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Autore: pict shewolf    07/09/2012    2 recensioni
...Amare e essere amato... Questa è la continuazione del titolo! è una fanfiction su Franziska von Karma ambientata appena dopo la fine di Justice for all... Non so ancora quanto sarà lunga però ho molte idee su come farla andare avanti, spero che la leggerete!
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Franziska von Karma, Miles Edgeworth, Phoenix Wright, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 10:

 
Un pomeriggio… impegnato

 
20 NOVEMBRE  12:10  Residenza Maclaine

 

“Franziska, aspetta…”

Mi allontanai per guardarlo negli occhi.

“Si?”

Sospirò.

“Io non credo che noi dovremmo…”

“Mi stai dicendo di no?!”

Spalancai gli occhi. Mi suonava strano, da come mi aveva guardato nei giorni precedenti sembrava che provasse qualcosa per me.

Si affrettò a rispondere.

“No! No! Se fosse per me, saresti già nuda! Solo che non credo che sia ciò che vuoi…”

“Geoffrey io…” mi accarezzò il viso.

“Ascolta, io non ti sto dicendo di no, ribadisco. Ti sto dicendo aspetta. Oggi pensaci, se vuoi puoi rimanere qui a dormire. Però prima devi riflettere su ciò che vuoi veramente”

Mi limitai ad annuire. Come risposta lui sorrise e si alzò:

“Hai fame? Conosco un posto dove si mangia molto bene, è un po’ fuori città, ma è molto caratteristico”

“Molto bene, herr Geoffrey Maclaine” mi alzai e mi diressi verso la mia camicetta.

“Il bagno è da quella parte, se ti devi cambiare” disse intuendo il significato del mio sguardo interrogativo.

Quando fui pronta salimmo in macchina, e dopo un buona ora di viaggio arrivammo in un ristorante immerso nella campagna.

L’atmosfera del locale era rustica ma raffinata, ed effettivamente, si mangiava bene.

Fu nel viaggio di ritorno che feci a Geoffrey la domanda che avrei dovuto fare a Edgeworth quella mattina:

“Geoffrey?”

Smise di guardare la strada e mi sorrise, cosa molto sconveniente visto che c’erano molte curve.

“Si?”

Presi un respiro prima di parlare. Non so perché, ma ero un po’ in imbarazzo.

“Sai il ballo…” lui annuì “vedi io sono dovuta venire qui in America senza preavviso, quindi ho portato solo l’essenziale” ascoltava in silenzio “beh, dovrei comprare un vestito e mi chiedevo se ti andava di accompagnarmi”

Si passò le dita nei capelli e sorrise.

“Tutto qui il problema? Certo che mi va di accompagnarti”

“Grazie” gli sorrisi timidamente.

“Dove vuoi andare a comprarlo?”

“Da Lordly Tailor. Ho già preso dei vestiti in uno dei loro negozi in passato”

“Lordly Tailor… mmm… Solo il meglio per Franziska von Karma”


 
20 NOVEMBRE  15:30  Lordly Tailor
 

“Beh mi aspettavo che ci fosse più gente” disse appena entrammo nel centro commerciale.

“In che negozio vuoi andare?”

“Si chiama ‘Camelia’, è un negozio fornito di tutte le più eleganti marche italiane. Si vendono solo abiti per questo genere di occasioni”

Nel negozio c’erano poche persone, fra cui la commessa, una signora anziana e un paio di ragazze che si sono messe a lanciare sguardi a Geoffrey.

Iniziai a guardare tra gli scaffali e tolsi tre vestiti. Andai nel camerino e Geoffrey si sedette lì fuori per darmi un parere appena fossi uscita.

I primi due abiti furono bocciati perché rispettivamente “troppo sfarzoso” e “troppo scollato”.

L’ultimo, invece, era perfetto. Era di colore blu scuro, con dei decori in argento e una cintura all’altezza della vita, anch’essa in argento. La gonna finiva a mezza coscia ed era un po’ scollato, ma non eccessivamente.

“Wow” fu l’unico commento di Geoffrey quando uscii dal camerino.

Mi cambiai e andai dalla cassiera per pagare:

“Il signore al suo fianco ha già pagato il conto”

Mi girai verso Geoffrey:

“Geoffrey tu…”

“Si”

“…Non dovevi!”

“Non ti preoccupare. È stato un piacere”

Da Lordly Tailor comprai anche un paio di scarpe argento con il tacco alto e una borsetta dello stesso colore delle scarpe, entrambi da abbinare al vestito, poi cenammo in uno dei ristoranti.
Quando arrivammo a casa erano di poco passate le nove.


 
20 NOVEMBRE  21:15  Residenza Maclaine

 
“Vuoi ancora stare qui a dormire?” mi chiese appena entrati.

Io annuii.

“Ok, allora ti mostro la tua camera”

Salimmo al piano superiore. Su un corridoio si affacciavano molte stanze, lui aprì una porta.

Era una grande camera da letto, con un letto matrimoniale al centro, una scrivania, alcuni armadi e una grande finestra.

“Ti piace?”

“Va benissimo” sorrise.

“La mia camera è quella qui accanto, se hai bisogno di qualcosa…”

Ad un certo punto suonò il campanello.

“Scusa un attimo”

Geoffrey scese per andare ad aprire. Posai gli acquisti sul letto e dopo un paio di minuti scesi in soggiorno.

Geoffrey era sulla porta e stava parlando con qualcuno piuttosto animatamente.

Mi spostai lateralmente e dietro Geoffrey vidi la sagoma di Edgeworth, poi ascoltai ciò che si dicevano.

“Lei ha detto che non ti vuole vedere per un po’!” stava dicendo Geoffrey.

“Fammi entrare Maclaine, devo parlarle” rispose Edgeworth.

“No se lei non…”

Poi Edgeworth perse la calma, cosa che accadeva raramente, e diede un pugno in faccia a Geoffrey.

A quel punto intervenni:

“Edgeworth! Cosa accidenti stai facendo?!!”

Solo in quel momento notarono la mia presenza. Geoffrey sembrava apposto, gli sanguinava un po’ il labbro, ma niente di grave.

“Franziska, io…”

“Zitto! Sei uno sciocco! Non voglio parlare con te! Torna dalla tua sciocca testimone, Sciocco!”

Diede un’ultima occhiataccia a Geoffrey.

“D’accordo. Ma non è come pensi! È stata lei ad aggredirmi!”

Poi si girò e salì in macchina.

“Stai bene?” mi rivolsi a Geofffrey.

“Si…”

Ci sedemmo sul divano a parlare, ma quando calò il silenzio sentii di nuovo quella sensazione.

“Geoffrey…”

Sussurrai il suo nome mentre avvicinavo il mio viso al suo. Lo baciai, ma poco dopo si allontanò.

“Franziska”

Gli misi un dito sulle labbra.

“Ci ho pensato Geoffrey. È quello che voglio, davvero”

Continuai a baciarlo, poi iniziai a sollevargli la maglietta, scoprendogli il petto.

Lo accarezzai e sentii le suo mani sui miei fianchi, mi fece sdraiare sotto di lui e mentre mi baciava il collo iniziai a sentire la sua eccitazione.

Si fermò e mi guardò negli occhi. Fu uno scambio di sguardi. Verde contro azzurro.

“Sei proprio sicura?”

“Si”

“Vieni allora”

Si alzò e mi prese per mano, poi mi condusse nella sua camera.

Sul letto mi slacciò lentamente la camicetta, poi mi tolse la gonna, lasciandomi solo con la biancheria intima.

Si fermò per guardarmi sotto di lui.

“Sei bellissima”

Gli sorrisi e lo attirai a me per un nuovo bacio.

Sospirai mentre mi toglieva il reggiseno per poi baciarmi un capezzolo, riempiendo di baci tutti i centimetri di pelle che riusciva a raggiungere.

Una sua mano mi accarezzava l’interno coscia, avvicinandosi sempre di più alla mia intimità.

Tornò a baciarmi mentre scostava le mutandine ed entrava con due dita nella mia femminilità.
Mi lasciai sfuggire un gemito.
Continuò a darmi piacere finché non sentì che ero pronta.

Si tolse i pantaloni e i boxer, poi avvicinò le labbra al mio orecchio:

“Sicura?”

“Si…” sussurrai e aprii di più le gambe per invogliarlo a continuare.

Si posizionò ed entrò lentamente. Quando aumentò il ritmo aumentarono anche i nostri gemiti, finché non raggiunsi il culmine con un piccolo urlo.
Lui mi seguì un paio di spinte dopo.

Cadde di fianco a me e gli presi la mano.

“Grazie Geoffrey”

Mi sorrise e poco dopo ci addormentammo, cosi, senza dire una parola.


 
Spazio  autore:

Ecco il decimo capitolo! Wow, ho raggiunto una doppia cifra! XD! Adesso si inizia ad entrare nel vivo della storia! Spero di non avere commesso errori… e fatemi sapere cosa ne pensate! A presto!!
  
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