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Autore: _wallflower13    07/09/2012    3 recensioni
Inutile dire che le somiglianze con il primo di Hunger Games sono moltissime, sia a volte per situazioni, dialoghi, ecc.
La protagonista è Eloise, distretto 12 , che si trova a dover partecipare alla quarta edizione della memoria, sono passati 100 anni dai primi giochi.
Possa la buona sorte essere sempre a vostro favore. O almeno si spera.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gale Hawthorne, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

È un buongiorno amaro, ho la testa che mi gira, il veleno deve essersi completamente esaurito. Louis dorme ancora, non mi va di svegliarlo e decido di andarmene un po’ in giro. L’aria mattutina di questa zona dell’arena è molto umida e fresca, anche per la vicinanza delle cascate. Ho perso il conto di quanti giorni siamo nell’arena, potrebbero anche essere passate settimane, da quando sono volata giù dalla cascata ho dimenticato qualcosa. Ritorno al corso d’acqua e decido di farmi un bagno, mi allontano da dove è addormentato Louis, mi tolgo i vestiti restando in slip e canottiera e mi immergo in acqua, sento che pian piano i muscoli riprendono vita, elasticità, riesco a riorganizzare i miei confusi pensieri. Ho deciso che troverò i favoriti e con lo yo-yo li farò saltare in aria, non ho ancora idea di come sia il loro rifugio, se nascosto tra gli alberi oppure in qualche distesa d’erba, ad ogni modo, devo riuscirci. Siamo ancora in nove nell’arena, e le coppie rimaste sono solo due, oltre a me e a Louis, e credo che cercheranno di combattere fino alla fine pur di vincere. Torno al nostro piccolo accampamento e Louis si sveglia. Decidiamo di risalire dall’altra parte della cascata, quella di fronte a dove siamo noi adesso, se verranno a cercarci scenderanno dall’altra parte, almeno eviteremo di incontrarli. Ci mettiamo in cammino, ci vorrà almeno un’ora o più per risalire, e non sappiamo ancora cosa ci aspetta dall’altra parte. Passiamo sul fiume ed entriamo nella foresta, l’aria è uguale a quella precedente, umida, e la vegetazione è simile a quella che si trova alla cima della cascata. Durante il cammino, catturo qualche animale, andremo molto più veloci a stomaco pieno. Sulla durata della nostra “passeggiata” mi sbagliavo. Il sole è già alto, quindi credo sia quasi mezzogiorno, e siamo in cammino da un’ora o due dopo l’alba. Decidiamo di fermarci a mangiare quel poco che sono riuscita a cacciare, mi sono accorta che gli animali scarseggiano in questa parte dell’arena. Ci concediamo un sorso d’acqua e ripartiamo, la salita si fa più ripida, dobbiamo essere quasi alla cima, o almeno spero. Altre lunghe ore di cammino e il terreno di fa più piano e secco. Usciamo allo scoperto e vediamo che siamo alla cima della cascata. È tutto tranquillo, non ci sono voci o tracce umane, i favoriti dopo aver ucciso Nate devono essere andati via senza perdere tempo. Torniamo al vecchio rifugio dove stavo con Juliet, Nate e Roxanne. Torno a cacciare e passo qualche ora nel bosco, ma non trovo niente. Delusa, vado al rifugio.

-Come mai a mani vuote?- chiede Louis

-Non ho trovato niente, gli animali sembrano come scomparsi.- affermo io abbattuta

-Non importa dai, ce la faremo.-

-Come va il braccio?- chiedo, lui scuote la testa, gli vado vicino e tolgo le bende, i lembi della pelle hanno preso un colore giallino, non so come interpretare questo cambiamento, se sia una cosa positiva o negativa. Passo dell’altro disinfettante, ma sembra inutile. Ogni volta che gli sfioro la ferita Louis sussulta, sono certa che gli brucia da morire ma non lo dice. Ho paura che possa infettarsi la ferita e succedere qualcosa di peggio, ma non posso fare altro, o meglio, solo questo è quello che so fare, tenerla pulita e bendarla, ma non saprei come curarla con le erbe.

-Guardi il mio braccio come se fossi spacciato.- dice lui sorridendo

-È che non so cosa fare..- mi limito a dire

-Io si.- sussurra lui, si avvicina e con il braccio buono mi prende il viso e lo avvicina al suo e mi bacia.

-Fa parte della strategia?- sussurro nel suo orecchio

-Questo dipende da te, per me non è strategia.- afferma lui a voce bassa

-E allora neanche per me.-  mormoro io, prendo a baciarlo. Mi chiedo se sia vero anche per me, perché sono certa di provare qualcosa per lui, ma non so cosa. Un piccolo paracadute argentato ci interrompe. Lo prendo e trovo il contenuto, è un piccolo tubetto, ne odoro la sostanza all’interno, somiglia all’odore del bosco del distretto 12, quel profumo mi trasporta per un secondo a casa. Alle mattinate trascorse con mio padre a cacciare, i suoi racconti sulla rivolta, sul distretto 12, sui giorni bui, su Katniss e Peeta e la loro tormentata storia d’amore, il suo disperato e mai ricambiato amore per Katniss, terminato quando conobbe la mamma, quel piccolo tubetto  sa tanto di casa. Louis conosce le erbe e capisce che sono erbe mediche, modificate in laboratorio. Capisco che sono per la sua ferita e gliela passo su, per poi bendarla di nuovo.  Anche se non ho sonno mi costringo a dormire, la camminata di oggi è stata molto stancante. Non ci sono stati morti oggi, e la cosa è abbastanza strana. È difficile avere una giornata tranquilla nell’arena.        

Se il buongiorno si vede dal mattino, quella che sto per affrontare è una pessima giornata. Già al mio risveglio vedo che Louis è scomparso. Comincio a chiamarlo senza risultato, l’unica cosa che trovo è una freccia, non è uguale a quelle dell’arco che Louis mi ha lasciato, la parte finale della punta è rossa.

-Favoriti.- sussurro con in mano la freccia. Devono essere passati stanotte e io non li ho sentiti perché ero sull’albero. Ma la cosa che mi fa pensare è che devono aver preso Louis. Non si sono sentiti colpi di cannone, ne sono certa. A terra non ci sono molte tracce da seguire, ma sono sicura che hanno usato Louis come esca, ci vogliono tutti e due, possibilmente vivi per poi ucciderci. Non ho altra scelta che costringermi a mandare giù una striscia di carne secca e a cominciare a cercare l’accampamento dei favoriti. Louis ha detto che si trovavano dalla parte opposta. Passo il fiume, sentendomi subito più fresca anche solo a passarci sopra, è ancora presto ma fa già molto caldo. Vedo il posto in cui ho trovato Louis, il rifugio è letteralmente scomparso, ma riconosco il cespuglio dove si era nascosto. Cammino qualche altra ora e comincio a notare che l’aria dell’arena cambia. Inizio a sentire l’odore della pioggia, che a me piace sempre, nel distretto 12 d’inverno sembro quasi una vedetta, sto sempre fuori ad annusare l’aria. Ma qui è diverso, l’odore è uguale, ma possibile che piova? Comincia a scendere la temperatura, e mi rendo conto che la giacca tiene caldo tutto il corpo, tranne la faccia naturalmente, il naso mi si sta gelando e ogni tanto sono costretta a chiudere gli occhi, e improvvisamente comincia a piovere, un bel temporale ci avvisa che gli strateghi stanno cominciando ad annoiarsi e che se non succede qualcosa ci penseranno loro. Mi accampo, la fame si fa sentire, ma non posso permettermi di mangiare altra carne, potrei averne bisogno in seguito. Dopo un po’ mi rimetto a camminare e con mia sorpresa, finalmente trovo l’accampamento dei favoriti, è completamente vuoto, resto dietro i cespugli, se hanno architettato tutto in modo perfetto sono nascosti in attesa di acciuffarmi, poi scorgo Louis, è legato ad un albero per le mani, il sedere a terra, sembra sia tutto bagnato.

Pssst!

Cerco di farmi sentire da lui, e dopo diversi richiami riesco a farlo girare verso di me. Mi guarda e i suoi occhi si illuminano, sorride. Sulle sue labbra leggo il mio nome: Eloise. Mi fa cenno di si con la testa, e capisco che si riferisce al fatto che l’accampamento è davvero vuoto. Corro verso di lui con il coltello e taglio la corda, i suoi polsi hanno preso un colore violaceo. Riesco a tirarlo via e a nasconderlo con me dietro i cespugli. Dopo qualche secondi i favoriti compaiono al loro rifugio, cerco nello zaino lo yo-yo, è il momento di mettere in atto il mio piano, se non lo faccio ora, non ho più speranze.

-Bart! È scomparso!- urla una ragazza

-Dannazione! Ti avevo detto di stargli dietro, idiota!- sputacchia un ragazzo alto, prende per il colletto un altro ragazzo e gli pianta un coltello nello stomaco. Il colpo di cannone ci fa sussultare, ora o mai più. I due tributi che hanno parlato prima si chiamano Bart e Cissy, sono del distretto 1. Si allontanano in fretta dal campo e senza pensarci un secondo di più dico a Louis di scappare e tiro i due fili degli yo-yo. Li lancio sull’accampamento, ci sono solo tre tributi lì vicino, che realizzano troppo tardi. Lo scoppio è assordante, io e Louis ci copriamo le orecchie. Scappiamo via cercando di lasciarci dietro i continui scoppi che sentiamo, i colpi di cannone si confondono con i colpi delle mine esplose, potrei giurare che ne avessero delle altre lì, il che ha avviato una reazione a catena.

Ci accampiamo il più lontano possibile, se non abbiamo ancora ricevuto nessun avviso vuol dire che qualcuno è ancora vivo e che presto verranno a cercarci.

-Allora possiamo davvero farcela?- rompe il silenzio Louis

-Credo di si.- rispondo io. Penso a casa, le possibilità che io e Louis possiamo tornarci si fanno più vive, penso a Katniss, se io mantengo la mia promessa di riportaci a casa, lei manterrà la sua?

Dico a Louis di dormire, resterò io sveglia a fare il turno di guardia, e poi mi piace vederlo dormire, sembra quasi un angelo. I quattro volti scorrono in cielo: la  ragazza del 2, il ragazzo del 3, il ragazzo ucciso da Bart del 6 e infine il ragazzo dell’8. Resta una sola coppia, quella del distretto 1, Bart e Cissy lotteranno con tutte le loro forze pur di ucciderci e vincere, non posso biasimarli.

 

 

 

 

 

 

Il cerchio si stringe, restano solo 5 tributi:)

E, non date tutto per scontato, i colpi di scena 

non mancano mai. :P

Hope u like it:)

 xx -g

   
 
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