Finalmente accadde il miracolo a Hogwarts.
Erano passati tre giorni
dall'incidente al Lago Nero, quando i ragazzi erano stati attaccati dai
Dissennatori e quel venerdì mattina, finalmente, un cervello riprese pieno
possesso delle sue facoltà.
Draco Lucius Malfoy si svegliò alle prime luci
con un'emicrania terribile, che partiva dal setto nasale per arrivare fino alle
tempie, come se nella scatola cranica avesse un'orda di tanti omini armati di
pungolo, tutti aizzati a spaccargli i neuroni. Affondò il viso nel cuscino ma
allungò una mano sul materasso, com'era sua consuetudine.
Vuoto. Anche se le
lenzuola erano ancora calde.
Sbuffò e si mise faticosamente a sedere,
passandosi le mani sul volto.
Aprendo gli occhi però si accorse che qualcosa
non andava. Si tolse le mani dalla faccia, con la
lentezza dell'incredulo e vide che quella non era la sua camera da
letto. Osservò meglio: pareti di pietra, stanza circolare, una scrivania
ingombra, un grande armadio.
Niente foto, niente libri che strillano e
mordono se non sparsi a terra.
Non era a Godric's Hollow. Ma allora dove
diavolo era?
Si alzò di volata e si accorse in quel momento di qualcosa di
ancora peggiore.
Ora era spaventato sul serio. La culla di
Glory...dove diavolo era? E dov'era Hermione?
Senza guardarsi più
attorno si catapultò fuori e vedendo una scala a chiocciola inconfondibile, capì
dov'era finito anche per un lungo istante stentò a
crederci.
Hogwarts.
Cosa ci faceva a Hogwarts?
Scese rapidamente al
primo piano e rimase sconvolto dalla tale quantità di oggetti che galleggiavano
per aria.
Biberon, bavaglini, sonagli, papere altri animali di stoffa fatati
che starnazzavano senza posa...gli arrivò un ciuccio in un occhio e imprecò
malamente.
- Oh, signor Malfoy, buon giorno! Ha visto che bel cielo azzurro?
Come mai già sveglio?-
Sempre più allibito si ritrovò sotto al naso e
all'altezza del suo ginocchio quattro follette dagli occhi fosforescenti,
capelli rosso intenso a caschetto e nasetti a punta, come le loro orecchie.
-
E voi chi accidenti siete?- sbottò allucinato - Ehi, ehi!- ringhiò poi verso
Fulva - Cosa fa con mia figlia?-
Flora e Fauna rotearono gli occhi mentre
Draco correva a prendere Glory dalle braccia della tata, controllando che stesse
bene. La piccola Malfoy stava benissimo e dopo una settimana sorrise a suo
padre, battendo le manine.
- Insomma ma chi siete? Cosa fate qua e...cosa
cavolo ci faccio io qua?!- imprecò di nuovo, guardandosi attorno senza capire.
Lo sguardo gli cadde sul box e vide che dentro c'erano anche Jeremy, Alexander e
Lucas.
- Oh ma quello è Lucas!- Draco si chinò sul box, sempre più
agitato.
- Se non altro si ricorda dei bambini.- disse Fiona con un sospiro -
Signor Malfoy, per la ventesima volta, noi siamo le tate dell'Asilo Nido
"Giardino Incantato" di Londra. Siamo qua per proteggere i bambini. Avanti, mi
ridia Glorya che...-
- Un corno!- Draco si scostò, furibondo, alzando sua
figlia quasi sopra la testa - Io non voglio tate! Glory me la tengo io!
Cosa ci fa qua anche Lucas?-
- Il signor Potter ci ha chiesto di occuparci
dei bambini, no?- gli sorrise Flora, pacata - Si ricorda di Harry
Potter...-
- E chi se lo scorda Potty!- sbraitò con un diavolo per capello -
Adesso mi sente! SFREGIATOOOOO!!!-
Quel grido riecheggiò per tutta la torre
ma quando Harry scese non era incazzato, né tantomeno seccato per essere stato
svegliato in quel modo. Scarmigliato e in pigiama, guardò Draco in faccia e gli
bastò quell'attimo per capire che era finalmente tornato.
Mancò poco che lo
baciasse in fronte e quando scesero anche Ron e Pansy, Edward, Jess, Milo ed
Elettra venne abbracciato pure da loro. La pressione gli stava salendo
vertiginosamente e se non avesse avuto Glory stretta a lui probabilmente avrebbe
fatto una strage, per primo Potter che si era permesso di trascinarlo a Hogwarts
con quelle tate della malora!
- Fin dove ricordi?- gli chiese Pansy, quando
cominciò a dare i primi segni di aggressività repressa.
- Ma cosa centra?
Qualcuno mi spiega cosa diavolo facciamo qua?! Potter che cazzo hai combinato
stavolta?-
- Non dare la colpa a me. I licantropi ci hanno bruciato la casa.-
spiegò il bambino sopravvissuto, facendogli sgranare gli occhi - Il figlio di
Greyback ci ha attaccato il ventisei agosto. Ora siamo a settembre tesoro bello.
Tu eri nello studio, ti è caduta in testa un'ampolla contenente polvere di
Oblivion. Hai perso la memoria, ti ricordavi di tre cose in croce. Ah, altra
cosa. Lord Voldemort è rinato.-
- Ho bisogno di un drink.- fece, con voce
sepolcrale, lasciandosi andare a sedere in poltrona - Altro? Tom sta bene?-
-
I dettagli te li dico più tardi ma stiamo bene tutti...a parte...bhè...-
-
Oh, dov'è Hermione?- chiese il biondo all'improvviso, non vedendola in giro -
Dov'è finita?-
- Ecco, stavamo per dirtelo.- sorrise Ron nervosamente -
Herm...diciamo che non è proprio di buon umore.-
- Cosa le è successo?-
sbottò Malfoy - Harry parla! Muoviti!-
- Sono qua. Cos'è questo chiasso?-
Draco si girò e tirò un sospiro, vedendola scendere dalle scale ma quando si
accorse di come si aggrappava alla ringhiera, capì che c'era qualcosa che non
andava e quando si trovò davanti i suoi occhi vacui e ciechi, ebbe quasi un
sussulto. La prese per mano e lo fissò, senza capire più niente.
- Dio ma
cosa...- alitò.
- Le è scoppiato davanti agli occhi il fascio di una
Bombarda.- spiegò Ron - Herm, ha recuperato la memoria.-
La Grifoncina emise
un impercettibile sospiro di sollievo.
- Allora pregare serve.- ironizzò,
posandogli le mani sul viso - Tutto bene?-
- No, un accidente mezzosangue.-
sibilò furibondo - Per qualche perverso motivo non l'avete ancora guarita?-
-
Il nervo ottico è rimasto come bruciato.- gli spiegò la sua fidanzata - Tempo un
mese e comincerò a vedere di nuovo qualcosa, quelli del San Mungo sono stati
chiari.-
- Chiarissimi!- sibilò Malfoy sempre più incollerito - Stavolta
avete superato voi stessi gente!-
- E pure tu non hai scherzato.- ridacchiò
Harry a bassa voce - Eri uno zuccherino, te lo giuro. Quando sono venuti a dirci
che sono morti altri mezzosangue e babbani eri proprio dispiaciuto.-
- Già,
com'è che ha detto?- riecheggiò Edward - Una vera cattiveria!-
- Ahah...un
crimine sanguinoso e inutile.- rise anche Elettra - Tesoro va meglio?-
- Che
schiattino i mezzosangue.- rognò fra i denti - E perché quelle follette se ne
stavano attorno a Glory eh?-
- Merlino, che tortura!- Potter alzò gli occhi
al soffitto, considerando che forse sarebbe stato meglio che il biondastro fosse
rimasto nel Mondo del Miele - Non lo vedi dove siamo? Ci hanno chiuso qua per
difenderci e tenerci d'occhio e visto che non possiamo stare sempre coi bambini,
la Mcgranitt ha chiesto all'Asilo per Maghi di darci una mano, mandandoci Flora,
Fauna, Fulva e Fiona. Capito?-
- Qui, Quo e Qua insomma.- considerò l'ex
Principe di Serpeverde, velenoso - Che fantastico risveglio del cazzo. Che
giorno è?-
- Il 5 settembre.-
Draco a quel punto levò gli occhi al
soffitto e tenendosi Glory in braccio si lasciò andare sul divano.
-
Uccidetemi.-
- Magari più tardi.- borbottò Harry - Ho fame, chi vuole il
caffè?-
E così si ricominciava. Malfoy inspirò a fondo e si tenne stretta la
sua bambina, chiudendo anche la mano in quella di Hermione. Già, era proprio
destino. E ormai era fatta.
Erano di nuovo a Hogwarts.
Grifondoro
quasi al completo era appiccicato alla loro bacheca del primo piano.
Tutti
intenti a guardare schifati le nuove direttive e ci sarebbe stato da mettersi le
mani nei capelli.
- Non si esce dopo le sei. Coprifuoco alle nove e mezza
anche per quelli del settimo.- lesse Martin Worton, depresso - Che fissa, sembra
di stare in una caserma!-
- Se non altro in una caserma ci farebbero andare
in giro armati.- borbottò Bruce sbuffando.
- Bhè, almeno a Hogsmade ci
lasciano andare.- continuò Mary Lewis con un sospiro - Certo, guardati a vista
ma meglio di niente, no?-
- Niente più camporella.- ironizzò Sedwigh, a
fianco di Cloe e Tom - Dio, che rottura di palle. Tutta colpa di quei maledetti
Dissennatori. Invece di usare il Patronus per cacciarli secondo me dovrebbero
insegnarci una magia per polverizzarli. E chiusa la discussione.-
- Tu pensa
al campionato di quidditch, dammi retta.- lo zittì la King, trafficando in borsa
- Quand'è che comincia poi?-
- La settimana prossima, tempo permettendo.- le
disse Stanford.
- E l'avete trovato un cacciatore? Oh non fate scherzi.- la
biondina lo guardò trucemente - Se a fine anno mi fai ritrovare di nuovo in
rosso con le scommesse fa conto di non avere una vita al di fuori da questa
scuola, sono stata chiara? E trova un cacciatore decente!-
- Cosa sono, il
tuo cavallo da corsa?- replicò l'altro scocciato - Non è colpa mia se Alderton è
un fottuto baro!-
- Me ne frego di Alderton, io punto su di voi!-
- Cosa
che un buon allibratore non dovrebbe mai fare.- soffiò il biondo - Puntare per
partito preso, intendo.-
- Sono sempre una Grifondoro. Comunque ci sarà modo
di spennare di nuovo le Grazie, almeno mi rifarò coi soldi di quelle
cretine.-
- La tua indecenza non ha limiti.- le disse Maddy con un sorriso -
Quando prendi le puntate avvertimi ok?-
- Si, d'accordo.- Cloe si girò verso
Tom, iniziando a sgranchirsi le ossa - Ehi, hai qualcosa da fare la seconda
ora?-
- No, ce l'ho buca.- Riddle stava leggendo e sollevò appena lo sguardo
- Perché?-
- Possiamo andare in biblioteca, ti va?-
- Si, certo. Avviso
Beatrix e Damon?-
La King fece un altro sorriso angelico, più falso delle
unghie finte che portava Maggie Clark quel giorno - No, non credo verranno. Mi
pare che vadano dritti in sala duelli, sai...per allenarsi un po' con le spade e
Damon è anche indietro con i compiti di Trasfigurazione.-
Balla
clamorosa.
Alla seconda ora Howthorne e la Vaughn erano fuori in giardino, a
fumare beati sotto un salice e a scommettere su una faccenda importante, tutti e
due spiati dagli studenti più giovani: lui perchè era il famoso Veggente, lei
perchè faceva disidratare tutti i maschi in pubertà.
- Tanto non ce la
fa.- sentenziò Beatrix, dopo mezz'ora di discussioni. Lì infatti,
sotto quel salice, c'erano sempre stati comizi di alto livello. Dalla vita
promiscua di mezza Hogwarts, ai festini notturni che i Tassorossi si facevano
nelle cucine, alla presunta amante segreta di Piton (fesserie!) e anche quel
giorno si stava pontificando ad alti livelli. La Diurna scosse il capo, ciccando
a terra e continuando il suo filosofeggiare - Lei non capirà neanche in un
milione di anni che Tom è già cotto a puntino. E appena Cloe farà un passo per
farglielo capire già me lo vedo darsela a gambe levate.-
- In effetti da che
lo conosco non l'ho mai visto interessato ad altre che alla duchessa ma...- il
Legimors si fece pensoso - In effetti Tom è un mondo tutto a parte.-
- Bhè
non sarà a parte ancora per molto.- celiò la Diurna - Le Grazie hanno deciso di
dichiarare guerra.-
- Oddio.- Damon ridacchiò seriamente divertito - Appena
Juliette proverà a sbattere le ciglia, lo vedrai piegarsi e chiederle se ha
qualcosa nell'occhio. Se ci andranno giù più pesanti sarà anche peggio.
Poveretto, Tom quest'anno rischia dei traumi seri. La sua povera psiche sarà
messa a dura prova.-
- E parlando di donne combattive...- la Vaughn gli
sorrise di striscio, curiosa - Come va con Maddy? Finita davvero?-
Howthorne
dette l'ultimo tiro, poi spense il mozzicone con eccessiva accuratezza.
- Eri
pazzo di lei. Perché tutto di colpo hai deciso di rompere?- gli sussurrò
dolcemente la Serpeverde.
- Purtroppo per quanto l'adorassi e mi piacesse
stare con lei ci sono cose un po' difficili da sistemare.-
- Tipo?-
- I
miei che mi hanno fatto storie perché era mezzosangue. E tutte le notti che mi
sveglio urlando. Sai, non è facile e l'anno scorso non avevo la voglia né la
maturità necessaria per stare appresso a grane simili.-
- Ma ora ce l'hai. E
fra un po' sarai anche maggiorenne.-
- Si ma non mi piace tornare per
rattoppare cose rotte.- le spiegò, osservandola attentamente - E poi non era
destino.-
- Bhè, magari ti serve solo qualcuna che ti capisca meglio.-
Lui
stavolta levò un sopracciglio.
- Sai che sei strana da quando siamo
arrivati?-
- Ah si?- tubò melensa la Diurna - Non mi pare.-
- Senti vuoi
trattarmi come un adulto, per favore? Mi dici o no che succede? Centra
Morrigan?-
- Anche.-
- Anche? È una cosa che deriva da un'ennesima
discussione?-
Beatrix allora sospirò mesta e appoggiò la testa alla sua
spalla. Il suo viso si fece triste.
- Cos'ho che non va?-
- Per me i
canini. Ma per lui magari qualcos'altro.- sogghignò, prendendosi un pugno
leggero sulla spalla - No, scherzo. Lo sai che sei la mia donna ideale, peccato
la tua dieta.- aggiunse serafico - Allora, mi parli del problema o no?-
Trix
si morse leggermente il labbro e dopo aver raccolto una buona dose di coraggio,
riuscì a ritrovare il fiato.
- Appena tornati da Amsterdam...è venuto a
prendermi. Siamo usciti un po' e...ecco...mi ha baciato.-
Damon stavolta si
staccò bruscamente, assottigliando gli occhi celesti.
- E poi cos'altro ti ha
fatto?- sibilò rabbioso.
- Niente. E' questo il punto. Se n'è andato.-
-
Vigliacco ma saggio.- rispose l'altro con stizza.
- Poi sono andata a casa
sua...volevo dirgli che lo amavo...-
- Mossa idiota.-
Beatrix lo ignorò,
proseguendo a mitraglia ormai - E quando sono arrivata mi ha aperto una vampira
in vestaglia. Lui stava uscendo dalla doccia. Lei mi ha detto che se volevo
parlargli potevo ripassare quando ci sarebbe stato il sole, l'ora adatta alle
ragazzine mezzosangue come me.-
Howthorne si piegò in avanti, passandosi le
mani fra i capelli.
- Bastardo.- sibilò velenoso - Ti avevo detto di starci
lontano.-
- Possibile che non ci arrivi? Sono innamorata di lui Damon!-
-
Ami l'idea che ti sei fatta di lui da quando avevi undici anni, ecco cosa ami.
Lo sapevo che prima o poi avrebbe allungato le mani, lo sapevo!-
- Vuoi
finirla di fare la mamma chioccia?- brontolò lei - Tanto è inutile, lui non
mi vuole!-
- Bhè, ringraziamo il cielo!-
- Grazie tante, ti piace vedermi
infelice per caso?-
- Meglio sola e infelice che insieme a quello e in
depressione!-
- Ma si può sapere perché non ti piace? Che ti ha fatto
Milo?-
Damon allora si alzò in piedi, negando col capo.
- Niente, lui non
mi ha fatto nulla. Anzi, mi piace...non mi piace solo il potere che ha su di te,
ecco tutto.-
Trix si alzò sospirando e lo abbracciò per la vita, nascondendo
il capo contro la sua spalla.
Si lasciò cullare un po' e mentre lui la
consolava con tutta la tenerezza di cui era capace, usando frasi che di solito
un uomo usa solo se deve distruggere moralmente un altro uomo, quella
mentecatta di Trix cominciò a pensare, toccando lievemente qua e là, che
Howthorne decisamente aveva la "roba giusta" nei punti giusti.
Si, forse era
il momento buono per chiedergli il favore.
- ...e poi sei troppo intelligente
per perdere tempo con quel Leoninus quindi...-
- Damon me lo faresti un
favore molto personale?- lo interruppe la Vaughn, docilmente.
- Cosa?-
borbottò, restando abbracciato a lei.
- Verresti a letto con me?-
La
domanda posta con tale candore ebbe il potere di fargli prendere in
considerazione l'ipotesi per un nano secondo. Poi si staccò...ghiacciato. E il
suo sorriso vampiresco gli fece capire che non scherzava.
Le notti a letto,
le volte che aveva dormito con lui, i suoi modi troppo dolci e calorosi...ecco,
tutto prendeva forma.
- Eh? Ti va?- cinguettò ancora.
Ora Damon aveva
paura sul serio. Perché conosceva il cane in questione e sapeva che quell'osso
non l'avrebbe mai mollato. E quell'osso, in quella particolare situazione, erano
le sue grazie.
- Ho bisogno di qualcosa di forte.- le disse in un soffio - Ne
parliamo più tardi.-
- Ok.- gorgogliò perfidamente la Vaughn, scoccandogli
uno sguardo intenso - Tanto c'è tempo.-
E quella frase sapeva moltoooo di
minaccia!
In biblioteca intanto anche un'altra ragazza cominciava ad
affilare gli artigli anche se Tom Riddle era forse la preda più difficile
esistente su tutta la variegata flora di Hogwarts. E Cloe, nonostante fosse
sempre stata una che andava dritta al sodo, si scontrava ogni volta col suo
sorriso dolce e i suoi blu del tutto innocenti che la facevano sentire una morta
di fame.
Eppure, da che si conoscevano, Tom non si era mai interessato a
nessuna che lei sapesse. In fondo erano stati sempre insieme in quegli anni e
lui non le aveva mai confidato una preferenza, un'infatuazione. Non era neanche
il tipo da fare battute maliziose e lei non sapeva neanche da che parte
cominciare per fargli qualche domanda un po' personale.
Non sapeva che gusti
aveva per le ragazze, non sapeva nemmeno se ne avesse mai baciata una a dire il
vero.
Il pensiero poi di Tom a baciarsi con un'altra le fece accartocciare le
viscere.
- Cos'hai? Non stai bene Claire? Sei pallida.-
La King si
costrinse a sorridere, anche quando Riddle, giocando col fuoco, le mise una mano
sulla fronte per controllarle la temperatura. Poi avvicinò anche la testa e lì
rischiò di brutto.
Avrebbe potuto ritrovarsi agguantato per la nuca e
sbattuto contro la libreria se non fosse passata Olivia Andrews.
Arrossì
vedendoli in quella posizione e scusandosi sfrecciò via.
- Che tipa strana.-
Tom si scostò senza sapere l'agguato che aveva arrischiato, tornando a cercare
un libro per Ruf - Tu ci dormi insieme no? Com'è?-
- Con Mary, Maggie e Maddy
come pretendi che possa parlarci?Comunque non mi piace.- sbuffò la biondina,
facendo finta di cercare un manuale pratico per Sineologia. Ottenne solo di
farlo ridere, troppo paziente per prendersela coi suoi commenti così
lapidari.
- È una piattola che sta sempre attaccata alla McAdams, non sa fare
altro che chiedere a tutti che lavoro fanno i genitori, quanto guadagnano...come
se avere un cospicuo conto alla Gringott sia una colpa.- Claire si alzò sulle
punte, cercando afferrare un tomo su uno scaffale più in alto, visto
che sulla scala più vicina a loro c'era una coppietta del sesto anno che, a
quanto pareva, non sapeva che era meglio farlo su una parete orizzontale -
Non nego che sia brava e quando non sta con la McAdams sembra anche simpatica ma
per me è off limits. Poi sai...posso sempre sbagliarmi...uffa!-
Tom rise di
nuovo e mettendosi dietro di lei le prese facilmente il libro.
- Tieni.-
-
Grazie.- Cloe colse al volo l'occasione per stampargli un bacio sulla guancia,
filando al tavolo in mezzo alle librerie e sotto la finestra. Tom la raggiunse
qualche secondo dopo e da come si muoveva sembrava un po' confuso.
- Tutto
bene?- la biondina lo guardò stranita - Sei tutto rosso...hai
caldo?-
Naturalmente lei non ci pensava neanche che con un semplice bacio
l'avesse mandato in palla e Riddle fu grato di quella parte del suo sangue Black
che gli permise di parlare con una voce abbastanza decente.
Da qualche tempo
Claire con lui si era fatta particolarmente...come dire, piena di coccole.
E
certo, non che gli spiacesse ma...lo viziava fin troppo e al prossimo fidanzato
avrebbe potuto non reggere.
Già con Prentice aveva faticato e sputato sangue
per non trasudare gelosia e rabbia, figurarsi quando aveva capito che andavano a
letto insieme. Erano stati i giorni più brutti della sua carriera
scolastica.
- Hai visto Philip in questi giorni?- le chiese, con fare
casuale.
- Solo a lezione.- Cloe non alzò neanche gli occhi dal libro -
Perché?-
- Così, sembra che voglia ricominciare sai...-
- Sciocchezze. E
poi anche volendo mi piace un altro.- e detto quello senza pensare, la King
arrossì violentemente.
Tom invece si sentì il ghiaccio nelle vene.
- Lo
conosco?- borbottò ruvidamente.
- Ecco...direi di no.- Cloe si morse le
labbra - Cioè...si, lo conosci. E bene anche.-
- Non sarà Damon...-
-
Neanche per idea!- la Grifondoro agitò la mano - Ma lui non mi vede
neanche.-
Stavolta Riddle rise mestamente - Impossibile. Solo un idiota non
ti vedrebbe.-
- Allora questo tizio è un abisso di deficienza.- replicò la
biondina seccata - Perché per lui sono trasparente come donna.-
- Ah.- Tom di
quei discorsi ci capiva poco ma si sporse un po', interessato - Casa?-
-
Perché t'interessa?-
Cloe cominciava a pentirsi di aver parlato.
-
Così.-
- Della nostra.-
- Ed è del nostro anno?-
- Hn.-
- Sed?-
-
Basta, non ti dico più niente.-
- Dai perché no?-
- Tanto è a senso unico,
lui se ne frega di me!- lo zittì cacciandogli la lingua - Fai i tuoi compiti,
ok?-
- Ma...-
- Ma una mazza!- gli occhi nocciola della Sensistrega
s'incendiarono - E tu? Non ti piace nessuno?-
Tom arrossì a sua volta,
stringendosi nelle spalle.
- Oh oh...- Cloe ridacchiò di malsana gelosia -
Chi è? Dai dimmelo! Sono anni che non apri bocca ma ora me lo dici, a costo di
farti bere del Veritaserum!- così poi la uccido, aggiunse la King fra sé.
-
Dai Claire, non è importante.-
- Non è importante? In sette anni che sei qui
hai respinto tanti di quegli assalti a sfondo sessuale da mettere su un club dei
cuori infranti, non puoi tenermi sulle spine! Dammi qualche indizio! Lei lo
sa?-
- No, non direi.-
- Cos'è è stupida? Non ha gli occhi?- le sfuggì
accalorandosi - Dovrebbe essere idiota per non caderti ai piedi.-
- Oh,
grazie.- sorrise Riddle, abbassando lo sguardo - Ma non mi vede proprio.-
-
Perché non glielo dici?-
- Perché dovrei? Non mi vede come possibile ragazzo,
quindi è meglio restare amici no?-
- Quindi è tua amica!- esplose Cloe,
facendosi zittire da tutta la biblioteca. Mandò al diavolo anche la Pinche, poi
tornò a sedersi quasi in braccio a Tom - Dimmi com'è!-
- Senti ma...-
-
Tom non farmi usare la bacchetta!-
- ...ionda...-
- Cosa?-
- E'
bionda.-
Cloe allargò gli occhi. Oh no!
- Neely! Ti piace Neely!-
- Ma
che Neely!- il giovane Riddle scosse le mani, proprio quando tutti iniziavano a
guardarli male - Senti possiamo parlarne un'altra volta e in un ambiente un po'
meno affollato? Grazie.-
Manco a dirlo, tempo un secondo Damon si catapultò
nella biblioteca e senza tante storie si portò via il Grifondoro e dall'aria che
aveva, Trix doveva aver fatto scoppiare la bomba.
Decisamente non l'aveva
presa bene. Ma che avevano gli uomini di recente?, si chiese con un
sospiro.
Dov'erano finiti gli uomini che saltavano addosso alle ragazze e che
se ne approfittavano bassamente?
Mah. Una cosa comunque era certa.
Tom
Riddle non apparteneva a quella schiera.
Quel pomeriggio stesso, quando i
ragazzi entrarono in sala duelli per le ore con Tristan, trovarono il loro
professore in compagnia di un ometto smilzo, sul metro e sessanta, vestito in
maniera pomposa e con un occhialetto nell'orbita destra.
I baffi lo facevano
rassomigliare al Führer e c'era una colonnina scura, intagliata e finemente
decorata in mezzo alla sala, ricoperta da un telo di velluto verde
petrolio.
- Ragazzi buongiorno.- Mckay fece una smorfia, alle spalle
dell'ospite che fece sogghignare qualche studente - Vi presento il Prefetto
Murdo Grossman, capo degli Avvenimenti Scolastici al Ministero dell'Istruzione.
Come vi avevo spiegato, il signor Grossman, in accordo col preside Silente e il
Ministro della Magia è venuto qui oggi per spiegarvi nei minimi dettagli il
regolamento del torneo interno e ci ha anche portato il Calice di Fuoco.-
-
Salve.- fece il Prefetto con aria boriosa - Bene, cari ragazzi...spero che
prendiate molto sul serio questa faccenda.-
- Stia tranquillo. L'hanno presa
come e dove dovevano.- sibilò Tristan, senza riuscire a frenare la
lingua.
Di seguito a lui, qualche studente ebbe la decenza di mettersi la
mano davanti alla bocca per non ridere sguaiatamente in faccia al Prefetto ma
altri non ce la fecero proprio e qualche risatina bastarda risuonò in sottofondo
per tutto l'aula.
- Bene.- Grossman batté le mani stizzito, scoccando
un'occhiata furente all'Auror e poi tornò a rivolgersi agli studenti, proprio
mentre Silente entrava con la Mcgranitt, Piton, la Chips e Lumacorno. Il
prefetto fece loro un cenno, quindi iniziò - Allora ragazzi. So che qui tutti
siete quasi maggiorenni e per quelli che ancora non lo sono ci vorrà un permesso
scritto da parte di genitori o tutori. Come ben sapete il Torneo Interno si
svolge una volta ogni undici anni ma quest'anno il Ministro della Magia ha
deciso di anticipare la tradizione, per fortificare la nuova generazione che
uscirà quest'anno da queste mura. Io sono qua per far si che tutto venga
eseguito alla lettera, nel pieno rispetto delle leggi. Dei gufi stanno già
volando dalle vostre famiglie per i permessi, quindi passo a spiegare come
procederanno le gare. Ma ora lasciate che vi mostri il vostro giudice.- e con un
tiro glorioso al lenzuolo di velluto, il Calice di Fuoco venne alla luce del
pomeriggio.
Di legno e metallo, intagliato con una scritta antica.
Con un
gesto della mano del prefetto, fiamme bluastre cominciarono subito ad
ardere.
- Ragazzi, questo è il vostro giudice e colui che vi accoppierà.-
spiegò l'ometto con malcelato orgoglio - Il Calice di Fuoco è il vanto della
Gran Bretagna. Fu questo stesso calice a eleggere i migliori campioni al Torneo
Tre Maghi due anni fa in Francia e questo stesso calice circa dieci anni fa
designò Harry Potter come quarto campione, un evento mai accaduto nella storia.
Quindi siatene onorati. Dunque...ora farò passare fra voi dei cartoncini di
pergamena incantata dal vostro stesso preside. Su quel cartoncino dovrete
scrivere il vostro nome, poi gettarlo nel fuoco. Il Calice, fino a ottobre
quando inizierà il torneo, studierà la vostre capacità che s'impregneranno nelle
carta grazie all'inchiostro magico. Dopo di che vi accoppierà a sorteggio per
ogni duello. Alla fine dell'anno, resteranno due soli nomi.-
- E alla fine ne
resterà uno solo.- bofonchiò Matt sarcastico, a bassa voce.
- Già, vediamo di
non arrivare a staccarci la testa.- sibilò Jeff Lunn, altro Corvonero, quando
iniziarono a distribuirsi i foglietti.
- Fate bene attenzione.- continuò
Grossman mentre loro scrivevano i loro nomi - Una volta che avrete gettato il
cartoncino nel Calice non potrete più tirarvi indietro. Inoltre ho apposto un
incantesimo che non permette a qualcuno a partire dalla giovane età del vostro
professore di partecipare, quindi non avrete aiuto neanche dal professor Mckay.
Dovrete affidarvi alle vostre sole capacità.-
- Cavolo!- sbuffò intanto
Asteria - Scusate mi passate un altro cartoncino? Questo maledetto inchiostro ha
macchiato il mio nome, non si legge nulla su questo. Grazie signore!-
Ci fu
una sfilata di più di cinquanta allievi di tutte le case e dopo che i cartoncini
furono gettati e il Calice l'ingoiò, Grossman poté ritenersi soddisfatto.
-
E' andato tutto bene?- chiese Silente quando fu terminata quella farsa.
-
Certamente preside. Ora sta a voi occuparvi dei ragazzi. Il mio compito è
terminato. Verrò una volta al mese per il controllo richiesto dal Ministro
Orloff.-
- Oh, non ne dubitavamo.- rispose acidamente la Mcgranitt - Conosce
la strada immagino.-
- Si, certo.- rispose quello seccato -
Arrivederci!-
Dentro alla sala invece si stava consumando la curiosità per
quell'oggetto magnifico.
Tom sorrideva al pensiero che un Harry
quattordicenne fosse stato prescelto per i giochi dei Tre Maghi.
Ma in fondo
Harry era sempre stato il mago migliore del mondo per lui.
Durante la pausa
si mise a sedere in poltrona, tirando fuori un libro sui licantropi che aveva
cercato in biblioteca prima che Cloe avesse dato via a quel terzo grado ma venne
presto interrotto.
- Ciao.-
Alzò la faccia, trovandosi Tobey di
fronte.
- Ciao.- abbozzò un sorriso, senza sapere bene come comportarsi -
Tutto bene?-
- Una favola.- rispose Williams pacato come suo solito - E il
simpaticone come sta?-
- Il simpaticone sta meglio quando tu non sei in
giro.- rognò Damon, buttandosi accanto a Tom - Con quella lingua velenosa non
hai ancora fatto secco nessuno oggi?-
- Speravo di provarci con te alla prima
occasione.-
- La finite voi due?- ghignò Tom - Dai, basta. Avete cominciato
col piede sbagliato, ecco tutto.-
- Altra brutta giornata?- Tobey guardò
Damon di striscio - Che faccia...-
- Ne ho avute di migliori.- borbottò il
Legimors - Specialmente quando le amiche non diventano di colpo ruffiane!-
-
Senti ma sei sicuro di avere tutti i neuroni a posto?-
- E tu sei sicuro di
non avere quelle ghiandole che hanno le vipere nella gola?-
- Bella idea
quella del Calice eh?- s'intromise Tom con aria da cucciolo - Che ne dite?-
-
Che ci sarà da pestare Flanagan.- sibilò Damon.
- Per una volta non ti do
torto.- Williams guardò di striscio il Tassorosso - Ma ci prova sempre con
tutte?-
- E' un affamato, lascialo perdere.-
- Oh Lot.- Tobey richiamò
Frommer che li spiava da lontano indeciso se raggiungere l'amico Corvonero - Non
ti ho chiesto, partecipi?-
- Si.- disse il ragazzo titubante - Anche se non
ne sono molto convinto.-
- E chi lo è.- Tobey si volse, indicando Howthorne e
Riddle - Tranquillo Lot, non morde come ci hanno detto. Lui è Tom Riddle. E Tom,
lui è Lancelot Frommer. Occhio invece che quello invece morde e sputa...lui è
Damon Howthorne, il famoso Veggente.-
Il Legimors strinse la mano a Frommer,
scoccando un'occhiataccia a Tobey ma poi lasciò perdere mentre Lot stringeva
timidamente la mano anche al Grifondoro. Pure Tom, arrossendo vagamente,
ricambiò la stretta.
- Così il prof Mckay...è legalmente tuo padre.- se ne
uscì Lot, capendo subito di aver detto la cosa sbagliata ma Riddle sorrise,
tranquillizzandolo - Si, è il mio patrigno. Mi ha adottato sei anni fa.-
- E
tua madre?- gli chiese Williams.
- Ogni tanto si fa vedere.-
- Ed è vero
che Harry Potter è il tuo padrino?- gli chiese ancora Lot, ormai
curiosissimo.
- Si.-
- Wow! Dev'essere eccezionale! Però ancora non l'ho
visto al castello! Verrà a Hogsmade con noi?-
- Non dovrebbe essere sotto
protezione?- fece Tobey stranito - Non dovrebbe andarsene in giro no?-
-
Vaglielo a dire.- ridacchiò il Grifondoro - Comunque ci saranno altri Auror con
noi a Hogsmade.-
- Tanto se qualcuno ha voglia di far secco uno studente
prima o poi ci riesce.- frecciò Alderton passando di lì.
- Oh grazie Fabian,
ne hai un'altra?- sibilò Maddy disgustata.
- Per i mezzosangue sempre.-
-
Ma sparati.- gli disse Martin - Dai Maddy, lascialo perdere.-
- Tanto di
cretini è pieno il mondo, che ci si abitui.- aggiunse anche Tobey.
- Oh,
prima o poi taceranno.- fece Cloe, andando a sedersi sul bracciolo della
poltrona di Tom - Se tutto va come deve questa volta gli Auror e Harry Potter
troveranno un modo per mettere tutti in silenzio.-
- Non crederai che sia
così facile.- le disse Fern arricciando il naso - Ognuno ha il diritto di
pensarla come vuole.-
- Già e io avrei anche il diritto di prendere la
bacchetta e schiantarti al muro ogni volta che fai la tue sparate.- l'avvisò la
King con finta calma - Abbiamo ragione tutte e due no? È un mio diritto
schiantarti al muro, giusto?-
- Claire ti prego calmati.- le disse Tom fra i
denti, abbassandosi su di lei - Non scateniamo rissa qui eh? Aspetta un
mese e potrai romperle le ossa sul palco.-
- Vorrei farle ingoiare la lingua,
ecco cosa vorrei.- sibilò la biondina irritata - Le tenderò un agguato nei
bagni.-
- Ti serve una mano?- soffiò Neely Montgomery, seduta su un altro
divano davanti a loro.
- Voi ragazze dovreste essere meno manesche.-
sentenziò Damon scuotendo il capo.
- E tu dovresti prendere più vitamine.-
gli disse Neely con fin troppa dolcezza, prendendolo in giro - O rischi di
svenire come stamattina a Divinazione.-
- Ecco, questa potevi proprio
risparmiartela.- sibilò Howthorne un attimo prima che venisse riempito di
domande. Spiegare che era stato un mancamento fu inutile. Venne sommerso di
premure e poi mandato al diavolo dalla King, quindi la faccenda si concluse
nell'omertà generale.
- Quindi chi schiatta?- finì Flanagan sarcastico.
-
Tu se non taci!- gli abbaiò il Legimors.
- E chi sarebbe violento ora?- gli
rinfacciò Neely.
Damon le trucidò con un'occhiataccia e tacque, mentre
rientrava Tristan.
La lezione si concluse alle cinque e mezza, interamente
dedicata a vedere che incantesimi pratici e decente i ragazzi sapessero
scagliare contro un muro e i risultati non furono poi traumatizzanti.
Anzi,
erano sulla buona strada per cominciare col piede giusto.
Stavano uscendo
dall'aula a gruppi quando davanti a Tom si parò più di un metro e ottanta di
biondo Malfoy incazzato.
Stava per salutarlo quando si accorse della sua aria
assassina e capì che era tornato in sé.
Passò davanti alle studentesse che si
sbrodolarono al suo passaggio e senza tante storie Draco afferrò Damon per il
cappuccio, rischiando di strozzarlo, e salutando appena il suo mostriciattolo
filò via, trascinandosi dietro Howthorne che rischiava il soffocamento.
- Il
Principe ha recuperato il trono?- fece Cloe con uno sbuffo.
- A quanto pare.-
Tom li guardava andare via preoccupato - Dici che sta bene?-
- E' andato in
giro per giorni dicendo che è una brutta cosa uccidere i mezzosangue.- ponderò
anche Trix - E' già tanto se non gli è venuto un collasso nervoso appena
sveglio.-
- Bhè, se non altro ora non è più un cucchiaino di miele no?
Ringraziamo il cielo.- la Grifondoro si mise la tracolla in spalla - Bene
ragazzi, io vado a farmi un bagno perché sono a pezzi. Tom ci vediamo alla
torre.- e gli baciò di nuovo la guancia, andandosene via senza vedere i resti
Riddle, liquefatto sul pavimento.
La Diurna fu l'unica a scuotere il capo,
sconsolata.
- Tom...tutto bene?-
- No, per niente. Ma che le prende Trix?-
alitò, color pomodoro - Sono giorni che mi bacia!-
- E' solo affettuosa. Ti
bacio anche io ma non è mai crollato il mondo.-
- Si ma prima lei non lo
faceva...adesso mi viene un infarto ogni volta che mi viene vicino!-
- Di che
ti lamenti? Almeno lei ti piace e non ti evita no? Io vado a chiedere a
Howthorne un favore serio in sette anni e quello ha anche il coraggio di
negarmelo! Vabbè...ci vediamo a cena! Ciao!- e baciandolo a sua volta e
strizzandogli l'occhio sparì nei sotterranei, lasciando Riddle in preda a una
sicura crisi di nervi.
Era tardi quando Draco tornò alla Torre Oscura ma
ancora troppo presto per la cena e in giro non c'era nessuno.
Se non soggetti
a lui poco graditi.
- Ancora qua?- apostrofò le follette - Dov'è mia
figlia?-
Flora e Fiona rotearono gli occhi, continuando a cambiare i vestiti
a Jeremy per poi metterlo a letto. Fauna invece gli passò a fianco con una fila
di biberon impilati sulla testa tozza - Glory è con la signorina Hargrave.-
-
E sono da sole?- chiese, fermandosi di botto sui primi gradini.
- La
signorina ha lasciato la bambina con lei in questi giorni.- frecciò Fulva
sarcastica - E la bambina è sopravvissuta, quindi non si faccia scrupoli.-
-
Spiritose, siete tutti spiritosi voi folletti.- rognò salendo al piano
superiore.
Ci mancava anche che Hermione fosse rimasta sola con
Glory.
Aprì la porta della stanza credendo di trovare un disastro e invece
trovò le sue due donne a letto.
Hermione stava sdraiata a pancia in sotto, in
vestaglia, forse pronta per il bagno mentre la bambina era già con la tutina da
notte, intenta a masticare una formina di gomma morbida visto che stava mettendo
i primi dentini.
- Chi è?- chiese Hermione, sentendo la porta aprirsi.
-
Papa...- tubò Glory, allungando le braccine paffute e profumate verso l'Auror.
Draco sorrise nonostante tutto e prese in braccio la piccola, stendendosi
supino accanto alla Grifoncina.
Le prese subito la mano e le baciò la fronte.
Non sapeva perché ma da quando quella mattina aveva riacquistato tutto il suo
mondo, trovando la sua mezzosangue in quelle condizioni, aveva come il desiderio
di farle sentire fisicamente che c'era. Conoscendo Hermione poi, sapeva che non
prendeva quella cecità per il verso giusto. E d'altronde come avrebbe potuto
farlo? Una persona forte e orgogliosa come lei doveva trovare tremendamente
umiliante dipendere dagli altri in tutto e per tutto.
- Come va?- chiese,
tenendosi la piccola Glory sul torace.
- Potrebbe andare meglio.- rispose la
Grifoncina - Sono bloccata in questa torre, se qualcuno sposta qualche oggetto
finisco sempre piena di lividi e non riesco a vedere le espressioni di mia
figlia, quindi non capisco se ha bisogno di qualcosa. Sono un
vegetale.-
Malfoy la guardò storto - Quanto sei drastica. C'è di
peggio.-
- Tipo andare in giro proclamando l'importanza della vita dei
mezzosangue e dei babbani? Si, direi di si.-
- Questa potevi proprio
risparmiartela.- sibilò acido - Comunque è niente paragonato a cinque nozze
andate a monte.-
- Oddio, non ricominciare.- Hermione buttò la testa fra i
cuscini. Aveva sperato tanto che se ne fosse dimenticato sul serio ma era
impossibile che Draco Lucius Malfoy si scordasse di qualcosa. E infatti.
- Vi
conosco voi donne. Fra un po' comincerai a dire che non è destino che ci
sposiamo e molleremo tutto a metà.-
- Preferivi sposarti con quel demone
Misha mezzo dissanguato davanti all'altare?- ironizzò sarcasticamente la strega
- Non ti facevo così romantico.-
- Al diavolo mezzosangue, non possiamo
lasciarla in sospeso questa faccenda!- e anche Glory dette il suo appoggio,
emettendo un gorgoglio divertito e battendo le manine.
Riuscì a far sorridere
sua madre, dopo di che misero la piccola Malfoy nella culla. Era ora che almeno
lei andasse a letto e riposasse. In fondo sarebbero stati giorni duri per tutti
quelli.
- Bagno?- propose Draco a bassa voce, posando un bacio sulla spalla
di Hermione.
- Va bene. Abbiamo parecchio di cui parlare.-
- Si contaci.-
ridacchiò perfido, prendendola per mano e tirandola via.
Più che parlare,
avevano parecchio da recuperare.
E per la prima volta dopo dieci giorni,
Hermione sorrise di cuore, sentendo di averlo davvero ritrovato.
* Ragazze mie, Artemisia s'è messa sul forum, su fan fictions on demand, se avete domande fate pure a lei, sarà felice di rispondervi senza usare lo spazio recensioni. Un saluto a tutte! ;)
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