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Autore: genioincompreso    09/09/2012    2 recensioni
Nessuno sa cosa si possa nascondere dietro ad una persona...
A volte non ci sono altro che fiori ed altre... beh ci sono delle spine molto pungenti come nel caso di Brittany S. Pierce. Una ragazza che all'apparenza può sembrare molto stupida ma che in realtà non è altro che terrorizzata dal mondo e si difende comportandosi da bambina solo per sfuggire a questo brutto mondo che le ha strappato dalle braccia una delle persone più importanti della sua vita....
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Brittany Pierce, Kurt Hummel, Rachel Berry, Santana Lopez, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt, Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Goccioline di un sudore fin troppo freddo le scendevano lente lungo le tempie.
Il suo cuore come al solito si era come sempre eccitato fino all'inverosimile e come prima di ogni esibizione ( sia canora che di altro tipo) il respiro aveva già iniziato a mancarle.
“Tu sei Rachel Berry, sei destinata a diventare una stella” tentò di convincersi “Hai ai tuoi piedi il ragazzo più carino della scuola e non ti sei mai arresa davanti a niente... cosa vuoi che sia una stupida audizione per diventare cheerleader? Insomma... di sicuro non è poi chissà che roba..”
Niente di più sbagliato.
-Berry, fila dentro...- La voce aspra ma sensuale di Santana la richiamò dai suoi pensieri facendola scattare direttamente in piedi come un ladro colto sul fatto.
-Mi hai sentito? Muovi quelle chiappette mosce, nasona, se no col cazzo che la Sylvester ti fa la grazia di metterti sotto esame anche se...-
-Anche se?-
-Niente... pensieri di Snix... Vai..- Un ultima occhiata da vipera e lasciandole la porta della palestra, aperta se ne ritornò dentro, muovendo sinuosamente le anche quasi per provocarla.
“Ma lo fa apposta?”Pensò.
Dopo di che chiuse gli occhi e respirando a fondo, dopo un attimo di esitazione e di paura la seguì,ostentando un'aria più che insicura ad ogni suo passo in quelle ormai sgualcite ballerine.
 

-Bene... Guarda chi abbiamo qui...-Esclamò con aria beffarda e meschina, la Coach Sylvester con quel suo volto da avvoltoio che teneva riservato a tutti quegli studenti che più le stavano sullo stomaco, non appena mise piede in palestra.
-La giovane Puffetta ebrea...- riprese a parlare - Non che abbia qualcosa contro gli ebrei anzi... sono degli ottimi giocatori in calcio d'angolo se così lo vogliam chiamare, comunque ringrazia “Tette rifatte” se ora sei qui al mio cospetto..stai pur sicura che se non fosse stato per lei, appena il tuo naso lungo quanto quello di pinocchio arrivava in questo luogo così pieno di sudore e sangue ti avrei fatta volare sulla luna a suon di polliciate-
- la... la ringrazio coach- le ribattè l'ebrea con ormai tutta la convinzione precedente sotto i piedi.
-Su non stare lì impalata, che cosa hai portato?- le chiese l'altra, togliendo di bocca ,alla latina, la sigaretta che molto liberamente si stava per accendere.
-I love you di Avril Lavigne, cantata e ballata da me in persona. Ovviamente la coreografia è prettamente inventata dalla sottoscritta e...-
-Su inizia, basta ciarlare-
E la musica improvvisamente partì.
“Tu sei Rachel Berry e sei una stella... devi solo brillare... devi solo brillare anche per lei e questa è la tua unica occasione.”

**********************************
Ricordava quell'episodio con talmente tanta lucidità che ancora gli sembrava di sentir quelle spasmodiche fitte al capo, infatti, trasportato da un dolore completamente mentale si portò una mano dietro la testa ed incominciò a massaggiarsi la nuca scompigliando un po' quell'ormai già scompigliata cresta che da anni mostrava in giro per incutere timore a quegli sfigati dei secchioni rompipalle.
E proprio mentre stava per riabbassare il braccio un altro funesto ricordo gli balzò davanti agli occhi come un treno. Un ricordo peggiore del precedente...
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-Britt....-
La bionda non fiatò, se lo sentiva in ogni centimetro del corpo che ormai il suo amico sarebbe scoppiato come una bomba a orologeria ed infatti non tardò ad esplodere tirando fuori dalle sue labbra il suo miglior arsenale di insulti.
-Dammi un buon motivo per non strangolarti...-
-Uh beh è illegale...-
-Me ne fotto- declamò coloritamente, Kurt, tirandosi su le maniche della giacchetta e dirigendosi a grandi passi verso la biondina che in contemporanea camminava a gambero pur di non diminuire la distanza tra loro.
-Calmati Kurt... non c'è bisogno di...-
Finire la frase.
Lo sguardo del ragazzo, con un guizzo si spostò dal suo volto all'estremità sud del corridoio, dove, girandosi, Britt si accorse che era appena spuntata una Rachel Berry in piena crisi ormonale con la faccia contratta e torturata dalle classiche espressioni facciali che si hanno durante un piagnisteo.
-è finita!è finita! È finita....!- Si mise ad urlare, improvvisamente, dalla disperazione buttandosi in ginocchio con le mani in faccia.
-Credo che la nostra “ discussione” possa aspettare...- Dissi poi a Kurt, guardandolo.
Lui annuì rimettendosi le maniche a posto.



 

  
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