Quando il cinguettio degli uccelli si udì oltre la finestra chiusa,
Draco si destò dal sonno.
Si
mise supino e respirò per svegliarvi lentamente e bene, poi, però udì qualcosa
che non si sarebbe mai aspettato.
-
Svegliati pelandrone!! – disse una voce molto simile a
quella di Potter…
Draco
storse il muso infastidito. – Lasciami in pace…. – bofonchiò.
-
Guarda che fai ritardo! Muoviti! -
Perché quella voce era così simile a quella di Potter? Che scherzo
idiota era?!
Aprì
piano un occhio e guardò la figura che lo stava infastidendo.
Che strano…
Aveva
gli occhi di Potter, il viso di Potter, il corpo di Potter…si, in generale, e
anche nei dettagli, poteva sembrare proprio lui.
Lui..
LUI?!?!
- Potter
chi diavolo ci fai qui?! – scattò in piedi Draco
svegliandosi completamente.
Il
moro lo guardò interrogativo – E dove dovrei essere? –
fece con una naturalezza allarmante.
-
Che ne so magari nella tua casa, nella tua sudicia stanza con i tuoi
pidocchiosi amici?!?! –
Il
moro aggrottò le ciglia – L’unico amico di cui ho
bisogno sei tu. – asserì convinto.
Draco
stava per puntualizzargli qualcosa, quando restò immobile a quelle parole e a quel sorriso dolce e innocente spuntatogli sulle labbra.
-
Come prego? -
-
Pensavo mi avresti riconosciuto dato che sei stato tu
a crearmi. – disse il moro con un sorriso enigmatico. Si avvicinò alla
scrivania e scovò il diario senza problemi, sebbene Draco lo nascondesse più
che bene. – Pensavo ti avrebbe fatto piacere… -
Draco
si sentì gelare – N-non dire stupidaggini! – sbottò rabbioso
– Potter non so come tu abbia fatto ad entrare e chi ti abbia dato l’ordine di toccare le mie cos…-
Ma
non poté finire di parlare perché Harry riprese ad esprimersi – Non è vero che non esisto sai? Io esisto in te…. – ripeté le
parole scritte dal biondo la sera prima.
Draco
si alzò furente, strappò dalle mani del griffondoro il diario e lo fissò con
astio – Divertente, davvero divertente. Sparisci Potter!
–
Harry
stava per dire qualcosa, ma un bussare insistente distrasse i
due rivali.
-
Draco?! Sei sveglio?! – la voce di Zabini
giunse oltre la porta. – E’ tardi, dobbiamo muoverci!
-
Draco
si sentì gelare: come avrebbe spiegato la presenza di Harry in stanza?! Ma prima che potesse fare o dire
una qualsiasi cosa, Zabini entrò.
-
Insomma! Ti sto aspettando da tanto…- poi lo osservò meglio, Draco inghiottì a vuoto – Ma non ti sei ancora vestito?! – fece
seccato – Senti…vado avanti ci vediamo lì! – fece chiudendosi la porta
alle spalle.
Draco
restò immobile, si girò verso Potter e lo trovò appoggiato alla scrivania con
le braccia incrociate e ridacchiare – Solo tu puoi
vedermi – gli disse.
Malfoy
non dichiarò nulla, sembrava non averne il coraggio.
Si avvicinò piano al moretto che non si scompose minimamente. Alzò una mano e
sfiorò suo il viso.
-
Sei….il mio Harry? -
Il
moretto annuì seriamente – Sono io.- disse solo.
I
suoi occhi verdi erano così sinceri e belli. Draco si sentì quasi mancare. Come era possibile che un personaggio inventato per non
sentirsi solo fosse lì con lui?
Lo
toccava, lo sentiva, lo avvertiva…
-
Sto impazzendo? – chiese quasi boccheggiando.
-
Forse.- sorrise l’harry immaginario – Però è un bel sogno no? –
Già,
proprio bello. Potter era lì con lui, diventato reale…
Ritirò
la mano come se il tocco scottasse.
-
Perchè sei qui? Forse il mio sub-inconscio non era pronto a dirti Addio? -
-
Può Darsi. O forse perchè non ero pronto io.-
-
Come? –
I
due si guardarono quasi a fronteggiarsi.
-
Solo un giorno…- disse Harry seriamente – Mi basta solo un giorno. –
Quegli
occhi e quello sguardo serio sconvolsero il biondo che
sentì il cuore aumentare i battiti - Per far cosa? –
-
Per stare con te. -
Ed
eccolo ancora, quel colpo di cuore più forte rispetto agli altri, che quasi faceva
male.
Come
poteva essere davvero lì l’Harry Potter dei suoi sogni?
Per
un giorno…
Un
solo giorno.
Draco
alzò le spalle e sospirò – Ho altra scelta? –
-
Non mi pare. - ridacchiò.
Avanzò
per la stanza e si buttò nel letto affondando la testa nel cuscino. Sembrava
esattamente una delle sue immaginazioni, ma era reale. Tutto era così
dannatamente reale.
- Che si fa allora? - chiese alzando un po’ il capo e
guardando l’altro di sottecchi.
Harry
sorrise e avanzò nella stanza salendo sul letto e stendendosi accanto all’altro.
Era
sempre così che succedeva nei sogni: Draco immaginava di parlare con il moretto
sopra il letto, senza fare nulla di nulla, semplicemente parlare.
Non
che non avesse amici, anzi, ma sentiva di non volerli,
non quanto ambiva LUI.
Si
guardarono per lungo tempo finché Harry non riempì il silenzio.
-
Il coccodrillo come fa? - fece di punto in bianco Harry sorridendo.
-
Mi pare che questa conversazione l’abbiamo già avuta
Potter. – sobillò l’altro ridacchiando a sua volta. Probabilmente aveva tirato in ballo questa sciocca domanda per iniziare da
qualcosa, qualunque cosa.
E
servì.
I
due iniziarono a parlare esattamente del più e del meno, come facevano
nell’immaginazione di Draco. Però era diverso, era
reale, era…migliore.
Draco
si perse in quella sensazione così nuova di serenità e completezza che
aumentava ad ogni parola.
Ma
aumentava anche la tristezza.
Un
solo giorno da passare con Potter.
Uno
solo.
-
Perché tu e il vero Harry non provate a chiarirvi? –
chiese d’un tratto Harry dopo un lasso di tempo dedito
al silenzio.
Draco
sembrò pensarci – E’ troppo tardi. – asserì.
-
Perchè ne se così convinto? -
-
Sono sei anni che continuiamo a battibecchare, ti
pare che ora possiamo addirittura diventare amici? Tuttalpiù
potremmo smettere di combatterci, ma così non avrei più alcun legame con lui e
nascerebbe l’indifferenza…e sarebbe peggio. –
Il
moretto, che si era seduto, lo osservò con gli occhi giada velati di una strana
espressione – Senza contare…- disse, dunque, pensieroso – Che non lo conosci davvero e non sai come si comporterebbe se fosse tuo
amico no? Ti sei creato un’amicizia del tutto irreale. Se
diventaste amici e non fosse come quella che ti sei immaginato saresti deluso
giusto? –
Quelle
parole a Draco sembrarono più un rimprovero che un
riflessione. Colpirono il biondo come uno schiaffo in pieno viso.
-
Immagino di si…- sussurrò con voce spenta.
Regnò
per un po’ il silenzio.
Harry
si portò una mano tra i capelli e li scompigliò più di quanto non fossero.
- Però…- sentì dire a
Malfoy ancora. Si girò immediatamente e lo guardò quasi con…speranza?
- Però se anche fosse diverso – riprese – Lo accetterei. –
confermò - Sarebbe riscoprire una persona nuovamente, comunque
non immaginata, reale…- fece una pausa - Senza contare che lui nemmeno se ne
accorge ma so esattamente com’è, so cosa serve sapere che è buono leale e ha un
gran cuore...insomma è griffondoro no? –
Il
moretto inchinò la testa di lato – Certo… - disse con una sfumatura delusa
nella voce che Draco non sembrò afferrare.
- Però vedo anche qualcosa che i suoi amici non vedono: quando
sia triste in verità. Quando lo guardò incupirsi e noto che i due amici sanno solo
capaci di litigare, vorrei penetrare nella sua mente, sapere cosa pensa…Non lo
conosco, è vero, ma vorrei…- Draco si rabbuiò – Ma
tanto non accadrà mai, quindi non mi pongo il problema.-
Harry
si oscurò un secondo pensieroso, quasi malinconico, e stavolta Draco se ne accorse.
- Che hai? -
-
Draco… - fece – Siediti. –
Il
biondo tentennò un po’ poi si mise a sedere.- Che c’è?
–
-
Parlami… -
-
Lo sto facendo. –
-
No. – fece Harry mettendosi meglio davanti a Draco come a voler instaurare una
conversazione seria, un confronto – Dì a me tutto ciò che vorresti
dire al vero Harry Potter. – disse.
Draco
alzò un sopracciglio scettico – E perchè? –
-
Tu fallo. -
Draco
avrebbe risposto scherzando o comunque ironicamente,
ma lo sguardo di Harry non ammetteva repliche. Si chiese vagamente perchè prendesse ordini da una sua immaginazione, però eseguì. Si
mise seduto meglio con la schiena dritta e guardò il moro negli occhi. Provò a
dire qualcosa, ma non riuscì. Era troppo impressionante. Sembrava avere davvero
lui davanti.
Rinunciò.
Distolse lo sguardo. – Non ci riesco. –
-
Riprova. -
-
No, guarda non… -
-
Riprova! – ordinò Harry con voce ferma – Guardami negli occhi…-
Draco
tornò a guardarlo negli occhi
e restò in silenzio per un po’.
-
Da sempre…- esordì teso – Da sempre ….- sbuffò – Scusami… -
Harry
stava per parlare per invogliarlo a non demordere, ma si bloccò immediatamente quando Draco continuò.
-
Ti chiedo scusa per tutto ciò che ho fatto in questi sei anni. So che un
semplice “scusa” non servirà a nulla, che non cancellerà le cose dette e fatte,
ma te le devo, te le meriti, mi sono comportato male con te. – Dopo i primi
tentennamenti dalla bocca di Draco uscivano tante parole, cosa che sorprese il
serpeverde stesso – Vorrei tornare indietro, vorrei
cambiare le cose, ma non posso. – abbassò gli occhi e iniziò a tormentarsi le
mani, nervoso – A dire il vero ho sempre cercato la tua amicizia, lo bramata così tanto tempo odiandoti per non averla
ottenuta e odiando me stesso per come mi comportavo. Scusami
Harry, perdonami…-
La
voce divenne un sussurro e un singhiozzo. Quando
rialzò gli occhi erano tinti di un tenue rosso.
Draco
piangeva e Harry lo fissò con la bocca leggermente aperta.
Si
slancio allungò le braccia e lo abbracciò forte come a
volerlo rassicurare.
Ma
non poteva, non come voleva, perchè era un personaggio fittizio, che non
esisteva che non aveva alcun diritto di perdonare dal conto del vero Harry,
però si discostò solo un po’ così da sfiorare con le labbra l’orecchio del
biondo – Ti perdono. – gli disse serrando.
Draco
si lasciò stingere, chiudendo gli occhi e immaginando di stare tra le braccia
del vero Harry. Era così rassicurante e dolce.
-
Grazie… - sospirò ricambiando l’abbraccio.
Il
tempo passò in fretta e arrivò l’ora di andare a dormire. I due non si erano
mossi nemmeno un secondo da quella stanza e avevano passato ora splendide
assieme per la prima e ultima volta.
Draco
si stese e guardò la figura del moro accanto a lui, gli accarezzava i capelli
per farlo rilassare.
- Quando mi sveglierò non ti troverò vero? – chiese
tristemente.
-
No. –
-
Mi mancherai… -
Harry
non disse nulla, continuò a cullarlo finché non fu addormentato.
Quando
sentì il suo respiro lento e regolare si alzò e andò
verso il diario prendendolo e scrivendo qualche parola. Successivamente
sparì nel nulla.
Nella notte, sul diario, brillò una scritta
con una diversa calligrafia da quella del biondino.
“Quel discorso farlo anche
a lui, lo accetterà.
Non è mai
tropo tardi”
Continua…
Note:
Quando
avevo detto che non era una long fic
non intendevo mica che era una short!! °_° Intendevo che ci sarebbero stati
pochissimi capitoli, il prossimo infatti è l’ultimo!
Anche se ha poco successo fa nulla, è piaciuta a pochi
ma è piaciuta. E mi sta più che bene!!XDD
E’
nata come puro delirio e finirà come tale! Parola di Funny(o
Hachi o fann1kaoriyuki o come_volete_voi)!>_<