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Autore: elisa85    09/09/2012    12 recensioni
" Vivere. La tua, è solo paura di vivere.
Perchè l'amore fa paura, sai Oscar?
Non desiderare la felicità, quando ciò che desideri è già ciò che hai "
Ed io aggiungere che a volte tutto si racchiude nel trovare la forza e il coraggio dentro di sè e saperla riconoscere la felicità.
Un "What if", abbastanza OOC per le mie corde e spero non troppo per voi che leggerete!
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccolo capitolo di transizione, dove tutto sembra fermo...o quasi!


 

Senza luce, sotto voce






3 - Tutto o niente 
 

 
 
Sono giorni ormai che mi eviti.
Anzi, settimane.
Il tuo sguardo sempre alto, intransigente, sembra essersi indurito.
Neanche per errore, nemmeno per il lavoro che ci unisce beffardamente ogni giorno, mi hai rivolto la parola.
Non è certo una sorpresa per me questo tuo comportamento. 
Ci avrei scommesso.
Stai prendendo le debite distanze dalla verità per paura di dover ritrattare frasi, parole, pensieri..che ti sei imposta da sola, cara Oscar. Perchè per quanto tuo padre ti abbia impedito di scegliere facendolo al tuo posto, tu ti sei resa prigioniera nell'anima con le tue stesse mani. E forse questa è la cosa peggiore.
Ti spegnerai a poco a poco. Verrai sopraffatta dall'abitudine e dalla solitudine; la mia intenzione non è certo quella di rimanere a guardare, ma di scuoterti fino a farti svegliare dall'incubo, anche se per farlo avrò bisogno di te, che tu...faccia la tua parte.
Quella più difficile, amore mio.
Probabilmente sei convinta che sarò io a cedere per primo, venendo da te con una scusa qualsiasi, ma questa volta ti sbagli. 
Rischierò. Forse fino al punto di perderti. 
Perchè se tornerai da me, sarà per sempre Oscar.
Sarà per tua volontà e consapevolezza, dovrà essere il tuo cuore a suggerirti.
 

 
 
***********

 
 
 
Un'altra settimana è volata assieme alle mie speranze.
Ti osservo mentre mi trovo di guardia in caserma e tu impeccabile come al solito, conduci le esercitazioni.
La tua voce sicura e forte si spande per la piazza d'armi, come sempre, anche se percepisco una nota diversa.
Quella brillantezza nell'impartire i comandi, di preparare i tuoi uomini,... non c'è.
Sei sempre più assente, i tuoi occhi ti tradiscono.
A cosa pensi? Forse,...a me...?
O magari a lui...magari hai capito di amarlo davvero. Sarebbe troppo.
Basta. Ho deciso.
Prima che lo faccia tu, ti infliggerò il colpo di grazia.
 
 
 
E' sabato pomeriggio, c'è agitazione tra i soldati.
E' giorno di visite. 
Mi preparo come se dovessi avere il solito incontro con la nonna.
Quasi sempre, dopo, vi fermate spesso a parlare te e lei.
Ti intravedo alla tua finestra, anche oggi la stai aspettando.
Invano, aggiungerei io.
Il cielo è terso dopo il temporale di ieri sera ed il vento fresco lascia piccoli brividi sulla pelle.
Finalmente la vedo arrivare di corsa, trafelata, mentre si preoccupa di agitare una mano per attirare la mia attenzione. I capelli mossi dal vento, il fiocco rosa a legarli, i suoi occhi dolci e rassicuranti.
Diane. Ti stavo aspettando piccolo fiore.
" Andrè! Andrè! Sono qui...scusami, sono in ritardo "
" Ciao Diane, calmati...sei in perfetto orario, sono io che sono arrivato in anticipo, perchè non bisogna mai far attendere una signora " Ti dico, strizzandoti l'occhio.
Sorridi imbarazzata ed abbassi lo sguardo, con un'innocenza tale da intenerire anche il più brutale tra i boia.
" Smettila Andrè, altrimenti mi farai arrossire "
" Lo sai, sono davvero fortunato. Il tuo caro fratellone mi ha concesso quest'incontro, con tanto di minacce a seguito, ma nonostante tutto sono qui..."
" Si, non ci avrei giurato Andrè"
" Probabilmente non sarà da Alain che dovrò tenermi alla larga, ma da tutti i miei comilitoni...sai, sono tutti perdutamente innamorati di te, Diane! "
" Oh, basta Andrè! Ma che schiocchezze vai dicendo..chi la vuole una come me"
Non perdo tempo nell'afferrarti la mano, incatenando il mio sguardo al tuo, mentre mi esibisco nel più cavalleresco dei baciamano.
" Mademoiselle, spero che vogliate scherzare...siete di una bellezza incantevole " 
Continui a fissarmi stupita, sopraffatta un pò dell'emozione.
" ...Tu, tu sei così premuroso...e dolce..."
" Ora sei tu che mi metti in imbarazzo,...comunque, grazie. Grazie di tutto Diane " Le mie dita scivolano leggere e delicate tra la seta castana dei tuoi capelli " ed ora sarà meglio salutarci se non voglio scatenare le ira funeste di tuo fratello!"
" Si, hai ragione. A proposito, potresti consegnargli questa sacca da parte mia? 
" Senza altro... se vogliamo andare, le faccio strada prego..." Sorridi, accettando il mio braccio offerto per accompagnarti fino all'entrata della caserma. Uno a fianco all'altra.
Attendo immobile fino a quando Diane non svolta l'angolo delle mura e subito m'incammino verso le camerate.
Diventa irresistibile la voglia di alzare lo sguardo verso quella finestra, sicuro di trovarla vuota.
Invece no. Invece sei ancora li, impassibile come se nulla ti potesse scalfire; sento il tuo sguardo indifferente, quel fuoco di ghiaccio, bruciare su di me.
Ma dura giusto lo scorrere di un attimo, poi con uno scatto ti allontani, voltando le spalle a tutto. 
Lasciandomi ancora solo.
 
 
 
Siamo rientrati tutti e due a palazzo Jarjayes questa sera. 
Ti vedo entrare nella sala da pranzo, mentre termino di servire tuo padre e Madame, sorpresi anch'essi di vederti a casa. Alle loro domande rispondi serratamente, ma sempre con garbo; soprattutto quando ti rivolgi a tua madre. Tu non puoi vederti Oscar, ma il tuo viso si riempie di dolcezza quando puoi goderti quelle brevi attenzioni di Madame.
Dilungo le mie mansioni nel servirvi i piatti e il vino, perchè anch'io sono proprio curioso di sapere quale sia il motivo del tuo inaspettato rientro.
" Ho semplicemente terminato ogni obbligo, ho finito di programmare i turni e gli ordini delle prossime due settimane e per domani non ho in previsione nulla, per cui...salvo urgenze, ho deciso di riposarmi qui a casa, madre "
" Oh, ne sono felice Oscar, anche se per un solo giorno..."
" Uhm, mi sembri pensiorosa Oscar?"
" Ehm, non più del necessario...ho semplicemente alcune cose da sistemare qui a palazzo, Generale "
" Capisco, con un lavoro come il nostro, si finisce con l'accumulare molta corrispondenza, ma direi che è un compito che dev'essere anch'esso assolto...Bene Oscar, sono lieto di constatare che non ti dimentichi di mantenere i rapporti con gli esponenti dell'alta nobiltà in quanto erede dei de Jarjayes "
" Si padre... quindi se non vi dispiace, preferirei ritirarmi nelle mie stanze terminata la cena e saltare il salotto e il whisky per questa sera, sempre che siate d'accordo..."
" Certo, vai pure Oscar, ci sarà un'altra occasione...Ah Andrè, mi raccomando avvisa tutti...niente e nessuno dovrà disturbare Oscar "
E così dopo tanto, troppo, tempo rincontro i tuoi occhi così freddi, luminosi e sembra mancarmi la voce per rispondere a tuo padre.
" Senza altro Generale, provvedo immediatamente " Mi defilo silenziosamente sbirciandoti appena, convinto che sia l'ultima occasione che avrò per guardarti, perchè a quanto pare ho azzardato troppo tentando il tutto ed invece mi ritrovo a stringere il niente tra le mie mani.




 
  
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