Spari
Impiegarono appena qualche secondo per raggiungere di nuovo il centro del ponte, dove avevano lasciato le macchine.Quando arrivarono, i loro timori diventarono magicamente realtà.
Il vetro della Mercedes di Tom era rotto e lo sportello aperto.
Ma non fu questo a spaventare i tre ispettori e a farli mettere in posizione di attacco, con le pistole puntate davanti a loro.
Accanto alla macchina c’era Müller, con un revolver in una mano ed il borsone con la droga stretto nell’altra.
In braccio a lui, con la pistola ad un soffio dal volto, c’era Aida, che continuava a dimenarsi e a scalciare.
Ma Müller aveva qualcosa di diverso negli occhi, in quel momento:… aveva la rabbia riflessa nello sguardo.
«Ora basta, Gerkhan! Questa storia deve finire!» disse a denti stretti, senza muovere un solo muscolo.
Semir deglutì forte. «Müller, lasciala andare… non c’entra niente, e lo sai!»
Il criminale iniziò a ridere… una risata isterica. «Non c’entra?! Oh, no… no, lei c’entra eccome! È colpa sua se sono in questa merda! Ed è per merito suo che ne uscirò…» disse, con uno sguardo che avrebbe fatto invidia ad uno schizofrenico.
Müller fece un passo indietro.
«Ehi… ehi, manteniamo la calma! Te ne vuoi andare?! Vattene! E prenditi anche la droga! Ma ora lasciala!» tentò Semir.
Ma quello scosse la testa. «Oh, no… no, adesso basta! Sai, volevo anche farvi andare via tutti e quattro... pensate che idiota che ero! Volevo lasciarla stare! Ma ora basta!»
«Papà!» lo chiamò Aida, continuando a scalciare.
«Amore, andrà tutto bene!» disse, senza distogliere lo sguardo dal criminale. «Se la metti giù ora, giuro che ti permetterò di scappare via con la tua maledetta droga! Ma ora, ti prego… lasciala andare!»
Müller indietreggiò ancora. «… ora ce ne andiamo…»
In quel momento, Aida sferrò un calcio fortissimo in mezzo alle gambe dell’uomo.
Il criminale sentì un dolore atroce. Sgranò gli occhi e si piegò in due, lasciando cadere il borsone e la bambina per stringersi il punto dolorante.
Müller cadde in ginocchio mentre Aida toccò terra e iniziò a correre.
«Papà!» gridò la bambina mentre l’uomo dietro di lei urlava come un dannato per il dolore.
Semir, sconvolto da quello appena accaduto, si distrasse, abbassando la guardia.
«… Amore…» sussurrò, inginocchiandosi e allargando le braccia per abbracciare la piccola. «Amore… Amore, vieni qui!»
Anche Tom e Ben si distrassero, chinando lo sguardo su Aida e calando le armi.
Müller, intanto, continuava ad urlare e a contorcersi per il dolore.
Improvvisamente, il criminale sollevò la testa.
«Brutta… brutta stronza…» disse in un sussurro. «Questa… questa me la paghi…»
Sollevò l’arma e la puntò verso i quattro.
La mano gli tremava, ma al centro del mirino c’era comunque la bambina che stava correndo.
Prese un forte respiro e poggiò il dito sul grilletto.
Tom e Ben sollevarono leggermente lo sguardo e lo videro.
«No!» dissero contemporaneamente, tentando di recuperare la posizione d’attacco.
Poi nell’aria riecheggiarono solo quei suoni…
… Bang…
… Bang…
O.o
Ecco… ora mi uccidete!
Chiedo scusa per tutto il tempo che ho impiegato ad aggiornare e per questo finale un po’… ehm… sconvolgente! xDxD
Scappo perché se no qui finisce male! xDxD
Grazie a tutti quelli che stanno seguendo la storia, in particolare Sophie, ore_sama e Laura per le loro recensioni! ^^
A presto! :D
Chiara ^-^