Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: iwritemydreams    08/09/2012    2 recensioni
Lo incrociai e sarà per il suo modo di camminare, di sorridere, di guardarmi, me ne innamorai all'istante.
-'Dai Lola! Andiamo! Faremo tardi!-
Mi chiamarono le mie amiche ed il tempo ricominciò a scorrere.
Andai da loro perplessa, non credevo nell'amore, eppure, sentivo di esserci finita dentro!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quel giorno decisi di fingere che non fosse accuduto nulla. Provai a non pensarci e grazie all'auito della svendita ci riuscii alla grande. Mi concentrai sui vestiti, sulle scarpe, sulle  borse da conquistare. Portai a casa tre paia di scarpe, due borse ed un sacco di maglie e pantaloni, ma tra tutte queste cose, ciò che mi rese più felice fu riuscire a prendere quella sciarpa verde da me tanto amata, forse ero così eccitata per quel giorno solo per lei.
 Le mie amiche non venivano sempre con me, quindi entrarono in quel negozio come se fosse un giorno qualunque. Atteggiamento che, secondo me, è del tutto sbagliato. Il giorno della svendita è un giorno speciale, devi essere agguerrita, pronta a conquistare tutto ciò che 'in un giorno qualunque' non avresti potuto comprare. Il giorno della svendita era un giorno diverso dagli altri. Era un giorno speciale. E quel giorno per me, lo fu ancora di più.
Tornammo a casa e non pensai molto a quel ragazzo e a tutte quelle sensazioni. 
Per me l'amore era tutt'altra cosa, io non ci credevo. 
Chris propose di uscire quella sera, andare in un bar che non distava molto da casa e decidemmo di invitare anche Taylor e Tom.Poi, Jenny invitò il ragazzo delle pizze, Lexie la sua amica del bar, Chris il nostro vicino e Io, la mia sciarpa verde. 
Quella sera indossai dei leggings neri, scarpe chiuse tacco 10, una camicetta bianca e misi quella mia sciarpa verde che spezzava il tutto, ma si abbinava alla borsa. 
 
-Che maglia metto? Questa nera e scollata oppure questa qui blu con il collo a vù?
-Gonna o pantaloni?
-Ok, ed ora che faccio ai capelli?
 
Le mie amiche si interrogavano su cosa indossare, come prepararsi. Ed io, come tutte le volte, mi divertivo a guardarle. Per un attimo il mio pensiero andò a quel ragazzo misterioso, non sapevo se parlarne o no alle mie amiche, ma visto che non riuscivo ad accettare neanche io il fatto che avrei potuto provare qualcosa per lui, lasciai perdere. 
 
Finalmente loro finirono di prepararsi e così ci incamminammo verso il bar ridendo e scherzando tra di noi, come sempre. 
Quel bar mi piaceva un sacco: era diviso in sale con dei piccoli tavolini e poltroncine, era illuminato da piccoli faretti e c'era sempre la musica, ma non alta, normale, in modo da poterla sentire e parlare con chi vuoi allo stesso tempo. Ci sedemmo in uno di quei tavolinetti e nel frattempo arrivarono anche il resto dei nostri amici. Ordinammo tutti quanti una bibita con basso tasso alcolico, tra una chiacchiera e l'altra. Ad un tratto mi squillò il cellulare ed io mi scusai ed andai a rispondere fuori. Era mia madre che voleva sapeere se andava tutto okay. Nel frattempo mi accorsi che stava piovendo e che avevo messo il piede proprio in una pozzanghera. 'Cavolo, le mie scarpe nuove!' pensai immediatamente. Dopo aver parlato con mamma tornai dentro ed andai in bagno per asciugarmi le scarpe. Così ne tolsi una alla volta. Mentre ero presa nel cercare di non far rovinare le scarpe sentii una presenza affianco a me. 
-Ha bisogno d'aiuto?-disse una voce dolce, ma forte allo stesso tempo. Mi girai ed era proprio quel ragazzo. Quello della fermata dell'autobus. Ed ecco di nuovo quella sensazione nello stomaco. La odiavo!
-La ringrazio, posso cavermela da sola!- risposi con la mia solita acidità.
-Sbaglio o ci siamo già incontrati?-domandò lui. Per una attimo pensai 'che bello,si ricorda!' ma poi scossi la testa e tornai in me.
-Ah sì? Non ricordo, mi spiace.- il mio fingere era più che chiaro.
-Strano, io non riesco a levarmelo dalla testa!-disse continuando a fissarmi. Quel suo sguardo continuava ad essere così profondo ed intenso. Sembrava ci conoscessimo da una vita.
-Questa macchia non si leva!-esclamai cercando di cambiare discorso.
-Dia a me.-disse e prese la mia scarpa. Io lo guardai. In un attimo riuscì a toglierla via. Sorrisi.
-La ringrazio.-dissi e mi piegai per rimetterla, nel frattempo mi cadde la sciarpa, la mia sciarpa verde. Lui la raccolse. Io neanche ci feci caso.
Mi rialzai e sitemai i capelli guardandomi allo specchio.
-Se posso permettermi, stanno benissimo.
-La ringrazio.
-Possiamo darci del 'tu'?-chiese porgendomi la mano. Io la guardai.
-Certo, Lola.-dissi stringendo la sua mano e guardandolo negli occhi.
-Nick.-disse sorridendo. Il suo sorriso era qualcosa di indescrivibile. 
-Okay Nick, tra noi sembra esser nato qualcosa da quel maledetto giorno. Qualche strano sentimento, come un amore a prima vista! Ma io non ci credo nell'amore. Non sono mai stata innamorata. E credo che questa sensazione che provo sia solo un'illusione. Non ci credo. L'amore è illusione, immaginazione, fantasia. Ci immaginiamo qualcosa che neanche c'è. Troviamo i più strani pregi e trasformiamo in essi anche i difetti della persona che ci interessa. Io non ci credo. Non posso provare qualcosa per te. L'amore a prima vista,poi! Che banilità, è sciocco, è da film.- Dissi tutto quello, perchè mi uscii. Ed era mio solito parlare senza pensare quando si trattava di sentimento. Ma non lo feci a caso, lo feci perché notai nel suo sguardo qualcosa di diverso. Come se volesse dirmi chissà cosa. Come se provasse per me ciò che provo io. Ma probabilmente lui, nell'amore, ci credeva eccome. 
-Non è vero. Non è vero che non credi all’amore. Ci credi tanto da straziarti perché ne vedi così poco e perché quello che vedi non è mai perfetto. Non è vero. Tu ci credi, eccome. Ma è la stessa convinzione che hai di non crederci che ti crea un'illusione della quale tu sei ancora più sicura. L'amore è la cosa più bella che io possa immaginare. Non è vero. Non conosco persona che non creda nell'amore. Senza amore, saremmo persi.- parlò come se mi conoscesse da chissà quanti anni, da chissà quanto tempo, mentre invece non ci eravamo mai visti. Mi colpirono le sue parole, aveva preso il punto, in pieno. Ma io rimasi a guardarlo. Non l'avevo mai vista dal suo punto di vista. Cos'era? Un mago? Un indovino? Uno psicologo o forse psichiatra? Possedeva una bacchetta magica? Una sfera di cristallo? O forse in così poco tempo, il mio cuore?
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: iwritemydreams