Capitolo 9:
Il cigliegio dai bei fiori
bianchi
-Sei stato da
tuo padre stamattina?- domandò Hermione sedendosi sui gradini della veranda
accanto a lui.
-È a pezzi. Non
si dà pace per il solo fatto che non riesce a venire- rispose George tenendo la
testa china.
-Deve essere
terribile per lui, non poterle dare un ultimo saluto...- mormorò
lei
-Per colpa di
quella maledetta ferita alla gamba...-
-Beh potreste
chiedere il permesso solo per qualche ora, con una sedia a rotelle non penso che
per lui sarà un grande sforzo...credo sia peggio costringerlo in un
lettino...-provò a proporre la ragazza.
-Si può
chiedere...- annuì lui senza troppo entusiasmo.
Hermione lo
guardò un po’ in volto, poi con un lieve sorriso si alzò da
terra.
-Ho capito...ti
lascio solo- nella sua voce solo dolcezza.
George alzò il
viso verso quello di lei, gli dispiaceva di averla trattata con
indifferenza.
-Mi dispiace
Hermione, siediti...non mi dai fastidio- le disse, indicando il posto accanto a
sè.
-Preferisco
fare due passi...poi magari di là hanno bisogno di me- gli rispose, comprendendo
che per lui fosse meglio stare un po’ con i suoi pensieri.
****
-A che ora
hanno detto che arrivano?- domandò Ginny mentre raccoglieva i lunghi capelli in una
coda bassa.
-Alle tre...-
le rispose l’amica restando appoggiata allo stipite della
porta.
La rossa rimase
voltata verso la finestra che dava sull’ampio spazio verde che circondava la
casa. Ogni tanto vedeva arrivare qualche uomo e qualche donna, a volte sapeva
bene chi erano, altre aveva l’impressione di non averli mai
visti...
-Che ore sono
adesso?- la voce le tremava un po’.
-Sono le
due...-Hermione le era arrivata vicina
-Ginny...ho parlato con George, mi ha detto che forse riusciranno a far
uscire tuo padre dall’ospedale solo per questo pomeriggio...-
-Era ciò che
voleva mio papà...- mormorò la giovane, passandosi una mano sulla
guancia.
-Ehi....- la
mora costrinse l’altra a girarsi verso di sè -non ti devi avere vergogna di piangere
davanti a me....-
Gin si lasciò
sfuggire un singhiozzo...ma fu più forte di lei...non riuscì a
piangere...
Hermione
l’abbracciò stretta stretta.
-Basta...ora
lasciati andare...- mormorò sentendo le braccia della ragazza, che si
aggrappavano alla sua schiena.
-Non ci
riesco...- mormorò la rossa con stizza nella voce -da quando mi hanno detto che non c’era
più, non sono riuscita a piangere neanche una volta...-
Hermione
tacque...sentiva che Ginny sarebbe riuscita ad aprirsi da
sola.
-...E sono così
arrabbiata con me stessa! Cavolo era mia mamma...possibile che io non riesca a
versare una sola lacrima!- mentre pronunciava queste parole rabbiose, sentì che
i suoi occhi azzurri cominciavano a bruciare...
-Può sembrare
banale...ma lei sapeva che le volevi molto bene- furono le uniche parole che
vennero in mente in quel momento alla mora...avrebbe voluto dirle tantissime
cose...avrebbe voluto farla sentire meglio...
Ma a volte le cose più semplici sono quelle
che funzionano meglio...piano piano le lacrime tanto agognate si poggiarono
sulle ciglia lunge e poi ...giù veloci lungo le guance.
****
-Resta qui...-
le suggerì Harry -c’è ancora un
sacco di gente che va e viene-
Lei si arrestò
e si mise poggiata contro il muro sul pianerottolo delle scale fra il primo e il
secondo piano. Il moro le passò un braccio intorno alle
spalle.
Rimasero così
in silenzio per qualche minuto...da sotto si sentivano i brusii e i rumori
attuti. Tutto ma proprio tutto le ricordava che cosa stesse per
accadere...guardò l’orologio...solo venti minuti...altri dannatissimi venti
minuti!
Un senso acuto
di nausa, le aveva preso lo stomaco... quell’insopportabile odore di troppi
fiori tutti assieme le dava un fastidio inimmaginabile...non vedeva l’ora che
tutto ciò finisse...voltare pagina era l’unica cosa che desiderava con tutto il
suo cuore e con tutto il suo corpo....
Cominciò a
respirare più profondamente, ma nulla ...quella nausea non se ne voleva
andare...
-Gin...senti,
vuoi venire a salutarla...?-domandò Bill arrivando vicino al primo
gradino.
La ragazza
scosse la testa con decisione...di sua madre avrebbe conservato solo i ricordi
più belli... la voleva immaginare china sul suo
letto a rimboccarle le coperte la sera prima di dormire, pensarla ricurva sul
fuoco della cucina a preparare una cena buonissima...la voleva rivedere
emozionata come lo era stata al matrimonio di suo
fratello.
Harry la tenne
più stretta, la coccolava con affetto come aveva sempre voluto lei...ma lei al
posto di sentirsi meglio...stava ancora peggio. Tutti quei riguardi nei suoi
confronti le ricordavano solo la verità.
Sospirò
pesantemente...non riusciva più a stare lì ferma.
-Senti Harry,
non mi sento troppo bene... vado a fare due passi fuori- e senza aspettare una
qualsiasi replica da parte del giovane scese le scale.
Il moro annuì
piano con un’espressione amara dipinta sul volto. Non era riuscito a farla star
meglio...era una frana...
****
Teneva le
braccia incrociate sul petto, il mantello nero che aveva indossato si adattava
perfettamente alla sua figura magra e slanciata. Sul volto chiaro solo tristezza
e dolore.
Aveva
passeggiato per un po’ davanti all’ingresso della Tana, ma ora il flusso dei
parenti e amici era aumentato e tutti continuavano a guardarla come se a loro
facesse pena.
Ora le sue
gambe l’avevano portata lontano dall’ingresso, era arrivata sul
retro.
Credeva di non
trovare nessuno, invece a quanto pare già qualcun’altro aveva avuto la stessa
idea. S’avvicinò piano piano volendo riconoscere chi
fosse.
Charlie...era
Charlie il giovane appoggiato contro il muro grigio della casa. Aveva la sciarpa
nera legata fin sopra la bocca, così non si serebbe vista la smorfia amara che
piegava le sue labbra.
Il secondogenito Weasley era
forse quello che l’aveva presa peggio. Era in Romania quando giunse suo fratello
maggiore ad avvisarlo dell’accaduto. Era stato tutto così improvviso per lui,
che era così distante dagli avvenimenti che accadevano in Inghilterra...neanche
sapeva che suo fratello avave deciso di combattere.
Ginny, quella
mattina, l’aveva visto correre su per le scale e ,seppur di sfuggita, aveva
visto una lacrima correre giù rapida.
Ora lo vedeva
lì chiuso nei suoi pensieri, stretto nel suo pesante mantello invernale con la
sciarpa che gli ricopre tutto il viso...solo gli occhi arrossati si riuscivano a
scorgere.
La ragazza
decise di lasciarlo solo, indi si girò e riprese a camminare.
-Ginny!- la
fermò lui e con un gesto della mano le fece segno di
avvicinarsi.
Lei si voltò a
guardarlo, tutto voleva tranne parlare con qualcuno...ma lui era pur sempre il
suo fratellone e, per non dargli un dispiacere, cominciò ad avanzare verso di
lui con passi un po’ incerti.
-Che c’è?- gli
domandò con voce gentile, nascondendo per un attivo il suo essere
distrutta.
Lui non
rispose, ma le prese una mano e la fece arrivare vicino e poi le passò un
braccio intorno alle spalle.
Lei rimase
stupida da questo gesto...Charlie era sempre stato il duro del clan, o almeno
fingeva di esserlo. È vero l’abbracciava quando tornava a casa dalla Romania, le
baciava le guance a Natale e a Pasqua, ma i suoi slanci d’affetto finivano più o
meno qui.
Stettero in
silenzio, abbracciati in quella grigia giornata di novembre, sentendo la
tensione e l’angoscia crescere dentro di loro.
****
C’era
tantissima gente, sinceramente si pensava nemmeno che
Uomini e donne
di età sempre differenti... alcuni forse erano pure amici di scuola. Però era
una cosa carina che fossero veniti a salutarla.
Poi c’erano
Lupin Tonks e Moody. I primi due erano rimasti sempre vicini alla famiglia in
quel momento disastroso...forse perchè in parte si sentivano in
colpa.
Erano tutti in
fila e stavano raggiungendo il luogo scelto dal Signor Weasley...sotto il
cigliegio dai bei fiorni bianchi, come usava spesso definirlo Molly in
primavera, in un campo non troppo
lontano dalla Tana.
Il corpo della
donna era avvolto in una tela rossa con fini ricami d’argento ed era sostenuto
da quattro dei fratelli Weasley...Bill, Charlie, Percy e
George.
Dietro a loro
c’erano Fred che spingeva la vecchia sedia a rotelle, sulla quale stava seduto
Arthur, il quale aveva lo sguardo perso nel vuoto e nemmeno vedeva dove lo
stavano portando, egli aveva solo la forza di stringere la mano sottile della
figlia, che camminava accanto a loro.
Harry e
Hermione se ne stavano in disparte in silenzio...si sentivano inutili e tremendamente impacciati, non sapevano
se era meglio tentare di consolarli o restare in silenzio.
Giunti nei
pressi del cigliegio, notorano un piccolo altare, simile a quello che ospitava
il loro caro preside... ma decisamente più umile e
modesto.
I quattro
ragazzi adagiarono il corpo della loro madre sopra il freddo marmo. Si fermarono
ed ad uno ad uno diedero il loro personale addio alla loro...
mamma...
Ginny
s’avvicinò, dopo che il padre l’ebbe ordinato d’andare, e poggiò la mano destra
sulle labbra rosee e poi, lentamente, andò a posare il suo piccolo bacio sulla
stoffa rossa... non disse e non fece altro...si allontanò in silenzio tenendo la
mano sinistra sulla fronte, pronta a catturare qualsiasi lacrima ribelle, che
fosse sfuggita al suo controllo.
Fred si arrestò
con il padre, lo vedeva spento e inerme...lo vedeva piccolo e vecchio su quella
sedia, vedeva che fissava insistentemente l’altare. Il giovane gli chiese se voleva avvicinarsi di più, per poter rimanere
ancora qualche attimo vicino a lei...Arthur non si mosse e non proferì parola.
Il gemello prese l’iniziativa e spinse l’uomo più vicino al suo grande amore,
indi posò le sue mani grandi sulle spalle deboli e un po’ tremanti del
papà.
Si riunirono
tutti in una sorta di cerchio e ascoltarono le parole gentili e sempre colme
d’affetto di uomini e donne, che avevano avuto il coraggio di esprimere il loro
dolore e la loro angoscia.
Quasi tutti
riuscirono a dire qualche cosa, tranne gli Weasley, che si erano chiusi nella
loro tortura personale.
Qualcuno ebbe
parole anche per il giovane figlio, Ronald, rapito dai Mangiamorte.
Poi a un gesto
di Bill, Moody estrasse la bacchetta e, mormorate poche parole, un turbine
d’aria avvolse dolcemente il bianco marmo.
In breve la
tomba si chiuse...sotto il cigliegio dai bei fiori bianchi...
****
-Svegliati!-
questa parola imperiosa accompagnò un forte calcio nello
stomaco.
Ron emise un
lamento represso e dalla bocca sputò qualche goccia di sangue, ma non osò
replicare.
-Severus, non
credo sia il caso di trattare il nostro ospite in questo modo. Sono sicura che
il nostro giovane Weasley collaborerà senza troppi sforzi-
Una donna aveva
seguito Piton all’interno della caverna.
Il rosso cercò
di mettere a fuoco l’immagine confusa, un po’ a causa dell’oscurità e un po’ a
causa del violento colpo, della donna.
Era alta e
magra, ma aveva il volto coperto dal cappuccio nero, così che non le si
riconoscesse il volto, aveva una voce alta e raschiante...tremendamente
irritante e falsa.
-Voglio
andarmene di qua!!- urlò Ron con voce ancora costretta dal
dolore.
-Tutti ribelli
voi maschi Weasley!- constatò schifato Piton estraendo la bacchetta dalla tasca
destra del mantello scuro. L’altra gli fermò la mano prima che potesse
colpire.
-Ronald...possiamo
darci del tu?- chiese lei stranamente gentile.
Il più giovane
non parlò, continuava a fissarla con indisponenza.
-Ronald,
l’Oscuro Signore ha voluto che io ti parlassi- Bellatrix fece una pausa -Tu vuoi uscire da questa prigione,
giusto? Allora non devi fare altro che prestarmi ascolto-
Il rosso la
guardava incuriosito dal suo sospetto ateggiamento.
-Tu vedi hai
una qualità che pochi combattenti possiedono. La pazzia. Ed è stata quella che
ti ha spinto qui da noi, ma il Potente ha ritenuto che la tua dote potesse
essergli utile!- Lestrange aveva proseguito il suo monologo per convincere
l’ostaggio - così ha deciso di
darti l’opportunità di scegliere: puoi rimanere qui, oppure passare dalla nostra
parte-
-Se passassi dalla vostra parte, voi
mi chiedereste di raccontarvi i piani di Potter, ma potrei uscire da questo tugurio?- domandò
Ron.
Piton lo guardò sorpreso e
diffidente...non poteva credere che Weasley rinnegasse i suoi
amici.
-Ovviamente. E verrai arruolato nel
nostro grande esercito...e con la tua abilità, scalerai in fretta la scala
gerarchica. Diverrai presto comandante- rispose Bella.
-E se invece scegliessi di restare
fedele ai miei principi e ai miei compagni, resterei qui e sarei
torturato...-
Piton fece un
lieve sorrisetto, intuendo dove voleva arrivare il rosso.
-Solo uno
sciocco non accetterebbe!- sentenziò la donna guardando fisso il ragazzo,
cercando di essere ancora convincente.
-Allora sono il
più grande idiota sulla faccia della terra...Io non so nulla! Ma se anche
sapessi non vi direi nulla su Harry e Hermione!!-
-Folle!- urlò
Bellatrix con voce stridula, ma le sue grida non ebbero alcun effetto sul
giovane, che restava impassibile e freddo.
Piton, con
estremo piacere, alzò la bacchetta e, ricevuto un segno d’approvazione, inflisse
al prigioniero una dura punizione per la sua scelta.
-Parlerai
Weasley! Ti faremo parlare noi!!! Il Crucio ha sempre risolto i problemi di
mutismo- gli disse l’incappucciata con voce carica di disprezzo -Severus! Voglio che il ragazzo sia
messo a dieta!! Niente pane né acqua nei prossimi giorni! Se vorrà mangiare
dovrà cantare!-
****
Il signor
Weasley era già tornato al San Mungo e con lui, in quelle ore, stavano Bill e
Charlie
Tutti gli altri
erano in salotto, messo in ordine in poco tempo dai due gemelli, e stavano
serenamente parlando tra loro.
Ginny e Harry
erano abbracciati sul divano e chiacchieravano fra loro, Hermione invece era
stata braccata da Fred e George, i quali le raccontavano le loro ultime buffe
invenzioni.
Percy se ne
stava in disparte ed ascoltava i discorsi di Fleur e Angelina sui capelli e sui
vestiti.
Sembrava che la
tensione stesse scemando piano piano.
Le parole e le
sporadiche risa, cercavano di riempire quell’irrimediabile vuoto, che si era
creato nel cuore di ognuno di loro.
Dopo qualche
minuto Hermione si propose si preparare un the per tutti, perciò si congedò dai
gemelli, dirigendosi verso la cucina.
Harry la seguì
con lo sguardo. Erano quasi due giorni che loro due non si parlavano, per la
precisione dallo scambio di battute avuto sulla veranda.
Colse
l’occasione al volo. Con la scusa di aiutarla si alzò dal divano e la
seguì.
-Come posso
aiutarti?- domandò cortesemente.
-Potresti
prendere otto tazze dalla credenza- gli rispose Hermione, mantenendo lo sguardo
sull’acqua che stava versando nel pentolino.
-Senti
Hermione...- incominciò lui -io
dopodomani ripartirò per la mia strada....comprenderò se dovessi scegliere di
non venire con me-
Le si voltò
verso il moro, ma mantenne lo sguardo basso.
-Verrò, tu sei
un mio amico non ti lascio andare da solo!-
Il ragazzo
sorrise leggermente, ma non credette a fondo alle parole della
mora.
-Ascolta
Hermione, sono tre giorni che fai così. Le tue labbra mi confortano con dolci
parole, ma i tuoi occhi mi uccidono! Ti capisco se mi ritieni responsabile di
ciò che è accaduto... non c’è nessuno più colpevole di me! Se solo avessi
ascoltato le tue parole!!- disse lui lasciandosi sfuggire un
singhiozzo.
-Non è vero!-
questa volta lei alzò lo sguardo verso il viso dell’amico e credette veramente a
ciò che diceva -siamo stati
ingannati! Non è tua la colpa-
Harry fece
qualche passo e l’abbracciò stretta stretta....gli era mancato il conforto di
Hermione.
La giovane gli
posò le mani sulla schiena e si lasciò un po’ cullare da quell’ abbraccio
affettuoso e un po’ disperato.
-Allora quando
si parte, mio Capitano?- domandò lei quando si furono
separati.
-Dopodomani-
rispose lui, e nonostante il tono grave della voce, si lasciò sfuggire un riso
di sollievo sapendo la ragazza ancora accanto a sé.
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Sono
tornata!!!
Lo
so sono terribilemente imperdonabile!!!!!!!!!!!
Ma
se nel vostro cuoricino troverete la forza di perdonarmi cercherò di spiegare le
mie ragioni:
Innanzi
tutto dovevo finire la mia Fanfic sul Dr House, ed essa mi ha portato via più
tempo di quanto immaginassi! Secondo, ma non per importanza, questo periodo (da
febbraio a marzo) è stato un periodo brutto, per faccende mie personali che
preferirei non dirvi....e poi la scuola con moooolti compiti e verifiche
varie....
Vi
prego perdonatemi!! So di non essere stata corretta nei vostri confronti...ma
non era proprio un buon periodo per scrivere!!!
Parlando
un po’ del capitolo: un nuovo capitolo di passaggio...mi spiace davvero, ma non
potevo lasciare un tema così come il funerale di Molly a metà, così ho dovuto
terminarlo con questo capitolo. Dal prossimo probabilmente riprenderà l’azione
(con grande gioia della mia anonima lettrice non più
anonima!!!)
Angolo
dell’ Editor (Anna):
Anche
se in questo periodo siamo state moooooolto distanti, volevo lo stesso dedicare a te
queste poche righe!
Finalmente
ho aggiornato la tua Ficcy preferita e prossimamante (penso prima di Pasqua)
inizierò un nuovo capitolo...e per quello avrò bisogno di qualche minuto al
telefono (come se non ti rubassi già abbastanza tempo)
Va
beh....
Ti
voglio un sacco di bene davvero
(questa volta te lo scrivo in lettere, perchè le parole che mi hai
rivolto l’altra sera mi hanno davvero colpito e così pensavo fosse carino
scrivertelo!!!)
Summers84
: Capitolo
bellissimo lo scorso? Beh grazie, ma secondo me sono più belli gli altri di
azione (come per esempio Cuore di Mamma). Già Harry ne ha passate veramente
tantissime, e purtroppo ne dovrà passare ancora, visto che siamo solo a metà!
Grazie ancora per la recensione.....spero continuerai a
leggere.
Lardi3000:
un’altro capitolo di transizione, ma come o già detto non potevo lasciare il
discorso di Molly a metà...don’t worry dal prossimo probabilmente ci sarà più
azione.
In
quanto al fatto che Ron chiami Voldemort Tu Sai Chi: è vero lui ha superato la
paura di chiamarlo per nome, ma Piton no...quindi credo lui abbia detto così per
non complicare ulteriormente la
propria situazione. Spero continuerai a leggere....
EDVIGE86:
cara ma sei sicura di leggere la mia
fanfiction e non quella di un altro? Sorprendente il capitolo scorso??? Sono
ancora scioccata! Comunque scusami ti ho proprio deluso ho aggiornato in
ritardissimo!!! Perdonami!!! In quanto a Harry: ho capito quello che intendi, il
voler ostentare freddezza e forza in un momento così drammatico...ma io ho visto
che anche nella vita di tutti i giorni, i maschi hanno un diverso modo di
rapportarsi al dolore. Non ammetterebbero mai che nell’animo stanno morendo! In
quanto a Ron...beh il suo rapimento serve ai mangiamorte per sapere i piani di
Harry...e a me per un secondo fine che però non ti rivilerò altrimenti ti
rovinerei una parte della Fanfiction. Scusami ancora se puoi, sono
mortificata!!! Spero continuerai a leggere!!! Baciotti!!!
Irene:
brava
Ire!! Finalmente hai letto anche tu!!! Commossa con l’ultimo capitolo!!??????!!
Mamma mia, non pensavo che queste poche parole potessero dare effetti del
genere!! Sì capisco fosse triste...ma da lì a piangere!!! Va beh meglio così!!
Fammi sapere che ne pensi di questo cappy!!!
Marina:
Anche tu come
Va
beh!! A te posso dirlo: RECENSISCI!!!
Annap.
: finalmente
sei uscita dall’anonimato!!! Wow!! Strano che il capitolo precedente tu l’abbia
reputato carino!!! Era un capitolo di passaggio!! Va beh anche questo è un
capitolo di passaggio, mi spiace...ma dal prossimo dovrebbe esserci mooolta più
azione...anche perchè stiamo entrando nel vivo della storia!!! In quanto a Ron e
Piton: è un’idea geniale vero? Beh in estate do il meglio di me con le idee!!!
Va beh a te posso dirlo: RECENSISCI!!!
Mi
scuso ancora una volta e nuovamente imploro il vostro
perdono!!!
Per
il prossimo capitolo non ho ancora le idee ben chiare, ma credo che
approffitterò delle vacanze di Pasqua per scrivere un po’ (qualsiasi cosa pur di
non fare i compiti!!).
Va
beh....io vi saluto a presto (spero)
Baciotti
Mercury259
Ps:
non ignorate la scritta blu qua sotto!!!