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Autore: mercury259    26/03/2007    7 recensioni
il settimo libro di Harry Potter secondo me!! Ci saranno scontri, amori, gialli, battaglie, morti e passioni!!!! Harry Ron e Hermione dovranno combattere contro Voldemort ma anche contro RAB, il quale sembra voler mettere sempre il bastone fra le ruote ai nostri eroi!. Recensite Numerosi!!!!
Genere: Romantico, Triste, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Arthur Weasley, Bellatrix Lestrange, Draco Malfoy, Mangiamorte, Molly Weasley, Severus Piton, Tom Riddle/Voldermort | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 9:  Il cigliegio dai bei fiori bianchi

 

-Sei stato da tuo padre stamattina?- domandò Hermione sedendosi sui gradini della veranda accanto a lui.

-È a pezzi. Non si dà pace per il solo fatto che non riesce a venire- rispose George tenendo la testa china.

-Deve essere terribile per lui, non poterle dare un ultimo saluto...- mormorò lei

-Per colpa di quella maledetta ferita alla gamba...-

-Beh potreste chiedere il permesso solo per qualche ora, con una sedia a rotelle non penso che per lui sarà un grande sforzo...credo sia peggio costringerlo in un lettino...-provò a proporre la ragazza.

-Si può chiedere...- annuì lui senza troppo entusiasmo. 

Hermione lo guardò un po’ in volto, poi con un lieve sorriso si alzò da terra.

-Ho capito...ti lascio solo- nella sua voce solo dolcezza.

George alzò il viso verso quello di lei, gli dispiaceva di averla trattata con indifferenza.

-Mi dispiace Hermione, siediti...non mi dai fastidio- le disse, indicando il posto accanto a sè.

-Preferisco fare due passi...poi magari di là hanno bisogno di me- gli rispose, comprendendo che per lui fosse meglio stare un po’ con i suoi pensieri.

 

****

-A che ora hanno detto che arrivano?- domandò Ginny mentre raccoglieva i lunghi capelli in una coda bassa.

-Alle tre...- le rispose l’amica restando appoggiata allo stipite della porta.

La rossa rimase voltata verso la finestra che dava sull’ampio spazio verde che circondava la casa. Ogni tanto vedeva arrivare qualche uomo e qualche donna, a volte sapeva bene chi erano, altre aveva l’impressione di non averli mai visti...

-Che ore sono adesso?- la voce le tremava un po’.

-Sono le due...-Hermione le era arrivata vicina  -Ginny...ho parlato con George, mi ha detto che forse riusciranno a far uscire tuo padre dall’ospedale solo per questo pomeriggio...-

-Era ciò che voleva mio papà...- mormorò la giovane, passandosi una mano sulla guancia.

-Ehi....- la mora costrinse l’altra a girarsi verso di sè  -non ti devi avere vergogna di piangere davanti a me....-

Gin si lasciò sfuggire un singhiozzo...ma fu più forte di lei...non riuscì a piangere...

Hermione l’abbracciò stretta stretta.

-Basta...ora lasciati andare...- mormorò sentendo le braccia della ragazza, che si aggrappavano alla sua schiena.

-Non ci riesco...- mormorò la rossa con stizza nella voce  -da quando mi hanno detto che non c’era più, non sono riuscita a piangere neanche una volta...-

Hermione tacque...sentiva che Ginny sarebbe riuscita ad aprirsi da sola.

-...E sono così arrabbiata con me stessa! Cavolo era mia mamma...possibile che io non riesca a versare una sola lacrima!- mentre pronunciava queste parole rabbiose, sentì che i suoi occhi azzurri cominciavano a bruciare...

-Può sembrare banale...ma lei sapeva che le volevi molto bene- furono le uniche parole che vennero in mente in quel momento alla mora...avrebbe voluto dirle tantissime cose...avrebbe voluto farla sentire meglio...

Ma a  volte le cose più semplici sono quelle che funzionano meglio...piano piano le lacrime tanto agognate si poggiarono sulle ciglia lunge e poi ...giù veloci lungo le guance.

 

****

-Resta qui...- le suggerì Harry  -c’è ancora un sacco di gente che va e viene-

Lei si arrestò e si mise poggiata contro il muro sul pianerottolo delle scale fra il primo e il secondo piano. Il moro le passò un braccio intorno alle spalle.

Rimasero così in silenzio per qualche minuto...da sotto si sentivano i brusii e i rumori attuti. Tutto ma proprio tutto le ricordava che cosa stesse per accadere...guardò l’orologio...solo venti minuti...altri dannatissimi venti minuti!

Un senso acuto di nausa, le aveva preso lo stomaco... quell’insopportabile odore di troppi fiori tutti assieme le dava un fastidio inimmaginabile...non vedeva l’ora che tutto ciò finisse...voltare pagina era l’unica cosa che desiderava con tutto il suo cuore e con tutto il suo corpo....

Cominciò a respirare più profondamente, ma nulla ...quella nausea non se ne voleva andare...

-Gin...senti, vuoi venire a salutarla...?-domandò Bill arrivando vicino al primo gradino.

La ragazza scosse la testa con decisione...di sua madre avrebbe conservato solo i ricordi più belli... la voleva immaginare china sul suo letto a rimboccarle le coperte la sera prima di dormire, pensarla ricurva sul fuoco della cucina a preparare una cena buonissima...la voleva rivedere emozionata come lo era stata al matrimonio di suo fratello.

Harry la tenne più stretta, la coccolava con affetto come aveva sempre voluto lei...ma lei al posto di sentirsi meglio...stava ancora peggio. Tutti quei riguardi nei suoi confronti le ricordavano solo la verità.

Sospirò pesantemente...non riusciva più a stare lì ferma.

-Senti Harry, non mi sento troppo bene... vado a fare due passi fuori- e senza aspettare una qualsiasi replica da parte del giovane scese le scale.

Il moro annuì piano con un’espressione amara dipinta sul volto. Non era riuscito a farla star meglio...era una frana...

 

****

Teneva le braccia incrociate sul petto, il mantello nero che aveva indossato si adattava perfettamente alla sua figura magra e slanciata. Sul volto chiaro solo tristezza e dolore.

Aveva passeggiato per un po’ davanti all’ingresso della Tana, ma ora il flusso dei parenti e amici era aumentato e tutti continuavano a guardarla come se a loro facesse pena.

Ora le sue gambe l’avevano portata lontano dall’ingresso, era arrivata sul retro.

Credeva di non trovare nessuno, invece a quanto pare già qualcun’altro aveva avuto la stessa idea. S’avvicinò piano piano volendo riconoscere chi fosse.

Charlie...era Charlie il giovane appoggiato contro il muro grigio della casa. Aveva la sciarpa nera legata fin sopra la bocca, così non si serebbe vista la smorfia amara che piegava le sue labbra.

Il secondogenito Weasley era forse quello che l’aveva presa peggio. Era in Romania quando giunse suo fratello maggiore ad avvisarlo dell’accaduto. Era stato tutto così improvviso per lui, che era così distante dagli avvenimenti che accadevano in Inghilterra...neanche sapeva che suo fratello avave deciso di combattere.

Ginny, quella mattina, l’aveva visto correre su per le scale e ,seppur di sfuggita, aveva visto una lacrima correre giù rapida.

Ora lo vedeva lì chiuso nei suoi pensieri, stretto nel suo pesante mantello invernale con la sciarpa che gli ricopre tutto il viso...solo gli occhi arrossati si riuscivano a scorgere.

La ragazza decise di lasciarlo solo, indi si girò e riprese a camminare.

-Ginny!- la fermò lui e con un gesto della mano le fece segno di avvicinarsi.

Lei si voltò a guardarlo, tutto voleva tranne parlare con qualcuno...ma lui era pur sempre il suo fratellone e, per non dargli un dispiacere, cominciò ad avanzare verso di lui con passi un po’ incerti.

-Che c’è?- gli domandò con voce gentile, nascondendo per un attivo il suo essere distrutta.

Lui non rispose, ma le prese una mano e la fece arrivare vicino e poi le passò un braccio intorno alle spalle.

Lei rimase stupida da questo gesto...Charlie era sempre stato il duro del clan, o almeno fingeva di esserlo. È vero l’abbracciava quando tornava a casa dalla Romania, le baciava le guance a Natale e a Pasqua, ma i suoi slanci d’affetto finivano più o meno qui.

Stettero in silenzio, abbracciati in quella grigia giornata di novembre, sentendo la tensione e l’angoscia crescere dentro di loro.

 

**** 

C’era tantissima gente, sinceramente si pensava nemmeno che la Signora Weasley conoscesse così tante persone.

Uomini e donne di età sempre differenti... alcuni forse erano pure amici di scuola. Però era una cosa carina che fossero veniti a salutarla.

Poi c’erano Lupin Tonks e Moody. I primi due erano rimasti sempre vicini alla famiglia in quel momento disastroso...forse perchè in parte si sentivano in colpa.

Erano tutti in fila e stavano raggiungendo il luogo scelto dal Signor Weasley...sotto il cigliegio dai bei fiorni bianchi, come usava spesso definirlo Molly in primavera,  in un campo non troppo lontano dalla Tana.

Il corpo della donna era avvolto in una tela rossa con fini ricami d’argento ed era sostenuto da quattro dei fratelli Weasley...Bill, Charlie, Percy e George.

Dietro a loro c’erano Fred che spingeva la vecchia sedia a rotelle, sulla quale stava seduto Arthur, il quale aveva lo sguardo perso nel vuoto e nemmeno vedeva dove lo stavano portando, egli aveva solo la forza di stringere la mano sottile della figlia, che camminava accanto a loro.

Harry e Hermione se ne stavano in disparte in silenzio...si sentivano inutili  e tremendamente impacciati, non sapevano se era meglio tentare di consolarli o restare in silenzio.

Giunti nei pressi del cigliegio, notorano un piccolo altare, simile a quello che ospitava il loro caro preside... ma decisamente più umile e modesto.

I quattro ragazzi adagiarono il corpo della loro madre sopra il freddo marmo. Si fermarono ed ad uno ad uno diedero il loro personale addio alla loro... mamma...

Ginny s’avvicinò, dopo che il padre l’ebbe ordinato d’andare, e poggiò la mano destra sulle labbra rosee e poi, lentamente, andò a posare il suo piccolo bacio sulla stoffa rossa... non disse e non fece altro...si allontanò in silenzio tenendo la mano sinistra sulla fronte, pronta a catturare qualsiasi lacrima ribelle, che fosse sfuggita al suo controllo.

Fred si arrestò con il padre, lo vedeva spento e inerme...lo vedeva piccolo e vecchio su quella sedia, vedeva che fissava insistentemente l’altare. Il giovane gli chiese se voleva avvicinarsi di più, per poter rimanere ancora qualche attimo vicino a lei...Arthur non si mosse e non proferì parola. Il gemello prese l’iniziativa e spinse l’uomo più vicino al suo grande amore, indi posò le sue mani grandi sulle spalle deboli e un po’ tremanti del papà.

Si riunirono tutti in una sorta di cerchio e ascoltarono le parole gentili e sempre colme d’affetto di uomini e donne, che avevano avuto il coraggio di esprimere il loro dolore e la loro angoscia.

Quasi tutti riuscirono a dire qualche cosa, tranne gli Weasley, che si erano chiusi nella loro tortura personale.

Qualcuno ebbe parole anche per il giovane figlio, Ronald, rapito dai Mangiamorte.   

Poi a un gesto di Bill, Moody estrasse la bacchetta e, mormorate poche parole, un turbine d’aria avvolse dolcemente il bianco marmo.

In breve la tomba si chiuse...sotto il cigliegio dai bei fiori bianchi...        

 

****

-Svegliati!- questa parola imperiosa accompagnò un forte calcio nello stomaco.

Ron emise un lamento represso e dalla bocca sputò qualche goccia di sangue, ma non osò replicare.

-Severus, non credo sia il caso di trattare il nostro ospite in questo modo. Sono sicura che il nostro giovane Weasley collaborerà senza troppi sforzi-

Una donna aveva seguito Piton all’interno della caverna.

Il rosso cercò di mettere a fuoco l’immagine confusa, un po’ a causa dell’oscurità e un po’ a causa del violento colpo, della donna.

Era alta e magra, ma aveva il volto coperto dal cappuccio nero, così che non le si riconoscesse il volto, aveva una voce alta e raschiante...tremendamente irritante e falsa.

-Voglio andarmene di qua!!- urlò Ron con voce ancora costretta dal dolore.

-Tutti ribelli voi maschi Weasley!- constatò schifato Piton estraendo la bacchetta dalla tasca destra del mantello scuro. L’altra gli fermò la mano prima che potesse colpire.

-Ronald...possiamo darci del tu?- chiese lei stranamente gentile.

Il più giovane non parlò, continuava a fissarla con indisponenza.

-Ronald, l’Oscuro Signore ha voluto che io ti parlassi-  Bellatrix fece una pausa  -Tu vuoi uscire da questa prigione, giusto? Allora non devi fare altro che prestarmi ascolto-

Il rosso la guardava incuriosito dal suo sospetto ateggiamento.

-Tu vedi hai una qualità che pochi combattenti possiedono. La pazzia. Ed è stata quella che ti ha spinto qui da noi, ma il Potente ha ritenuto che la tua dote potesse essergli utile!- Lestrange aveva proseguito il suo monologo per convincere l’ostaggio  - così ha deciso di darti l’opportunità di scegliere: puoi rimanere qui, oppure passare dalla nostra parte-

-Se passassi dalla vostra parte, voi mi chiedereste di raccontarvi i piani di Potter, ma  potrei uscire da questo tugurio?- domandò Ron.

Piton lo guardò sorpreso e diffidente...non poteva credere che Weasley rinnegasse i suoi amici.

-Ovviamente. E verrai arruolato nel nostro grande esercito...e con la tua abilità, scalerai in fretta la scala gerarchica. Diverrai presto comandante- rispose Bella.

-E se invece scegliessi di restare fedele ai miei principi e ai miei compagni, resterei qui e sarei torturato...-

Piton fece un lieve sorrisetto, intuendo dove voleva arrivare il rosso.

-Solo uno sciocco non accetterebbe!- sentenziò la donna guardando fisso il ragazzo, cercando di essere ancora convincente.

-Allora sono il più grande idiota sulla faccia della terra...Io non so nulla! Ma se anche sapessi non vi direi nulla su Harry e Hermione!!- 

-Folle!- urlò Bellatrix con voce stridula, ma le sue grida non ebbero alcun effetto sul giovane, che restava impassibile e freddo.

Piton, con estremo piacere, alzò la bacchetta e, ricevuto un segno d’approvazione, inflisse al prigioniero una dura punizione per la sua scelta.

-Parlerai Weasley! Ti faremo parlare noi!!! Il Crucio ha sempre risolto i problemi di mutismo- gli disse l’incappucciata con voce carica di disprezzo  -Severus! Voglio che il ragazzo sia messo a dieta!! Niente pane né acqua nei prossimi giorni! Se vorrà mangiare dovrà cantare!-

 

****

Il signor Weasley era già tornato al San Mungo e con lui, in quelle ore, stavano Bill e Charlie

Tutti gli altri erano in salotto, messo in ordine in poco tempo dai due gemelli, e stavano serenamente parlando tra loro.  

Ginny e Harry erano abbracciati sul divano e chiacchieravano fra loro, Hermione invece era stata braccata da Fred e George, i quali le raccontavano le loro ultime buffe invenzioni.

Percy se ne stava in disparte ed ascoltava i discorsi di Fleur e Angelina sui capelli e sui vestiti.

Sembrava che la tensione stesse scemando piano piano.

Le parole e le sporadiche risa, cercavano di riempire quell’irrimediabile vuoto, che si era creato nel cuore di ognuno di loro.

Dopo qualche minuto Hermione si propose si preparare un the per tutti, perciò si congedò dai gemelli, dirigendosi verso la cucina.

Harry la seguì con lo sguardo. Erano quasi due giorni che loro due non si parlavano, per la precisione dallo scambio di battute avuto sulla veranda.

Colse l’occasione al volo. Con la scusa di aiutarla si alzò dal divano e la seguì.

-Come posso aiutarti?- domandò cortesemente.

-Potresti prendere otto tazze dalla credenza- gli rispose Hermione, mantenendo lo sguardo sull’acqua che stava versando nel pentolino.

-Senti Hermione...- incominciò lui  -io dopodomani ripartirò per la mia strada....comprenderò se dovessi scegliere di non venire con me-

Le si voltò verso il moro, ma mantenne lo sguardo basso.

-Verrò, tu sei un mio amico non ti lascio andare da solo!-

Il ragazzo sorrise leggermente, ma non credette a fondo alle parole della mora.

-Ascolta Hermione, sono tre giorni che fai così. Le tue labbra mi confortano con dolci parole, ma i tuoi occhi mi uccidono! Ti capisco se mi ritieni responsabile di ciò che è accaduto... non c’è nessuno più colpevole di me! Se solo avessi ascoltato le tue parole!!- disse lui lasciandosi sfuggire un singhiozzo.

-Non è vero!- questa volta lei alzò lo sguardo verso il viso dell’amico e credette veramente a ciò che diceva  -siamo stati ingannati! Non è tua la colpa-

Harry fece qualche passo e l’abbracciò stretta stretta....gli era mancato il conforto di Hermione.

La giovane gli posò le mani sulla schiena e si lasciò un po’ cullare da quell’ abbraccio affettuoso e un po’ disperato.

-Allora quando si parte, mio Capitano?- domandò lei quando si furono separati.

-Dopodomani- rispose lui, e nonostante il tono grave della voce, si lasciò sfuggire un riso di sollievo sapendo la ragazza ancora accanto a sé.

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Sono tornata!!!

Lo so sono terribilemente imperdonabile!!!!!!!!!!!

Ma se nel vostro cuoricino troverete la forza di perdonarmi cercherò di spiegare le mie ragioni:

Innanzi tutto dovevo finire la mia Fanfic sul Dr House, ed essa mi ha portato via più tempo di quanto immaginassi! Secondo, ma non per importanza, questo periodo (da febbraio a marzo) è stato un periodo brutto, per faccende mie personali che preferirei non dirvi....e poi la scuola con moooolti compiti e verifiche varie....

Vi prego perdonatemi!! So di non essere stata corretta nei vostri confronti...ma non era proprio un buon periodo per scrivere!!!

Parlando un po’ del capitolo: un nuovo capitolo di passaggio...mi spiace davvero, ma non potevo lasciare un tema così come il funerale di Molly a metà, così ho dovuto terminarlo con questo capitolo. Dal prossimo probabilmente riprenderà l’azione (con grande gioia della mia anonima lettrice non più anonima!!!)

Angolo dell’ Editor (Anna):

 

Anche se in questo periodo siamo state moooooolto  distanti, volevo lo stesso dedicare a te queste poche righe!

Finalmente ho aggiornato la tua Ficcy preferita e prossimamante (penso prima di Pasqua) inizierò un nuovo capitolo...e per quello avrò bisogno di qualche minuto al telefono (come se non ti rubassi già abbastanza tempo)

Va beh....

Ti voglio un sacco di bene davvero  (questa volta te lo scrivo in lettere, perchè le parole che mi hai rivolto l’altra sera mi hanno davvero colpito e così pensavo fosse carino scrivertelo!!!)

Summers84 : Capitolo bellissimo lo scorso? Beh grazie, ma secondo me sono più belli gli altri di azione (come per esempio Cuore di Mamma). Già Harry ne ha passate veramente tantissime, e purtroppo ne dovrà passare ancora, visto che siamo solo a metà! Grazie ancora per la recensione.....spero continuerai a leggere.

Lardi3000: un’altro capitolo di transizione, ma come o già detto non potevo lasciare il discorso di Molly a metà...don’t worry dal prossimo probabilmente ci sarà più azione.

In quanto al fatto che Ron chiami Voldemort Tu Sai Chi: è vero lui ha superato la paura di chiamarlo per nome, ma Piton no...quindi credo lui abbia detto così per non complicare ulteriormente la propria situazione. Spero continuerai a leggere....

EDVIGE86:  cara ma sei sicura di leggere la mia fanfiction e non quella di un altro? Sorprendente il capitolo scorso??? Sono ancora scioccata! Comunque scusami ti ho proprio deluso ho aggiornato in ritardissimo!!! Perdonami!!! In quanto a Harry: ho capito quello che intendi, il voler ostentare freddezza e forza in un momento così drammatico...ma io ho visto che anche nella vita di tutti i giorni, i maschi hanno un diverso modo di rapportarsi al dolore. Non ammetterebbero mai che nell’animo stanno morendo! In quanto a Ron...beh il suo rapimento serve ai mangiamorte per sapere i piani di Harry...e a me per un secondo fine che però non ti rivilerò altrimenti ti rovinerei una parte della Fanfiction. Scusami ancora se puoi, sono mortificata!!! Spero continuerai a leggere!!! Baciotti!!!

Irene: brava Ire!! Finalmente hai letto anche tu!!! Commossa con l’ultimo capitolo!!??????!! Mamma mia, non pensavo che queste poche parole potessero dare effetti del genere!! Sì capisco fosse triste...ma da lì a piangere!!! Va beh meglio così!! Fammi sapere che ne pensi di questo cappy!!!

Marina: Anche tu come la Ire!! Che frignone!!! Skerzo!! Ma io davvero non pensavo che il capitolo precedente potesse dare simili emozioni!! Sono rimasta scioccata dalle vostre due recensioni!!! Davvero!!!

Va beh!! A te posso dirlo: RECENSISCI!!!

Annap. : finalmente sei uscita dall’anonimato!!! Wow!! Strano che il capitolo precedente tu l’abbia reputato carino!!! Era un capitolo di passaggio!! Va beh anche questo è un capitolo di passaggio, mi spiace...ma dal prossimo dovrebbe esserci mooolta più azione...anche perchè stiamo entrando nel vivo della storia!!! In quanto a Ron e Piton: è un’idea geniale vero? Beh in estate do il meglio di me con le idee!!! Va beh a te posso dirlo: RECENSISCI!!!

 

Mi scuso ancora una volta e nuovamente imploro il vostro perdono!!!

Per il prossimo capitolo non ho ancora le idee ben chiare, ma credo che approffitterò delle vacanze di Pasqua per scrivere un po’ (qualsiasi cosa pur di non fare i compiti!!).

Va beh....io vi saluto a presto (spero)

Baciotti

Mercury259

Ps: non ignorate la scritta blu qua sotto!!!

 

  
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