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Autore: Henya    09/09/2012    4 recensioni
"Avevo dimenticato per tre mesi quell’auto, quelle odiose facce, tutto quello che mi avevano fatto passare. Vederli arrivare ogni mattina su quell’auto insieme, mano nella mano!
“Si può sapere che hai?”
Non si è ancora accorta di nulla…
“Ma non hai visto chi c’è?” le dico.
Si gira e anche lei abbassa gli occhi.
“Non potevano mica mancare, lo sai”.
E' l'inizio di un nuovo anno, l'ultimo per la precisione, ed insieme alla sua migliore amica Hilary si preparano ad affrontarlo. Ma questo non sarà come gli altri, perchè nuovi incontri e nuovi avvenimenti cambieranno le cose nella vita di ognuno dei nostri protagonisti!
L'inizio può sembrare un pò banale, a tratti comica, per altri romantica, per altri ancora triste... insomma questa è la mia prima fanfiction e mi auguro di aver suscitato la vostra curiosità!
Genere: Commedia, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hilary, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cara Anya, oggi sei entrata ufficialmente al sesto mese di gravidanza!

E’ strano come tutto possa cambiare da un momento all’altro; fino a poco tempo fa credevo che avrei finito gli studi e che mi sarei diplomata. Invece ho capito che la vita ti riserva sempre delle sorprese e che alcune di esse sono pronte a far cambiare radicalmente la tua vita!  Per esempio, ti costringono a farti abbandonare la scuola, gli amici e a volte persino la famiglia; ti ritrovi a non sapere più cosa fare della tua vita!                                                                        
Da piccoli era facile sognare il proprio futuro; poi però, appena si diventa grandi e abbastanza consapevoli della dura realtà, capisci che niente è come immaginavi, che proprio niente è paragonabile a quelle favole che per anni della tua vita ti avevano illuso di poter vivere una vita da principessa!Mi vergogno a dirlo, ma io credevo a quelle favole! In cuor mio speravo di incontrare il mio principe azzurro, vivere la mia favola! Adesso che ci penso però, io avevo incontrato il mio principe azzurro e stavo già vivendo la mia favola! Ma come in ogni favola che si rispetti c’è sempre pronto qualcuno a metterti il bastone fra le ruote, per esempio: Biancaneve fu avvelenata dalla strega, Cappuccetto Rosso fu mangiata dal lupo, Raperonzolo rinchiusa in una torre e beh… non le ricorderò tutte ma una cosa è certa! Ognuna di queste favole si concluse con un bel “E vissero per sempre felici e contenti!”
E io? Io avrò mai il mio “Per sempre felici e contenti” ?
Forse è anche stupido chiederselo…
 Tuttavia, sarebbe meglio spazzare questi pensieri dalla mia testa e cominciare seriamente ad alzarmi dal letto. Stamattina mi sono svegliata davvero tardi, sono infatti le undici!
Mi alzo velocemente , decido di farmi una doccia e subito dopo preparare qualcosa per il pranzo.
 
 
Durante il pranzo mi accorgo che Hilary è abbastanza silenziosa…
“Che hai, Hila?”
“eh? Niente!” risponde frettolosamente.
“Dai, non ci credo! E’ successo qualcosa con Yuri per caso?”
“Ma no, no!”
“Senti, non è da te dare queste risposte così brevi!”
“E va bene! Volevo finire di pranzare per dirtelo, ma visto che insisti…”
“Dirmi cosa?” comincio a preoccuparmi.
“Ecco, oggi ho… ho incontrato tua madre tornando da scuola!”
Il mio sguardo si fa serio e allo stesso tempo malinconico.
“E cosa è successo?” 
“Lei mi ha chiesto di te, che è preoccupata e che vuole che tu ritorni a casa! Dice che anche tuo padre non è più lo stesso da quando te ne sei andata e forse le cose si potrebbero aggiustare se tu decidi di incontrarli!”
“Incontrarli, certo! Adesso si sono ricordati di avere una figlia?” poso violentemente il cucchiaio che tenevo in mano e mi appoggio pesantemente sullo schienale della sedia.
“Anya, ti prego! Non fare l’offesa o l’orgogliosa! So che non è facile ma hai la possibilità che tutto ritorni come prima… cioè voglio dire , che le cose si facilitino per te! Non è facile crescere un figlio da sola… hai bisogno di tua madre mia cara! Davvero vuoi che resti così per sempre?”
“No… certo che no.” Rispondo in un sussurro.
“E allora inizia da qui: fai pace con i tuoi!”
“Ok…”affermo non molto entusiasta, ma devo ammettere che ha ragione.
 
Nel pomeriggio decidiamo di andare in quella che fino a poco tempo fa era casa mia e che spero torni ad esserlo. Per tutto il tragitto non faccio altro che pensare alla loro faccia quando si ritroveranno la loro figlia un po’ diversa rispetto a prima, a come mi guarderanno e soprattutto a cosa mi diranno! Hilary, la mia cara amica che per nulla cambierei al mondo, per fortuna mi ha accompagnata e cerca di tranquillizzarmi come meglio le riesce.
Arrivate varchiamo il cancello che era già aperto. Ci fermiamo davanti alla porta principale e restiamo a fissarci mentre io attendo il via da parte di Hilary per suonare il campanello.
“Vai!” mi ordina speranzosa.
Dlin dlon
Sento rumore di passi, oltre quella porta, aumentare sempre di più allo stesso ritmo del tremolio delle mie gambe, mentre ripeto nella mia testa che tutto andrà bene.
La porta si apre e ad aprirla è proprio mio padre…
 
 
“Se hai deciso di tenerlo, ok! E’ una tua decisione e io devo rispettarla… ma una cosa devi dirmela: come si chiama?”
Cosa diceva prima quella vocina nella mia testa? Ah, sì! Andrà tutto bene! Col cavolo… appena siamo entrate non c’è stata molta gioia nel viso di mio padre, ne ho solo avvertita un po’ in quello di mia madre che sono sicura avrebbe voluto abbracciarmi con tutto il cuore. Ma per il momento essendoci qui dentro un’aria piena di tensione ha preferito lasciare perdere. Siamo tutti molto agitati, persino Hilary che è seduta sul divano del salotto vicino a me, mentre mio padre fa avanti e indietro molto nervoso facendo domande; a proposito, come si chiama… chi?
“Chi?” domando con un filo di voce.
“Come chi? Quel disgraziato con cui hai combinato questo pasticcio! Mi hai detto che non è il cinese, se non è stato lui… chi?” chiarisce meglio fermandosi in piedi davanti a me aspettando nervosamente una mia risposta.
“Che importa, lui non ne vuole sapere!”
“Importa a me! Voglio proprio vedere la sua faccia da stronzo!”
No no no … non posso dirglielo! Non voglio che vada da lui!
Si avvicina un po’ al mio viso chinandosi, per ripetere con autorità e scadendo ogni singola parola…
“Dimmi chi è!”
Intimorita, mi volto per osservare Hilary accanto a me, per ricevere un qualche suggerimento su come comportarmi…
Ma mi vedo costretta a rivelare il nome non appena la mia amica mi fa un cenno di sì con la testa.
“E allora?!”
Non mi resta che dire tutto oramai…
 
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“Tadà! Mio caro Yuri, sono un genio!” esclamo portando le mani dietro la nuca e appoggiano la schiena alla sedia.
“Sei solo un idiota!”
“Ah sì? Guarda tu stesso mio caro Einstein! Il risultato Del mio esercizio è identico a quello del libro!” dico porgendogli il mio quaderno.
“Fa vedere!” risponde togliendolo con poca gentilezza dalle mie mani.
Vedo che controlla ogni numero e segno con attenzione…
“E’ impossibile che ti sia venuto quel risultato, hai sbagliato un sacco di cose! Hai solo ricopiato il risultato esatto alla fine!”
“Non è vero! L’ho solo svolto in maniera diversa ed è riuscito ugualmente, Signor so tutto io!” gli rivolgo agitando le mani.
“Se svolgessi gli esercizi di un compito in classe così, combineresti un disastro!” dice acidamente.
Din don
“Chi è a quest’ora?” domando stranito a Yuri.
“E io che ne so! Vai a vedere !”
Mi alzo e mentre vado ad aprire continuo a vantarmi per farlo innervosire…
“Resta il fatto che sono un genio!” asclamo con un sorrisetto.
Apro velocemente la porta e vedo davanti a me un uomo, all’incirca sulla quarantina che non ha l’aria di uno di quei soliti tipi con la faccia da ebete tutti esaltati che vogliono a tutti i costi convincerti a comprare le loro stupide aspirapolveri.
Resto a fissarlo in attesa che dica qualcosa…
“Abita qui un certo Hiwatari?”  chiede con un tono di voce davvero incacchiato.
“Chi desidera riceverlo?” domando con un sorrisetto beffardo avvertendo Yuri che si avvicina ad ascoltare.
“Il Signor Sarizawa, sono il padre di Anya!”
A queste parole il mio sorriso si trasforma in una espressione da ebete. Rimango a bocca aperta…
“Allora, è in casa?”
“Ehm… vado a … a vedere se…” senza terminare la frase mi dirigo ancora stupito della visita del padre di Anya.
Kai mi ammazzerà, forse avrei potuto dire direttamente che non era in casa, ma mi avrebbe ucciso Yuri in tal caso.
Bah…
Busso alla porta socchiusa della stanza di Kai…
“ chi è?”
Aprendo la porta faccio un passo avanti per entrarvi.
“Cosa vuoi Boris?” chiede spazientito, seduto sul suo letto con pc sulle gambe.
“Posso entrare?”
“Sei già entrato, idiota!”
Già!
“Ci sono visite per te!”
“E chi sarebbe?” chiede continuando a fissare il suo pc.
“Ecco… dice di essere il padre di Anya!”
Si ferma all’istante alzando il capo e fissando un punto del muro nel modo più serio che lui riesce a fare.
“Dico che non ci sei?” propongo.
“No… dì che sto scendendo!” risponde in modo davvero calmo chiudendo il suo pc e alzandosi.
Io sempre più stranito comincio a scendere seguito dopo pochi secondi da lui.
Arrivato al piano di sotto avviso quell’uomo che sta scendendo e mi dirigo in cucina dove Yuri sta in piedi vicino alla porta per origliare.
 
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Ci mancava pure la visita del paparino! Mi chiedo cosa sia venuto a fare…
Scendo l’ultimo gradino della scalinata e mi avvicino a quell’uomo che mi fissa con aria di sfida e naturalmente ricambiato da me.
Siamo l’uno davanti all’altro, i nostri sguardi sono alla stessa altezza e nessuno sembra che abbia intenzione di prendere parola.
“E così saresti tu…” mi dice fissandomi dalla testa ai piedi “…il bastardo che ha messo incinta mia figlia!”
“Che cosa vuole, non ho molto tempo da perdere!”
“Tempo da perdere? Tsz, bella faccia di bronzo che hai ragazzo!”
“Resta il fatto che non ho capito cosa sia venuto a fare!”
“Voglio che tu abbia il coraggio di dire a me che non ti importa del fatto che stai per avere un bambino da mia figlia!”  chiede con autorità.
“ok … lo già detto a sua figlia e non avrò problemi a ripeterlo adesso a lei!... Io quel figlio non lo voglio!”
Credo che non si aspettava una risposta simile… se crede di intimorirmi si sbaglia di grosso!
“Però non ci hai pensato due volte a portarti mia figlia a letto!” mi rivolge stringendo i denti e i pugni.
“Non mi pare di ricordare che a sua figlia sia dispiaciuto!” rispondo con un sarcasmo che lo fa imbestialire ancora di più.
“Ma come osi parlare  così! Chi ti ha insegnato l’educazione! Credo proprio nessuno visto che non hai nessuno qui! Vivete come bestie, tornatevene in Russia invece di restare qui e rovinare la vita delle persone!  E non osare avvicinarti più a mia figlia!”
Adesso mi sta proprio facendo incazzare questo vecchio!
“altrimenti?”  chiedo con aria di sfida.
“Altrimenti ti troveresti in un mare di guai!” conclude puntando un dito minaccioso e voltandosi per andare via.
Resto a fissarlo con rabbia e poi chiudo la porta.
Yuri  che come immaginavo era lì vicino ad origliare, mi spunta davanti osservandomi con disprezzo.
Lo fulmino con uno sguardo : se stavolta osa di nuovo aprire bocca lo ammazzo!
Gli do un ultima occhiata e silenziosamente me ne torno in camera mia.
 
 
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Din don!
Suonano di nuovo alla porta e Boris sbuffando sale al piano di sopra per andare in camera sua “oggi questa casa sembra un porto di mare!” aggiunge lamentandosi.
Ma chi sarà ancora.
Riamasto solo io, decido di aprire la porta e con grande sorpresa mi ritrovo davanti quella pazza di Eva.
“Ciao Yuri! Ma cosa ci faceva Il padre di Anya qui? Ho visto che usciva dal vostro cancello!”
“Fattelo spiegare da Kai!” mi limito a rispondere.
“Ma mi devo preoccupare?”
“Credo proprio di no”
Subito corre al piano di sopra.
Chissà perché penso che questa storia finirà sempre più male!
 
 
 
















Ciao popolo di EFP!
Dopo secoli ritorno ad aggiornare questa fan fiction!
Lo so, è un pochino corto forse ma volevo pubblicare ugualmente non ce la facevo più XD
L’ho scritto in un pomeriggio, subito presa da un’ispirazione che non trovavo da giorni! Finalmente mi è ritornata la voglia di scrivere e penso che sia meglio approfittarne, no?
Comunque J spero che la mia ispirazione sia servita a qualcosa, spero con tutto il cuore di aver fatto un lavoro, non dico eccezionale, ma gradito al mio pubblico!
Lascio a voi commentare questo capitoletto e come sempre ringrazio tutti tutti tutti :recensori, e lettori silenziosi J
Un bacio
 
Henya <3
 

 
   
 
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