A
richiamare all’ordine il padrone di
casa fu l’urlo terrorizzato di Liz, che attirò
istantaneamente la sua
attenzione. La bionda era rimasta terrorizzata nell’assistere
al tentativo di
Ragnarock di separarsi dalla sua partner, che però era
fallito. Infatti all’ex
kishin era venuta la brillante idea di prendersela con la sua compagna.
Voleva
che soffrisse e anche parecchio, così aveva deciso di
strangolarla nella
speranza di divertirsi un po’.
Fortunatamente
fu fermato con il
pronto intervento di Tsubaki, la quale gli aveva somministrato
un’immensa dose
di camomilla che lo fece istantaneamente crollare al suolo privo di
sensi.
Death the Kid ignaro dell’accaduto credeva ci fosse stata la
solita scaramuccia
tra la sua amata e l’orribile mostro asimmetrico con cui
condivideva il corpo.
Purtroppo a causa dell’alcool la scaramuccia si era aggravata
ed ora entrambi
giacevano al suolo privi di sensi. La paura di perdere la ragazza che
gli aveva
rubato il cuore lo aveva assalito riempiendogli il cuore
d’ansia e d’angoscia.
Non voleva e non poteva perderla perché teneva troppo a lei.
Mentre
Kid era impegnato a trasportare assieme al resto del gruppo Crona
nella sua camera, gli sposi continuavano a danzare ignari di tutto.
Maka era
all’apice della felicità. Era stata una giornata
perfetta in tutti i sensi.
Aveva faticato molto, ma ce l’aveva fatta ad organizzare le
nozze perfette che
desiderava. Tanto tempo era trascorso, ma alla fine dopo tante
peripezie erano
diventati marito e moglie. Non solo Soul le aveva fatto i complimenti
per
l’abito, ma avevano danzato proprio come quella volta da
ragazzini nella Black
Room, solo che adesso era perfetto. Nessun diavolo in doppio petto che
li
invitava alla follia e nessun pericolo li tormentava.
Con
quel completo Soul era ancora più affascinante del solito.
Entrambi
per la prima volta in vita loro si erano sentiti completi ed in pace
con loro
stessi. Una sensazione assolutamente stupenda. “Sai Soul sono
al settimo cielo,
perché finalmente mi sembra che tutto abbia un senso, anche
l’arrivo del nostro
piccolino. Tu che ne pensi?” “Anche io mi sento in
pace con me stesso. Comunque
tanto per la cronaca quest’abito ti dona molto Maka. Se solo
avesse avuto un
po’ di scollatura in più sarebbe stato ancora
più perfetto, ma mi va bene così.
Non sei più una tavola da surf, tutt’altro sei
favolosa vestita così. Se solo
non fossi in dolce attesa avremmo consumato la nostra prima notte di
nozze.” La
frase dell’albino si concluse con un ghigno, che
immediatamente si tramutò in
un’espressione di dolore, provocata da un pestone con un
tacco a spillo da
parte della bionda. L’amava da morire, ma certe volte odiava
la sua
irascibilità e la facilità con cui ricorreva alla
violenza. Sorprendente. Non
vi era altra espressione se non quella per poter descrivere la sua
Maka. Una
donna sensazionale la sua adorata mogliettina. Già
finalmente erano sposati.
Qualcuno
avrebbe potuto pensare che le nozze erano state decise per
l’arrivo del loro bambino, ma così non era stato.
Ben prima di essere sorpresi
da quel lieto evento avevano deciso di coronare il loro sogno
d’amore. Maka era
stata la prima a pensare al matrimonio, ignara che il giorno prima
delle sue
nozze suo padre avesse spedito alla propria ex moglie una lettera
d’amore nella
speranza che lo perdonasse per le sue colpe. Non era la prima che le
inviava,
nonostante lei fosse lì in quel momento, sapeva che ben
presto sarebbe tornata
in Canada e forse lontana dalla città della morte avrebbe
potuto riflettere
meglio. Frattanto la neo signora Evans volteggiava tra le braccia del
suo
novello consorte, danzando a ritmo della musica che lui aveva scelto
per
allietarla. Nell’aria era palpabile la felicità
dei neo signori Evans e forse
anche del piccolo che albergava nel ventre della giovane sposa.
Qualche
settimana più tardi, dopo una breve luna di miele trascorsa
in
Florida a godersi il sole ed il mare, Soul e Maka rientrarono a Death
City. La
coppia aveva anticipato il rientro per consentire alla futura mamma di
potersi
riposare e arrivare meno stressata all’evento che il suo
consorte attendeva con
molta ansia. Presto avrebbero scoperto il sesso del nuovo membro della
loro
piccola famiglia. Soul a chiunque gli chiedesse se desiderasse un
maschio o una
femmina, rispondeva sempre: “Beh mi piacerebbe che fosse un
maschio cool come
me, perché con un’altra donna in casa rischierei
doppia razione di chop e
questa cosa non mi piace affatto!”. In realtà non
lo avrebbe mai ammesso, ma
l’idea di essere “beato tra le donne” non
gli dispiaceva affatto, dopotutto la
piccola non avrebbe dovuto ereditare per forza il temperamento
irascibile ed
incline al lancio dei libri. In ogni caso avrebbe amato comunque quella
piccola
creatura indipendentemente da che sesso avesse.
Il
giorno dell’ecografia era finalmente giunto, ma a dispetto di
quanto
il signor Evans aveva immaginato, la sua consorte si rifiutava di
essere
accompagnata da lui dalla ginecologa. “Scordati di venire con
me! Non voglio
andarci con te, preferisco andare con Tsubaki. Se dovesse essere un
maschio tu
faresti i salti di gioia e faresti un tal casino che la dottoressa
sarebbe
costretta a cacciarti dallo studio.” “Maka mi chi
diamine ti ha detto che io
voglio che sia per forza un maschio! Anche se dovesse essere una
bambina ne
sarei più che felice, perché questo è
il nostro bambino”. Nonostante le
rassicurazioni di Soul aveva preferito la compagnia della sua migliore
amica,
la quale aveva prenotato un appuntamento con la stessa dottoressa della
bionda
per valutare le condizioni delle sue gemelle che presto sarebbero
venute ad
allietare la vita della loro mamma e del loro buffissimo padre.
“Signora
vuole sapere il sesso del nascituro o no? Mi raccomando si
prenda tutto il tempo necessario, altrimenti glielo posso sempre dire.
Sarà poi
sua discrezione scegliere se rivelare o meno ad altri, compreso il
padre,
quanto le dirò tra breve.” Così era
esordita quell’importante visita
ginecologica. La dottoressa Madison era la migliore ginecologa della
città ed
era stata anche il medico di sua madre e conosceva molto bene la
piccola Maka.
Quest’ultima era molto indecisa sul da farsi. Da un lato
avrebbe preferito
tenere per sé quel segreto, ma era giusto che Soul sapesse
la verità sul loro
bambino. Eppure la tentazione di scoprirlo direttamente al momento del
parto
era molto forte, ma la saggia Tsubaki l’aveva invitata a
riflettere bene sulla
scelta da compiere.