Note dell'autore: Per prima
cosa chiedo umilmente scusa per questo enorme ritardo, purtroppo questi mesi
estivi sono stati piuttosto incasinati, da non lasciarmi tempo da dedicare alle
mie FF, avevo anche in mente di scriverne alter, ma sono rimaste nel mio
quaderno di appunti e spero di pubblicarle prima o poi.
Comunque
bando alle ciance, avete aspettato anche troppo questo capitolo, buona lettura.
Capitolo II
Salvare Pompei
Lei e Donna corsero nelle stradine dell'antica Pompei,
raggiungendo una piazzetta, dove s'incontrarono con il Dottore.
"Ehi, venite, sono riuscito a trovarlo." Disse
di corsa, prendendo la mano di Rose pronto a correre nella direzione da cui era
arrivato.
"No, ascolta io e Donna dobbiamo
parlarti." Gli disse tirandolo per la mano che la stringeva e
costringendolo a voltarsi.
"Abbiamo trovato una specie di grosso anfiteatro,
possiamo radunare tutti lì dentro, e poi usare una campana o roba simile."
Disse tutto di un fiato Donna, il Dottore la guardò confuso.
"Esistono già le campane?" chiese ancora la
rossa.
"Per farci cosa?" chiese invece lui confuso.
"Per dare l'allarme, iniziare l'evacuazione."
Disse Rose come se fosse una cosa ovvia.
"Sai già quando sarà l'eruzione? Lo sai che ora è?" chiese poi Donna.
"Oggi è 23 Agosto 79 Dopo
Cristo, il vulcano erutterà domani." Rispose.
"Bene, abbiamo tutto il tempo." Disse Donna
rivolta a Rose sorridendo.
"Possiamo salvare tutti, iniziando l'evacuazione
adesso dovremmo avere tutto il tempo." Continuò Rose.
"Si, solo che non lo
faremo." Aggiunse il Dottore, tirando Rose verso di lui per camminare.
"Cosa?" chiese invece lei sorpresa e fermandosi
di colpo.
"E' il tuo dovere, sei il Dottore." Aggiunse
Donna avvicinandosi a lui.
"Lo abbiamo sempre fatto, perché qui no."
Aggiunse Rose.
"Pompei è un punto fisso, deve succedere e
basta." Continuò cercando di riprendere a camminare, ma Rose lo tirò
ancora una volta.
"Queste persone moriranno." Disse Rose.
"Hai forse dimenticato cosa hai combinato l'ultima
volta che hai fatto di testa tua." Rispose il Dottore con tono
autoritario, Rose lo guardò sorpresa, ma non osò rispondergli, ferita per aver
rinvangato una vecchia storia.
"Torniamo al Tardis adesso." Continuò quasi
furioso.
"E questo chi diavolo lo
decide?" chiese la rossa.
"Lo dico io." Continuò il Dottore.
"Comandi tu?" chiese
sfrontata Donna che non voleva mollare.
"TARDIS, Signore del Tempo, si."
Rispose il Dottore.
"Donna, Umano, no!" gli rispose sempre più
decisa la rossa.
"Non ci serve il tuo permesso, possiamo farlo da
sole, vieni Rose." Disse voltandosi verso la
bionda che fissava il Dottore.
"Se annunciate la fine del mondo nella piazza del
mercato, vi prenderanno per due vecchie pazze." Disse un po’ scortesemente
il Dottore.
"Quindi forza al Tardis, ce
ne andiamo via." Ordinò infine lasciando la mano di Rose e incaminandosi,
Rose deglutì cacciando via le lacrime.
"Avrei qualcosa da ridire in proposito, Spaceman." Gli gridò dietro Donna.
"Non ne ho dubbi." Rispose il Dottore
voltandosi un attimo e riprendendo a correre.
"Quant'è testardo." Disse voltandosi verso
Rose.
"Sarà meglio andargli dietro e non insistere su
questa storia." Disse Rose iniziando a camminare.
"Cosa? E vuoi arrenderti così?" Chiese
Donna sorpresa, costringendola a fermarsi.
"Il Dottore ha ragione, non possiamo interferire con
la storia." Disse con calma.
"Non posso crederci, ti arrendi così?" le
chiese.
"Donna, lascia perdere."
Disse ancora la biondina seguendo il Dottore, Donna le fu dietro.
Evelina era sorretta dalla madre, pallida in viso con le
occhiaie sotto gli occhi chiari che sembrava perdersi
nelle sue visioni.
"E' un parere da Dottore." Disse debolmente,
mentre la madre la sorreggeva, il Dottore ebbe un brivido lungo la schiena.
"Potresti ripetere." Chiese con calma.
"Dottore: è questo il tuo nome." Continuò la
ragazza.
"Come fai a saperlo?" chiese
sorpreso e anche un po’ spaventato, lo sguardo di Evelina passò a Rose
che era in silenzio proprio dietro di lui.
"Il tuo nome è Rose." Continuò, la terra
riprese a tremare leggermente, mentre Rose strinse la mano del Dottore.
"Il tuo invece è Noble." Continuò la ragazza
rivolgendosi a Donna.
"Dottore che succede?" chiese Rose sottovoce
avvicinandosi ancora di più a lui.
"Non lo so." Le rispose senza smettere di
guardare la ragazza davanti a lei.
"Evelina, non essere maleducata." La richiamò
con pacatezza la madre.
"No, la prego la lasci
parlare." Invitò il Dottore a continuare.
"Voi tre venite da lontano, da molto lontano."
Continuò con gli occhi sempre lucidi.
"Le indovine sono incline a inventarsi ogni sorta di
stranezza." Intervenne Lucius colpito nel suo orgoglio maschile.
"Oh non questa volta Lucius, credo che tu sia stato
appena battuto." Disse il Dottore
guardandolo per un attimo e concentrandosi di nuovo verso Evelina.
"Lo credi davvero uomo di Gallifrey." Disse
Lucius, il Dottore si voltò colpito e spaventato, nessuno poteva conoscere quel
nome, non nell'antica Pompei.
"Cosa?" chiese sorpreso.
"Ho una stranissima immagine, la tua casa è andata a
fuoco non è vero?" chiese guardandolo attentamente.
"Dottore." Chiamò Donna preoccupata,
"E voi due figlie di Londra." Continuò l'uomo
guardando le due donne.
"Come fa a saperlo?" chiese Rose a denti
stretti.
"Questo è il dono di Pompei, ogni singolo oracolo dice la verità." Continuò a spiegare l'uomo.
"Ma non è possibile."
Gli rispose Donna.
"Sulla fredda spiaggia solitaria ben presto il lupo
ululerà." Disse Evelina attirando l'attenzione del Dottore, la ragazza
stava fissando Rose attentamente.
"Che significa?" chiese il Dottore.
"E tu figlia di Londra; hai qualcosa sulla tua
schiena." Aggiunse Lucius rivolto a Donna che preoccupata guardò il
Dottore e si toccò la spalla.
"Che significa?" chiese
preoccupata.
"Persino la parola Dottore
è falsa." Riprese Evelina attirando nuovamente l'attenzione su di sé.
"Il tuo vero nome è nascosto, e brucia tra le stelle,
mentre la Cascata di Medusa lo sta celando." continuò avvicinandosi a
loro.
"Io so che cosa sei, sei un
Signore del Tempo." Disse infine per poi svenire, soccorsa dalla madre e i
suoi famigliari.
"Rose." La voce di Donna attirò l'attenzione
del Dottore.
"Sto bene." Disse la biondina che si era
improvvisamente accasciata sulla spalla del Dottore.
"Che succede?" chiese urgente
il Dottore prendendole il viso tra le mani.
"Solo un po’ di mal di testa, ma è tutto a posto
adesso." Disse forzando un sorriso. Il Dottore sapeva fin troppo bene cosa
stava succedendo alla sua Rose, né era terrorizzato, perché non sapeva quali
sarebbero stati le conseguenze per lei, e anche per lui. La prigionia del
Maestro aveva cambiato le carte in tavola, e adesso le cose si stavano
complicando.
"Dottore, che sta succedendo qui?" chiese Donna
preoccupata, avvicinandosi riportandolo al presente.
"Non lo so ancora, ma non ce ne andremo finché non
lo avremo capito." Disse lasciando la presa su Rose.
Evelina le strinse la fascia sotto il suo seno stingendo
un po’.
"Sei splendida." Disse Donna alle sue spalle,
guardando il suo riflesso nello specchio di bronzo davanti a lei. Per distrarsi
un po’ le due avevano deciso di cambiarsi d'abito, scegliendo qualcosa di più
adatto al periodo in cui si trovavano. Rose aveva
scelto una tunica corta arancio, con un scollatura abbondante, un paio di
sandali dorati e aveva lasciati i capelli liberi e mossi sulle spalle.
"Sembra essere fatto per te." Le disse Evelina che
si stava riprendendo benissimo dallo svenimento, era una ragazza molto dolce e
disponibile, non
sopportava l'idea di quello che le sarebbe successo tra poche ore. Scosse la
testa distogliendo lo sguardo dalla giovane, non doveva pensarci, non doveva
neanche pensare a ciò che avevano detto i due prima.
La testa del Dottore fece capolino tra le porte della stanza alle
sue spalla, distraendola completamente.
"Oi ti sembra il modo di
entrare nella stanza di una ragazza." Lo richiamò Donna con scherno, ma il
Dottore guardava fisso Rose, attraverso il riflesso dello specchio.
"Andiamo Evelina, cerchiamo qualcosa per me."
Disse Donna andando via con la ragazza, capendo che i due avevano bisogno di un
attimo di tranquillità.
Il Dottore entrò nella stanza sorridendo dolcemente a
Rose.
"Sei bellissima vestita così." Le disse senza
staccarle gli occhi di dosso, Rose arrossì e abbassò la testa imbarazzata. Il
modo in cui la guardava, il modo in cui le parlava e
la faceva sentire in momenti come questi, era un qualcosa che ancora non
riusciva ad abituarsi. Il Dottore non era solito lasciarsi a questi slanci, ma
ogni volta lo faceva con una dolcezza e una sincerità che la colpiva al cuore.
Si voltò verso di lui e lo guardò sorridendo.
"Tu sempre con lo stesso vestito." Scherzò
accarezzandogli la cravatta.
"Come ti senti?" chiese guardandola seriamente.
"Sto bene, davvero." Lo tranquillizzò
sorridendo, il Dottore le accarezzò la guancia con dolcezza.
"E' stato solo un po’ di mal di testa, adesso sto
bene." Continuò lei cercando di tranquillizzarlo. Vedeva che qualcosa lo
tormentava e non era solo perché si trovavo a Pompei alla vigilia dell'eruzione
del Vesuvio, c'era dell'altro.
"Dottore, cosa ti preoccupa veramente?" chiese
lei.
"Dovremmo andare via di qui al più presto."
Disse mettendosi seduto sul divanetto, Rose si mise
inginocchiata davanti a lui costringendolo a guardarla in viso.
"No, hai altro che ti tormenta." Disse
accarezzandogli il viso dolcemente, il Dottore prese
la sua mano baciandole il palmo.
"C'è qualcosa che non mi stai dicendo!" disse osservandolo bene.
"Cosa te lo fa pensare?" chiese lui.
"Cosa sta succedendo che ti
preoccupa così?"chiese ancora, la guardò attentamente lottando contro se
stesso se dirle o meno cosa gli passava per la testa.
"Nulla di cui doverti preoccupare." Le disse
con calma.
"Andrà tutto bene,
Rose." Le disse sorridendole dolcemente per poi abbracciarla. Rose sapeva che le stava mentendo, ma sapeva anche che non appena
lui sarebbe stato pronto a parlare lo avrebbe fatto.
"Torneremo presto al Tardis." Continuò
accarezzandole i capelli e stringendola a sé, Rose non insistette, chiuse gli
occhi e assaporò quel dolce momento tra loro.
Fine
Capitolo II
Note Finali: Spero vivamente di
aggiornare la prossima settimana e tornare al mio solito ritmo, voi continuate
a seguirmi.
KillerQueen86