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Autore: dubhe7    09/09/2012    1 recensioni
Gli auror stanno ancora cercando gli ultimi mangiamorte, Draco e la sua famiglia sono rinchiusi nel Manor, le uniche persone che vedono sono gli auror. A Draco però viene data l'occasione di riscattare il suo nome. Hermione è alle prese con una storia d'amore con Ron che però non sembra avere futuro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nuovo capitolo! Grazie a coloro che leggono anche senza commentare spero vi continui a piacere. Ora vedrò se chiuderla nel prossimo capitolo o andare ancora un pò avanti. Come sempre spero di ricevere commenti, positivi,negativi neutri non importa. Buona lettura!!! A settimana prossima! Dubhe




Primo giorno: Draco seduto sulla sedia ad osservare Hermione. I medici entravano ed uscivano, qualcuno gli scambiava due parole ma lui non prestava troppa attenzione.
Secondo giorno: Draco seduto sulla sedia ad osservare Hermione. Harry era passato, ma le condizioni di lei non cambiavano.
Terzo giorno: Draco, sempre più consumato dalla preoccupazione, si sposta dalla sedia al bordo del letto. I medici non lo fanno manco più uscire dalla stanza quando la visitano. Sembra far parte dell'arredamento.
Quarto giorno: si sono visti dei cambiamenti, Hermione ha riacquistato colore, ma le ferite non si sono ancora rimarginate. Ron arriva da solo, di solito era sempre accompagnato da qualcuno Harry, Ginny o un altro Auror.
Trova Draco seduto sul letto, che pulisce il viso di Hermione con una salvietta.
-Ci sono le infermiere che si occupano di lei.
Draco muove appena il capo nella sua direzione, ma non smette il movimento delicato sul viso della grifona.
-Hai capito? Levale le mani di dosso.
-Evapora Weasley.- Il tono di Draco era neutro, non aveva la solita freddezza.-Non mi interessa litigare con te. Non ne vale la pena.
Ron era viola in volto, la rabbia gli stava mandando il sangue al cervello. Non capiva perchè quella serpe avesse il permesso di stare li, giorno e notte, senza che nessuno gli dicesse nulla. Anzi, le infermiere, tra cui sua sorella, gli portavano da mangiare, si fermavano a parlare con lui, anche se con scarso sucesso.
-Leva le mani d dosso dalla mia ragazza!- Ron si era avventato sulla serpe. Draco che non si aspettava un attacco alle spalle, fu spiazzato, lasciò cadere la salvietta per terra e si girò in tempo per prendersi un pungno nello stomaco.
Tossì. Il colpo era stato forte, inaspettato, il sapore della bile gli riempì presto la bocca.
Mentre Draco cercava di rimprendersi dal primo pugno, un secondo lo prese in viso, subito il sangue inziò a colargli dal naso.
Il ragazzo non pensava che il rosso fosse così abile e veloce, ma si vede che l'addestramento lo aveva reso tale. Draco si passò il dorso della mano all'angolo della bocca per levarsi il sangue, in quel momento la porta della stanza si aprì e Ginny entrò.
-Che sta succedendo? Draco ma stai sanguinando!
La ragazza aveva in mano le fiale da somministrare a Hermione, le appoggiò sul comodino e guardò la ferita al volto della serpe.
-Ginny che diavolo fai? E' una lurida serpe!
-Ron dobbiamo parlare. Devo fare rapporto su quanto accaduto, mi spiace anche se sei mio fratello devo farlo. Draco siedeti, ti rimetto a posto in un attimo.
Ginny estrasse la bacchetta dal camice, fece un rapido movimento circolare e il viso del ragazzo tornò come nuovo.
-Ok. Draco ti spiace uscire? Devo fare una visita ad Hermione e questa volta devo chiederti di aspettare fuori. Tu, Ronald, non osare andartene e tanto meno prendere a pugni Draco di nuovo. Aspettami fuori.- Ginevra aveva parlato con tono duro e arrabbiato. Non capiva cosa stesse passando per la testa al fratello. Cioè lo capiva ma se l'era cercata.
Draco uscì, toccandosi il naso e l'angolo della bocca ma era tutto a posto, la rossa aveva fatto un buon lavoro. Mentre si andava a sedere sulle panche d'attesa, fu strattonato per un braccio.
-Si può sapere a che gioco stai giocando? Perchè sei sempre qui? Perchè la tocchi? Come osi solo sfiorarla?- Ron lo fronteggiava, ma questa volta la serpe era pronta.
-Levami le tue viscide mani di dosso. Sarai un Auror ma sei un emerito coglione. Mi hai aggredito alle spalle, nella SUA stanza. Lei sta male, e tu mi hai preso a pugni. Complimenti.
-Tu non ti devi avvinare a lei.- Disse Ron avvicinando il volto a quello di Draco.
-Sai Weasley perchè ha accettato la missione? Lo sai?- Vedendo la faccia confusa del grifone, Draco sogghignò e proseguì.- L'ha fatto per allontanarsi da te, l'hai fatta soffrire e non te ne sei neanche accorto. Ti sei ricordato di lei quando di preciso? Quando non hai trovato la cena o non hai trovato nessuno che scaldasse con te le lenzuola?
A quel punto Ron era fuori di sè.
-E TU CHE NE SAI? CHE NE SAI DI QUELLO CHE E' SUCCESSO TRA NOI?
-Al Manor lei si confidava con me, a Kilkenny abbiamo condiviso una camera. Cosa dici? Magari abbiamo parlato?
-Tu lurida serpe schifosa. Crucio!- Veloce Ron aveva tirato fuori la bacchetta e lanciato la maledizione contro il ragazzo di fronte a lui.
Ma se l'Auror era stato veloce, l'incantesimo di protezione di Draco fu ancora più rapido. Una barriera argento si frappose tra lui e la maledizione. Ron cessò quell'incanto ma cominciò a mitragliarlo con altri.
-Expelliarmus! Stupeficium! Pietrificus Totalus! Maledetto combatti!
Niente Draco non rispondeva al fuoco, restava protetto dietro il suo scudo.
-Ti ho detto di combattere viscido! Combatti per lei se ne hai il coraggio! Vediamo quanto la vuoi! Cos'è un altra tacca da aggiungere a quelle che ti sei fatto? Crucio!!!
-Sai, al contrario di te, non ho bisogno di contare quelle che mi porto a letto.
-Ahhhh!!!Stupeficium!
Saette rosse, verdi, stavano riempiendo la sala d'attesa dell'ospedale, sembravano passati secoli invece il tutto si stava sviluppando in pochi minuti. Ginny era uscita dalla stanza di Hermione più rossa dei suoi capelli e con un incantesimo legò i due.
-Siete in un ospedale emeriti stupidi! Che cosa ti è preso Ron? Ti vuoi giocare il posto? E tu a che gioco stai giocando?- Disse indicando Draco.
-Sto stronzo si è portato a letto Hermione. La mia Hermione.
-Oh caro mio, non è più tua. Hai fatto delle cazzate e lei ora può fare quello che vuole. Comunque tu ora vieni con me. Chiamerò Harry e gli spiegherò tutto, almeno quello che ho visto e tu dirai il resto. Dovessi darti del Veritaserum. - Muovendo il polso, Ginny, liberò Draco e Ron.
I due si alzarono, Draco si pulì gli abiti con un soffio d'aria, Ron lo guardò torvo.
-Draco, Hermione ha chiesto di te.
Il viso del ragazzo si fece attento, un luce gli illuminò gli occhi.
-E' sveglia? Come sta?
-E' cosciente. E ha chiesto di te. Però tu poi dovrai spiegare alcune cose a Harry su quello che è appena successo. Ok?
-Certo.- Stava dicendo quelle parole mentre entrava già nella camera.
-Non si bussa più?- Hermione era seduta con i cuscini dietro la schiena. Un sorriso le illuminava il volto.
-Non ho bisogno di bussare.
-Abbassa la cresta Malfoy. Cos'era quel casino?
-Che casino?- Rispose con un'alzata di spalle. -Come stai?
-Grazie a te bene.
-Ti ha trovata Potter. Io stavo combattendo contro Goyle.
-Lo so. Ginny mi ha detto tutto. Però è grazie a te se sono qui. Se non dicevi a Harry dov'era la casa non so se mi avrebbe trovata in tempo.
Draco si era seduto, non sapeva cosa dire, cosa rispondere. Lui fino a quel momento si era sentito in colpa per non essere corso da lei e lei ora, gli diceva grazie.
-Draco? Di qualcosa...
-Vuoi sapere cos'era quel casino di fuori?- Hermione annuì.- Eravamo io e Weasley. Lui ti ha portato qui, mentre io e Potter ci occupavamo di Goyle. Non mi è andato giù. Stavamo discutendo.
-Ron stava litigando con te per me?- La ragazza era stupefatta, ma Draco notò che aveva detto Ron e non lui. Fu come una ferita al cuore.
-Si. Va beh, visto che stai bene io me ne torno a casa. Ciao Granger,
Hermione di stucco, non rispose, guardò il ragazzo uscire dalla stanza senza capire.

Nel frattempo, fuori dal San Mugo, Ginny stava discutendo con suo fratello ed Harry.
-Non ci posso credere! Non puoi essere stato così stupido!
-Ginny non so cosa farci ok? Il solo pensiero che lui l'ha toccata mi fa diventare matto.
-Ma non puoi aver scagliato le maledizioni senza perdono! Non durante una missione! Ron per l'amor di dio dimmi che non l'hai fatto.
-L'ho fatto. L'ho fatto per lei.
-Ron, amico mio, devo prendere provvedimenti lo sai. Non posso non farlo. Eri in un ospedale per giunta. Ti rendi conto in che situazione mi hai messo?
-Si lo so, scusami.- Ron si stava passando una mano tra i capelli, scompigliandoli ancora di più.
-Ginny adesso lei come sta?
-Bene, dobbiamo tenerla qui, ma finalmente abbiamo potuto svegliarla. Il sangue sta ricominciando a circolare normalmente.
-Come svegliarla?- Domandò il fratello.
-Si l'avevamo addormentata per facilitare il suo recupero. Non ve lo avevo detto?
-NO!- esplosero i due.

Draco si era smaterializzato al Manor. Non gli importava se poi Potter gli avrebbe fatto una sfuriata, ora volevo solo stare un pò da solo, a casa sua.
-Draco!Sei tornato! Come sta Hermione?- Narcissa era arrivata, quasi correndo incontro al figlio, che si stava maledicendo per non essersi materializzato in camera sua direttamente.
-Bene si è svegliata. L'ho lasciata riposare così ne approffitto anch'io. Se hai bisogno di me sono nella mia stanza. Scusa mamma, ma sono stanco.
Così dicendo il ragazzo salì le scale, pensando alle parole della grifona. Ron, Ron, Ron, Ron. Lui aveva passato giorni su una sedia accanto a lei, lui l'aveva accarezzata in quei giorni, lui l'aveva guardata sperando si svegliasse.
Io non lui!
   
 
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