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Autore: temperanceb    07/09/2012    0 recensioni
La Magia Oscura é potente e terribile, troppo potente per essere gestita totalmente. Il Mondo é di nuovo in pericolo perché il Signore Oscuro é risorto: ma nessuno vuole credere alle parole di Harry Potter.
Così mentre tutto intorno a lui diventa sempre più pericoloso e letale, Silente chiama a raccolta una sua vecchia conoscenza, per far fronte all'imminente battaglia che cambierà i destini di molti. Tutti si renderanno conto del mondo che li circonda, e apriranno gli occhi su ciò che sono realmente...
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo
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CAPITOLO 5


Silente non si disse particolarmente preoccupato della presenza del Sottosegretario Anziano Dolores Umbridge, sapeva che era un osso duro, ma aveva i suoi metodi per zittirla. Ed io ci speravo davvero: dai giorni di spionaggio che avevo fatto avevo capito che ovunque Dolores Jane Umbridge andasse, portava con se il malcontento di chi doveva sottostare alle sue richieste. Talmente maniaco compulsiva che un Occhio di Falco, uno di quelli che i babbani chiamano "cecchini", del dipartimento Auror avrebbe potuto colpirla anche in mezzo ad una folla di mille persone, dato che era l'unica al Ministero che vestiva con colori accesi da dare il mal di testa.
Nel frattempo sia l'udienza del giovane Potter, sia il 1^ settembre si avvicinavano sempre più. Hogwarts era pronta per accogliere vecchi e nuovi alunni, ed il giorno della fatidica udienza, prima di partire per il Ministero notai che nella Sala Grande avevano già sistemato sia i drappeggi delle Case che i quattro lunghi tavoli.
Al mio arrivo, il turno del mattino era più frenetico del solito: dei maghi del Wizengamot ovviamente non vi era traccia, come al solito andavano e venivano senza esser mai notati; con me quella mattina c'erano Bill e Tonks che avevano accantonato i loro impegni per evitare che il Ministro ci tendesse un colpo goffo.
Successe più o meno tre ore prima l'udienza, il Ministro seguito dal rospo Umbridge, attraversò il piazzale principale con la fontana diretto verso gli ascensori. Caramell portava la lunga tonaca per presiedere alle udienze, con un cappello d'ordinanza che lo faceva apparire sgraziato e molto più basso. Anche la Sottosegretaria Anziana sfilava in tonaca, ma l'aveva personalizzata secondo il suo gusto dell'orrido: sul fiocco che chiudeva la fila di bottoni aveva appuntato una spilla di madreperla dove torreggiava la foto in movimento di un gatto soriano intento a lisciarsi il pelo.
Il tutto coronato dalla sua vocina stridula, il Ministro con fare compito mentre camminava le rivelò: «Dolores, hai avuto un idea geniale, così quel ciarlatano di Silente non ci darà alcun fastidio e potremo interrogare Potter come vogliamo. Fate in modo di avvertirlo che la sua udienza sarà spostata fra trenta minuti.»
Le labbra ti Tonks si mossero ma non vi uscì nessun suono, ma io e Bill leggemmo chiaramente la parola 'carogna'.
«Tonks, sai chi avvertire! Bill, avverti tuo padre in qualche modo, accompagnava lui Potter questa mattina vero? Io faccio rapporto all'Ordine poi devo tornare ad Hogwarts... Se Malo viene a sapere di questa cosa sguinzaglierà Cerebri e Chimere per tutto il Ministero pur di far fuori Caramell.»
Ridemmo tutti e tre della mia battuta, più veritiera che mai e ci separammo: Tonks avrebbe avverito Silente nel modo più rapido esistente, un Patronus Connettivo ovvero una proiezione dell'Incanto vera e propria con impressa una breve memoria, destinata ad una o più persone, impossibile da intercettare. Mentre Bill mi salutava con la mano io gli accennai di tornare a Casa Black prima del mio rientro ad Hogwarts, per raccontarmi come sarebbe andata l'udienza.
Avvampai nel camino della cucina mentre Molly e sua figlia preparavano la tavola per il rientro del giovane Potter: «Andrew? Non dovresti essere al Ministero?» chiese Molly guardandomi uscire dal camino mentre Jacque scompariva ed io tornavo a riavere il mio aspetto. Spiegai brevemente l'accaduto e subito tutte e due si accigliarono per la condotta scorretta del Ministro: trovai a dover ripetere questa storia altre due volte, quando incontrai i fratelli di Bill con la signorina Granger intenti a pulire l'enorme libreria del corridoio principale e di nuovo a Malocchio e gli altri che nel salone fumavano la pipa e tracciavano mappe.
«Dove vai Malocchio?» chiese Sirius quando finii di raccontare: «A snidare una Chimera Irlandese per scagliarla contro al Ministro» bofonchiò lui. Era la sua maniera di dirci che aveva da fare e non voleva farci sapere cosa. «Tranquillo, non lo farà veramente se é quello che pensi» accennai io quando Sirius sgranò entrambi gli occhi: «E' matto é vero, ma non fino a questo punto, dovresti saperlo. Avete già lavorato assieme durante la Prima Guerra vero?»
Sirius e Lupin mi fecero un cenno d'assenso: mi raccontarono dell'Ordine originale, quando tutto andava a rotoli e Voldemort era incontrollabile; mi confidarono dell'efferata tortura dei cognuigi Paciock e del loro figlio Neville, che avrei incontrato a Scuola. «Neville é un ragazzo molto insicuro, con un carattere compattato dall'austerità di sua nonna, ma è un ottimo studente.» 
Lupin mi raccontò della sua esperienza come professore di Difesa Contro le Arti Oscure due anni prima, probabilmente uno degli anni migliori di Hogwarts calcolando che in precedenza a ricoprire il ruolo d'insegnante c'era stato un Mangiamorte. Poco prima dell'ora del té mi stavo preparando per andare via anche se di Bill non vi era traccia, così infilai il mantello da viaggio di lino, aggiustai il colletto della lunga camicia che portavo sotto la veste drappeggiata e strinsi gli alti stivali al ginocchio: salutai Sirius e Lupin ed uscii dalla porta diretto in cucina. Un tonfo sordo di sotto ed uno strascico di grugniti mi fecero capire che Malocchio era rincasato: in cucina trovai Molly e la giovane Weasley che glassavano una torta alle pesche. «Molly, torno ad Hogwarts ci vedremo alla prossima riunione dell'Ordine... in quanto a lei signorina Weasley la vedrò a scuola. E' davvero un peccato non poterla avere come mia studentessa, semmai cambiasse idea può sempre rivolgersi alla sua Direttrice e chiedere un'aggiunta all'orario. Senza pressioni s'intende.»
«Oh Andrew sei davvero caro.» sorrise la signora Weasley: in quel momento il camino avvampò ed Arthur Weasley con Harry Potter entrarono in cucina spargendo polvere sul pavimento. «Stasera si festeggia Molly!» cinguettò il padre di Bill: «Grazie a Silente, Harry é stato assolto da tutte le accuse!»
Vedevo Harry Potter per la prima volta nella mia vita: avevo sentito parlare di lui come chiunque nel mondo magico, ma averlo di fronte era un'altra storia. La prima cosa che notai fu che appariva come un normalissimo ragazzo di quindici anni: compresso com'era in una giacca più larga di lui con una cravatta lunga e inadatta alla sua statura mi fece subito una grande tenerezza. Se ne stava in disparte abbozzando un sorriso sghembo quando Molly lo abbracciava più forte che mai sollevandolo da terra e Ginny si congratulò con lui con una lieve pacca sulla spalla. Non volevo fare alcuna scena per cui attesi qualche minuto senza rompere il momento familiare che si era creato, ma il carattere bonario della famiglia Weasley ebbe il sopravvento quando i due cogniugi mi presentarono al giovane ragazzo: «Ma Harry lascia che ti presenti il professor Hartmore, che quest'anno prenderà il posto per Rune Antiche, ma forse tu non frequenti il suo corso...» 
Arthur Weasley aveva lo stesso candore di suo figlio Bill: «Molto piacere» sorrisi io vedendo che Potter si fece avanti per stringermi la mano: «Piacere professore, no in effetti non frequento il suo corso.» anche lui sorrise e sembrava piuttosto in imbarazzo, ovviamente io non c'entravo nulla in quel frangente per cui col mio savoir-faire feci un impercettibile inchino, strinsi la mano ad Arthur e mi ritirai nel camino.
«Signori, qui devo lasciarvi ho affari urgenti da sbrigare ad Hogwarts» mentii, ma nello sguardo comprensivo dei cognugi Weasley lessi che avevano capito il mio disagio: «Oh Andrew, spero di poterti riavere a cena una sera. Preparerò il mio Pudding al triplo cioccolato!» risposi accennando un sì con la testa ed una risata al suo tenero invito, ed esplosi nelle fiamme verdi.

La mattina seguente quando scesi per la colazione trovai Silente, la McGrannit e Vitious parlottare al lungo tavolo degli insegnanti: «Buongiorno signori... signora...» accennai col capo a Minerva. Discutemmo dell'Udienza del giovane Potter e Silente si disse abbastanza soddisfatto, ma era certo che il Ministero non avesse finito di mettere i bastoni fra le ruote. Mi versai una generosa dose di caffé che miscelai con qualche cucchiaino di cacao amaro, afferrai dei pancakes versandoci sopra della crema alla vaniglia: la cucina della Scuola era sempre stata a livelli indescrivibili. Probabilmente quest'ultima proveniva da un substrato della magia collegato direttamente all'essenza della felicità perché non c'era volta che chiunque abbia assaggiato un piatto delle cucine di Hogwarts, non si fosse tirato su di morale. Così mentre noi professori ci rilassavamo mangiando leccornie, uno sbatter d'ali copioso ci fece alzare gli occhi: ecco arrivare il gufo a cui Silente aveva incaricato di portare la prima edizione della Gazzetta del Profeta. Ma il grande gufo bruno aveva compagnia: al suo fianco aleggiava maestosa una Civetta Noctua dal piumaggio bluastro.

«Albus...» la McGrannit stava indicando la strana ospite proprio quando quest'ultima con grazia lanciò verso il tavolo una sottile lettera color carta da zucchero. Con un colpo di bacchetta Vitious la fece fluttuare davanti al Preside: non appena la sfiorò essa si aprì vibrando leggermente. Era un Epistola Autocomunicativa, che spiegato il sottile foglio ripiegato, iniziò a parlare col tono sommesso del Ministro della Magia Cornelius Caramell.

«Con la presente comunicazione ufficiale del Ministero della Magia, in data 30 Agosto,
io Cornelius Oswald Caramell, Ministro della Magia, in quanto sovrintendente all'Istruzione delle Arti Magiche, decreto: che Dolores Jane Umbridge venga al più presto nominata come nuova professoressa alla cattedra di Difesa Contro le Arti Oscure, in pianta stabile, alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Altri candidati alla cattedra saranno quantunque scartati per fare posto alla prima detta, Sottosegretario Anziano, che arriverà alla Scuola di Magia, con una vettura del Ministero, in data 1^ Settembre alle ore 12:00.
Tale decisione viene accolta all'unanimità dal Consiglio Studentesco, quale presidente Lucius Malfoy approva quanto detto ante litteram. La professoressa Umbridge risiederà nella Scuola, assicurandosi che gli studenti assimilino al meglio la sua grande esperienza e preparazione.
Quanto sopra, distinti saluti Cornelius Oswald Caramell.
»

Il povero gufo della Scuola ci guardava smarrito dal bordo del tavolo: aveva fatto la sua consegna e si aspettava di essere pagato, ma nessuno stava sfogliando la Gazzetta; i nostri occhi erano ancora puntati sulla lettera del Ministro, caduta sul tavolo accanto al boccale di Silente. Restammo tutti in silenzio per un paio di minuti, Severus Piton che era entrato giusto in tempo per assistere alla consegna della lettera, avanzava con gli occhi spalancati ed un aria incredibilmente disgustata, verso il tavolo per fare colazione. «Buongiorno Severus!» canticchiò Silente rimettendosi a sedere e prendendo un sorso del suo caffé fumante.
«Albus non glielo permetterai davvero?»
«...interferire con gli affari della Scuola!» io e Minerva scoppiammo quasi all'unisono, senza rimetterci a sedere fissammo il Preside versarsi altro sciroppo d'acero sui suoi pancakes. «Vi prego, vi prego. Uno alla volta e miei cari vogliate mettervi seduti e continuare la vostra colazione, dopotutto cosa direbbe il sovrintendente all'Istruzione delle Arti Magiche se sapesse che i Professori di Hogwars iniziano la loro giornata senza il pasto più importante?» scoppiammo tutti quanti in una fragorosa risata. Apparte Severus Piton, che con fare funereo, aleggiando col portamento di un Dissennatore, si sistemò al mio fianco versandosi té nero ed accennando una smorfia di disapprovazione.
Proseguimmo la colazione mentre Silente ci delucidava sui fatti appena accaduti: si aspettava una mossa del genere dal Ministro, in quanto terrorizzato dall'idea che la Scuola formasse un esercito per conquistare il potere politico, metteva il suo braccio destro in una posizione favorevole a rimescolare gli affari di Hogwarts a suo favore. «Non dobbiamo apparire turbati o scocciati dalla sua presenza, voglio che la ignoriate il più possibile per non dare a Caramell la possibilità di danneggiarvi. Un danno ad uno dei professori, é un danno agli studenti ed alla Scuola stessa, rammentatelo sempre in sua presenza per favore.»
Nei due giorni che seguirono il 1^ Settembre, Hogwarts era pronta per ricominciare l'anno scolastico in grande stile: Silente aveva ritirato dal servizio i professori membri dell'Ordine della Fenice, quindi per fare il punto della situazione io e Minerva ci recammo un'ultima volta a Casa Black. Molly, Arthur, Lupin, Malocchio, Tonks e Bill ci accolsero sorridendo a malincuore, commentando quanto sia stata inguista la manovra del Ministro: Sirius era seduto a capotavola, avvolto da un alone funerario, indice probabilmente del fatto che l'indomani sarebbe rimasto senza la compagnia giornaliera dei nuovi inquilini. Mentre tutti discutevano fra di loro, io me ne stavo più in disparte, eccitato e nervoso per la giornata che avrei dovuto sostenere: un conto era impartire lezione in una Scuola per Fattucchieri in Italia, ma fare da professore ad Hogwarts era per me al tempo stesso una grande gioia ed una grande preoccupazione. Quasi non mi accorsi della mano di Bill sulla mia spalla; mi sorrise candido stringendo leggermente la mano. 
«Non essere nervoso, se sei sopravvissuto a schiere di mostri e Mangiamorte, cosa credi che possano farti un gruppetto di adolescenti ripieni di ormoni? Sono convinto che te la caverai.» e come erano arrivate, tutte le mie preoccupazioni svanirono nel nulla. Bill mi abbracciò come un fratello, ma io lo strinsi forte sotto le costole, data la sua statura non potevo contare di arrivare sopra le spalle: «Grazie Bill...» lui mi strizzò l'occhio e dopo aver salutato tutti io e Minerva saltammo nel camino. Poco prima di svanire nel turbinio di fiamme vidi Bill sorridermi e mimare con la bocca "Scrivimi".

Quando Dolores Jane Umbridge arrivò ad Hogwarts io, assieme alla professoressa Cooman e la rotondetta Sprite, stavamo allineando le tende nell'ampio ingresso Nord. La Umbridge indossava un tailleur rosa shocking, corredato di bolero e cappellino di pelo: le due spille con i gatti in movimento troneggiavano sul petto abbondante, mentre i piedi erano strizzati in un paio di decolleté di vernice. «Buongiorno professori.» bofonchiò entrando, corredata da una mezza dozzina di valigie fluttuanti.
Pochissimi secondi dopo apparve Silente, con un sorriso copiato a puntino dalla copertina di "A spasso coi Troll" di Gilderoy Allock: «Dolores! E' una gioia vederti, vieni lascia che ti faccia vedere dove alloggerai.» con una breve riverenza la Umbridge si presentò e noi professori replicammo sornioni ed affettati, abbozzando sorrisi e risolini accondiscendenti. 
Mi preparai con due ore di anticipo: misi una bella veste grigio argentata che dalla vita in giù cadeva morbida fino alle caviglie lasciando vedere però gli stretti pantaloni scuri e gli stivali alti fino al ginocchio. Le maniche erano leggere ed erano ripiegate a palloncino, strette con dei polsini sugli avanbracci: misi una leggera collana con una piccola clessidra argentata che si girava da sola ogni quindici minuti. Per corredare il tutto un mantello di lino che piombava sotto le ginocchia; inoltre avevo lasciato i capelli sciolti con il mio taglio asimmetrico ed avevo utilizzato una Pozione Lisciante per tenerli a bada tutta la sera. Alle 17 ero già nella Sala Grande che aiutavo la rigida professoressa Sinistra a posizionare il Cappello Parlante. «Accio lista!» chiamò la McGrannit con un buffetto e subito un rotolo di pergamena gli volò davanti; sapevo che conteneva tutti i nomi dei ragazzi del primo anno, pronti per essere smistati.
Ecco un'ora dopo arrivare gli studenti: avevo preso il mio posto seduto a due posti di distanza dal Preside fra la McGrannit, per il momento assente e Piton, che stizzito era stranamente più vicino a me; diedi un rapido sguardo e lui strabuzzò gli occhi in mia direzione, poi capii. All'ultimo posto di sinistra c'era una mummificata Dolores Umbridge che troneggiava con lo sguardo tutti gli studenti prendere posto. Sorrisi al gelido professore sperando in un suo piccolo cenno, che ovviamente non arrivò: Piton si girò e scrutò gli studenti. Feci lo stesso cercando in tutte le direzioni le teste rosse dei fratelli Weasley: li trovai poco dopo notando che facevano testa ad un piccolo gruppo formato dai gemelli, il giovane Ron seguito da Potter e dalla signorina Granger tutti e tre presi da una concitata conversazione, probabilmente per la presenza del Sottosegretario Anziano.
Quando la maggior parte degli studenti prese posto, dal fondo della sala Minerva teneva la testa del gruppo di bambini del primo anno: si disposero in linea davanti al nostro tavolo, alcuni guardavano in basso, altri più coraggiosi scrutavano incuriositi le nostre facce. Non potevo fare a meno di sorridere e pensare che anche io, molti anni prima, ero in fila davanti al tavolo dove non mi sarei mai immaginato di sedere. La McGrannit con fare solenne attese un istante e poi sfiorò con la mano il Cappello Parlante che per la prima volta, dopo tanto tempo, cantò una canzone differente.

Quando fintì, gli applausi erano più radi del solito e gli studenti risultavano smarriti: tutti si aspettavano la solita canzone che raccontava dei quattro Fondatori, della formazione di Hogwarts e dei valori di ciascuna delle Case. Invece il Cappello cantò delle differenze fra Salazar Serpeverde e gli altri Fondatori della Scuola, delle scelte che fecero: cantò d'onore e di disputa, concludendo con un avvertimento, dispensando un consiglio a tutti i presenti.
«...Mi spiace dividervi, ma é mio dovere:
eppure una cosa pavento sapere.
Non so se sia utile voi separare:
la fine che temo potrà avvicinare.
Scrutate i pericoli, i segni leggete,
la storia v'insegna, su, non ripetete
l'errore commesso nel nostro passato.
Su Hogwarts sinistro é calato, 
un grande pericolo, un cupo nemico
l'assedia da fuori, pericolo antico.
Utili e compatti resister dobbiamo
se il crollo di Hogwarts veder non vogliamo.
Io qui ve l'ho detto, avvertiti vi ho...
e lo Smistamento or comincerò!
»

Avevo sentito quella canzone tanti anni prima: era la canzone che il Cappello cantava quando il pericolo era vicino, la sentii il mio quarto anno, fino al Diploma. Bill mi raccontò che la cantava quando il Signore Oscuro era al culmine del suo potere, dato che nel Cappello Parlante risiedeva una magia antica, era come se quest'ultimo sapesse determinate cose.
Minerva iniziò lo smistamento e lentamente la fila dei bambini si ridusse: applausi si alzavano dai rispettivi tavoli, quando i bambini venivano smistati in una delle quattro Case; da parte mia applaudii ogni bambino, forse un po' più forte quando il Cappello chiamava Grifondoro, la mia Casa. Alla fine Silente si alzò e brevemente salutò vecchi e nuovi arrivati: il cibo si materializzò come ogni anno, ma la prima sera c'erano tanti di quei piatti che nessuno riusciva ad assaggiarli tutti. Patatine fritte, torta di rognone, pasticcio di patate e tortini di zucca erano solo una piccola parte delle favolose portate.
Proprio quando io finivo la mia seconda fetta di cheesecake al triplo cioccolato, Silente si alzò in piedi per il suo discorso di fine serata. E fu allora che mi venne il batticuore, mi ero dimenticato che era solito del Preside, presentare i nuovi insegnanti: ed io ero uno fra quelli. Non avevo preparato nessun discorso, nemmeno due parole di fila. Iniziai ad entrare nel panico: mi pulii più volte la bocca e persino Minerva si girò per tranquillizzarmi con lo sguardo sussurrandomi di stare calmo e che ero pulito ed in ordine.
Silente attaccò con la solita manfrina sui luoghi proibiti e sulle lamentele di Gazza, poi passò oltre: «Abbiamo avuto ben tre avvicendamenti nel corpo insegnanti, quest'anno. Siamo molto felici di salutare di nuovo la professoressa Caporal, che terrà le lezioni di Cura delle Creature Magiche...»
Pensai che fosse anomalo come annuncio, probabilmente era stata sostituita in precedenza da qualcun'altro: «Facciamo un caloroso applauso per uno dei miei vecchi studenti che quest'anno prende il posto della professoressa Babbling ormai in pensione. Il professor Andrew Hartmore!» invece di svenire mi sentii stranamente energico, specialmente quando Silente mi sorrise e la McGrannit fece un grande cenno di assenso. Mi alzai facendo un piccolo inchino e sorrisi: dal tavolo dei Grifondoro la signorina Granger mi sorrideva entusiasta e la giovane Ginny Weasley lanciò in aria il pugno in segno d'approvazione. Questi piccoli gesti mi diedero una carica enorme: ringraziai ma la mia voce fu sovrastata dal caos. Sentii una mano poggiarsi sul mio fianco: Minerva mi faceva cenno di sedere ed io obbedii.
«...siamo anche lieti di presentare la professoressa Umbridge, nostra nuova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure.» il Preside fu molto sintetico con quest'ultima ed il giro di applausi che ne seguì fu decisamente poco entusiasta. Silente riprese: «I provini per le squadre di Quidditch delle Case si terranno il...»
S'interruppe, guardando interrogativo la professoressa Umbridge: tutti la fissammo, dato che si era alzata in piedi e camminava davani al tavolo schiarendosi la voce. Nessuno aveva mai interrotto Silente prima d'ora durante un discorso: «Grazie Preside, per le sue gentili parole di benvenuto... devo dire che é delizioso essere di nuovo a Hogwarts! E vedere queste faccette felici che mi guardano!» il suo tono era stridulo e acutissimo, dava fastidio non solo agli studenti che la fissavano strizzando gli occhi, ma anche a noi professori. Fece un eloquente discorso sul come il Ministero avesse a cuore l'istruzione dei giovani maghi e streghe: riverì i professori perché considerati tesori della sapienza magica; poi sentenziò Silente affermando che il progresso doveva essere scoraggiato, creando un nuovo equilibrio ed aprendo una nuova era di concretezza e responsabilità, basata sull'abolizione di alcune norme. Insomma un brutto discorso politico probabilmente preparato ad hoc, per sconvolgere le giovani menti degli studenti di Hogwarts. 
Quando sedette, Silente appladì e noi insegnanti seguimmo il suo esempio. Ma tutto quello che si leggeva sulle nostre facce, era il disappunto per quella creaturina sgradevole. Poco prima della fine della serata, poggiandomi sullo schienale della mia sedia, potei udire Severus Piton borbottare in un soffio qualcosa che da un uomo così ermetico era raro sentire. 
Ma le sue parole mi erano arrivate chiare e tonde, erano quelle che Dolores Umbridge si era meritata con anni di suprusi e angherie: «...rospo flaccido.»


*****
nota dell'autore


Eccomi. Buonasera cari lettori. Questo capitolo è, finalmente, l'ultimo di quelli dedicati agli eventi prima dell'anno scolastico. Non ne potevo più ma d'altronde dovevo per forza descrivere questi eventi per ricamare meglio la posizione di Andrew nella Fanfiction.
Perdonatemi se vi ho tediato, specialmente in quest'ultima parte, con un lavoro di taglia e cuci che ho fatto grazie al libro: mi rifaccio alle pagine comprese fra la 200 e la 210 dell'Ordine della Fenice (ed. Salani del 2003). 
Scusate la nota a pié di pagina, forse inutile... :P
Enjoy! ^^

   
 
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