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Autore: Calien01    08/09/2012    7 recensioni
Mi sono accorta che c era qualcosa che andava oltre il semplice apparire. Io non ero solo la Rin di questo secolo. C era qualcosa più grande di me, di te, di noi.
Dove ti ho già visto? Nei miei sogni? Possibile.
Nei miei disegni? Si, ora ricordo. Tu sei quella persona che mi veniva a far visita da bambina. Quella persona che mi ha salvato dalla morte.
Mi hai protetto fino a questo momento e veglierai su di me per sempre.
Non abbandonarmi ora che ho bisogno di te.
Non scappare via.
Amami quando prendo le decisioni sbagliate, quando non saprò di chi fidarmi.
revisione grammaticale --> 22/09/2012
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Drriiiiinnn!

Stupida sveglia. Non suonare così presto, voglio dormire ancora.

Mi alzo a fatica,pensando agli strani avvenimenti successi qualche ora fa.

Ieri sera è successo di tutto e di più.

Mia madre mi ha trovata riversa sul pavimento della mia stanza, quando è tornata a casa.

Mi sono svegliata mentre mi dava dei piccoli colpetti sulle guance. Era parecchio spaventata.

“Rin, oh mio Dio Rin! Svegliati ti prego!”

Aprii un occhio, poi l’ altro.

“Mamma? …MAMMA!! Cosa è successo? Perché sono a terra?”

“oh Rin, ti ho trovata riversa sul pavimento della tua camera… mi hai fatto prendere un colpo! Cosa ti è successo?”

Non potevo certo dirle di aver visto un ragazzo che mi ringhiava contro attraverso la finestra, le sue reazioni potevano essere solo due:

1.       Mi avrebbe riso in faccia. Mamma non crede affatto nel paranormale.

2.       Mi avrebbe creduto e avrebbe fatto sorvegliare casa.

Agli antipodi proprio, ragion per cui decido di non farla preoccupare ulteriormente.

“credo che sia stato un calo di pressione, o di zuccheri… sai, ultimamente sono stressata, studio troppo.”

Non sembra molto convinta, ma non insiste. Mi ha fatto alzare ed è andata in cucina per prepararmi un tè caldo.

Sorseggiando in tè, mi accorgo che mi guarda strana, come se sapesse cosa mi frulla in testa. A dirla tutta, non so nemmeno io cosa pensare.

Cerco di non farci troppo caso, finisco il mio tè, rigorosamente al lampone, e decido di andare a dormire.

In camera ho evitato in tutti i modi di guardare la finestra, non volevo certamente trovare quei due occhi dopo l esperienza di prima. Mi addormento quasi subito.

E quasi subito suona quella dannatissima sveglia, facendomi saltare nel letto.

E risuona mentre sono in bagno a prepararmi per il mio primo giorno di scuola. Per il mio primo giorno di scuola in un istituto d’ arte.

Amo l’ arte. Disegnare è la mia passione. Ho sempre studiato da privatista, anche perché sarebbe abbastanza stressante cambiare ogni mese scuola.

Ma a quanto ho capito, il “Nipponia” ci staremo per un bel po’!

Scelgo un bel jeans abbinato ad una magliettina nera, con scarpe e borsa rossa.

Guardando dalla finestra scorgo la strada principale illuminata dal caldo sole primaverile.

L’ inverno ha ceduto posto alla primavera ed ora la città sembra dipinta: tutto ciò che si trova al di fuori dalla mia finestra sembra risplendere.

Involontariamente sorrido e inizio a canticchiare:

“  I don't remember one moment I tried to forget 
I lost myself yet I'm better not sad 
Now I'm closer to the edge “

C è un altra cosa che ho omesso di dirvi.

Sono una grandissima fan dei 30 Second to Mars. Ma non ho un ossessione per loro come la maggior parte delle ragazzine per Justin Bieber.

La mia è ammirazione.
Solo ammirazione.
E non ho la camera tappezzata di poster, queste cose le odio. Mi limito a tenere una foto mia e della band sul comodino.
Non è nemmeno autografata.
Sapete perché?
No, non ve lo dico. Preferisco tenermi queste cose per me.

Guardo la sveglia e…….. OPPORCAPALETTA!

Sono in ritardo!

Sono le 8 meno 10!

Mi catapulto per le scale, afferrando le chiavi della moto e della casa, salutando la mia tenera famiglia che sta facendo colazione, senza troppi complimenti.

Eccola là, la mia Honda.
Mi è stata regalata da mio padre qualche mese fa per il mio compleanno.

Non mi piacciono le macchine, amo la sensazione del vento sui capelli, l’ adrenalina che mi circola in corpo quando corro o impenno.

Metto in moto e parto sgommando verso la scuola.


8.05

Ritardo di 5 minuti.
Non male, pensavo peggio.
Ho trovato un traffico assurdo e ho dovuto parcheggiare la moto proprio dentro la scuola, dietro il cancello.
Sono già sicura di non trovarla più al mio ritorno.

Prime due ore: Storia dell’ arte.

Yeah! La mia materia preferita!

Scherzo, la odio.

Ma questi 120 minuti passano in fretta, tranne all’ inizio quando devo presentarmi. Come una bimbetta dell’ asilo.

Inizio incerta:
“ehm, buongiorno, il mio nome è Rin e sono italiana. Mio padre è un colonnello della Marina mentre mia madre è una biologa. Ci siamo trasferiti a Tokio in seguito al trasferimento di mio padre e, ad essere sincera, ho sempre studiato da privatista. Inoltre ho viaggiato per tutto il globo, quindi sarebbe mio desiderio stabilirmi definitivamente qua per proseguire gli studi. Naturalmente ho 18 anni e come potete ben vedere, non vedo l ora di tornare a posto perché sono imbarazzata oltre ogni dire.”
Sento qualche risatina e sono sollevata, almeno non mi stanno prendendo in giro o altro.

La prof, noiosa e tra l’ altro pure antipatica, non fa che ciarlare e ciarlare e ciarlare, e a quanto vedo nessuno le da molta retta: chi è impegnato a limarsi le unghie, chi scambia bigliettini con il compagno, chi a guardare fuori dalla finestra.

A dire il vero mi fa un po’ pena.

Che sparisce subito quando sento:

“signorina Lagàn, a lei l’ onore  di ripetere tutto quello che ho spiegato.”

Antipatica e stronza pure!

Ma sorrido, dopotutto, storia dell’ arte sarà pure la materia che odio di più, ma grazie, alle mie letture, sono abbastanza ferrata in materia.

“ma certo prof. Allora, Ikuma Arishima era il fratello degli scrittori Takeo Arishima e Ton Satomi, nasce a Yokohama nella prefettura di Kanagawa e intraprende gli studi presso la Scuola di lingue straniere di Tokio, iscrivendosi alla facoltà di lingua italiana. Nel 1910 diventa membro della Shirakaba e un anno dopo viene scelto tra gli autori della mostra d’ arte indetta dal Ministero dell’ educazione. Nel 1935 diventa membro dell’ accademia imperiale. Nel 1936 prende parte al progetto per la fondazione dell’ associazione artistica Issuikai, insieme a Sotaro Yasui. Nel 1937 entra a far parte dell’ Accademia delle Belle Arti. Nel 1958 diviene Direttore degli affari generali del Nitten, nel 1964 viene insignito del premio per la promozione culturale e muore all’ età di 91 anni, nel 1974. Va bene così?”

Rimane sconcertata.

Eh si, mi dispiace tanto, hai trovato un osso duro cara prof.

Proprio in quel momento suona la campanella.

I ragazzi intorno a me scappano letteralmente fuori, io invece raccolgo con calma la borsa, da cui estraggo l orario delle lezioni.

Dopo storia dell’ arte ho disegno. Questo si che mi piace.

In disegno sono una bomba, decisamente.

Appena entrata in classe, il professore esamina il mio portfolio.

“un portfolio molto vasto, non c è che dire.”

Non so se sia serio o se mi prenda in giro.

Si, effettivamente è pieno di roba, ma molti lavori devono essere finiti.

Mi ridà il portfolio senza troppi complimenti e dice alla classe:

“il compito di oggi sarà un ricordo della vostra infanzia. Avete tre ore. Iniziate.”

Ah però, decisamente di poche parole.

Come la mente bacata che sta partorendo una storia simile.

“vediamo” , mi dico sottovoce, “un ricordo della mia infanzia.”

Mi perdo nei miei pensieri e, quando ne riaffioro decido di disegnare l’ unica cosa che potevo risparmiarmi.

Il bosco dove fui trovata e, in secondo piano, due creature che si stanno affrontando, guardate da una bambina.
 
 
 
 
   
 
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