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Autore: Demsmuffin    09/09/2012    9 recensioni
Lui sorride. Sorride e io non faccio che pensare che con il suo sorriso che potrebbe illuminare l’intero l’universo. Il suo sorriso che farebbe sembrare luminoso il nero cupo della notte. Il suo sorriso che mi scioglie in mille pezzi. Il suo sorriso che non mi stanco mai di guardare. Il suo sorriso che rivolge a me. Io che ho la fortuna di poter ricevere quella rara meraviglia e a volte vorrei che non fosse così.
E allora i suoi occhi chiari si illuminano di felicità, roteano attorno senza vedere nulla e poi guardano me. I suoi occhi guardano me e io non so cosa fare.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo due.

 

 
Eccomi qui, seduto sul pavimento del bagno. Con la limetta pronta a tagliare.
Ho davvero voglia di farlo. Ne ho bisogno. Perché dopo aver dimenticato le parole della canzone, durante il mio assolo, durante quello che avrebbe dovuto essere il momento più speciale di tutti e che io ho reso deludente, il senso di colpa mi stava uccidendo.  
Così avvicino la mano al mio braccio, poso la limetta sulla mia pelle e comincio a premere. Non troppo in fondo, ma quanto basta per farmi male. Quanto basta per fare uscire il sangue.
Lo merito. Lo merito e basta. Guardo il sangue che piano inizia ad uscire, scendendo sul mio polso. Odio il sangue, ma vedere quello mio che scorre, mi da soddisfazione. E’ patetico? Sì, ma non posso farne a meno.
Con la limetta vado più sopra, vicino le vene e indugio un attimo.
Ne vale davvero la pena? Devo passare davvero la limetta sulle mie vene?
Sarebbe finito praticamente tutto. Un semplice taglio profondo e niente più sofferenze.
Niente più dolore Harry, niente più delusioni.
Non ho mai pensato al suicidio, fino a questo momento.
Sarebbe finito tutto. Appoggio la lima sulla vena più visibile e inizio a premere. Faccio per muoverla e, con una punta di triste soddisfazione, mi rendo conto che voglio davvero farlo.
Non voglio più stare male. Sarebbero stati tutti meglio senza di me attorno a rovinare le esibizioni. Sarebbero stati tutti più felici senza il ragazzino insolente che muove i suoi ricci per fare vedere quanto è bello. Sarebbero stati tutti con un peso in meno, con una persona inutile in meno.
Traccio il percorso con la limetta senza però ferirmi. Dal basso verso l’alto. Sì. Eccomi è questo che devo fare.
Con la limetta poggiata sulla vena, chiudo gli occhi.
“Harry? Andiamo, devo andare in bagno anche io!” Cazzo.
Spalanco gli occhi e guardo il braccio, la limetta lì, sopra la mia vena. Un solo movimento Harry. Uno solo.
“Hazza? Me la sto facendo addosso, apri!” Ma Louis è lì, che insiste.
E a un certo punto realizzo la stupidità della cosa.
Tolgo la limetta dalla mia pelle, buttandola a terra. Che diamine mi è preso?
Che diamine stavo per fare? Sono davvero caduto così in basso?
Gli occhi mi si fanno lucidi, ma resisto.
Mi alzo di colpo e la testa prende a girare. Vedo solo il bianco attorno a me e mi prendo la testa con le mani.
“Diamine.” Dico senza curarmi del fatto che Louis è dall’altra parte. Chiudo gli occhi e respiro, cercando di riprendermi.
“Haz? Stai bene?” Louis fa per aprire e io perdo un battito. Ma la porta è chiusa a chiave. Rimane chiusa e tiro un sospiro di sollievo.
Respiro ancora e già mi sento meglio. Mi abbasso cercando di fare piano e mi infilo la limetta nella tasca.
“Solo un attimo.” Dico.
Apro l’acqua del lavandino e mi sciacquo il braccio. L’acqua diventa rossa di sangue e il taglio fresco comincia già a fare male. Per non sporcare la tovaglia, prendo un pezzo di carta igienica e mi asciugo con quella. Pulisco a terra qualche traccia di sangue cercando di non tralasciare nulla.
Butto via la carta e mi abbasso la manica della giacca.
Mi asciugo gli occhi e mi piazzo davanti la porta, aspettando ancora un po’.
Aspettando che lui parlasse, senza un motivo preciso.
“Hazza?” Percepisco un debole sussurro e non so se è la sua voce o sono le mie orecchie. ”Mi sto preoccupando, vuoi aprire questa maledetta porta?”
Con la mano spingo in basso la maniglia e poi la lascio andare.
Louis di fronte a me, mi guarda visibilmente confuso.
“Hey” accenna un sorriso e lo faccio anche io. “Sicuro di stare bene? Mi sembri sconvolto.”
Io annuisco e scrollo le spalle. Non mi va di parlare, non mi va di dire una sola parola.
Lo supero e mi distendo sul letto, sopra le coperte.
Mi giro verso di lui e noto che è rimasto fermo, mi da le spalle. Fa per girarsi, ma poi scuote la testa ed entra in bagno.
Una lacrima amara scende dal mio occhio destro e io mi affretto ad asciugarla.
Stupido Harry, non piangere. La colpa di tutto questo è solo tua, non piangere.
Mi giro e soffoco la testa sul cuscino. Vorrei urlare, ma se Louis mi sente nonostante il cuscino? Poi avrei dovuto spiegarglielo. E avrei potuto dare la colpa all’assolo.
Sì, se mi avesse sentito avrei detto che mi dispiaceva per aver rovinato l’esibizione. Non era poi una bugia, non gli avrei mentito.
Ma ci sono tante cose che gli sto nascondendo e non è da me.  Non è da noi nasconderci le cose.
E mi sento ancora di più uno schifo perché lui è sempre stato sincero con me. E io lo ripago nascondendogli segreti su segreti e dicendogli bugie su bugie.
Sento un peso sul letto e alzo la testa. Louis è lì, vicinissimo a me, mi guarda preoccupato. Visibilmente preoccupato.
Il battito prende ad accelerare.
“Non so cosa ti stia succedendo.” Inizia guardandomi negli occhi. Mi costringo a sprofondare nei suoi e mi innamoro ancora di quella sfumatura chiara che balena nei suoi occhi. “Non so perché hai smesso di parlarmi, perché hai smesso di dirmi anche cosa hai mangiato a cena, non so perché non ti confidi più con me, ma non ti dirò che mi sta bene, perché non è così. Ho smesso di essere parte della tua vita da un po’.” Trattengo il respiro quando i suoi occhi si inumidiscono. “Anzi, tutti abbiamo smesso di fare parte della tua vita. E siamo tutti preoccupati. Qualunque cosa sia, ci stai spaventando e va bene se non vuoi dirlo agli altri, ma sono io.” Fa una pausa in cui sembra che stia per mettersi a piangere da un momento all’altro. Il mio stomaco si stringe in una morsa di dolore. Gli sto facendo del male, realizzo. Lui è preoccupato e la colpa è solo mia. Quanto sei stupido Harry? Volevi sistemare tutto e invece lo stai solo ferendo.
Stai facendo quello che non volevi fare.
“Sono Louis. Sono la persona che mai e poi mai potrebbe giudicarti.”
Le lacrime però non scendono sulle sue guancie, scendono sulle mie. E lui sospira vedendole.
A un certo punto non riesco più a guardarlo. E mi pongo le stesse domande di sempre.
Devo davvero dirglielo? Devo vuotare il sacco? Che spiegazione avrei trovato per i tagli?
Anche se gli chiedo di non domandarmi il perché, lui lo avrebbe fatto, perché è impossibile non chiedersi il perché di una cosa del genere.
E non posso dirgli che è colpa sua, non posso.
Inevitabilmente singhiozzo, e altre lacrime bagnano il mio viso.
“Hazza, scusa non volevo..” Fa per avvicinarsi, ma io lo allontano. Mi metto seduto e accavallo le gambe.
“Non posso.” Faccio finalmente. “Non posso dirtelo.” E’ vero. E’ la verità, per una volta non gli sto mentendo.
“Perché no? Hai paura che io possa reagire nel modo sbagliato o..” Annuisco subito, senza farlo finire.
Si mette seduto di fronte a me. I suoi polpastrelli passano sulle mie guancie asciugandole. Con quel contatto mi sento già meglio. Siamo vicini. Troppo vicini. E dopo un momento lo siamo ancora di più. Cosa succede?
“Qualunque cosa sia, io non me ne vado.“ Dice. I suoi pollici ancora poggiati sulle mie guancie. Ci facciamo sempre più vicini. Posso sentire il suo respiro e non capisco.
Non capisco perché improvvisamente ho il suo viso a un centimetro dal mio e lui non si sposta. Non capisco come finiamo con le labbra incollate.
Mi piace. Mi piace sentire le sue labbra, mi piace sentirlo respirare. Mi piace che le sue mani mi stiano accarezzando le guancie. Ma è fottutamente sbagliato. Non deve piacermi. Lo bacio contro ogni singola cellula del mio corpo. Ma qualcosa mi dice di farlo. Qualcosa che batte all’impazzata. 
E ancora più velocemente di prima io mi stacco.
Lui rimane immobile senza parlare. E nemmeno io dico qualcosa.
Nessuno dei due guarda l’altro, ma siamo vicini. Le sue mani non mi toccano più, ma sono vicini alle mie gambe. Me le sfiorano.
Guardo in basso, a destra, a sinistra, in alto e poi lui. E anche lui guarda me, nello stesso momento.
Apre la bocca come per dire qualcosa, ma la richiude.
Cosa ho appena fatto? L’ho baciato? L’ho davvero baciato? Dio, Harry, come hai potuto? Come hai potuto fartelo persino piacere?
“Scusami Louis. Non dovevo.. scusami.” Mi alzo di scatto mentre lo sento dire che andava tutto bene. Ma non è così. Non va tutto bene, non va affatto bene.
Mi dirigo verso la porta con il volto in fiamme e un groppo in gola.
“Harry è tutto a posto, davvero.” Ripete. Scuoto la testa e mi giro.
“Non va tutto bene Louis!” Urlo e lui sussulta. “Non va affatto bene! Quando lo capirai?” Respiro a fatica e me ne vado, senza girarmi, senza guardare le sua reazione.
Finisco nel corridoio dell’albergo e noto con dispiacere che è invaso da persone.
Ma si fanno i fatti loro, non mi guardano e sono sollevato.
Mi appoggio alla porta e cerco di respirare. Ma non ci riesco.
Ho appena commesso la più grande scemenza della mia vita. Mi passo una mano sulla faccia.
“Harry?” Una mano mi tocca un fianco e io sobbalzo, spaventato. “Cosa succede?” Liam è lì. Accanto a me. Le sopracciglia aggrottate e lo sguardo interrogativo.
“L’ho baciato.” Faccio senza pensarci troppo. “L’ho baciato.” Indico la porta.
Liam sembra ancora più confuso di prima. Ma dopo segue la traiettoria della mia mano. Sa che in stanza con me c’è Louis. Lo sa.
“Oddio!” Una voce acuta riempie tutto il corridoio. “Quelli sono Liam ed Harry!”
Non do peso alla ragazza. No do peso alle urla che d’un tratto riempiono l’intero albergo. Non faccio caso a nulla.
“Non me la perdonerò mai.” Dico rivolto a Liam. Quasi in trance.
Mi prende per un braccio, quel braccio, facendomi un male assurdo. Alcune ragazze cominciano a correre e lui mi trascina dentro la sua camera d’albergo. Chiude la porta a chiave giusto in tempo di non essere assaltati e poi si gira verso di me.
Scruto attorno, cercando Zayn o Niall.
“Non ci sono” Dice come se mi avesse letto nel pensiero. “Sono andati a fare un giro insieme.”
Io annuisco. E il mio pensiero va a Louis. Senza motivo, penso a Louis.
E ancora sento una stretta allo stomaco. Imbarazzo, senso di colpa. Liam mi fa segno di seguirlo.
Tengo lo sguardo basso, trattenendo il respiro. Camminiamo fino al divano. Mi aspetta e poi mette una mano sulla mia schiena, spingendomi a sedermi. Lo faccio perché non so che altro fare. Mi sento stupido. Improvvisamente più stupido del solito per aver baciato Louis, per aver detto a Liam cosa avevo fatto nel bel mezzo del corridoio di un albergo pieno di gente, dove qualcuno potrebbe aver scattato qualche foto, fatto qualche video, sentito le mie parole.
“Non è solo questo.” Attacca subito. “Non è solo il bacio il problema.”
Guardo sempre in basso, non sapendo che dire. Stavolta dirlo non è così facile.
Ma devo farlo. Quella è la mia occasione per dirlo a qualcuno. E forse è proprio quello che mi serve.
“Promettimi una cosa.” Sussurro tornando a respirare. Lui annuisce.
Non è spaventato, ne preoccupato. Solo ansioso di sapere. E io voglio farglielo sapere. Perché è quello il momento giusto.
“Non scappare via, per favore.” Gli chiedo.
Liam sembra confuso ancora una volta, ma mi stringe la spalla, come risposta.
“C’è una cosa che devo farti vedere.” Dico. Solamente in quel modo posso farlo. Perché dirlo è troppo difficile. Ammettere ad alta voce di essere uno psicopatico è difficile.
Senza guardarlo, tiro la manica della giacca su e lui trattiene il fiato non appena vede i graffi ancora freschi. Ce ne sono parecchi, purtroppo. Tutti troppo vicini alle vene e tutti tremendamente pericolosi. Ed è quella la prima volta che me ne rendo conto.
“Mio Dio, Harry.” Si porta una mano sulla bocca, chiude gli occhi e poi li riapre.
Spero di non aver rovinato nulla. Non di nuovo. Due volte in un giorno e nel giro di mezz’ora non può succedere.
“Perché?” E’ la prima domanda che mi fa.
“Sono gay.” Come prima, parlo senza pensarci troppo. Parlo senza pensare perché sono stanco di farlo. Ho bisogno solo di dire tutto. “Perché sono gay.” Ripeto. E’ la prima volta che lo dico ad alta voce. “Sono innamorato del mio migliore amico. Sono un fallimento totale e..” Sto per continuare quando lui mi stringe tra le sue braccia.
Non dice niente. Mi stringe e io inizio a piangere. A piangere sul serio dopo tanto tempo.
Mi sento al sicuro. Non come quando Louis mi abbraccia, ma mi sento al sicuro.
“Sh, Harry, non preoccuparti adesso. Stai tranquillo” Mi accarezza la schiena e io mi lascio andare alle lacrime. Troppo debole per ricambiare il suo abbraccio. “E’ tutto a posto.”
Vorrei dire anche a lui che non va tutto bene, ma non ci riesco. Non voglio discutere. Voglio solo piangere.
E lo faccio. Piango tra le braccia di Liam sentendomi al sicuro.





Styles wife's corner 
Tadaaaaaaaa. Lo so che mi odiate, mi odiate sempre, ma pazienza ahahahah 
Contante che è da qui che inizia la storia, da Liam. Tenete d'occhio Payne perché avrà un ruolo importante in tutto questo :')
Ma comunque... Harry ha baciato Louis? Mh, e come si è sentito lui? 
Io non lo so, voi lo sapete? lol 
Seriamente, voglio sapere come pensate che lui si sia sentito quando si sono baciati. 
Perché io non ve lo dirò presto.
Am I a bad person?
Mi faccio sempre questa domanda quando scrivo questa fan fiction. 
Non è colpa mia, è Harry che me la chiama. E' Harry che mi dice di scrivere tutto questo.
Non sono pazza, ma davvero ogni volta che lo guardo sento ogni sua insiicurezza e questa fan fiction nasce così. 
Sono pazza, amen. 
Ringrazio chiunque abbia recensito lo scorso capitolo, ho amato ogni singola persona. Grazie a chi la tiene già tra le preferite, chi ricordate, chi seguite. 
E grazie a tutti i complimenti che mi fate su twitter, ogni volta non me li aspetto e mi commuovo sempre. 
Se volete parlarmi lì, sono sempre @Demsmuffin :)
Presto posterò una shot sempre Larry (quando mai io scrivo Larry?) sui VMA. Non so ancora se sarà rossa o verde, sono indecisa, perciò se mi fate sapere la preferenza ve ne sarei grata lol
Keep calm and believe in Larry Stylinson.
Love you all, Sarah ♥ 





 

   
 
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