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Autore: KillerQueen86    08/09/2012    5 recensioni
SERIE:Quarta stagione con Rose
Una volta che il Tardis si fermò il Dottore, uscì per primo, Rose e Donna uscirono subito dietro trovandosi davanti a loro un antico mercato, un via vai di persone vestite con toghe e sandali ai piedi e un'aria calda ed estiva.
"L'antica Roma." Annunciò il Dottore guardando le sue compagne. Si fecero avanti, inoltrandosi nel florido mercatino.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Donna Noble, Rose Tyler
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Quarta stagione con Rose'
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Note dell'autore: Per prima cosa chiedo umilmente scusa per questo enorme ritardo, purtroppo questi mesi estivi sono stati piuttosto incasinati, da non lasciarmi tempo da dedicare alle mie FF, avevo anche in mente di scriverne alter, ma sono rimaste nel mio quaderno di appunti e spero di pubblicarle prima o poi.

Comunque bando alle ciance, avete aspettato anche troppo questo capitolo, buona lettura.

 

 

Capitolo II

Salvare Pompei

 

Lei e Donna corsero nelle stradine dell'antica Pompei, raggiungendo una piazzetta, dove s'incontrarono con il Dottore.

"Ehi, venite, sono riuscito a trovarlo." Disse di corsa, prendendo la mano di Rose pronto a correre nella direzione da cui era arrivato.

"No, ascolta io e Donna dobbiamo parlarti." Gli disse tirandolo per la mano che la stringeva e costringendolo a voltarsi.

"Abbiamo trovato una specie di grosso anfiteatro, possiamo radunare tutti lì dentro, e poi usare una campana o roba simile." Disse tutto di un fiato Donna, il Dottore la guardò confuso.

"Esistono già le campane?" chiese ancora la rossa.

"Per farci cosa?" chiese invece lui confuso.

"Per dare l'allarme, iniziare l'evacuazione." Disse Rose come se fosse una cosa ovvia.

"Sai già quando sarà l'eruzione? Lo sai che ora è?" chiese poi Donna.

"Oggi è 23 Agosto 79 Dopo Cristo, il vulcano erutterà domani." Rispose.

"Bene, abbiamo tutto il tempo." Disse Donna rivolta a Rose sorridendo.

"Possiamo salvare tutti, iniziando l'evacuazione adesso dovremmo avere tutto il tempo." Continuò Rose.

"Si, solo che non lo faremo." Aggiunse il Dottore, tirando Rose verso di lui per camminare.

"Cosa?" chiese invece lei sorpresa e fermandosi di colpo.

"E' il tuo dovere, sei il Dottore." Aggiunse Donna avvicinandosi a lui.

"Lo abbiamo sempre fatto, perché qui no." Aggiunse Rose.

"Pompei è un punto fisso, deve succedere e basta." Continuò cercando di riprendere a camminare, ma Rose lo tirò ancora una volta.

"Queste persone moriranno." Disse Rose.

"Hai forse dimenticato cosa hai combinato l'ultima volta che hai fatto di testa tua." Rispose il Dottore con tono autoritario, Rose lo guardò sorpresa, ma non osò rispondergli, ferita per aver rinvangato una vecchia storia.

"Torniamo al Tardis adesso." Continuò quasi furioso.

"E questo chi diavolo lo decide?" chiese la rossa.

"Lo dico io." Continuò il Dottore.

"Comandi tu?" chiese sfrontata Donna che non voleva mollare.

"TARDIS, Signore del Tempo, si." Rispose il Dottore.

"Donna, Umano, no!" gli rispose sempre più decisa la rossa.

"Non ci serve il tuo permesso, possiamo farlo da sole, vieni Rose." Disse voltandosi verso la bionda che fissava il Dottore.

"Se annunciate la fine del mondo nella piazza del mercato, vi prenderanno per due vecchie pazze." Disse un po’ scortesemente il Dottore.

"Quindi forza al Tardis, ce ne andiamo via." Ordinò infine lasciando la mano di Rose e incaminandosi, Rose deglutì cacciando via le lacrime.

"Avrei qualcosa da ridire in proposito, Spaceman." Gli gridò dietro Donna.

"Non ne ho dubbi." Rispose il Dottore voltandosi un attimo e riprendendo a correre.

"Quant'è testardo." Disse voltandosi verso Rose.

"Sarà meglio andargli dietro e non insistere su questa storia." Disse Rose iniziando a camminare.

"Cosa? E vuoi arrenderti così?" Chiese Donna sorpresa, costringendola a fermarsi.

"Il Dottore ha ragione, non possiamo interferire con la storia." Disse con calma.

"Non posso crederci, ti arrendi così?" le chiese.

"Donna, lascia perdere." Disse ancora la biondina seguendo il Dottore, Donna le fu dietro.

 

Evelina era sorretta dalla madre, pallida in viso con le occhiaie sotto gli occhi chiari che sembrava perdersi nelle sue visioni.

"E' un parere da Dottore." Disse debolmente, mentre la madre la sorreggeva, il Dottore ebbe un brivido lungo la schiena.

"Potresti ripetere." Chiese con calma.

"Dottore: è questo il tuo nome." Continuò la ragazza.

"Come fai a saperlo?" chiese sorpreso e anche un po’ spaventato, lo sguardo di Evelina passò a Rose che era in silenzio proprio dietro di lui.

"Il tuo nome è Rose." Continuò, la terra riprese a tremare leggermente, mentre Rose strinse la mano del Dottore.

"Il tuo invece è Noble." Continuò la ragazza rivolgendosi a Donna.

"Dottore che succede?" chiese Rose sottovoce avvicinandosi ancora di più a lui.

"Non lo so." Le rispose senza smettere di guardare la ragazza davanti a lei.

"Evelina, non essere maleducata." La richiamò con pacatezza la madre.

"No, la prego la lasci parlare." Invitò il Dottore a continuare.

"Voi tre venite da lontano, da molto lontano." Continuò con gli occhi sempre lucidi.

"Le indovine sono incline a inventarsi ogni sorta di stranezza." Intervenne Lucius colpito nel suo orgoglio maschile.

"Oh non questa volta Lucius, credo che tu sia stato appena battuto."  Disse il Dottore guardandolo per un attimo e concentrandosi di nuovo verso Evelina.

"Lo credi davvero uomo di Gallifrey." Disse Lucius, il Dottore si voltò colpito e spaventato, nessuno poteva conoscere quel nome, non nell'antica Pompei.

"Cosa?" chiese sorpreso.

"Ho una stranissima immagine, la tua casa è andata a fuoco non è vero?" chiese guardandolo attentamente.

"Dottore." Chiamò Donna preoccupata,

"E voi due figlie di Londra." Continuò l'uomo guardando le due donne.

"Come fa a saperlo?" chiese Rose a denti stretti.

"Questo è il dono di Pompei, ogni singolo oracolo dice la verità." Continuò a spiegare l'uomo.

"Ma non è possibile." Gli rispose Donna.

"Sulla fredda spiaggia solitaria ben presto il lupo ululerà." Disse Evelina attirando l'attenzione del Dottore, la ragazza stava fissando Rose attentamente.

"Che significa?" chiese il Dottore.

"E tu figlia di Londra; hai qualcosa sulla tua schiena." Aggiunse Lucius rivolto a Donna che preoccupata guardò il Dottore e si toccò la spalla.

"Che significa?" chiese preoccupata.

"Persino la parola Dottore è falsa." Riprese Evelina attirando nuovamente l'attenzione su di sé.

"Il tuo vero nome è nascosto, e brucia tra le stelle, mentre la Cascata di Medusa lo sta celando." continuò avvicinandosi a loro.

"Io so che cosa sei, sei un Signore del Tempo." Disse infine per poi svenire, soccorsa dalla madre e i suoi famigliari.

"Rose." La voce di Donna attirò l'attenzione del Dottore.

"Sto bene." Disse la biondina che si era improvvisamente accasciata sulla spalla del Dottore.

"Che succede?" chiese urgente il Dottore prendendole il viso tra le mani.

"Solo un po’ di mal di testa, ma è tutto a posto adesso." Disse forzando un sorriso. Il Dottore sapeva fin troppo bene cosa stava succedendo alla sua Rose, né era terrorizzato, perché non sapeva quali sarebbero stati le conseguenze per lei, e anche per lui. La prigionia del Maestro aveva cambiato le carte in tavola, e adesso le cose si stavano complicando.

"Dottore, che sta succedendo qui?" chiese Donna preoccupata, avvicinandosi riportandolo al presente.

"Non lo so ancora, ma non ce ne andremo finché non lo avremo capito." Disse lasciando la presa su Rose.

 

Evelina le strinse la fascia sotto il suo seno stingendo un po’.

"Sei splendida." Disse Donna alle sue spalle, guardando il suo riflesso nello specchio di bronzo davanti a lei. Per distrarsi un po’ le due avevano deciso di cambiarsi d'abito, scegliendo qualcosa di più adatto al periodo in cui si trovavano. Rose aveva scelto una tunica corta arancio, con un scollatura abbondante, un paio di sandali dorati e aveva lasciati i capelli liberi e mossi sulle spalle.

"Sembra essere fatto per te." Le disse Evelina che si stava riprendendo benissimo dallo svenimento, era una ragazza molto dolce e disponibile,  non sopportava l'idea di quello che le sarebbe successo tra poche ore. Scosse la testa distogliendo lo sguardo dalla giovane, non doveva pensarci, non doveva neanche pensare a ciò che avevano detto i due prima. La testa del Dottore fece capolino tra le porte della stanza alle sue spalla, distraendola completamente.

"Oi ti sembra il modo di entrare nella stanza di una ragazza." Lo richiamò Donna con scherno, ma il Dottore guardava fisso Rose, attraverso il riflesso dello specchio.

"Andiamo Evelina, cerchiamo qualcosa per me." Disse Donna andando via con la ragazza, capendo che i due avevano bisogno di un attimo di tranquillità.

Il Dottore entrò nella stanza sorridendo dolcemente a Rose.

"Sei bellissima vestita così." Le disse senza staccarle gli occhi di dosso, Rose arrossì e abbassò la testa imbarazzata. Il modo in cui la guardava, il modo in cui le parlava e la faceva sentire in momenti come questi, era un qualcosa che ancora non riusciva ad abituarsi. Il Dottore non era solito lasciarsi a questi slanci, ma ogni volta lo faceva con una dolcezza e una sincerità che la colpiva al cuore. Si voltò verso di lui e lo guardò sorridendo.

"Tu sempre con lo stesso vestito." Scherzò accarezzandogli la cravatta.

"Come ti senti?" chiese guardandola seriamente.

"Sto bene, davvero." Lo tranquillizzò sorridendo, il Dottore le accarezzò la guancia con dolcezza.

"E' stato solo un po’ di mal di testa, adesso sto bene." Continuò lei cercando di tranquillizzarlo. Vedeva che qualcosa lo tormentava e non era solo perché si trovavo a Pompei alla vigilia dell'eruzione del Vesuvio, c'era dell'altro.

"Dottore, cosa ti preoccupa veramente?" chiese lei.

"Dovremmo andare via di qui al più presto." Disse mettendosi seduto sul divanetto, Rose si mise inginocchiata davanti a lui costringendolo a guardarla in viso.

"No, hai altro che ti tormenta." Disse accarezzandogli il viso dolcemente, il Dottore prese la sua mano baciandole il palmo.

"C'è qualcosa che non mi stai dicendo!" disse osservandolo bene.

"Cosa te lo fa pensare?" chiese lui.

"Cosa sta succedendo che ti preoccupa così?"chiese ancora, la guardò attentamente lottando contro se stesso se dirle o meno cosa gli passava per la testa.

"Nulla di cui doverti preoccupare." Le disse con calma.

"Andrà tutto bene, Rose." Le disse sorridendole dolcemente per poi abbracciarla. Rose sapeva che le stava mentendo, ma sapeva anche che non appena lui sarebbe stato pronto a parlare lo avrebbe fatto.

"Torneremo presto al Tardis." Continuò accarezzandole i capelli e stringendola a sé, Rose non insistette, chiuse gli occhi e assaporò quel dolce momento tra loro.

 

Fine

Capitolo II

 

Note Finali: Spero vivamente di aggiornare la prossima settimana e tornare al mio solito ritmo, voi continuate a seguirmi.

KillerQueen86

 

 

   
 
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