero speciale!”

“Ooooh!” fa lei, tutta contenta “E come si chiama? Mi piacerà? Dici che diventeremo amiche?”

Sorrido.

“Certo, sono sicurissimo che ti adorerà.”

Oltrepassiamo una piccola boscaglia e raggiungiamo la radura. Di qui il sentiero è più facile e ben marcato. Qualche passante ci vede e ci saluta, due ragazze, probabilmente scolare delle medie, si fermano a fare due chiacchiere e ne approfittano per coccolare mia figlia e complimentarsi con me per quanto sia graziosa.

Saliamo i gradini in pietra e raggiungiamo l’altura.

“È qui, papà?”

“Sì, è proprio qui.”

Lei incomincia a dimenarsi.

“Dov’è? Dov’è? Fammi scendere, per favore!”

Obbedisco e la deposito a terra.

Corre un po’ ovunque e, dopo qualche minuto di ricerche infruttuose, torna da me.

“Ma io non vedo nessuno qui, papà! Mi hai presa in giro!”

Mette su un adorabile broncio e io le pizzico le guance per farlo sparire.

“No, è qui invece. Vieni.”

La conduco verso il murales.

I suoi occhietti scuri si puntano sull’enorme muro.

“Che bello! Cos’è papà, un quadro?”

Scuoto la testa.

“No, è la casa della mia amica.”

La sua bocca assume una comica forma ad O.

“Davvero?” chiede lei stupita.

“Davvero. Perchè non la saluti?”

La mia piccola osserva il ritratto della mia amica e le sorride.

“Ciao, signora amica di papà!”

Scuote la mano in segno di saluto. La stringo a me.

“Sai, piccolina, questa qua era una bambina in gamba e vivace, proprio come te. Poi è cresciuta, ed è diventata una bellissima signorina.”

“E adesso dov’è? Perchè non viene a salutarti?”

Le scompiglio i capelli.

“Non può, ma tutte le volte che vengo qui, io le parlo, e lei mi ascolta sempre. Sai, dice che sei la bambina più bella del mondo!”

Ridacchia felice.

“Sì?”

“Sì. Adesso salutala, dobbiamo tornare dalla mamma.”

“Ok, ciao ciao signorina! A presto!”

Ci voltiamo e ci incamminiamo verso l’uscita.

“Papà, papà, mi prendi ancora in braccio?”

Le dò un bacio sulla fronte.

“Certo, Alyssa.”

ANGOLO DELL’AUTRICE:

Buongiorno, buon pomeriggio e buonasera a tutti! ^^

Per una volta, metto l’angolo dell’autrice solo in fondo alla storia, non volevo rovinarvi l’atmosfera. Non c’è molto da aggiungere a quanto scritto. Semplicemente, volevo scrivere una storia che parlasse di dolore, ma anche di speranza, perchè è di questo che è fatta la vita.

Per tirarvi un po’ su, vi dico che questa storia è stata scritta in fretta e furia (ma molto accuratamente!) dalle dieci di ieri sera fino alle tre di notte e ha visto il suo definitivo completamente qualche minuto fa. A volte la mia fantasia mi spaventa! Ringraziate Beyonceé per questa storia, perchè mi è stata completamente ispirata ascoltandola cantare “I was here” (il testo inglese in corsivo è la lyrics).

Spero che la storia vi sia piaciuta, aspetto un vostro commento, ma, vi supplico, non siate troppo cattivi: è la mia prima storia drammatica.

Un bacione a tutti, e grazie per l’attenzione!

Moni =)